Categoria: Economia

  • Auto usate: mercato in crescita del 5,4%. A Como nel 2018 ben 29.331 passaggi di proprietà

    Auto usate: mercato in crescita del 5,4%. A Como nel 2018 ben 29.331 passaggi di proprietà

    Cresce il mercato dell’auto usata in provincia di Como, e cresce anche in modo sensibile parallelamente a quanto avviene nel resto della Lombardia.È quanto emerge da uno studio dell’Osservatorio di AutoScout24, portale di annunci rivolto ad auto e moto usate.Sono state 29.331 le vetture passate di mano nel nostro territorio, un numero che è riferito al 2018 e che – rispetto al 2017 – ha fatto registrate un incremento del +5,4%.Da segnalare inoltre che rispetto alla popolazione residente maggiorenne, a Como si sono registrati 585,8 passaggi di proprietà ogni 10mila abitanti.La classifica regionale è guidata da Pavia con 653,5, poi Sondrio (644,4), Mantova (636,9), Varese (620,9), Lodi (611), Bergamo (603,4), Cremona (603,1), Lecco (595,9), Como (585,8), Monza e Brianza (577,2). Milano è ultima con 513,6.Tra le auto più richieste vince su tutte la Volkswagen Golf, mentre tra le vetture “green” sia ibride sia elettriche spicca la Toyota Auris.Il +5,4% del 2018 rispetto al 2017 pone Como in perfetta linea con la media regionale che è appunto del 5,4%. Nell’usato al primo posto in assoluto c’è sempre il diesel (61% delle richieste totali), mentre le auto “green”, nonostante stiano registrando un interesse crescente, al momento rappresentano ancora una quota limitata.Il prezzo medio delle vetture offerte sul mercato nella regione è pari a 13.880 euro – un dato superiore alla media nazionale – mentre l’età media delle auto in vendita è di 7,2 anni.I numero appena elencati testimoniano l’interesse crescente di lombardi (e dei comaschi) per il mercato delle auto usate: dopo aver archiviato il 2017 con un incremento del +4,6%, nel 2018 le vendite di auto di “seconda mano” nella regione sono aumentate del già annunciato ed ulteriore +5,4% rispetto allo scorso anno.

  • Boom del turismo sul Lario: con il mercato estero Como batte Garda

    Boom del turismo sul Lario: con il mercato estero Como batte Garda

    Sul totale dei turisti che arrivano in provincia di Como, ben il 75% sono stranieri, una performance migliore come incidenza dei visitatori da altri Paesi rispetto a tutto il resto della Lombardia (comprese Milano e Brescia, le più agguerrite). Il dato supera anche la media incidenza su scala nazionale.Inizio d’anno col botto sul fronte statistico per il turismo lariano. Secondo i dati presentati ieri nella sala giunta della Camera di Commercio di Como, la provincia di Como è terza in Lombardia per flusso di turisti e segna un +23% di presenze nel decennio compreso tra il 2007 e il 2016. I dati relativi al 2017, da gennaio a settembre, confermano questo trend, registrando 1 milione e 11mila arrivi e 2 milioni e 628 mila presenze. È quanto emerge dall’analisi presentata da Camera di Commercio Como con Polis Lombardia e Provincia di Como, presentato come detto ieri mattina a margine dell’evento “Turismo 5. Il nuovo software per la rilevazione di arrivi e partenze di turisti e la gestione delle strutture ricettive”. Si tratta di un nuovo portale che dovrà essere utilizzato da tutte le strutture ricettive della Lombardia proprio per la comunicazione dei dati statistici sul settore.Grande crescita delle strutture extra-alberghiere: nel 2007 i posti letto disponibili per questa tipologia, che comprende anche gli appartamenti vacanza gestiti da privati, erano 335, nel 2016 sono saliti a 3891.A conferma che il lago di Como è una meta speciale, anzi “un mondo unico al mondo” come recita lo slogan promozionale di cui si possono fregiare le imprese del Comasco e del Lecchese, tra 2006 e 2017 sono cresciute del 31,8% gli arrivi passati da 852.084 unità (sono il numero delle persone arrivate sul Lario) a 1.122.972, mentre le presenze (ossia il numero di notti trascorse effettivamente nelle nostre strutture ricettive) sono passate da 2 milioni e 325.688 unità a 2.874.038, con una crescita del 23,6%.Nello stesso periodo preso in esame dalla statistica presentata ieri in Camera di Commercio, mentre gli alberghi tradizionali sono diminuiti di 11 unità, sono cresciuti in maniera importante gli esercizi a carattere extra-alberghiero, garantendo un aumento di 3.891 posti letto.«Arredo urbano e qualità dei servizi, dobbiamo ingegnerizzare un sistema virtuoso» ha detto ieri l’albergatore Andrea Camesasca, componente della giunta camerale di Como, richiamando tutto il territorio a una lotta al degrado per non compromettere luoghi che sono un biglietto da visita e una garanzia di futuro economico.Lorenzo Morandotti

  • Crisi Canepa, tra i politici prevale la cautela. Nessuno si sbilancia sull’esito della vicenda

    «Le notizie positive giunte ieri da Roma non devono far dimenticare il momento difficile che vive il settore tessile. Anche per questo il sindacato, in modo unitario, ha chiesto che il Tavolo della competitività dia vita a un osservatorio che sia in grado di monitorare in modo costante il comparto manifatturiero lariano storicamente più importante».Il giorno dopo la riunione al ministero dello Sviluppo economico in cui sembra essere emersa una possibile via d’uscita alla crisi della Canepa di San Fermo, il segretario generale della Cgil di Como, Giacomo Licata, richiama tutti a un maggiore realismo.«L’impegno del governo era un segnale necessario anche per ciò che rappresenta la Canepa. Ma qui non c’è in gioco soltanto una singola azienda, quanto piuttosto il distretto tessile nel suo complesso. Canepa è un simbolo del made in Como e di fronte alla sua crisi i clienti esteri potrebbero diversificare e orientarsi verso altri fornitori. Per questo crediamo che sia indispensabile tenere alta l’attenzione a tutti i livelli. E per questo il sindacato ha proposto di istituire un osservatorio che aiuti in questa fase tutti gli attori in campo».Una situazione in chiaroscuro, quella descritta dal segretario della Cgil, nella quale prevale la cautela.Atteggiamento condiviso da molti altri. Ad esempio, il deputato di Fratelli d’Italia, Alessio Butti: «Il mio auspicio è che vi sia davvero un compratore seriamente interessato a rilevare la Canepa – dice Butti – Da lì in avanti si può ripartire con l’obiettivo di salvare il lavoro e di consolidare brand e prodotto. La Canepa è sempre stata un punto di riferimento per il distretto tessile e credo che continuerà a esserlo».Anche il consigliere regionale del Pd, Angelo Orsenigo, sottolinea l’importanza di «mantenere alta l’attenzione sul caso Canepa. Il nuovo amministratore delegato è parso molto determinato a trovare una soluzione ed è bene che vi siano proposte reali di acquisto dell’azienda. Ciò che conta, però, è il mantenimento dei livelli occupazionali e del cosiddetto perimetro aziendale: sarebbe grave che l’impresa venisse “spacchettata” prima di essere ceduta».Sulla stessa linea il commento di Giovanni Currò, deputato del Movimento 5 Stelle presente mercoledì al tavolo ministeriale. «La fase in corso è delicata. Occorre porre attenzione al piano industriale di rilancio dell’azionista che subentrerà. È necessario che il piano industriale illustri con chiarezza come riposizionare una azienda come Canepa nel mercato tessile. Le priorità devono essere la tutela occupazionale e la prosecuzione della produzione», ha detto Currò.Il presidente del consiglio regionale della Lombardia, Alessandro Fermi (Forza Italia) sottolinea infine il «segnale positivo che si intravvede all’interno di una situazione che resta difficile. Non è sicuramente il momento di cantare vittoria ma non era scontato che accadesse. Certamente ha fatto premio la qualità del lavoro sempre espressa dalla Canepa e dalle sue maestranze. La scelta della Regione di chiedere la mediazione del ministero si è rivelata giusta».

  • Bric’s, 700mila euro per l’export da Bnl e Sace

    Bric’s, 700mila euro per l’export da Bnl e Sace

    La Bric’s di Olgiate Comasco, azienda produttrice di valigie e borse da viaggio, ha ottenuto un finanziamento di 700mila euro per sostenere la crescita sui mercati esteri, in particolare in Europa, in Asia e negli Stati Uniti. La linea di credito è stata erogata da Bnl, banca del gruppo Bnp Paribas, e garantita da Sace, società del gruppo Cassa depositi e prestiti che, assieme a Simest, assicura i crediti esteri delle imprese esportatrici e fornisce finanziamenti agevolati. «Grazie al supporto di Sace e Simest abbiamo affrontato con successo l’espansione nei mercati esteri, in particolare negli Stati Uniti», ha dichiarato l’amministratore delegato di Bric’s, Maria Angela Briccola.

  • Camera di Commercio, l’unione di Como e Lecco. «Linee guida condivise per gestire il nuovo ente»

    Camera di Commercio, l’unione di Como e Lecco. «Linee guida condivise per gestire il nuovo ente»

    Sgomberare il campo dagli equivoci e lavorare in maniera unitaria. Si può sintetizzare così il messaggio, messo nero su bianco, da nove associazioni di categoria che faranno parte della governance della nuova Camera di Commercio di Como e Lecco. Il documento (siglato da Api Lecco, Confesercenti Como, Confesercenti Lecco, Cdo Como, Cdo Lecco, Cna del Lario e della Brianza, Confcooperative Insubria, Confcooperative dell’Adda e Rappresentanza Abi) è chiaro.L’intenzione è fare squadra perché «non si tratta di un mero accordo per far parte del consiglio camerale ed esprimere un voto, ma si tratta di un patto per stimolare il ragionamento su temi importanti che riguardano il territorio». Il modus operandi che viene proposto è basato sulla partecipazione di tutti i soggetti forti presenti sulla scena economica delle due province «evitando gelosie associative e nomine sine die che rendono più difficoltosa e ingessata l’attività, invitando alla collaborazione di tutti per il bene del territorio e delle sue realtà economiche e sociali». Una linea netta emersa dopo che il rinnovo delle cariche e la fusione con Lecco aveva messo in fibrillazione le associazioni di categoria del territorio. L’apparentamento tra Unindustria Como, Confindustria Lecco, Confartigianato e Confcommercio garantirà infatti alle associazioni di categoria più importanti la maggioranza del consiglio camerale mentre le altre associazioni del territorio lariano, grazie a questa alleanza, puntano a gestire con modalità condivise il loro ruolo nel consiglio camerale.Una metodologia d’azione ben delineata nel documento che è stato presentato ieri. «Negli ambiti camerali non dobbiamo più ragionare come Como e Lecco ma come Lario Brianza, un territorio dove ci sono più centri nevralgici importanti e più vertici attrattivi. I temi da tenere ben presenti nei prossimi anni come ricchezza che va valorizzata sono i rapporti con la Svizzera e il Canton Ticino, il comparto manifatturiero, il turismo, l’economia sociale, il coinvolgimento delle nuove generazioni, la promozione di nuove imprese, l’innovazione e la tutela della tradizione e della cultura locale», si legge nelle lunghe e articolate premesse alla spiegazione di come e dove intervenire.Le intenzioni si traducono infatti in diverse pagine che analizzano i punti specifici da sviluppare tenendo come punto fermo la necessità di evitare il dualismo tra Como e Lecco, creando invece un modello non più gerarchico a due teste ma orizzontale dove siano presenti anche i sindaci dei centri urbani più significativi che «già da tempo fungono da poli territoriali. È opportuno che i sindaci e i rappresentanti di questi centri (da Cantù a Mariano Comense, da Erba a Merate, Menaggio, Bellagio, Mandello del Lario, solo per citare alcuni esempi), facciano parte di Tavoli tematici dedicati ai settori e in particolare ai distretti e, facendo tesoro dell’esperienza positiva del Tavolo del Distretto metalmeccanico lecchese, si vadano a creare analoghe realtà per il legno-arredo, il tessile, il turismo e l’alimentare».

  • Campione, annuncio shock del commissario. I dipendenti comunali ancora senza stipendio

    Campione, annuncio shock del commissario. I dipendenti comunali ancora senza stipendio

    Il Comune di Campione d’Italia non è nelle condizioni di pagare nemmeno una rata degli stipendi arretrati dei suoi dipendenti. Ieri mattina è naufragata l’ipotesi che, grazie al contributo ordinario dello Stato previsto nella legge di Bilancio, si potesse anticipare qualcosa agli impiegati da dieci mesi senza salario e tredicesima.È stato lo stesso commissario prefettizio Giorgio Zanzi a comunicare la cattiva notizia ai dipendenti del municipio, convocati attorno alle 13 d’urgenza. «Zanzi ha riunito il personale e ha detto in modo chiaro che il contributo dello Stato sarà assorbito dagli anticipi di tesoreria e dalla rata di mutuo con la Banca Popolare di Sondrio – spiega Vincenzo Falanga, segretario della Uil Funzione pubblica di Como – non sarà quindi pagato alcuno stipendio arretrato». I dipendenti del Comune di Campione d’Italia lavorano da 10 mesi senza salario. «La situazione è tragica – dice ancora Falanga – se siamo tutti convinti che l’enclave sia ancora territorio italiano non si può far finta di niente. Diversamente, il governo decida di sbarazzarsi di Campione».Tra novembre e dicembre, in fase di discussione della legge di Bilancio, era parso che qualcosa potesse sbloccarsi a favore del paese. In un primo momento, oltre ad alcune agevolazioni in materia tributaria, nel decreto fiscale era stato infatti inserito un contributo straordinario di alcuni milioni di euro. Contributo poi scomparso nella stesura definitiva.«Bisogna fare qualcosa – insiste Falanga – le istituzioni devono tornare a occuparsi di Campione d’Italia».La lunga attesaIl fatto è che nonostante i termini di legge fossero precisi – 30 giorni a partire dal 18 dicembre – il presidente del consiglio non ha tuttora firmato il decreto di nomina del commissario straordinario, il quale dovrebbe essere chiamato a ipotizzare modi e forme della rinascita della casa da gioco dell’enclave, chiusa com’è noto dal 27 luglio scorso per il fallimento della società di gestione.Secondo il deputato comasco del Movimento 5 Stelle, Giovanni Currò, «la nomina è di competenza del ministero dell’Interno» e, quindi, della Lega. «Non ho notizie dai nostri sottosegretari (Carlo Sibilia e Luigi Gaietti, ndr) ma posso ribadire le posizioni del Movimento che su questo sono sempre state chiare: serve una figura terza che si attenga a quanto è scritto nel decreto fiscale. Alla fine, ciò che occorre prima di ogni altra cosa è un piano finanziario che permetta al governo di fare una valutazione».Le cause in corsoIn questa fase tutto sembra però stare nelle mani della magistratura. A Roma, al Consiglio di Stato, si discuterà il 26 febbraio prossimo il destino degli 87 dipendenti messi in mobilità dal Comune dopo la dichiarazione di dissesto finanziario. Mentre a Milano, in Corte d’Appello civile, è attesa a giorni la sentenza sul reclamo contro il fallimento del Casinò. «Forse – dice l’ex vicesindaco di Campione d’Italia, Alfio Balsamo – il governo prima di nominare il commissario straordinario attende di conoscere l’esito di questo ricorso. Un giudizio favorevole del Tribunale toglierebbe allo stesso commissario ogni potere perché, di fatto, rimetterebbe in funzione la vecchia società di gestione».

  • Campione d’Italia, domani consiglio sul Casinò

    Campione d’Italia, domani consiglio sul Casinò

    Si susseguono i colpi di scena nell’exclave.Ieri le Rsu dell’amministrazione comunale hanno inviato una diffida formale al sindaco di Campione d’Italia Roberto Salmoiraghi e alla sua amministrazione.Il primo cittadino ha infatti convocato per domani, giovedì, una riunione straordinaria del consiglio comunale campionese per l’approvazione di un documento sul piano di ristrutturazione del Casinò.Una “seduta pubblica straordinaria per comunicazioni del sindaco” e due punti all’ordine del giorno, ovvero il piano di ristrutturazione della società del Casinò e l’ordinamento degli uffici e dei servizi.I rappresentanti sindacali, con il coordinatore Marco Boffa, sono subito intervenuti per evitare, in sintesi, che vengano votati interventi a favore della casa da gioco.Decisioni che potrebbero allo stesso modo compromettere ulteriormente la situazione del Municipio, che ha già dichiarato il dissesto finanziario.«La rappresentanza dei dipendenti comunali – si legge nella diffida – intima e diffida il sindaco dall’assumere deliberazioni la cui approvazione comporti lesioni delle prerogative e danni erariali al Comune di Campione d’Italia e pregiudizio agli interessi e ai diritti dei lavoratori e delle loro famiglie».Il 7 giugno scorso il Comune di Campione, schiacciato dai debiti, ha dichiarato il dissesto finanziario.I circa cento dipendenti del municipio non ricevono lo stipendio da mesi e, come denunciato anche da alcuni consiglieri, è stata attuata una drastica riduzione dei servizi ai cittadini.Il timore dei rappresentanti sindacali è che ora sia data di fatto la priorità alla casa da gioco, penalizzando ulteriormente il Comune.«Si avrà la più ampia riserva di agire nelle sedi civili, penali, amministrative e contabili – si legge ancora nella diffida al sindaco – per richiedere il ristabilimento dello stato di diritto sovvertito dalle possibili decisioni volte ad anteporre interessi aziendali al bene pubblico».Nel documento, Marco Boffa ricorda anche come lo scorso 6 luglio in consiglio comunale, lo stesso sindaco di Campione, Roberto Salmoiraghi, aveva pronunciato parole molto pesanti riguardo la possibile approvazione da parte del consiglio comunale del piano di risanamento della casa da gioco. «Il sindaco affermava che – si legge nella diffida delle Rsu – “quando noi andremo ad approvare il piano di risanamento della casa da gioco, in quel momento dobbiamo sapere che condanneremo il Comune”». Il sindacato ha sollevato anche un problema di possibile conflitto di interessi. Le sorti del Municipio e del casinò, di cui il Comune è il socio unico, sono difficili da districare.Il consiglio risulta ad ogni modo ancora ufficialmente convocato. Il documento è affisso all’Albo Pretorio, consultabile anche nella sua edizione digitale. Il piano di ristrutturazione della casa da gioco dovrà inoltre essere presentato al tribunale di Como, che è stato chiamato a decidere sull’istanza di fallimento della società di gestione della Casa da gioco da parte della Procura.Il piano contiene, tra l’altro, le previsioni di trasferimenti al Comune e ne fa parte integrante l’accordo sulla riduzione del costo del lavoro che era stato raggiunto tra azienda e sindacati.

  • Canepa, i lavoratori della ditta in crisi a colloquio con l’ex ministro

    Canepa, i lavoratori della ditta in crisi a colloquio con l’ex ministro

    Dalla parole si è passati subito ai fatti. In sala ad ascoltare Maurizio Martina erano presenti diversi lavoratori della Canepa che hanno parlato con l’ex ministro. E proprio sulla crisi della storica azienda è intervenuto il segretario provinciale Broggi. «Il Pd del futuro dovrà essere sempre più presente nei territori, fianco a fianco con chi ci vive. Qui a San Fermo esiste una realtà produttiva in profonda crisi. Chiediamo un impegno a Maurizio». Una premessa che ha poi portato sul palco Eros Tettamanti, 26 anni di lavoro alla Canepa che ha spiegato a Martina come siano a rischio 450 posti di lavoro. «Essere vicino ai territori significa questo. Noi dalla nostra posizione adesso all’ opposizione monitoreremo questa realtà», dice Martina.

  • Class action contro i licenziamenti al Casinò. Contestata la legittimità della procedura

    Class action contro i licenziamenti al Casinò. Contestata la legittimità della procedura

    Una class action contro i licenziamenti al Casinò di Campione. Sono almeno un centinaio – destinati ad aumentare nelle prossime ore – gli ex dipendenti della casa da gioco che hanno deciso di ricorrere davanti a un giudice per mantenere il proprio posto di lavoro.Alla fine di dicembre, i curatori fallimentari della società di gestione del Casinò avevano inviato 463 lettere di licenziamento: di fatto, l’intero organico era stato rimosso dopo oltre 4 mesi dalla sentenza di fallimento pronunciata dal Tribunale di Como il 27 luglio.«Impugnare i licenziamenti è un atto dovuto a tutela dei lavoratori – dice Giovanni Fagone, segretario regionale della Cgil – più volte abbiamo detto che si sarebbe dovuta congelare la situazione e aspettare almeno la nascita della nuova società. Sarebbe stato sufficiente un correttivo alle norme sulla cassa integrazione».Così non è stato e a fronte dei licenziamenti è scattata l’azione collettiva. In realtà, la definizione di class action è impropria perché ciascun ricorrente agisce in forma personale. Ma i singoli ricorsi sono identici tra loro e possono essere quindi interpretati alla stregua di un’unica azione.«Da parte nostra – dice ancora Fagone – abbiamo sempre sostenuto anche la necessità di attendere l’esito dei reclami contro il fallimento presentati da Comune e Banca Popolare di Sondrio. In caso di accoglimento, infatti, saremmo di fronte a un assurdo paradosso: una società che torna in vita senza avere più nemmeno una persona in organico».Una volta raccolte tutte le adesioni, il sindacato deciderà quale strada giuridica intraprendere e, soprattutto, se chiedere il giudizio d’urgenza. «I lavoratori sono all’esasperazione totale – dice Mimma Agnusdei, segretaria della Cgil Slc di Como – anche la mancata nomina del commissario straordinario non aiuta perché non fa comprendere quale sia il disegno futuro del governo per Campione».

  • Coldiretti: «Frutta e verdura, consumi in aumento sul Lario per il gran caldo»

    Coldiretti: «Frutta e verdura, consumi in aumento sul Lario per il gran caldo»

    Frutta e verdura contro afa e temperature roventi, con una spesa media di 10-15 euro per famiglia nella “settimana più calda” più calda dell’anno. Grandi protagonisti nei Mercati di Campagna Amica sul territorio lariano sono pesche, albicocche, angurie, meloni ma anche prugne e mirtilli, prodotti tra i più gettonati anche nei tradizionale canali di distribuzione. Sono i dati di un’indagine condotta dalla Coldiretti di Como e Lecco, secondo cui, con le alte temperature di questi giorni, sono decollati i consumi di frutta e verdura che quest’anno fanno segnare il record dell’ultimo decennio, con un aumento di oltre il 2% rispetto al 2017, in linea con la media nazionale.

    «La parola d’ordine è stagionalità: la natura stessa ci dona, nel periodo più opportuno, i rimedi migliori per contrastare le alte temperature in quella che si sta confermando come una delle settimane più calde dell’estate 2018», commenta il presidente di Coldiretti Como Lecco, Fortunato Trezzi.  Si tratta della «frutta a km zero che rinfresca», il cui aumento di consumo è esponenziale proprio con l’incedere del caldo, per combattere il solleone e la spossatezza.

    Il 2018 si sta confermando come il terzo anno più bollente in Italia dal 1800, periodo in cui sono iniziate le rilevazioni, con una temperatura superiore di 1,40 gradi rispetto alla media storica, sulla base dei dati Isac Cnr nel primo semestre.

    «Sono evidenti anche sul territorio gli effetti del surriscaldamento globale dopo che il 2017 si era classificato al sesto posto tra gli anni più caldi – spiega ancora Trezzi – In particolare, nel Comasco e nel Lecchese l’arrivo dei primi caldi di fine primavera è coinciso con una serie di violente inversioni termiche che hanno provocato grandinate a ripetizione, protrattesi anche con l’arrivo dell’estate».

    «Frutta e verdura – sottolinea Coldiretti – sono alimenti che soddisfano molteplici esigenze del corpo: nutrono, dissetano, reintegrano i sali minerali persi con il sudore, riforniscono di vitamine, mantengono in efficienza l’apparato intestinale con il loro apporto di fibre e si oppongono all’azione dei radicali liberi prodotti nell’organismo dall’esposizione al sole. È preferibile acquistare la frutta e la verdura direttamente dal produttore dove il prodotto è più fresco e durevole ed è quindi più conveniente il rapporto prezzo-qualità: per questo proponiamo ai consumatori la rete di Campagna Amica sul territorio sia negli AgriMercati (che restano “aperti per ferie” su tutto il territorio lariano), sia nelle decine di punti vendita che effettuano vendita diretta al pubblico».