È attesa dal mese di febbraio al centro remiero di Eupilio la Nazionale di canottaggio del Ghana. Inizialmente l’arrivo in ritiro era stato annunciato in questi giorni, poi una serie di intoppi burocratici hanno portato a fissare una nuova data in agenda. Se ne riparla dunque tra poche settimane. Sulle rive del Lago di Pusiano sono attesi nei prossimi mesi atleti anche da Germania, Svizzera, Olanda e Repubblica Ceca. Non è inoltre da escludere un raduno dei canottieri azzurri.
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Canottaggio: comaschi pronti per i Mondiali in Bulgaria
Conto alla rovescia per l’inizio del Campionato del Mondo di canottaggio Assoluto (Senior, Pesi Leggeri, Pararowing), in programma dal 9 al 16 settembre a Plovdiv, in Bulgaria. Il direttore tecnico Francesco Cattaneo ha ufficializzato la delegazione che rappresenterà l’Italia durante l’evento iridato. Sarà una compagine, tra uomini e donne, di 67 atleti (39 senior, 20 Pesi leggeri, 8 Pararowing) che gareggeranno in 24 equipaggi (che saranno confermati o ritirati in sede di riunione dei team manager) così distribuiti nelle tre categorie: 11 senior (6 maschili e 5 femminili), 8 pesi leggeri (4 maschili e 4 femminili) e 5 pararowing. Gli azzurri partiranno per Plovdiv il 5 settembre in maniera da poter essere pronti per le prime eliminatorie programmate per le 9.30 del 9 settembre sul bacino remiero del Maritza River. Di seguito gli atleti convocati (in neretto i comaschi o comunque portacolori di società lariane):
SENIOR UOMINI E DONNE: Ilaria Broggini, Veronica Calabrese (Canottieri Gavirate), Valentina Iseppi, Chiara Ondoli, Carmela Pappalardo, Bruno Rosetti, Ludovica Serafini (CC Aniene), Kiri Tontodonati (Fiamme Oro/CUS Torino), Enrico D’Aniello (Fiamme Oro/RYCC Savoia), Romano Battisti, Matteo Lodo, Paolo Perino, Mario Paonessa, Luca Rambaldi, Simone Venier (Fiamme Gialle), Emanuele Fiume (Fiamme Gialle/CC Pro Monopoli), Giacomo Gentili (Fiamme Gialle/SC Bissolati), Andrea Panizza (Fiamme Gialle/AS Moto Guzzi), Leonardo Pietra Caprina (Fiamme Gialle/CC Aniene),Filippo Mondelli (Fiamme Gialle/SC Moltrasio),Aisha Rocek (Carabinieri/SC Lario), Stefania Gobbi (Carabinieri/SC Padova), Marco Di Costanzo, Emanuele Liuzzi (Fiamme Oro), Matteo Castaldo (Fiamme Oro/RYCC Savoia), Eleonora Trivella (Fiamme Rosse), Giovanni Abagnale, Vincenzo Abbagnale, Luca Parlato (Marina Militare), Cesare Gabbia (SC Elpis), Davide Mumolo (Fiamme Oro/SC Elpis),Giorgia Pelacchi (SC Lario), Sara Bertolasi (SC Milano), Simone Martini, Alessandra Patelli (SC Padova).RISERVE: Andrea Cattaneo (SC Bissolati), Fabio Infimo (RYCC Savoia), Domenico Montrone (Fiamme Gialle), Benedetta Faravelli (SC Esperia).
PESI LEGGERI UOMINI E DONNE: Paolo Di Girolamo, Stefano Oppo (Carabinieri), Matteo Mulas (CLT Terni), Valentina Rodini (Fiamme Gialle), Clara Guerra (Fiamme Gialle/CC Pro Monopoli), Martino Goretti, Andrea Micheletti,Pietro Ruta (Fiamme Oro), Federica Cesarini (Fiamme Oro/C.Gavirate), Paola Piazzolla (Fiamme Rosse), Catello Amarante (Marina Militare), Giuseppe Di Mare, Alfonso Scalzone (RYCC Savoia), Giulia Mignemi (SC Aetna), Allegra Francalacci (SC Firenze),Arianna Noseda (SC Lario), Giorgia Lo Bue, Serena Lo Bue (SC Palermo).RISERVE:Gabriel Soares (Marina Militare), Stefania Buttignon (SC Timavo).PARAROWING UOMINI E DONNE: Daniele Stefanoni, Lucilla Aglioti, Luca Agoletto, Tommaso Schettino (CC Aniene), Giuseppe Di Capua (CN Stabia), Anila Hoxha (CUS Torino), Fabrizio Caselli (SC Firenze), Greta Elizabeth Muti (SC Olona 1894).
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Canottaggio, comaschi in raduno a Sabaudia nel gruppo olimpico della Nazionale
Un nuovo raduno della Nazionale di canottaggio in vista degli impegni della stagione 2019. Il quadro ormai è definito, con l’agenda delle gare a cui parteciperanno gli azzurri. Un gruppo in cui, come da tradizione, i comaschi saranno in prima linea.Si riparte da Sabaudia con il collegiale olimpico – il terzo raduno del percorso che porterà alle qualificazioni olimpiche di Linz (in Austria) – di fatto è il primo del 2019. Il via il 9 gennaio per arrivare a venerdì 25.Poi si proseguirà con un periodo di riposo e di ulteriori collegiali fino ad arrivare al primo Meeting Nazionale del 6 e 7 aprile; poi è prevista la partecipazione alla Regata internazionale Memorial Paolo d’Aloja (12-14 aprile).Al termine di questa competizione, per gli azzurri ci sarà ancora un raduno, che farà da apripista e poi la partecipazione al secondo Meeting Nazionale (4-5 maggio) prima di iniziare la preparazione per affrontare l’Europeo Assoluto di Lucerna (31 maggio-2 giugno) e le varie prove di Coppa del Mondo che porteranno la Nazionale Olimpica all’evento clou della stagione agonistica 2019: il Campionato del Mondo di Linz (dal 25 agosto al 1° settembre). Una competizione che metterà in palio i pass per i Giochi di Tokio del 2020, che si svolgeranno dal 24 luglio al 9 agosto.Per il raduno di Sabaudia, il direttore tecnico Francesco Cattaneo ha convocato complessivamente 46 atleti e si avvarrà dello staff composto da Andrea Coppola, dal comasco Stefano Fraquelli (capoallenatore settore femminile), Giovanni Lepore, Claudio Romagnoli, Vittorio Altobelli, Luigi Arrigoni, Giancarlo Romagnoli e Dario Cerasola.I comaschi che sono stati chiamati sono Aisha Rocek (Carabinieri-Canottieri Lario), Filippo Mondelli (Fiamme Gialle-Moltrasio), Giorgia Pelacchi (Lario), Sara Bertolasi (Canottieri Milano, nonché dirigente della Lario) e Pietro Willy Ruta (Fiamme Oro).
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Canepa, le offerte d’acquisto sarebbero 21. Ieri l’atteso incontro al ministero dello Sviluppo
Ventuno offerte d’acquisto o manifestazioni d’interesse. La Canepa è tuttora una fabbrica che attira potenziali investitori, un marchio che garantisce ampi margini di successo. Se è vero – com’è stato detto ieri al tavolo del ministero dello Sviluppo economico a Roma – che dopo la dichiarazione di concordato sono state appunto 21 le offerte giunte a San Fermo per rilevare l’azienda o parte di essa.È questa la notizia più interessante emersa al termine della lunga giornata vissuta nella capitale dalle delegazioni comasche, chiamate a discutere della crisi che ha colpito l’impresa tessile lariana.Di fronte al sottosegretario Giorgio Sorial, sindacato e azienda (rappresentata dall’amministratore delegato Marco Cordeddu) si sono nuovamente confrontati sul futuro della storica fabbrica di San Fermo.Questa volta, con qualche numero in più sul tavolo. «Le posizioni delle parti sono state ribadite in modo chiaro – dice Serena Gargiulo , segretaria della Uiltec di Como e Lecco – tutti gli attori in campo sono consapevoli adesso che l’azienda sta vagliando nuove ipotesi e l’ingresso di possibili partner industriali».Il futuro, insomma, non è più soltanto a tinte scure. Rispetto al trauma iniziale e all’ipotesi che il disimpegno dei nuovi proprietari potesse addirittura essere il preludio alla chiusura, le cose sembrano essere cambiate.Anche se un problema resta: il tempo. «Una soluzione va trovata entro un paio di mesi – dice ancora Gargiulo – gli stessi che al momento sono coperti dagli ordini che fanno andare avanti le macchine».Da quando è esplosa la crisi, una ventina di dipendenti hanno lasciato l’azienda in modo volontario. Gli stipendi – e questa è un’altra delle buone notizie ricevute ieri da Roma – sono stati pagati. «Anche quello di gennaio – riferisce la segretaria della Uiltec – i cui bonifici sono partiti proprio stamattina» (ieri per chi legge, ndr). Il 10% delle maestranze, a rotazione, prosegue intanto con la cassa integrazione, utilizzata a seconda dei cali e dei picchi di produzione.Secondo Armando Costantino, segretario della Femca Cisl, sono stati esclusi al momento «possibili esuberi. Lo ha detto l’amministratore delegato ed è un fatto che giudichiamo molto positivamente. Questo significa che non c’è più sul tavolo alcuna ipotesi di dismissione, piuttosto l’idea concreta di passare la mano a nuovi proprietari».Il profilo di questi nuovi proprietari è stato oggetto di discussione e di analisi.«Come sempre – dice ancora Costantino – si sono fatti avanti soggetti diversi: industriali, i soliti curiosi e qualche altro fondo. Vista la recente esperienza, il nostro auspicio è che la fabbrica possa essere ceduta a chi è davvero interessato a portare avanti il lavoro su basi concrete. Purtroppo non ci hanno detto quanto serve per comprare».Non è stata esclusa nemmeno l’ipotesi di spacchettamento, vale a dire di una doppia cessione: portafoglio clienti e produzione. «Il sindacato – dice Gargiulo – resta comunque nettamente favorevole a un’acquisizione in blocco di tutto il gruppo».Due mesi, quindi. È questo l’orizzonte temporale entro il quale sindacato, azienda e ministero torneranno a riunirsi per discutere l’eventuale via d’uscita alla crisi. Nel frattempo, in regime concordatario e con i debiti congelati, i macchinari continuano a lavorare e i dipendenti rimangono al loro posto.«C’è fiducia – conclude Costantino – anche se il passato, fatto di proclami di rilancio e investimenti e bruschi stop dopo pochi mesi, ci indirizzano verso una sana prudenza».
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Campo Coni, nuovi problemi. Scarichi bloccati e spogliatoi allagati
Scarichi intasati e spogliatoi allagati. Nuovi disagi per gli atleti che si allenano al campo Coni di Muggiò, riaperto solo l’ottobre scorso dopo la lunga chiusura per il rifacimento della pista, che si è protratta per oltre un anno. Già da alcuni giorni, i servizi e gli spogliatoi maschili sono inutilizzabili perché, probabilmente a causa degli scarichi bloccati, i bagni, le docce e anche gli spazi per cambiarsi sono allagati. Il pavimento è invaso dall’acqua e dai liquami degli scarichi fognari e per gli atleti diventa pressoché impossibile accedere agli spazi prima e dopo gli allenamenti. Un problema riscontrato già da alcuni giorni, che sta creando difficoltà alle persone che utilizzano la struttura sportiva. Le società sportive che abitualmente si allenano al campo Coni hanno già segnalato la situazione agli uffici competenti del Comune di Como, che avrebbe assicurato un intervento in tempi brevi per risolvere la situazione e ripristinare servizi e spogliatoi. E in effetti ieri in serata gli addetti del Comune sono intervenuti. Va ricordato che il campo Coni è stato al centro di infinite discussioni per i recenti lavori di rifacimento della pista d’atletica. Un cantiere che doveva inizialmente chiudersi entro la fine del 2017 ma che poi, per un susseguirsi di ritardi, ha portato all’inaugurazione del nuovo campo solo nel mese di ottobre del 2018, dopo un impegno economico del Comune di Como di 400mila euro. Rifatte pista di atletica, pedane per i salti e i lanci. E adesso questi nuovi problemi per una struttura sportiva che sembra non avere mai un attimo di pace.
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Campo Coni, lavori terminati ma manca l’agibilità. Sportivi delusi
Lavori terminati ma manca l’agibilità. Ennesima beffa per gli atleti del Campo Coni di Muggiò. Poco più di dieci giorni fa, dopo una riunione con i vertici delle società sportive che utilizzano la struttura, il Comune aveva fatto sapere che a partire dal mese di agosto gli atleti sarebbero potuti tornare finalmente ad allenarsi, tutti i giorni dalle 17 alle 20, escluso il weekend.Agosto è arrivato ma per ora non c’è alcuna notizia sull’agibilità dell’impianto. «Purtroppo i tempi non si conoscono – ha spiegato l’assessore allo Sport del Comune di Como, Marco Galli – Tra un paio di settimane al massimo i tecnici saranno sul posto per verificare i lavori. Manca soltanto l’ultimo tassello poi il Campo Coni tornerà di nuovo a disposizione di cittadini e atleti».Un anno la durata dei lavori per riqualificare la struttura con un cantiere iniziato nello scorso settembre che peraltro è stato sospeso durante tutta la stagione invernale.Un ritardo che ha causato pesanti disagi alle società sportive che ruotano attorno al campo Coni, un totale di circa cinquecento atleti che sono stati costretti alla ricerca di altri campi e strutture dove potersi allenare.
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Campione, una clinica e degli appartamenti dentro il casinò. Il progetto di una cordata di imprenditori svizzeri
Una sorpresa improvvisa la notizia in arrivo da oltreconfine. Una novità che potrebbe scuotere le fondamenta del Casinò di Campione d’Italia, chiuso dal 27 luglio dopo la sentenza di fallimento del tribunale di Como. Sembrerebbe infatti, in base a quanto riportato da Ticino On line, che un drappello di imprenditori svizzeri guidati dal gruppo Artisa sarebbe pronto a mettere 100 milioni di franchi sul tavolo di Campione. Nell’edificio progettato dall’architetto Mario Botta troverebbero prevalentemente posto una clinica di alta specializzazione, appartamenti (sia medicalizzati per gli anziani, sia residenziali), e un museo d’arte internazionale, una sorta di Guggenheim campionese.
Sulle colonne di Ticino On Line ha parlato Stefano Artioli, presidente di Artisa Group, società con un volume di transazioni annuali di oltre 280 milioni di franchi. «Il Casinò è indebitato anche perché oggi questo settore non regge più davanti alla concorrenza del gioco online. È sbagliato ritenere Campione come il paese del vizio e non vederne il potenziale», ha dichiarato l’imprenditore Artioli che ha anche aggiunto come il personale della casa da gioco potrebbe essere riqualificato per il nuovo impiego. L’imprenditore ha anche parlato di una condizione burocratica fondamentale. «Decisivo – ha detto sempre a Ticino On Line – sarà l’ottenimento da parte di Roma di uno statuto speciale per Campione. Sull’esempio di Bolzano. Solo uno statuto del genere permetterebbe di realizzare questo progetto tra pubblico e privato con la garanzia di decisioni celeri e investimenti garantiti a lungo termine».
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Campione, un tecnico al tavolo del 4 settembre
Molteni: «Il governo cerca una soluzione definitiva». Tre i ministeri coinvolti: Interno, Sviluppo ed Economia e Finanze
«È un’infamia dire che il governo non si stia occupando della questione di Campione d’Italia». Il deputato canturino Nicola Molteni, sottosegretario all’Interno, risponde in modo netto alle critiche mosse in questi giorni da chi sostiene che il “caso” Campione non trovi spazio nell’agenda dell’esecutivo nazionale.
«Stiamo lavorando a una situazione complicatissima e delicatissima – dice Molteni – Una vicenda che vede coinvolto un Comune in dissesto finanziario e un’impresa di medie dimensioni in crisi dopo una sentenza di fallimento». Sino a questo momento non ci sono state dichiarazioni ufficiali, spiega il sottosegretario, perché «nessuno sarebbe in grado di indicare responsabilmente una via d’uscita percorribile e definitiva. Stiamo valutando molte cose e su Campione sono al lavoro tre ministeri: l’Interno, l’Economia e lo Sviluppo».
Sin dal primo momento il governo ha affidato a un altro sottosegretario della Lega, il varesino Stefano Candiani, il dossier sul fallimento della casa da gioco. Ma la questione, come detto, non interessa soltanto il Viminale.
«La nostra prima preoccupazione riguarda i lavoratori e i cittadini dell’enclave – dice ancora Molteni – per questo chi afferma che il governo se ne frega sbaglia o è in malafede. Personalmente comprendo l’ansia di chi ha perso il lavoro o non riceve da mesi lo stipendio, ma è anche vero che per Campione non si può trovare una soluzione provvisoria. Proprio perché siamo di fronte a una situazione straordinaria è necessario valutare molti fattori».Molteni annuncia di voler incontrare il prefetto Ignazio Coccia ma esclude che al tavolo del 4 settembre possa esserci un rappresentante “politico”. Il governo invierà sicuramente un tecnico.Una scelta che probabilmente non piacerà troppo al sindacato. Ieri sia i tre sindacati confederali sia le Rsu del Casinò hanno auspicato la presenza di Candiani alla riunione convocata in Prefettura per martedì prossimo. Il sindacato insiste sull’importanza «di conoscere nel prossimo incontro le intenzioni governative circa la riapertura della casa da gioco», considerata quale «unico vero sostentamento economico» del paese e «sulla quale si devono trovare al più presto garanzie per tutti».
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Campione, spunta la proposta di creare un centro commerciale nella roccia collegato con il casinò
Tra le diverse idee per far rinascere il casinò, una riveste un aspetto particolare. Arriva dall’architetto Fernando De Simone, specializzato in costruzioni sotterranee, sottomarine, ingegneria sismica e trasporti. «Ho presentato in comune la proposta di realizzare con il project financing un centro commerciale polivalente scavato nella roccia (nel disegno sopra) e collegato direttamente al casinò. Con questo nuovo tipo di centro e le agevolazioni governative, i posti di lavoro aumenterebbero notevolmente, e ci sarebbe anche un risparmio di circa il 40% sulle spese di riscaldamento e raffrescamento occorrenti, rispetto a costruzioni all’esterno, con le stesse dimensioni. il mondo è pieno di centri commerciali sotterranei, come per esempio Montréal, Londra o sotto la stazione centrale di Zurigo».
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Campione d’Italia, si dimette il sindaco Roberto Salmoiraghi
Colpo di scena nella crisi di Campione d’Italia, enclave italiana in Svizzera. Il sindaco Roberto Salmoiraghi si è appena dimesso.
La decisione arriva in un momento di grande sofferenza economica e istituzionale per il paese comasco in Ticino: il Casinò – unica fonte di reddito della comunità – è stato dichiarato fallito alla fine dello scorso luglio.
Anche il Comune è in dissesto finanziario, tanto che sono all’orizzonte drastici tagli dei dipendenti.
Le dimissioni sono giunte dopo quelle depositate, nei giorni scorsi, da cinque consiglieri comunali.
Il sindaco di Campione ha 20 giorni di tempo per confermare le sue dimissioni o ritirarle. Scaduto questo termine, il prefetto di Como potrà nominare un commissario che guiderà il Comune sino alle elezioni della prossima primavera.