Lo stadio di Como venne inaugurato il 30 luglio 1927 nel culmine delle celebrazioni voltiane.Le prime partite furono disputate in settembre, un triangolare fra Comense (nata dalla fusione di Calcio Como ed Esperia), Inter (con Giuseppe Meazza agli esordi e l’ungherese Arpad Weisz come allenatore) e Genoa. Erano presenti il principe ereditario Umberto di Savoia e della madrina dell’evento, Antonietta Porta Sinigaglia, madre del campione del remo Giuseppe, a cui lo stadio di Como venne dedicato.Fin dall’inizio la vocazione dell’impianto fu assolutamente polisportiva, con corsi di ginnastica artistica, ma anche pugilato, pesistica, maratone e ippica.La pista di cemento è poi diventata tappa di importanti corse ciclistiche (compreso il Giro di Lombardia e il Giro d’Italia con la conclusione della cronometro Erba-Como il 5 giugno del 1952) e perfino di gran premi di motociclismo.Del progetto dello stadio di Como era stato incaricato nel 1926 l’architetto milanese Giovanni Greppi.I lavori(nella foto d’epoca)iniziarono nel dicembre dello stesso anno e si conclusero a tempo di record per un cantiere così complesso dopo poco più di un anno e mezzo, a fine luglio del 1927.Il costo dell’opera fu di oltre tre milioni di lire.Negli eventi indimenticabili legati al Sinigaglia, c’è l’arrivo dell’elicottero di Papa Karol Wojtyla nel maggio del 1996 in occasione della visita del Pontefice in città.Tra i cantanti che si sono esibiti quando lo stadio è stato utilizzato per concerti i Deep Purple, gli Status Quo, Jovanotti e i Pooh.Un’ultima curiosità. Al Sinigaglia nel 1981 l’attuale commissario tecnico della nazionale Roberto Mancini segnò la sua prima rete da calciatore professionista – a 17 anni – in Como-Bologna, terminata 2-2.
Categoria: Territorio
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Lido, corsa contro il tempo per riaprire a Ferragosto
Venti operai al lavoro dalle 8 di mattina fino a sera. Lo sforzo è massimo per riuscire ad aprire il lido di Villa Olmo il 15 agosto.La data fissata non sembra infatti essere un miraggio nonostante manchino poche ore a Ferragosto. Il tentativo della Sport Management, la nuova concessionaria dell’impianto, è quello di agganciare i turisti accaldati presenti in riva in città e i comaschi rimasti in città in questa coda d’estate.«L’obiettivo rimane invariato rispetto ai giorni passati, ovvero il 15 agosto – fa sapere il responsabile del comunicazione della società – Non si andrà comunque oltre il 20 qualora dovessero spuntare intoppi dell’ultima ora».Diversi intanto i lavori in corso d’opera e le verifiche sull’impianto. Da un lato la pioggia di questi ultimi giorni ha impedito alcuni interventi di ripristino di una grondaia che gli uomini della Sport Management hanno cominciato ieri mattina e che non dovrebbero richiedere troppo tempo. Nel frattempo sembra essere definitivamente scongiurato il problema della presenza di alghe nella’acqua. «Il nostro perito chimico è costantemente al lavoro», dicono dalla società. Nel periodo di interregno tra la chiusura della precedente gestione e l’arrivo dei nuovi, infatti, le vasche rimaste serrate per alcuni giorni si erano trasformate in delle pozze maleodoranti e ricoperte di alghe. Situazione che era stata risolta inizialmente dai vecchi gestori prima del passaggio di consegne. «Attualmente si stanno provando gli impianti. Da quelli della luce al gas. Prosegue inoltre l’analisi e le prove dei motori delle due vasche. Ogni più piccolo dettaglio viene analizzato. Tutto sembra procedere per il meglio e dunque non ci dovrebbero essere problemi per la riapertura», fanno saper dall’ufficio comunicazione.Da quando riaprirà, il Lido applicherà, almeno inizialmente, gli stessi prezzi e i medesimi orari. Con i cancelli aperti dalle 9 alle 19 e le vasche utilizzabili dalle 10 alle 18.
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Arrivo del Giro d’Italia a Como: presentati eventi e iniziative. In arrivo grandi campioni del ciclismo e dello sport
Una serie di eventi collaterali, in attesa dell’arrivo del Giro d’Italia, fissato per il prossimo 26 maggio a Como. la città di prepara ad accogliere la “Corsa rosa” con incontri, mostre, proiezioni di film e il coinvolgimento dei ragazzi delle scuole medie.Iniziative che sono coordinate dalla Fondazione Alessandro Volta e che sono state presentate ieri a Palazzo Cernezzi. La prima sarà sabato prossimo al Broletto, con l’inaugurazione della mostraTemporary Ghisallo Museum, di fatto una raccolta di cimeli concessi dal Museo del Ghisallo. Tra questi maglie d’epoca e le biciclette appartenute Fausto Coppi, Gino Bartali e Fiorenzo Magni. Una “chicca”: il mezzo di Bartali sarà quello utilizzato al Tour del 1948. Una gara entrata nella storia perché, con la vittoria del corridore toscano e l’Italia in festa, fu allentata la tensione dopo l’attentato a Palmiro Togliatti del 14 luglio.Contemporaneamente nelle vetrine del centro città appariranno le immagini del fotografoFabrizio Delmatidedicate al Giro d’Italia. Non mancheranno anche maglie di squadre che hanno partecipato in passato alla corsa organizzata da Rcs Sport.Grande rilievo anche per gli incontri con grandi personaggi legati al mondo del ciclismo e dello sport. Tre sono in programma allo Yacht Club, uno nell’auditorium di Espansione Tv e Corriere di Como. Giovedì 9 maggio alle 18.30 allo Yacht Club saranno ospiti il presidente della Federazione medico sportiva Maurizio Casasco, il direttore marketing di Mapei Adriana Spazzoli, il due volte campione del mondo di ciclismo Paolo Bettini, l’ex corridore Luca Paolini e l’iridato di vela Roberto Spata. Al centro dell’attenzione il tema “Salute, sport sostenibile e ambiente”.Si parlerà di “Innovazione e tecnologia” il successivo giorno 14 – stessa ora e stesso posto – con il commissario tecnico della Nazionale Davide Cassani, il due volte iridato Gianni Bugno e gli imprenditori Ernesto Colnago e Monica Santini. Domenica 19 appuntamento alle 18 nell’auditorium di Corriere di Como ed Espansione Tv in via Sant’Abbondio 4, con l’ex ciclista Damiano Cunego (tre Giri di Lombardia nel suo palmares) e Tommaso Marino per la presentazione del libro “Purosangue”, l’autobiografia del campione veronese, nell’ambito della rassegna Lariobook.Il 24 maggio, infine, di nuovo allo Yacht Club Como, al centro dell’attenzione il tema “Etica e solidarietà”con Maurizio Monego (vicepresidente del Comitato internazionale fair-play), gli ex calciatori Paolo Maldini e Giuseppe Dossena, il campione olimpico e mondiale di atletica Alberto Cova e gli ex corridori Paolo Savoldelli e Claudio Chiappucci.Tra le altre iniziative, la proiezione del filmWonderful losers, a different world(23 maggio, 20.30, Cinema Gloria) dedicato ai gregari del ciclismo, con un dibattito finale con i giornalisti Andrea Bambace, di Espansione Tv, e Luciana Rota.Nelle scuole sarà poi distribuito un libretto con la presentazione della tappa, mentre dal 24 al 26 maggio in piazza Duomo saranno esposte i mezzi storici della Polizia stradale utilizzati al Giro d’Italia, a 70 anni dalla prima partecipazione degli agenti alla “Corsa rosa”.
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Chernobyl, dopo 33 anni tracce di radioattività in Lombardia e in Ticino
Sono passate 33 primavere ma la contaminazione è ancora in atto. Il 26 aprile 1986 all’una di notte, un incidente al reattore della centrale atomica di Chernobyl in Ucraina (allora Urss), la più grande catastrofe nucleare della storia, causò la dispersione nell’atmosfera di grandi quantità di materiale radioattivo.Le particelle trasportate dalle masse d’aria raggiunsero tutta l’Europa. Oggi si misurano ancora tracce radioattive di Chernobyl. Gli ultimi dati riferiti ai rilievi effettuati da Arpa in Lombardia risalgono al 2017, con 1.503 campioni, di cui 327 prodotti alimentari, 173 acque potabili e 1.003 matrici ambientali. Nel 30% dei campioni di prodotti alimentari è stata individuata la presenza in tracce di Cesio 137 ancora riconducibile all’incidente di Chernobyl. La maggior parte di questi campioni (84 su 95) è relativa a selvaggina, frutti di bosco, funghi e pesci di lago. Solo in un campione di funghi spontanei è stato superato il livello di riferimento per la concentrazione di Cesio 137 stabilito dalla normativa europea.L’Agenzia regionale conferma, dunque, «la salubrità, dal punto di vista del contenuto di radioattività, degli alimenti di più largo consumo presenti sulle nostre tavole».Nell’aria le concentrazioni non sarebbero rilevanti, e nell’acqua la radioattività artificiale risulta assente e quella naturale nei limiti di legge.Nel vicino Canton Ticino, le rilevazioni sono più recenti: il laboratorio cantonale nel 2018, nelle misurazioni che hanno preso in esame derrate alimentari, terra, erba e latte, ha rilevato residui di radioattività in particolare nei funghi selvatici commestibili e nella selvaggina ticinese. La quasi totalità dei funghi – secondo i dati del laboratorio – è risultata contaminata dal Cesio-137, con due superamenti del limite. Nel 2018, sono stati prelevati dalle macellerie, sul territorio cantonale, 20 campioni di carne cruda e prodotti derivati di cervo, capriolo, camoscio e cinghiale. I valori più elevati sono stati misurati in due campioni di cinghiale ticinese. In nessun caso è stato superato il valore massimo previsto dalla legge.
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La promozione del Como in C, il futuro è già alle porte. Landriscina: «La collaborazione sarà proficua»
La gioia per la tanto attesa promozione in serie C non accenna, giustamente, a spegnersi. E in prima fila a esultare per la riconquista di una categoria sicuramente più consona al calcio Como, c’è anche il sindaco Mario Landriscina che però, da buon amministratore, pensa ovviamente anche al domani.A un incontro con la nuova proprietà, allo stadio del futuro immediato e a un progetto a lungo termine per l’area occupata dal Sinigaglia.Ma innanzitutto l’euforia sportiva. «È una grande soddisfazione per il sottoscritto e per la città intera. È innegabile. L’obiettivo tanto atteso è stato finalmente centrato – dice il sindaco – Si è trattato di un percorso impegnativo, faticoso che non ha risparmiato ostacoli ma che alla fine, con caparbietà, ci ha permesso di festeggiare. E questo era quello che contava».Ma subito dopo il discorso si sposta, necessariamente, sul futuro. «A breve incontrerò la nuova proprietà. Sicuramente da parte loro ci sarà la giusta ambizione nel voler mettere sul tavolo una serie di idee e proposte e da parte nostra c’è la piena volontà di collaborare. Inoltre è pressoché risolta anche la situazione di insolvenza nei pagamenti dovuti al Comune dalla precedente società. Il lavoro futuro sarà certamente proficuo». Il Como 1907, va ricordato, è passato di mano, dalla cordata sardo-americana a una al 100% straniera. La proprietà della squadra è ora della Sent Entertainment Ltd, società di media e intrattenimento con sede nel Regno Unito. E Michael Gandler Managing Director di Sent Sports è il nuovo Ceo del Como. Con largo anticipo sulla ripresa dei campionati di calcio, sarà poi necessario anche valutare gli interventi da fare al Sinigaglia, per essere in regola con le prescrizioni del campionato di serie C.«La situazione è decisamente favorevole. Non ci sono mancanze e l’impianto è praticamente a norma. Dovremmo ovviamente verificare, a breve lo faremo con in tecnici, se sono necessari ulteriori, seppur minimi lavori. Sono passaggi che fanno parte di un percorso comune».E poi ci sarà anche il tempo per discutere del futuro a largo raggio. «Questo è un tema delicato per la città intera che andrà attentamente vagliato. Ovviamente se al nostro imminente incontro la nuova proprietà si presenterà già con progetti e idee in tal senso, saremo ben lieti di ragionarci sopra. Penso comune che adesso la proprietà voglia radicarsi ulteriormente nel territorio, rafforzando l’assetto organizzativo», spiega sempre il sindaco che ci tiene, giustamente, a concludere la riflessione tornando al punto di partenza: ovvero alla promozione della squadra. «È una vittoria esaltante dello sport e non solo del calcio. La città ha molte discipline di cui si fregia e si vanta. Tra queste il calcio ha una lunga tradizione e confido che d’ora in avanti si possa proseguire un cammino di vittorie e soddisfazioni», conclude Mario Landriscina.Dal canto suo, la nuova proprietà, rappresentata da Michael Gandler, ha prima di tutto chiesto alla squadra un nuovo traguardo, la vittoria della poule scudetto, che assegna il tricolore in serie D. Ma allo stesso tempo si stanno già ponendo le basi rispetto alla nuova stagione, con le valutazioni che riguardano ogni aspetto gestionale.La prima mossa sarà quella della scelta del comandante delle operazioni, del direttore, ruolo attualmente affidato a Ninni Corda a cui non dispiacerebbe proseguire il lavoro portato avanti fino ad ora. Poi, a scalare, si porteranno avanti le scelte tecniche che riguardano l’allenatore, il suo staff ed i giocatori. Senza dimenticare gli altri aspetti che domenica scorsa sono stati sottolineati dallo stesso Gandler, quindi: «Il business, lo stadio, il settore giovanile. La squadra? Ha fatto molto bene e possiamo dire che c’è» sono state le sue parole dopo la promozione.
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Asilo Sant’Elia, il Comune cerca le foto dei primissimi anni
L’assessorato alla Cultura del Comune di Como è alla ricerca di materiali privati, ovvero foto, racconti, aneddoti, ricordi, testimonianze legati all’Asilo Sant’Elia di Como negli anni Trenta (progettatoda Giuseppe Terragnitra il1934 e il 1936, i lavori iniziarono proprio nel 1936 e l’asilo fu inaugurato il 31 ottobre 1937).
L’asilo Sant’Elia di Como
Ex alunni, docenti, abitanti del quartiere: tutti coloro che hanno legato un pezzo della loro vita all’Asilo e hanno voglia di condividerlo sono invitati a mettersi in contatto con il Comune di Como.
La ricerca ha lo scopo di coinvolgere la comunità direttamente attraverso il racconto di una fase storico/sociale significativa della città. L’Amministrazione si riserverà di valorizzare i materiali raccolti nell’ambito delle attività collaterali promosse per la mostra “Giuseppe Terragni per i bambini: l’Asilo Sant’Elia” che si terrà dall’8 giugno al 4 novembre in Pinacoteca.
Il termine per consegnare i materiali o le testimonianze è il 31 maggio 2018.
Contatti e informazioni:cultura@comune.como.it– cell. 338.7258128
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Bruxelles chiede più controlli sulle cave del Comasco
Nove associazioni ambientaliste del territorio scrivono al parlamento europeo. Un appello affinchè si intensifichi il monitoraggio sulle cave esistenti in provincia di Como dove esistono 21 siti estrattivi.E così a Bruxelles, grazi all’interessamento di Eleonora Evi del Movimento 5 Stelle, qualcosa si muove. «Abbiamo acceso il faro dell’Europa sull’inaccettabile situazione delle cave del comasco. Il Parlamento Europeo, su mia richiesta, ha inviato una lettera all’assessore regionale Cattaneo chiedendo provvedimenti tempestivi a difesa dell’ambiente e della salute dei cittadini – dice Eleonora Evi – Provincia e Regione devono essere sollecitate affinchè intensifichino i controlli e il monitoraggio ambientale nei territori circostanti alle cave. Non stiamo dicendo che ci sono irregolarità evidenti ma che è fondamentale alzare il livello d’attenzione». E la questione si è subito sposta a livello regionale. «Mi adopererò per capire come far emergere il problema in Regione perchè le questioni ambientali possono avere delle ricadute sulla salute delle persone e quindi è necessario attivarsi per evitare conseguenze negative», interviene il consigliere regionale dei pentastellati, Raffaele Erba che annuncia un imminente passaggio in Regione.Grande la soddisfazione per il risultato raggiunto anche da parte di Alessandro Zangrandi, Presidente del Comitato Tutela Val Mulini e primo firmatario della petizione. «Grazie all’intervento di Eleonora Evi, la voce dei cittadini comaschi è stata finalmente ascoltata. Il territorio Comasco ha alzato la testa per pretendere ciò che dovrebbe essere già garantito – dice Zangrandi – ovvero la tutela della salute e del nostro bellissimo territorio. Ora le autorità preposte non possono più restare sorde all’appello dei cittadini». Adesso dunque andrà atteso il primo decisivo confronto sul tema a livello regionale per capire cosa potrà accadere nell’immediato.
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Chiara Braga parla di ambiente all’Insubria
L’Onorevole comasca del Pd, Chiara Braga sarà lunedì all’Università degli Studi dell’Insubria per parlare a studenti e cittadinanza di tutela ambientale.
Chiara Braga, parlamentare del Pd
L’incontro è in programma il 7 maggio alle 11 nell’Aula VP3 della sede di via Valleggio, a Como, e sarà collegato in videoconferenza nell’Aula 4TM del Padiglione Morselli, a Varese, inoltre la registrazione dell’incontro potrà essere vista nel canale youtube di Ateneo.
Già Presidente della Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati l’Onorevole Braga svolgerà un intervento dal titolo: “L’attività della Commissione Parlamentare di inchiesta e la Legge 68 del 2015 sui delitti ambientali” nell’ambito del corso di Diritto Ambientale tenuto dal professor Stefano Fanetti – tra l’altro capogruppo del Pd in consiglio comunale – per il Corso di Laurea Magistrale in Scienze Ambientali dell’Università degli Studi dell’Insubria.
L’incontro è aperto alla cittadinanza.
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Como, controlli con le telecamere nella Zona a traffico limitato
Stretta di Palazzo Cernezzi sugli accessi di auto, moto e furgoni in centro storico, all’interno della Ztl (Zona a traffico limitato). Il comandante della polizia locale, Donatello Ghezzo ha disposto un mese di verifiche utilizzando le telecamere ai varchi e gli agenti, anche in borghese.Si tratta di una sperimentazione di alcune settimane. Non sono infatti previste al momento sanzioni per i veicoli immortalati grazie agli occhi elettronici. Le telecamere erano state installate ben quattro anni fa, ma si è dovuto attendere a lungo il via libera ministeriale. Problemi di privacy che hanno coinvolto anche altre città italiane. Gli occhi elettronici sono accesi in via Diaz, via Cinque Giornate, via Carducci, via Indipendenza, via Garibaldi e via Rodari, ovvero verso piazza Roma. Su piazza Roma è noto però come il sindaco Mario Landriscina e l’assessore Vincenzo Bella non siano così convinti di mantenere il divieto alle auto. Sarà sempre la giunta a stabilire da quando avviare anche le contravvenzioni grazie ai filmati immortalati dalle telecamere di sorveglianza.
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Como, la città dei “pensatoi”. Gli interrogativi dopo la nascita dell’Officina di De Santis
Officina Como, l’incontro degli scorsi giorni
Scriveva Eugenio Montale nelle sueProse narrative: «Ignoro che fine abbiano fatto, dopo la morte del musicista, le montagne di rulli che ingombravano il suo pensatoio». Forse è proprio questo il destino dei luoghi in cui si ragiona molto e si producono idee (buone o cattive): perdersi. Nel vuoto pneumatico che separa la realtà delle cose concrete dall’astrattezza.La recentissima nascita nel capoluogo lariano dell’ennesimo pensatoio –Officina Como– ha sollecitato riflessioni e analisi di ogni tipo. Molti si sono arrovellati su quali fossero i veri obiettivi del gruppo guidato dall’ex presidente della Camera di Commercio, Paolo De Santis. Se politici, ideali, o di puro potere.Bisognerebbe invece domandarsi perché uomini e donne di peso della borghesia cittadina abbiano scelto di percorrere una strada già ampiamente battuta da altri. Como sembra essersi infatti innamorata della formula del pensatoio.
Paolo De Santis
A parte lo storico Circolo Einaudi, negli ultimi anni sono nati, tra gli altri, La città possibile, Fucina Liberale, Costruiamo Como, il Circolo Willy Brandt, Como Lab, fino appunto a Officina Como. Iniziative molto diverse tra loro per matrice e impronta culturale ma tutte impegnate a occupare uno spazio che altri – i partiti, ad esempio – avrebbero dovuto presidiare.«I pensatoi nascono perché c’è una reale esigenza di “volare alto” – dice Giuseppe Doria, presidente del Circolo Brandt e coordinatore di Como Lab – ma hanno un limite: non sono capaci di costruire un rapporto organico con la politica. Un rapporto decisivo, se alla fine poi si vuole realizzare qualcosa». Secondo Doria, è giusto che i pensatoi non siano «subalterni né facciano da cinghia di trasmissione». Ma anche «pensare di sostituirsi alla politica può essere velleitario».I partiti sono certamente in crisi, ma sin qui – almeno a Como – hanno continuato a governare. Raccogliendo consenso e voti.Il civismo ha fatto breccia, ma soltanto in minima parte. I pensatoi hanno lavorato molto, ma di fronte alle urne hanno lasciato il campo libero.È possibile che l’esperienza di Officina Como possa in futuro modificare il quadro. È però molto presto per dirlo. Anche il tema scelto come filo conduttore dal gruppo legato a De Santis – la cultura – è di grande importanza ma non tocca i temi chiave del governo del territorio. Cosa che invece hanno fatto altri.E allora, si torna alla domanda iniziale: perché?Perché una città qual è Como esprime una così decisa propensione a “ragionare” e una così debole inclinazione ad agire?Secondo Gioacchino Favara, consigliere Pd per 5 anni a Palazzo Cernezzi e dirigente della Uil, la spiegazione è semplice. «Si tratta del vizio storico delle élite: additare i mali e i difetti degli altri senza essere capaci di riconoscere i propri. Nei partiti questo non accadeva, perché insieme ai dirigenti discuteva anche il popolo, la gente comune».Da. C.