Un nuovo evento ciclistico di grande rilievo per il territorio comasco, che va ad aggiungersi al passaggio del Giro d’Italia in occasione della tappa del 29 maggio Morbegno-Asti e alla frazione del Giro Giovani Under 23, fissata per il 12 giugno.Il calendario 2020 della Bmx, prevede infatti la disputa del Campionato italiano ad Olgiate Comasco. Le date da segnare in agenda sono quelle del 4 e 5 luglio. Il Bmx Stadium sarà la sede della prova tricolore. Lo stesso luogo, nel corso dell’anno, ospiterà altre manifestazioni di rilievo. Il 2 maggio e il 18 ottobre sono infatti in programma la prima e l’ultima tappa del Trofeo Lombardia.Negli scorsi giorni, intanto, nell’ambito della Borsa internazionale del turismo a Milano, è stata presentata la già citata frazione del Giro Under 23 che è stata disegnata attorno al lago. La tappa, la terzultima scatterà e arriverà a Colico e prevederà il passaggio su tutte le strade a fianco del Lario con il transito in senso orario da Lecco, Bellagio, Como e l’intera Statale Regina per un totale di 159 chilometri. Il giro del lago completo, dunque, senza deviazioni su salite storiche per il ciclismo, come quella del Colle del Ghisallo, ad esempio.Il giorno dopo, sabato 13 giugno, ulteriore appuntamento sul Lario, anche se nella parte orientale, con la tappa Lecco-Monte Spluga, di 130 chilometri.
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Canottaggio, atleti comaschi al raduno azzurro in corso a Sabaudia
Dopo una breve pausa, durante la quale alcuni degli atleti del Gruppo Olimpico hanno preso parte con le rispettive società al Campionato italiano di Gran Fondo di Pisa, è ripresa a pieno ritmo l’attività preparatoria della Nazionale in vista dei primi appuntamenti della stagione.Gli atleti convocati si sono ritrovati, infatti, a Sabaudia per il secondo raduno dell’anno che andrà avanti fino al 21 febbraio. Al collegiale il direttore tecnico azzurro Francesco Cattaneo ha convocato, tra uomini e donne, 35 atleti, di cui 29 senior e 6 pesi leggeri.Tra gli atleti che si stanno allenando anche i comaschi Jacopo Frigerio (Canottieri Lario), Aisha Rocek (Carabinieri-Lario, nella foto), Sara Bertolasi (Milano, nonché consigliere della Lario) e Pietro Ruta (Fiamme Oro).
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Il comasco Filippo Mondelli sul calendario 2020 delle Fiamme Gialle
Il comasco Filippo Mondelli sul calendario 2020 delle Fiamme Gialle, il gruppo sportivo della Finanza. L’annuncio a Roma, in occasione delle premiazioni di fine anno della società.Assieme a Mondelli, canottiere di livello mondiale, ci saranno i colleghi di barca Giacomo Gentili, Luca Rambaldi e Andrea Panizza oltre a personaggi noti come il velocista Filippo Tortu, la surfista Marta Maggetti, il saltatore Gianmarco Tamberi e il quattrocentista Davide Re. Ieri nel salone d’onore del Coni la tradizionale cerimonia. Durante l’evento sono stati premiati gli atleti delle sezioni giovanili, è stata illustrata la prossima stagione agonistica – che culminerà con le Olimpiadi di Tokyo – e sono assegnati il trofeo “Atleta dell’anno Fiamme Gialle” a Dorothea Wierer e i riconoscimenti “Compagni di viaggio”, “Studio e sport” e “Genitore dell’anno”.In prima fila, come detto, anche Mondelli, cresciuto nella Canottieri Moltrasio, ora in forza alle Fiamme Gialle, che con i suoi compagni di barca ha conquistato il pass per i Giochi del prossimo anno. A lui e agli altri atleti sono arrivate le parole del generale di brigata Flavio Aniello, da cinque mesi nuovo comandante del Centro sportivo. «Intendo, innanzitutto, rendere omaggio agli sforzi, all’abnegazione, al sacrificio e alla passione messe in campo da tutti i nostri militari-atleti – ha detto Aniello – Penso anche all’impegno e alla passione di tutte le altre persone che lavorano con funzioni di supporto per favorire le numerose affermazioni nazionali e internazionali: una organizzazione sempre efficiente ed indubbiamente efficace per i risultati ottenuti».Ha chiuso la serie degli interventi il presidente del Coni Giovanni Malagò: «Gli amici delle Fiamme Gialle sono un’eccellenza, hanno un palmares impressionante – ha spiegato – Cerco di essere sempre presente alle loro premiazioni anche per il loro coinvolgimento e le iniziative sociali e sul territorio».«Sono contento di vedere in sala, tante medaglie olimpiche – ha aggiunto Malagò – È stato, questo che volge al termine, un anno complicato ma anche pieno di grandi soddisfazioni: tutte le sfide che abbiamo affrontato ci hanno fatto capire che siamo una grande famiglia e che tale dobbiamo rimanere».
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Daspo e denunce per decine ultrà Torino
(ANSA) – ROMA, 11 DIC – Blitz della Polizia contro gli ultrà granata appartenenti agli ‘Hooligans Torino’: gli uomini della Digos stanno notificando il Daspo a tutti e 75 i membri del gruppo, 71 dei quali sono stati denunciati per diversi reati tra i quali violenza privata aggravata, rissa, violenza e lesioni nei confronti di incaricato di pubblico servizio. Sono invece oltre 500 le sanzioni amministrative applicate per violazione del regolamento dello stadio, per un importo superiore agli 80 mila euro. Le indagini hanno portato alla luce anche lo scontro in corso da anni tra i Torino Hooligans e i gruppi storici della Maratona, la curva da sempre occupata dai tifosi granata. Gli ultrà sono accusati anche di travisamento, porto di strumenti atti ad offendere, accensione e lancio di fumogeni. Oltre ai Daspo, i poliziotti hanno notificato un provvedimento di sospensione della licenza a 3 locali pubblici che erano frequentati abitualmente dai membri dei Torino Hooligans.
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Acqua fredda, piscina di Muggiò chiusa
Doccia gelata – ed è proprio il caso di dirlo – per i nuotatori affezionati alla piscina olimpionica di Muggiò. La riapertura in programma per ieri mattina è stata rinviata. Il motivo è che l’acqua con cui è stata riempita la vasca dopo le operazioni di manutenzione è gelata.Il problema non riguarda gli impianti della piscina, bensì il sistema di riscaldamento che dovrebbe garantire a distanza la temperatura adatta alle attività. Come hanno spiegato questa mattina dal Comune di Como, il problema è legato a ComoCalor e al sistema di teleriscaldamento.Per la concomitanza con un cantiere operativo sulle reti in via Scalabrini, infatti, la centrale termica ieri mattina non è riuscita a sviluppare e trasmettere il calore e l’energia necessari per riscaldare l’acqua della piscina, dunque rimasta fredda.ComoCalor nel frattempo tenterà di innalzare la temperatura dell’acqua, ma a oggi la riapertura più probabile della piscina resta giovedì.Lo sport comasco, però, in questi giorni deve fare i conti anche con un altro intoppo per quanto riguarda il Campo Coni, in attesa di un restyling da 400mila euro che in linea teorica sarebbe dovuto partire lo scorso 29 agosto.Ebbene, l’area è stata effettivamente consegnata all’azienda vincitrice dell’appalto alla fine del mese scorso, ma da allora tutto tace, a parte una lettera inviata dall’impresa al Comune dove si spiegava che mezzi e operai entreranno in azione soltanto il prossimo 25 settembre. Un mese dopo il previsto, trascorso con il campo chiuso e 500 atleti nel frattempo sfrattati.Unica consolazione: nella lettera, l’azienda ha garantito che i lavori saranno certamente finiti entro i 100 giorni da contratto.E.C.
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I ciclisti Professionisti lariani svelano il loro 2020 al Club Canturino
I programmi 2020 svelati al galà di fine anno del Club Ciclistico Canturino 1902, società capitanata dal presidente Paolo Frigerio che nel corso degli anni è stata una fucina di corridori che hanno scritto, e stanno tuttora scrivendo, pagine di rilievo nelle più importanti gare nazionali e internazionali.Una serata tra passato e presente, quella organizzata a Carimate, con Frigerio che ha voluto consegnare l’aquila d’oro, simbolo della società, a due ex presidenti, Antonio Borghi e Luigi Radice, e allo storico collaboratore Mario Moscatelli.Poi spazio ai Professionisti di oggi, che in passato hanno vestito la maglia della formazione Juniores brianzola, i comaschi Davide Ballerini, Davide Orrico, Alessandro Fancellu e Matteo Spreafico e il lecchese Simone Petilli.Una occasione anche per ricordare l’impegno dello stesso Frigerio e del suo staff attraverso la società CentoCantù, che ha organizzato l’arrivo del Giro di Lombardia a Como e ha dato il suo prezioso apporto anche per la tappa del Giro d’Italia partita da Ivrea e chiusa in piazza Cavour lo scorso 26 maggio con la vittoria di Dario Cataldo.Un’opera che ha ricevuto gli elogi del vicesindaco della città del mobile, Giuseppe Molteni, e dell’assessore allo Sport, Antonella Colzani, oltre che del questore di Como, Giuseppe De Angelis, che non è voluto mancare all’incontro conviviale.Come detto, la serata del Canturino è stata propizia anche per conoscere i programmi dei più importanti corridori comaschi.Davide Ballerini prima di tutto, nel suo saluto ai presenti, si è soffermato sulla sicurezza stradale, un problema serio in questo momento per i ciclisti, come purtroppo hanno narrato le cronache recenti, con tanti, troppi, incidenti capitati ad atleti durante i loro allenamenti.Per quanto riguarda il suo 2020, Ballerini, che vestirà i colori della Deceuninck–Quick-Step, ha comunicato che sarà al via delle “classiche del Nord”, della Milano-Sanremo, della Tirreno-Adriatico (dove nel 2017 vinse la classifica degli scalatori) e, soprattutto, del Giro d’Italia. Per lui, dunque, ci sarà anche il passaggio nel Comasco visto che, come è noto, la “Corsa rosa” transiterà anche dal Lario venerdì 29 maggio con la tappa Morbegno-Asti.Alessandro Fancellu, bronzo Juniores ai Mondiali 2018 in Austria, sarà ancora in forza alla formazione spagnola di Alberto Contador, con cui parteciperà anche a gare Open, quindi con Professionisti e Under 23. Nel 2021, poi, il passaggio alla Trek-Segafredo a fianco di Vincenzo Nibali. La sua prima uscita in Italia nel 2020 alla Settimana Internazionale Coppi e Bartali.Davide Orrico sarà in forza con la squadra austriaca Team Vorarlbeg Santic. La sua stagione inizierà dal Tour of Provence in Francia; poi sarà al via del Tour of Hainan in Cina e all’Istrian Spring Trophy in Croazia.L’erbese Matteo Spreafico è già operativo: ha infatti raggiunto Carimate reduce dal primo raduno stagionale a Cesenatico con la sua formazione, l’Androni Giocattoli Sidermec.
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Como-Prato: notizie, immagini e gli aggiornamenti sulla nostra pagina Facebook
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Il derby Cantù-Varese: gli aggiornamenti sulla sfida del PalaDesio
Al PalaDesio la sfida tra la Mia Cantù e Varese. Inizio alle 20.45. Per notizie e aggiornamenti sulla partitaCLICCANDO QUI ci si può collegare alla pagina Facebook del Corriere di Como.
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Flavio Santi protagonista alla Ubik
Il romanzoLa primavera tarda ad arrivareedito da Mondadori l’anno scorso è stato il primo romanzo giallo di Flavio Santi, ambientato in Friuli. Si tratta della prima indagine dell’“ispettore di campagna” Drago Furlan, ultras dell’Udinese e personaggio ispirato alla figura mitica di “Papa” Hemingway, nella splendida cornice della provincia friulana, sospesa tra monti e vento di mare. Così ha esordito nel giallo il docente di italiano nel corso di Mediazione Culturale dell’Università dell’Insubria di Como, giurato del premio internazionale “Città di Como”, che è anche uno dei più interessanti poeti della sua generazione. Flavio Santi (1973) ha studiato a Pavia e Ginevra. Ha collaborato con ilDizionario Battagliadella UTET, ilDizionario biografico degli Italianie l’Enciclopedia del Cinemadella Treccani. Ha pubblicato diverse raccolte di poesia, tra cuiRimis te sachete(Marsilio 2001),Mappe del genere umano(Scheiwiller 2012). Ha scritto vari libri di narrativa tra cuiDiario di bordo della rosa(PeQuod, 1999; ristampa Laurana 2014),Aspetta primavera, Lucky(Socrates 2011) e il memoirIl tai e l’arte di girovagare in motocicletta. Friuli on the road(Laterza 2011). Sta per uscire su “Nuovi argomenti” un suo lavoro su Dacia Maraini, la scrittrice che è pure nella giuria del premio. Ora torna con un nuovo giallo che odora di osteria e di cose vere. Nato sul confine (tra Italia e Slovenia ma metaforicamente parlando anche tra più generi). Che fa pensare e indignare (sui tanti “passati che non passano” dell’ultima guerra). E che diverte, proseguendo autorevolmente la tradizione dei thriller legati alla gastronomia. Senza essere un Pepe Carvalho (l’investigatore cuoco figlio del catalano Manuel Vázquez Montalbán), Drago Furlan è senza dubbio un’ottima forchetta, conosce pietanze e filiere meglio di un Artusi. Il suo idolo (a parte Arthur Antunes Coimbra detto Zico e la sua Udinese) è Carlin Petrini, guru di Slow Food. Furlan incarna l’anima contadina schietta e verace: se può, gusta il sapore dei gamberetti vivi pescati nel Natisone. Rustico, umorale, di campagna, nostalgicamente pasoliniano, Diego è un ispettore, anche se molti per indigestione mediatica lo dicono commissario, “alla Montalbano”. E in effetti è nato a Colloredo di Monte Albano, come gli avi di Santi. Guida una sorniona Guzzi California con cui si diletta a frequentare sagre e ristoranti chic con l’eterna fidanzata Perla. Lo chiamano «l’ispettore della decrescita felice», per il suo amore per le cose di un tempo. Apprezza il buon vino di Cividale e dintorni. E non vede un morto dal 1995. Ma nel primo giallo della serie presto deve scrollarsi di dosso la ruggine. Perché c’è da spiegare che ci fa un morto senza nome in fondo a un pozzo con una pallottola in fronte. Esplosa peraltro da un’arma rara, in uso durante la seconda guerra mondiale ma anche negli anni di piombo. Diego è un ispettore che Santi pensa come il Maigret del Friuli, ma ispirandosi come dicevamo prima anche alla figura del barbuto “Papa” Hemingway e a un odierno mito letterario montano, Mauro Corona. Come detto, la quieta vita di provincia, prima interrotta solo da incidentini, furtarelli ed episodi di usura, viene spezzata da un omicidio in uno sperduto paesino d’alta quota. E così dal questurino di provincia, tra false piste e la polvere di archivi silenziosi, nasce un detective sui generis, che pensa meglio vuotando bicchieri, guida oltre la moto una Zastava vintage, si tuffa nei piatti della tradizione culinaria locale e non si vergogna di avere una mamma – lei pure “furlan” fino al midollo – con cui dividere casa. E dopo la primavera, non poteva che arrivare un’infuocata estate, ed è lecito supporre che ci saranno per Santi e il suo Maigret furlano altre stagioni di sangue e caccia al mistero: si parla di un autunno già in fase di elaborazione e poi chissà se arriveremo all’inverno. Intanto il secondo romanzo dal titoloL’estate non perdonaesce sempre da Mondadori (verrà presentato alla libreria Ubik di Como il 17 maggio alle 18 da Barbara Pozzo dell’Università dell’Insubria e dal giornalista
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Lorenzo Morandotti) per le cure dell’agenzia Santachiara, la stessa che ha gestito gli interessi editoriali e letterari di Roberto Saviano e di altri celebri scrittori. “Aver un agente come Santachiara è il massimo – dice Santi – Significa pensare solo alla scrittura , concentrarsi sul lavoro senza avere altri problemi per la testa”. Ed eccoci al nuovo giallo. L’estate più calda degli ultimi anni sta arroventando il Friuli, e l’ispettore Drago Furlan si sta finalmente godendo una vacanza al mare con l’eterna fidanzata Perla. Ma la tanto sospirata villeggiatura viene interrotta da una telefonata del pm Santoliquido: sul greto del fiume Natisone è stato ritrovato un cadavere con la faccia spappolata a colpi di kalashnikov. Chi è la vittima? E perché l’assassino si è accanito sul cadavere tanto da sfigurarne il volto? Furlan rientra immediatamente in servizio per cercare di risolvere il caso: ma gli indizi sono pochi e contraddittori, e l’abbraccio torrido dell’afa non aiuta di certo a ragionare… tanto più che, per non dare un dispiacere a Perla, Drago fa la spola tra la spiaggia e il commissariato di nascosto, adducendo come scusa gli acciacchi e i capricci della madre Vendramina. Mentre la stampa nazionale monta il caso del “Mostro del Natisone” e le indagini arrancano, ci scappa pure il secondo morto: che sta succedendo nella tranquilla provincia friulana? È il caldo che dà alla testa oppure dietro la scia di sangue si nasconde un nemico terribile, il cui solo nome basta a evocare antichi orrori e a far venire i brividi? Drago Furlan, piglio rude da ispettore contadino, tra una bevuta all’osteria dell’amico Tarcisio, una mangiata di gustosissimo frico e una passeggiata sul lungomare, dovrà dare fondo a tutto il suo fiuto investigativo per venire a capo del mistero. E dovrà pure sbrigarsi, visto che il killer sembra aver preso di mira proprio lui… E in questa seconda avventura dell’ispettore Furlan dà un’altra grande prova del suo talento narrativo: oltre a tenerci con il fiato sospeso in una vicenda ricca di colpi di scena, ci regala ancora una volta il ritratto della sorniona provincia friulana, coi suoi scorci di paradiso in cui – inatteso – può anche scoppiare l’inferno. Un giallo che odora di osteria, profuma di Ribolla gialla e grappa alla vipera. Ma anche di sangue, sudore e lacrime. E colpi micidiali di Ak-74, la versione più cattiva dopo opportune modifiche del già tremendo mitragliatore Kalashnikov Ak-47. Nasce sempre sulla frontiera (tra Italia e il “corridoio balcanico” dove secoli fa arrivarono i turchi). Fa pensare e indignare. E diverte. Stavolta il suo un ispettore-contadino che nel primo romanzo era alle prese con le ombre e i fantasmi della seconda guerra mondiale ora indaga sulla potenziale terza, ossia sulla minaccia del terrorismo globale. Rustico, umorale, nostalgicamente pasoliniano, Diego è nato a Colloredo di Monte Albano, come gli avi di Santi. Guida una sorniona Guzzi California e anche una cadente Zastava vintage. La sua eterna fidanzata Perla è suo malgrado parcheggiata a Lignano Sabbiadoro. Lui, in quel di Cividale e dintorni, sulle rive del Natisone intrise di sangue, alle prese con eventi che sconvolgono la provincia sotto l’afa. Il papà del «Maigret del Friuli» è rinomato poeta, oltre che filologo. E ha successo anche come traduttore, sulla scia di un grande eroe della letteratura d’azione come James Bond. Ha appena pubblicato da Adelphi la nuova versione italiana di un capolavoro di Ian Fleming, “Dottor No”, dopo essersi cimentato con “Vivi e lascia morire”. «Fleming mi ha aiutato molto – dice – nella costruzione delle storie che ruotano attorno al mio ispettore contadino. È un omone dai lati teneri, che si scontra sempre con problemi molto più grandi di lui, in una terra di confine». Come detto, dopo la primavera e l’estate, è lecito aspettarsi altre stagioni. «Il romanzo avrà un seguito – annuncia Santi – La serialità è una bella sfida, ti misuri con personaggi che cambiano col tempo, svelano nuove sfumature. Tradurre Ian Fleming insegna ad apprezzare, in un eroe, anche le debolezze e le ombre. Ma il giallo ha le sue regole: richiede disciplina e pazienza, come ogni lavoro di buon artigianato. Io scrivo ogni mattina, prima di curare l’orto».