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  • Giunta comunale, rimpasto delle deleghe entro fine mese

    Giunta comunale, rimpasto delle deleghe entro fine mese

    Palazzo Cernezzi dovrebbe chiudere per ferie con l’avvenuta riorganizzazione interna delle deleghe. Negli ultimi giorni infatti si sono succedute alcune riunioni necessarie a ricalibrare gli incarichi all’interno del Comune di Como.La fine del mese di giugno dovrebbe rappresentare il punto di non ritorno per la rideterminazione dei vari incarichi agli assessori attualmente presenti nella giunta Landriscina.

    Alla base della riorganizzazione la volontà di accorpare alcuni incarichi oggi smembrati e “liberare” il sindaco Mario Landriscina dalle deleghe a Cultura e Sicurezza.

    Nonostante di recente lo stesso primo cittadino abbia dichiarato di essere intenzionato a mantenere la delega alla Cultura, sembrerebbe invece, in base alle ultime indiscrezioni, che questa delega di peso, soprattutto per una città turistica quale è Como, possa andare all’assessore Simona Rossotti (oggi Turismo e Ambiente) o a Amelia Locatelli (Politiche educative e Formazione).

    Altro tassello decisivo, invece, la delega alla Sicurezza, tema molto caldo, che invece dovrebbe con ogni probabilità passare dal sindaco Landriscina all’assessore Elena Negretti, oggi competente, tra i vari incarichi, per Risorse umane e Innovazione tecnologica.

  • Giulio Giorello sprona Como città di  scienza. «Alessandro Volta è un modello»

    Giulio Giorello sprona Como città di scienza. «Alessandro Volta è un modello»

    «Alessandro Volta è una figura emblematica della scienza che ha una forte valenza anche oggi. Vorrei che se ne parlasse di più e in particolare nella scuola dell’obbligo, soprattutto in un periodo come questo, in cui si ha l’impressione che la scienza sia qualcosa di ostile, verso la quale nutrire diffidenza o addirittura aperta antipatia».Parola del filosofo della scienza ed epistemologo Giulio Giorello, presidente del consiglio scientifico della Fondazione Volta di Como che sarà presto in città per una riunione del sodalizio scientifico lariano.A Como le memorie voltiane lasciano spesso a desiderare, vedi la vicenda del Tempio Voltiano sul lungolago, tuttora dimezzato per ritardi nei restauri dopo le infiltrazioni.«Non entro nel merito di questioni amministrative che non conosco, vivo a Milano e non a Como – dice il professor Giorello – ma sottolineo che la città lariana ha una vocazione naturale al sapere che non va affatto trascurata ma anzi incentivata. Si è sempre mostrata aperta a iniziative che tendevano a valorizzare non solo la figura di Volta e la tradizione scientifica che da lui prende le mosse, ma l’enorme importanza di una educazione scientifica che è un punto chiave non solo per capire Volta ma anche per capire la scienza dopo Volta. L’educazione scientifica ha un valore civile e coinvolge proprio le nuove generazioni: comincino a non aver paura della scienza ed a vedervi un elemento di crescita sociale».«Iniziative come il Festival della luce di Como ad esempio – sottolinea Giorello – sono elementi di aggregazione importanti in questo senso, e spiccano per la verità in un paese come l’Italia che pullula di festival culturali di ogni tipo».L’Università degli studi dell’Insubria aprirà molto probabilmente già dal prossimo anno accademico un dipartimento di Scienze umane proprio a Como. Può essere un trampolino e un’occasione per superare la vecchia divisione tra sapere scientifico e sapere umanistico?«Certo – risponde Giulio Giorello – E ricordo che all’Insubria di Como io stesso ho insegnato, trovandovi sempre docenti e allievi affiatati e preparati nonché motivati. Mi sembra importante recuperare il settore delle scienze umane abbandonando la contrapposizione tra cultura umanistica e cultura scientifica, che ha fatto il suo tempo. Come dice il mio amico Edoardo Boncinelli, che è biologo e genetista ma fisico di nascita e traduttore dal greco per passione, la cultura è una sola: e puoi partire da un approccio scientifico per poi arrivare ad approfondirne uno umanistico, e viceversa. Ciò naturalmente implica, però, che le competenze vengano continuamente aggiornate e che l’apertura mentale rimanga costante. Lo trovo fondamentale, e un esempio pratico e operativo in tale direzione lo può dare proprio quale modello la figura di Alessandro Volta, che fu sì fisico e scienziato, ma ebbe una pluralità di interessi notevole. Proprio nel segno dell’inventore della pila, Como potrebbe essere un laboratorio in cui scienza e cultura umanistica si legano senza steccati e senza irrigidirsi. Peraltro siete una città di confine e questo vuol dire molto. La cultura è figlia della curiosità e la conoscenza nasce da un senso di meraviglia costante che interroga il mondo. Tutto ciò può avere in Volta un simbolo».Como ha dato alla scienza figure emblematiche come Piero Caldirola, «È stato un maestro della fisica – conclude Giorello – ho avuto occasione di incontrarlo un paio di volte durante dei convegni, era una persona di larghissime vedute e ha avuto tra l’altro il merito di far rivivere la rivista Scientia. Il vostro fisico Giulio Casati poi ha il pregio di idee sempre brillanti e stimolanti anche al di là della cerchia degli specialisti. Como ha avuto insomma una grande tradizione scientifica, che perdura, e mi auguro che riesca a non disperdere questo patrimonio ma anzi a svilupparlo e a ramificarlo sempre di più. Connettendo un ramo del sapere all’altro. Como ha tutti i numeri per avere successo in questo settore».

  • Giulia seconda allo “Zecchino d’Oro”

    Giulia seconda allo “Zecchino d’Oro”

    Lario in mondovisione grazie a una bambina comasca giunta alla finale dello “Zecchino d’oro” in programma  su RaiUno. La quarta ed ultima giornata del più antico, celebre ed amato festival della canzone per bambini ha visto protagonista in gara la bambina comasca Giulia Murrai di Cabiate, 9 anni, che ha cantato la suaMeraviglioso è(testo e note di Stefano Rigamonti), una delle 12 canzoni in gara, per ultima. Ossia alle 19.30, dopo tre ore di intensa diretta tv, accompagnata dal Piccolo Coro “Mariele Ventre” dell’Antoniano diretto da Sabrina Simoni. Giulia è arrivata seconda e ha vinto il premio “Zecchino d’oro per la scuola”: il suo brano verrà inserito «per linguaggio e riflessione» come si legge nela motivazione nei programmi di 200 istituti scolastici. «È la musica che vince», così Giulia accompagnata dalla mamma ha presentato in diretta tv dall’Antoniano di Bologna la sua ballata che è un inno alla vita.Si è presa anche un 8 dal giurato Vip Carlo Conti, direttore del format tv delloZecchino(benché distratto qua e là dalla diretta calcistica dell’amata Fiorentina) e un plauso dalla mitica Cristina d’Avena, altro membro della giuria: «La tua canzone mi è piaciuta moltissimo» ha detto prima di lanciarsi nei suoi classiciPuffi.La trasmissione dedicata alla sessantunesima edizione del concorso canoro era condotta da Francesca Fialdini, affiancata dagli esuberanti Gigi e Ross. «Mi piacciono tanti cantanti, tra i quali Chiara Galiazzo, Francesca Michelin, Arisa ed Ed Sheeran» ha detto sul sito dello Zecchino presentandosi la piccola Giulia.

  • Gite e relax sul Lario per Valentina Kolesnikova, Miss Russia on Earth

    Gite e relax sul Lario per Valentina Kolesnikova, Miss Russia on Earth

    Miss Russia on Earth 2018, Miss Maxim 2010 e cover girl di Playboy. Così si presenta Valentina Kolesnikova, la giovane modella russa che sui social, e non solo, ha stregato tanti italiani.

    Al pari di molti suoi connazionali – come dimostrano le numerose immagini sui social che quotidianamente ritraggono Como e il suo territorio con valutaziuoni in cirillico – anche Valentina non disdegna gite e relax sul Lario, in Valle Intelvi e sul Ceresio, come ha testimoniato attraverso Instagram (dove vanta oltre 450mila followers). Modella, cantante e presentatrice, Valentina ha anche studiato Giornalismo all’università. Tra i suoi hobby, giocare a tennis e andare in moto.

  • Giro d’Italia, via libera dal consiglio comunale. Domenica 26 maggio 2019 la tappa comasca

    Giro d’Italia, via libera dal consiglio comunale. Domenica 26 maggio 2019 la tappa comasca

    Giro d’Italia 2019 a Como. Il consiglio comunale ieri sera ha approvato la variazione di bilancio di 260mila euro per portare la “Corsa rosa” in città. Contrari i tre consiglieri della lista Rapinese Sindaco. “Sistemiamo prima le strutture sportive della città invece di dare spazio a grandi manifestazioni – ha spiegato il consigliere Alessandro Rapinese – Abbiamo bisogno di impianti e non di eventi”.L’approvazione del consiglio è di fatto l’atto che mancava per sancire l’accordo definitivo con Rcs Sport, la società che cura il Giro, oltre al “Lombardia”, andato in scena due sabati fa con la vittoria del francese Thibaut Pinot davanti a Vincenzo Nibali.“È un risultato di tutti e soprattutto della città, da oggi si inizia a lavorare a questa grandissima manifestazione sportiva – spiega l’assessore allo Sport Marco Galli – Un gesto coraggioso dopo 32 anni di silenzio rispetto alla presenza di una grandissima manifestazione a tappe come il Giro di Italia. A breve gli organizzatori Rcs, invieranno una delegazione a Como per un sopralluogo tecnico. Poi sarà costituito un Comitato dedicato all’organizzazione dell’evento”.Il costo della tappa è di 200mila euro più Iva, il resto “sono spese relative all’organizzazione che saranno quantificabili soltanto dopo il sopralluogo in città”, spiega ancora Galli.Conferme infine anche su quella che dovrebbe essere la tappa, anche se l’ufficialità arriverà il prossimo 31 ottobre, alla presentazione dell’evento a Milano. Appuntamento a domenica 26 maggio. La frazione dovrebbe partire da Ivrea per terminare in città, comprendendo parte del finale del “Lombardia” stesso.L’ultima volta di un arrivo del Giro d’Italia a Como risale al giugno 1987, esattamente all’11 giugno.  Partenza da Madesimo e arrivo sul lungolago di Como, dopo 156 chilometri e un affollatissimo circuito finale.  Una frazione risolta in volata con la vittoria del velocista bresciano Paolo Rosola, che superò un deluso Alberto Volpi (il saronnese avrebbe infatti voluto vincere sulle strade vicino a casa). In maglia rosa l’irlandese Stephen Roche, che poi conquistò il Giro. Molti appassionati il giorno dopo affollarono piazza Cavour, alla partenza della frazione da Como a Pila (in Valle d’Aosta), con affermazione decisiva dello scozzese Robert Millar; Roche, in fuga con il britannico, consolidò il primato mentre il suo compagno di squadra e avversario Roberto Visentini cadde, si fratturò un polso e fu costretto al ritiro. Quel 1987 fu magico per Roche, che conquistò anche Tour de France e il Mondiale di Villach, in Austria.

  • Giro d’Italia e questione Valfresca. La corsa contro il tempo del Comune di Como

    Giro d’Italia e questione Valfresca. La corsa contro il tempo del Comune di Como

    L’assessore allo Sport di Palazzo Cernezzi, Marco Galli, il giorno della presentazione a Milano della Corsa rosa, era stato perentorio. E il giorno successivo aveva ribadito il concetto da queste colonne: «La Valfresca con ogni probabilità resterà chiusa anche per il Giro d’Italia». L’abbiamo definita una “brutta figura” per Palazzo Cernezzi, visto che la frana che ha causato la chiusura della strada risale allo scorso maggio. E mancano ancora sette mesi all’attesa tappa lariana, prevista il 26 maggio. Come è possibile allora alzare già bandiera bianca per un così piccolo cantiere? Privare per oltre un anno la viabilità cittadina di un percorso alternativo, molto utilizzato, per raggiungere San Fermo della Battaglia? Privare gli appassionati di ciclismo, così come è stato per l’ultimo “Lombardia” del piccolo Mortirolo di Como, della salita su cui aspettare la carovana rosa, incitare i corridori a pochi centimetri di distanza e scattare scenografiche fotografie? Una brutta figura che però in Comune, a quanto sembra, il settore Viabilità e Lavori pubblici non vuole fare.Così, in quello che potrebbe apparire come un dualismo tra Moser e Saronni, o forse solo un passaggio di borraccia tra Coppi e Bartali, ecco che l’assessore alla Viabilità, Vincenzo Bella, viene incontro al collega Galli, ma di fatto “smentisce” anche quanto sostenuto dal vicino di scranno nell’esecutivo.«Il collega Galli – dice Bella – ha solo fatto una fotografia della situazione alla giornata di ieri, 2 novembre. Se gli organizzatori del Giro chiedono certezze per il tracciato riguardo il passaggio della tappa comasca da via XXVII Maggio, è giusto non averle date».Eppure sia in fase di presentazione della corsa in rosa, sia giovedì, in un’intervista, proprio Galli aveva già apertamente parlato di percorsi alternativi.Invece la strada sarà aperta? Seguirete una procedura d’urgenza, prevista dal codice degli appalti, che prevede che il Comune possa eseguire i lavori fino a 200mila euro, in caso di problemi di protezione civile, e rivalersi in seguito sui privati?«Non sarà necessario – risponde Bella – Anche perché la procedura sarebbe difficile da applicare, visto che esiste la viabilità alternativa alla via XXVII Maggio – spiega – Stiamo chiudendo l’accordo con i rappresentanti dei privati proprietari del terreno che comprende la scarpata teatro dello smottamento. Si tratta di una fase delicata, ma di dialogo, non vi è alcun contenzioso in corso. Abbiamo già individuato i lavori che dovranno essere eseguiti e chi li dovrà fare. Si tratta per la quasi totalità di opere a carico degli stessi soggetti privati».Da qui a sette mesi dovrebbe essere risolta la questione della Valfresca, quindi?«Sono convinto di sì, anche ben prima del Giro d’Italia – dice Bella – Non vi è stata alcuna inerzia da parte dei nostri uffici e neppure dei privati, vorrei sottolineare questo aspetto. La vicenda ha avuto una sua complessità prima per individuare la proprietà del terreno, visto che si tratta di più soggetti, e poi, per definire i lavori».Ad oggi non vi è però ancora una data di inizio cantiere. Se la trattativa dovesse saltare?«In quel caso il Comune sarà pronto a effettuare direttamente un intervento sostitutivo», assicura sempre Bella.L’assessore si sbilancia infine sui tempi.«All’inizio della primavera potremo comunicare agli organizzatori del Giro d’Italia la disponibilità della strada».In tempo insomma per la tappa Ivrea-Como di domenica 26 maggio. Dopo la discesa di Civiglio e il primo passaggio per la città, la Corsa in rosa salirà a San Fermo dalla Valfresca, probabilmente tra un cordone di festanti appassionati.Ieri la via XXVII Maggio era una distesa di due chilometri e mezzo di foglie. Difficile scorgere l’asfalto. Un problema stagionale, dettato dalle condizioni meteo straordinarie di pioggia e vento di inizio settimana.Per maggio, ha assicurato l’assessore Bella, il new jersey di cemento armato non sbarrerà più la strada e i lavori di messa in sicurezza della riva saranno conclusi. Se veramente così sarà, nessun nuovo caso “frana di Argegno”, quindi, e nessuna possibile brutta figura per Palazzo Cernezzi. Staremo a vedere.

  • Giro d’Italia a Como il 26 maggio 2019. Il Comune approva la variazione di bilancio

    Giro d’Italia a Como il 26 maggio 2019. Il Comune approva la variazione di bilancio

    Giro d’Italia 2019 a Como. La giunta comunale di Palazzo Cernezzi  ha approvato una delibera di variazione di bilancio di 244mila euro per portare la “Corsa rosa” in città.Di fatto era l’atto che mancava per sancire l’accordo definitivo con Rcs Sport, la società che cura il Giro, oltre al “Lombardia”, andato in scena nello scorso weekend con finale in piazza Cavour.Arrivano conferme anche su quella che dovrebbe essere la tappa, anche se l’ufficialità arriverà il prossimo 31 ottobre, alla presentazione dell’evento a Milano. Domenica 26 maggio la frazione dovrebbe partire da Ivrea per terminare in città, comprendendo parte del finale del “Lombardia” stesso.L’ultima volta di un arrivo del Giro d’Italia a Como risale al giugno 1987: vinse in volata Paolo Rosola. Maglia rosa era l’irlandese Stephen Roche.

  • Giro d’Italia 2019, sancito il gemellaggio Como-Ivrea

    Giro d’Italia 2019, sancito il gemellaggio Como-Ivrea

    Como ed Ivrea gemellate in vista della tappa del Giro d’Italia 2019 che collegherà le due città. Le organizzazioni locali delle due città hanno già raggiunto l’accordo che prevede una serie di iniziative comuni nel cammino che porterà al prossimo 26 maggio.Quella domenica, infatti, la “Corsa rosa” arriverà sul Lario, con il finale che sarà simile – ma non uguale – a quello del “Lombardia”. Al posto che recarsi verso Monte Olimpino, negli ultimi chilometri i corridori passeranno in contromano per il girone della città con la volata finale in piazza Cavour.Como e Ivrea, dunque, hanno deciso di percorrere assieme il cammino verso una giornata che già si annuncia tra le più attese del prossimo anno. Momenti di scambio, eventi, convegni e altre iniziative coinvolgeranno le due città.Ivrea, capoluogo del Canavese, conta circa 23mila abitanti ed è la storica sede dell’Olivetti. Dallo scorso mese di luglio è diventata patrimonio mondiale Unesco come “città ideale nella rivoluzione industriale del Novecento”.Sul fronte comasco, dopo l’incontro di qualche giorno fa con i vertici di Rcs Sport, si sta lavorando su ogni fronte per far fronte alle esigenze necessarie per ospitare un evento di così grande rilevanza. In Comune a Como una serie di gruppi di lavoro sono operativi su tutti i fronti, dalla viabilità all’ordine pubblico, per arrivare alla logistica e all’organizzazione del villaggio del Giro e al quartiertappa, che sarà molto probabilmente ospitato a Villa Olmo, come del resto è accaduto per il “Lombardia”.Un Giro d’Italia che peraltro si annuncia di altissimo spessore, per i nomi dei ciclisti che hanno annunciato la loro partecipazione alla corsa. L’impressione è che l’edizione 2019 della gara sia stata preferita al Tour de France.Vincenzo Nibali – che vive a Lugano e abitualmente si allena sulle strade del Comasco – è sicuramente uno dei nomi più attesi. Ci sarà anche il campione del mondo Alejandro Valverde; hanno annunciato la loro presenza anche Tom Dumoulin (vincitore nel 2017), il britannico Simon Yates, il colombiano Egan Bernal Gomez, l’azzurro Gianni Moscon e lo spagnolo Mikel Landa.La “Corsa rosa” scatterà l’11 maggio da Bologna e terminerà a Verona il 2 giugno dopo 3.518 chilometri. La Cima Coppi sarà il Passo Gavia (2.618 metri), il 28 maggio, nella tappa Lovere-Ponte di Legno.

  • Giro d’Italia 2019,  niente Valfresca.  La tappa sui viali Varese e Cavallotti

    Giro d’Italia 2019, niente Valfresca. La tappa sui viali Varese e Cavallotti

    Sopralluogo  in città per definire il finale della tappa del Giro d’Italia che domenica 26 maggio arriverà a Como dopo essere partita da Ivrea. Da una parte gli esponenti del comitato locale, capitanati dagli assessori Marco Galli e Simona Rossotti. Dall’altra, gli organizzatori di Rcs Sport – che organizza la “ Corsa rosa” – guidati dal direttore ciclismo, Mauro Vegni.Un incontro su più fronti, in cui, prima in riunione e poi in vari luoghi di Como, è stato analizzato ogni aspetto legato al grande evento.Non a caso, erano presenti gli esponenti di tutti gli uffici di Palazzo Cernezzi, visto che, al di là di un discorso puramente sportivo, l’analisi ha toccato vari aspetti, a partire da logistica, commercio, strade e ordine pubblico. Non va infatti dimenticato che quel giorno ci saranno le elezioni europee e a Cernobbio ci sarà il giorno di apertura del Concorso d’Eleganza, che comporta l’arrivo sul Lario di migliaia di appassionati di auto storiche per seguire la più importante manifestazione mondiale del settore. Rcs Sport ha raccolto ogni dato in un dossier e presto si confronterà di nuovo con Como per rifinire ogni situazione. Quindi per ora si parla di ipotesi di lavoro, più che di decisioni, anche se la strada è tracciata.E la prima notizia di rilievo riguarda proprio la parte finale del tracciato. Non ci sarà il passaggio sulla Valfresca e nemmeno dalle vie Bixio e Bellinzona. Una scelta presa non per la questione della frana che blocca la Valfresca stessa, ma per sgravare il traffico in quella zona. Di fatto, in una giornata ad alto tasso di traffico per tanti motivi, si è scelto di avere un corridoio libero.Quindi il finale ricalcherà il percorso del Giro di Lombardia con l’arrivo dei corridori dal Triangolo Lariano, la salita del Colle di Civiglio, la discesa attraverso Ponzate e Camnago e il rientro nella Convalle. Dopo aver costeggiato il Cosia la gara entrerà sì in Tangenziale, ma in via Lucini non andrà diritta – come avviene nella “classica autunnale” – ma svolterà a destra. Poi ci sarà il passaggio in viale Varese in contromano, idem per viale Cavallotti e poi nuova svolta a destra verso il traguardo di piazza Cavour dove ci sarà l’arrivo. E questa è una prima importante novità che va a chiudere i discorsi rispetto alla possibilità di passare o meno sulla Valfresca.Una scelta fatta anche considerando che si tratta della tappa più lunga del Giro d’Italia; di fatto, nell’economia della “Corsa rosa” – che si disputa su tre settimane – la salita o meno di via XXVII Maggio non ha poi questa grande rilevanza.Ma non solo: tre gruppi di lavoro, dopo la riunione generale, hanno girato per la città, ognuno con un compito specifico.Uno ha valutato la situazione di piazza Cavour per studiare la logistica del traguardo, peraltro già ben nota a Rcs Sport, visti i recenti precedenti con il “Lombardia”. Ma non solo, sono state studiate anche le vie adiacenti, e la zona di piazza Volta, per la collocazione del villaggio del Giro e delle attività di sponsor e comitato locale.Una seconda delegazione è stata a Villa Olmo, che dovrebbe ospitare il cosiddetto quartier tappa, con la direzione gara e la sala stampa. In pratica come qualche settimana fa per il “Lombardia”.Il terzo gruppo, infine, è stato ai Giardini a lago per una valutazione riguardo alla collocazione dei mezzi legati a corsa e squadre.Di fatto sono state poste le basi per tutto il lavoro che andrà fatto fino al prossimo 26 maggio.

  • Giro d’Italia 2019. L’assessore Galli: «La Valfresca potrebbe rimanere chiusa»

    Giro d’Italia 2019. L’assessore Galli: «La Valfresca potrebbe rimanere chiusa»

    Un piccola strada per una grande figuraccia (del Comune). La Valfresca, passaggio tradizionale delle gare ciclistiche in terra comasca, rimarrà con ogni probabilità inaccessibile per la tappa del Giro d’Italia 2019 che si concluderà a Como. Quello che stona – e tanto – è che l’arrivo della maglia rosa in città è previsto per il prossimo 26 maggio. Sette mesi prima che la carovana del Giro faccia il suo ingresso a Como, il Comune sembra dunque aver già alzato bandiera bianca sulla Valfresca. La strada, interessata da due smottamenti lo scorso mese di maggio a seguito delle abbondanti piogge, è attualmente chiusa tanto che anche in occasione dell’ultimo Giro di Lombardia (svoltosi lo scorso 13 ottobre), i ciclisti in origine destinati a transitare per questa via sono invece poi stati dirottati lungo via Bellinzona prima dell’arrivo sul lungolago.Si tratta di disagi che possono ovviamente verificarsi, specialmente lungo piccole stradine sicuramente molto spettacolari e da sempre capaci di fare la selezione tra i corridori ma d’altra parte soggette a problemi legati a diversi fattori come, in questo caso, il meteo. Ciò che proprio sembra incredibile è avere la pressoché totale certezza di non riuscire a intervenire in maniera risolutiva su pochi metri di strada avendo a disposizione sette mesi di tempo.L’assessore all’Ambiente e sport di Palazzo Cernezzi, Marco Galli, fa innanzitutto sapere che è in atto un contenzioso con i privati che rallenta le operazioni e poi analizza la situazione. «La strada con ogni probabilità resterà chiusa anche per il Giro d’Italia», dice l’assessore, che di fatto preannuncia uno stop alla Valfresca.E ciò che sembra confermare ulteriormente questa previsione è quanto aggiunto in seguito. «Stiamo già valutando percorsi alternativi. Non possiamo infatti farci trovare impreparati all’interno di una macchina organizzativa così precisa come è quella del Giro d’Italia».Così come accaduto per il Giro di Lombardia e prima ancora per il Giro della Provincia di ciclismo riservato agli Allievi (gara spostata ad Appiano Gentile) e per il Rally Aci Como-Etv (shakedown trasferito ad Asso), anche per la “Corsa Rosa” dunque non si passerà dalla Valfresca. Intanto tra dieci giorni è previsto un nuovo sopralluogo proprio per fare il punto della situazione.«Siamo già all’opera anche in collaborazione con la polizia locale per approfondire l’analisi di tracciati alternativi che dovranno bypassare la Valfresca prima di arrivare a fine tappa», chiude sempre l’assessore allo Sport Galli.E su questo problema lo stesso Mauro Vegni, direttore Rcs Ciclismo, è intervenuto proprio a margine della presentazione del Giro d’Italia. «Il passaggio lungo la Valfresca è un’incognita – ha detto – Questa strada ha posto all’attenzione un problema già per il Lombardia che sarà monitorato anche in futuro. D’altronde il vero punto di domanda di tutti i giri è rappresentato dalle condizioni meteorologiche e quindi da eventuali danni causati al territorio».La frazione lariana sarà la 15esima tappa con partenza da Ivrea. I corridori in arrivo dal Piemonte, attraverseranno la Brianza e saliranno da Asso verso il Triangolo Lariano per poi inserirsi sul finale del Giro di Lombardia con il gran finale sul lungolago. Il giorno dopo è previsto un riposo, mentre martedì 28 maggio l’appuntamento è con la terribile Lovere-Ponte di Legno, che prevede la scalata dei passi Mortirolo e Gavia.