Due architetti dell’Ordine di Como, Stefania Cacia e Silvana
Verga, hanno fatto da tutor agli studenti della Scuola elementare primaria
Giovanni Paolo II di Rebbio(4A e 4B) e del Liceo scientifico e linguistico
Paolo Giovio (4D) nell’ambito del progetto pilotaAbitare il Paese- La
cultura della domanda. L’iniziativa è stata promossa in tutta Italia dal
Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori
in collaborazione con la Fondazione Reggio Children- Centro Loris Malaguzzi con
un obiettivo.
Se l’architettura ha lo scopo di migliorare la vita delle
persone, si devono attuare politiche e processi in grado di influire sulla
qualità dell’abitare. A tal proposito questa disciplina deve entrare nelle
scuole e generare una cultura della domanda di qualità, del progetto e
dell’architettura come bene collettivo nei cittadini di oggi e di domani.
Il progetto “Abitare il paese-la cultura della domanda- i
bambini e i ragazzi per un progetto di futuro” ha previsto incontri e tavoli di
lavoro che sono stati sviluppati in forma coordinata a livello
territoriale. Dopo la formazione gli
architetti protagonisti di questo “viaggio nella scuola italiana” hanno
coinvolti bambini e ragazzi, tra i 3 e i 18 anni, sul territorio e i loro
insegnanti e dirigenti scolastici che hanno interagito con loro e le comunità
locali per ragionare insieme sulla strategia da mettere in campo per la città
del futuro.
Stefania Cacia, architetto referente del progetto comasco,
ha fatto da tutor agli alunni delle classi IV A e IV B della scuola primaria
Giovanni Paolo II di Rebbio mentre la collega Silvana Verga ha lavorato con gli
studenti della 4 D del Liceo scientifico Paolo Giovio.
L’evento conclusivo nazionale si terrà mercoledì 29 maggio,
alle ore 11, a Roma, all’Acquario Romano (piazza Manfredo Fanti 47) con
l’inaugurazione della mostra “Abitare il Paese – la cultura della domanda “ che
presenta i risultati del primo anno di sperimentazione dell’omonimo
progetto promosso dal Consiglio Nazionale Architetti PPC. L’iniziativa vede
coinvolti oltre 1500 bambini e ragazzi tra i 3 e i 18 anni di
oltre 70 scuole distribuite su 35 province e 15 regioni
italiane. Parteciperanno anche i referenti dell’Ordine degli Architetti di Como,
Stefania Cacia e Silvana Verga, con una delegazione di studenti del liceo Paolo
Giovio e della primaria Giovanni Paolo II che presenteranno due tavole
riassuntive del lavoro svolto con le elementari e le superiori a Rebbio con l’obiettivo
di portare all’interno delle scuole la cultura della domanda di architettura di
qualità. (vedi relazione dettagliata nel file in allegato)
S’inaugura il 3 giugno 2019, alle 16.30, la
mostra “Abitare il Paese: l’altracomo”, alla sede dell’Ordine Architetti
di Como (presso il Novocomum), che
conclude il progetto realizzato sul nostro territorio e patrocinato dal Comune
di Como e vede protagonisti Rebbio e gli studenti della scuola elementare
primaria Giovanni Paolo II e del Liceo scientifico e linguistico Paolo Giovio.
L’esposizione con sei tavole riassuntive dello studio del
territorio (foto, didascalie, mappe e disegni) che sono state realizzate dagli
studenti è allestita nella sala conferenze della sede dell’Ordine al piano
terra del Novocomum di Giuseppe Terragni, in viale G. Sinigaglia 1, a Como è
visitabile fino al 28 giugno, nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì:
9.00-14.00; sabato, domenica e giorni
festivi: chiuso; aperta al pomeriggio: solo su appuntamento(Info: 031269800)
L’Ordine degli Architetti, PPC di Como, nel corso dell’anno
scolastico 2018/19, ha aderito all’iniziativa coinvolgendo le scuole
primarie Giovanni Paolo II di Rebbio e il Liceo scientifico Paolo Giovio.
Una sessantina di studenti , dai 9 ai 18 anni,
coinvolti nel progetto, attraverso azioni di lettura, comprensione, racconto e immaginazione del
territorio, si sono confrontati con il contesto urbano che
frequentano ogni giorno, il quartiere in cui sorgono le scuole ( Primarie e
Liceo Giovio e centro storico e commerciale), individuando il loro rapporto con
la città e proponendo un personale ed originale punto di vista su
di essa.
Ai due tutor e ai docenti che li hanno
affiancati, è stato chiesto di sostenere e raccogliere le idee e
i suggerimenti dei ragazzi e farsi promotori dei concetti e delle
possibilità che si sono sviluppate durante l’attività svolta.