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  • Furti nelle case, allontanati  tre stranieri dalla Polizia stradale

    Furti nelle case, allontanati tre stranieri dalla Polizia stradale

    Erano tutti già ben noti alle forze di polizia per una lunga serie di reati, soprattutto furti nelle abitazioni. Così, quando gli uomini della Polizia Stradale se li sono trovati di fronte, effettuate le opportune verifiche, hanno riscontrato che erano già stati colpiti da precedenti provvedimenti, tra cui (in un caso) un decreto di espulsione emesso dalla Questura di Milano. Due di loro sono stati così condotti al centro di permanenza per il rimpatrio con sede a Torino, mentre il terzo soggetto è stato immediatamente allontanato per far rientro nel proprio Stato.L’origine di questa operazione risale alle scorse ore, quanto una pattuglia della Polizia Stradale che presidiava l’uscita dell’autostrada A9 in quel di Fino Mornasco, si è trovata di fronte (mercoledì alle 12.30) ad una vettura che era stata già più volte segnalata in quanto utilizzata da persone dedite a furti nelle abitazioni e a truffe agli anziani messe in atto non solo nella nostra provincia ma anche in quelle limitrofe. Gli agenti hanno verificato l’identità dei tre occupanti, poi portati nella sede della Stradale di Como. Al volante c’era un serbo di 42 anni, mentre a bordo dell’auto c’erano anche due kosovari di 58 e 57 anni. Tutti, come detto, erano ben noti alle forze dell’ordine per una lunga serie di reati che andavano principalmente dal furto nelle case alla truffa. Uno di loro, inoltre, era stato anche indagato per maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale. La perquisizione dell’auto su cui viaggiavano ha dato esito negativo, come pure la perquisizione effettuata sui tre soggetti.

  • Furti nel Sottoceneri: un italiano e un croato arrestati al valico di Pedrinate

    Furti nel Sottoceneri: un italiano e un croato arrestati al valico di Pedrinate

    Il valico di Pedrinate

    Due arresti al valico italo-svizzero di  Pedrinate: fermati un 37enne cittadino italiano e un 39enne cittadino croato, entrambi residenti nel nostro Paese. L’accusa per loro è di aver compiuto furti nel Sottoceneri, in Canton Ticino. Il fermo dei due uomini, che si trovavano a bordo di una vettura con targhe italiane, è stato effettuato dalle Guardie di confine nei pressi del valico di Pedrinate su segnalazione della  Polizia cantonale. La successiva perquisizione della vettura ha permesso di rinvenire, nascosti nel veicolo, oggetti di dubbia provenienza tra cui gioielli, un orologio e diversi capi d’abbigliamento. Sono inoltre stati trovati e sequestrati alcuni cacciaviti e guanti di lavoro. Il 37ennne e 39enne sono poi stati interrogati e arrestati da agenti della Cantonale e denunciati al Ministero pubblico per “ripetuto furto, ripetuto danneggiamento, ripetuta violazione di domicilio e entrata, partenza o soggiorno illegali” come è spigato nel comunicato della Polizia ticinese.

  • Furti in aziende e ricettazione, nove in manette

    Furti in aziende e ricettazione, nove in manette

    Nove italiani arrestati: sette sono finiti in carcere e due ai domiciliari: è l’esito di un’operazione scattata all’alba di ieri da parte dei Carabinieri del comando provinciale di Milano, nei territori di Milano, Como, Monza e Brianza, Benevento, Novara, e Varese.I fermati sono ritenuti responsabili a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti e ricettazione di materiale plastico.L’indagine, già avviata nell’ottobre del 2017 è stata diretta dalla Procura di Monza e condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Monza con la collaborazione del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria.L’operazione ha consentito di sgominare una banda specializzata nei furti in aziende del Nord Italia operanti nel settore della lavorazione della plastica, nonché nella successiva ricettazione del materiale. Il gruppo, secondo quanto emerso, sarebbe autore di almeno sette furti e tre episodi di ricettazione, per un giro d’affari di oltre mezzo milione di euro. Nel corso dell’attività sono stati rinvenuti cinque camion rubati, in uso alla banda, e sono state recuperate oltre 60 tonnellate di polipropilene oggetto di furto, per un valore di circa 350mila euro.

  • Furti e rapina in Ticino: due arresti della Polizia cantonale

    Furti e rapina in Ticino: due arresti della Polizia cantonale

    Arrestati, in Svizzera, un 22enne cittadino algerino senza fissa dimora e un 25enne marocchino residente in Spagna. I due uomini sono sospettati di essere gli autori di una serie di furti con scasso in abitazioni e veicoli, in Ticino e Canton Grigioni – spiega la Polizia cantonale in un comunicato –  nonché di una rapina avvenuta il 30 ottobre in una villetta a Camorino. Uno dei residenti è stato colpito durante una colluttazione riportando leggere ferite. A seguito di questi fatti sono subito scattate le indagini da parte della Polizia cantonale ticinese. Indagini culminate con il fermo, effettuato da agenti Grigionese a Rothenbrunnen.Le ipotesi di reato nei loro confronti sono quelle di rapina, ripetuto furto, violazione di domicilio, danneggiamento, vie di fatto, lesioni semplici e infrazione alla Legge federale sugli stranieri. L’inchiesta, coordinata dalla procuratrice pubblica Margherita Lanzillo, dovrà ora chiarire l’eventuale coinvolgimento del 25enne e del 22enne in altri episodi simili avvenuti sul territorio ticinese.

  • Furti e danneggiamento di statue sacre in Ticino: fermati gli autori

    Furti e danneggiamento di statue sacre in Ticino: fermati gli autori

    In Ticino fermati e interrogati due 23enni e un 24enne, tutti cittadini svizzeri domiciliati nel Mendrisiotto. I giovani, con ruoli e responsabilità differenti, sarebbero  – secondo la Polizia Cantonale e il pubblico ministero  Zaccaria Akbas –  gli autori dei furti e dei danneggiamenti di statue sacre, in almeno 17 episodi, avvenuti negli scorsi mesi in Canton Ticino, in particolare nel Mendrisiotto e nel Luganese. La loro identificazione e il loro successivo fermo sono stati resi possibili dagli accertamenti scaturiti dall’inchiesta della Polizia cantonale,  a cui ha collaborato anche il Corpo delle guardie di confine. I giovani sono stati denunciati al pubblico ministero per furto, turbamento della libertà e di credenza di culto, danneggiamento e violazione di domicilio.

  • Cronaca

    Cronaca

    Gli arrestati sono tre nomadi che vivono tra Monza e Sesto San Giovanni

    Furti dalle auto dei turisti del Lago di Como, tre persone sono finite in manette grazie a una complessa indagine avviata dai carabinieri di Menaggio e coordinata dal sostituto procuratore Antonio Nalesso.Le indagini erano partite nell’estate dello scorso anno, quando due persone erano state pizzicate con refurtiva e attrezzi da scasso nella loro auto.

    La merce apparteneva a dei turisti stranieri che avevano da poco denunciato la sottrazione di alcuni oggetti dalla loro Fiat 500 presa a noleggio per la vacanza sul Lario.

    La refurtiva recuperata era stata poi consegnata ai legittimi proprietari. Ma quella dei turisti olandesi non era stata l’unica auto aperta. La stessa sorte era toccata a una donna residente a Tremezzina e ad altri automobilisti, che si erano visti rovinare il soggiorno sul Lago di Como da furti e danneggiamenti delle serrature dei veicoli o dei finestrini.

    Ad agire nel Centrolago di Como era una vera e propria banda secondo i carabinieri di Menaggio, che nei giorni scorsi hanno fatto scattare le manette per tre persone, veri e propri professionisti del furto.Si tratta di tre italiani che vivevano nelle zone di Sesto San Giovanni e Monza. I tre sono nomadi, senza fissa dimora, due hanno origini Sinti. Sono stati portati nel carcere di Monza in attesa di essere ascoltati dagli inquirenti.

    I militari dell’Arma hanno anche recuperato anche parte della refurtiva. Sono stati riconesegnati in particolare un tablet a un turista inglese e un portatile a un viaggiatore olandese.I ladri sottraevano dalle auto in sosta oggetti di valore come tablet, navigatori satellitari e occhiali da sole, ma anche valigie, zaini e trolley.

    Erano dotati di un vero e proprio arsenale di arnesi da scasso, adatti per forzare le serrature, o per infrangere con facilità i finestrini. Nei filmati recuperati dai carabinieri di Menaggio attraverso alcune telecamere di sorveglianza, si nota l’estrema abilità dei ladri, che nel giro di pochi secondi erano in grado di aprire un bagagliaio o una portiera.

  • Fuochi d’artificio all’Isola Comacina. “Tutto esaurito” per uno spettacolo indimenticabile

    Fuochi d’artificio all’Isola Comacina. “Tutto esaurito” per uno spettacolo indimenticabile

    Una serata da “tutto esaurito” e da lunghe code sulla statale Regina per lo spettacolo dei fuochi d’artificio all’Isola Comacina. Il Lago di Como ieri sera ha vissuto con intensità il momento della Sagra di San Giovanni a Ossuccio, che ha simbolicamente aperto la stagione turistica 2018 sul Lario.

    Raggiungere  il centrolago non è stato facile, con traffico intenso e incolonnamenti che si sono formati fin dal pomeriggio. Una fatica che poi è stata ripagata quando, poco dopo le 22.30, ha preso il via la spettacolare manifestazione pirotecnica con il simbolico incendio dell’Isola Comacina. Un evento, la Sagra di San Giovanni,  che ha richiamato migliaia di persone – anche sulla sponda opposta del lago a Lezzeno –  e che prosegue anche oggi.

    Stamattina si sono già svolti un corteo storico e la processione per l’Isola e la messa tra le rovine dell’antica Basilica di Sant’Eufemia. Per tutto il giorno, inoltre, ci sarà la possibilità di avere un annullo filatelico speciale (Museo Antiquarium dell’Isola) e infine, dalle 19, al parco comunale di Ossuccio ci sarà una serata gastronomico-danzante.

  • Funicolare ferma dalle 21 per manuntenzione

    Funicolare ferma dalle 21 per manuntenzione

    Atm ha fatto sapere che stasera interromperà il servizio della funicolare di Como, che collega la città con Brunate (stazione di piazza De Gasperi) dalle 21 alle 24 (fine servizio) per eseguire attività di manutenzione.

    Sarà attivato un servizio sostitutivo con autobus.

  • Funicolare, 120 anni legano Como a Brunate

    Funicolare, 120 anni legano Como a Brunate

    La collezione di immagini storiche lariane di Enrico Levrini si conferma, settimana dopo settimana, preziosa miniera. Anche per raccontare un simbolo di Como. È in viaggio da 120 anni: 7 minuti per coprire 500 metri di dislivello con una pendenza media del 46% ed una punta massima del 55,10%. Tutto questo, e molto ancora, è la funicolare di Brunate che collega la città di Como al paese. La comunità del balcone del lario festeggia il compleanno della sua funicolare con una serie di iniziativetra cui una mostra-percorso, fotografica e documentale, allestita a Villa Giuliani a Brunate (ingresso libero).

    Noi invece ci concediamo il piacere della memoria con queste immagini che illustrano i primissimi viaggi e la costruzione del tracciato (che in una prima versione pare fosse ipotizzato non lineare ma con un paio di curve). L’11 novembre 1894, dopo meno di un anno di lavori, la funicolare fu solennemente inaugurata. Nel 1911 la trazione divenne elettrica. A metà tracciato, sul pianerottolo della cantoniera costruita a fianco dello scambio, vi è il cosiddetto cannone di Mezzogiorno: installato nel 1912, in servizio fino agli anni settanta del XX secolo e riattivato nel 1990, tutti i giorni a mezzogiorno spara un colpo a salve. Le foto risalgono al periodo 1905-1910, tranne una che è degli anni Venti.

  • Fugge al controllo dei documenti e trascina un agente per 50 metri

    Fugge al controllo dei documenti e trascina un agente per 50 metri

    Non ha fatto nulla per evitare di attirare l’attenzione. Compreso iniziare a suonare il clacson poco fuori dal centro di Cernobbio quando erano le 20 di sabato. Una pattuglia della polizia provinciale ha quindi deciso di avvicinarsi e controllare la regolarità dei documenti. Verifica che non è stata gradita dall’uomo al volante della vettura (una Opel Karl) che non ha trovato di meglio che alzare il finestrino dell’auto (incastrando il braccio dell’agente) per poi ripartire trascinandoselo dietro.

    L’epilogo non poteva essere che l’arresto. Sul posto è infatti arrivata una “gazzella” dei carabinieri di Cernobbio che l’ha bloccato (con l’aiuto del collega dell’agente rimasto ferito) e identificato. L’uomo è finito in manette e questa mattina è stato processato per “direttissima” in tribunale con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale e guida in stato di ebbrezza. Come non bastasse, infatti, l’etilometro ha rivelato una presenza di alcol nel sangue oltre tre volte il consentito.