Categoria: Cronaca

  • Campione, chiude l’asilo, 50 bambini dovranno “emigrare” in Canton Ticino

    Campione, chiude l’asilo, 50 bambini dovranno “emigrare” in Canton Ticino

    Cinquanta bambini senza scuola materna. Si chiude senza alcuna sorpresa dell’ultima ora la lunga storia dell’asilo di Campione d’Italia, travolto – così come il resto del paese – dalla crisi della casa da gioco.

    Da mesi il presidente della Fondazione Giuseppe Garibaldi, Claudio Bianchi, aveva lanciato l’allarme sull’impossibilità di andare avanti con le attività educative. Il mancato versamento del contributo comunale – 700mila franchi svizzeri all’anno, ma sino al 2014 era di 1,14 milioni – ha di fatto paralizzato la gestione della scuola. Cosicché ieri, giorno in cui scadeva la convenzione siglata tra Comune e Fondazione, il presidente Bianchi ha comunicato ufficialmente «la sospensione del funzionamento delle due sezioni della scuola per l’infanzia paritaria “Giuseppe Garibaldi” di Campione d’Italia a decorrere dall’anno scolastico 2018-2019».

    Il Comune, dice lo stesso Bianchi, «dallo scorso mese di febbraio, non ha più versato le somme dovute alla Fondazione per gli impegni assunti in convenzione per gli esercizi 2017 e 2018. Siamo creditori di 1,5 milioni di franchi». Da marzo i 9 dipendenti della scuola non ricevono lo stipendio e sono rimaste inevase anche molte fatture di forniture e servizi. Sempre ieri, Bianchi ha pure scritto una lettera aperta ai bambini e alle famiglie spiegando i motivi che hanno portato all’interruzione delle attività didattiche. «Non è stato possibile individuare una soluzione che consentisse alla Fondazione di tornare ad operare al servizio della comunità campionese», ha sintetizzato lo stesso Bianchi. Niente più asilo, quindi. I 50 bimbi che a gennaio si erano iscritti alla scuola materna dovranno rivolgersi alle strutture ticinesi. Con un enorme aggravio di spesa per le famiglie. La retta campionese era infatti di 165 euro al mese, mentre nelle scuole del cantone il contributo mensile richiesto può arrivare sino a 800 euro.

  • Campione d’Italia, altri due giorni di sciopero. I dipendenti si fermeranno l’8 e il 9 novembre

    Campione d’Italia, altri due giorni di sciopero. I dipendenti si fermeranno l’8 e il 9 novembre

    I dipendenti del Comune di Campione d’Italia incrociano di nuovo le braccia.Due giornate di sciopero – l’8 e il 9 novembre – indette dalle segreterie provinciali di CgilFp – Cisl Fp – Uil Fpl di Como e le Rappresentanze Sindacali Unitarie (Rsu) del Comune campionese. I due giorni di sciopero sono l’ultima carta che il sindacato prova a giocare prima della decisione del Tar di Milano sulla sospensiva della delibera comunale che ha tagliato 86 dei 102 posti in organico in municipio.I giudici amministrativi della Lombardia dovrebbero pronunciarsi venerdì 9 novembre. La situazione dei dipendenti del municipio dell’enclave è critica. Se non ci saranno interventi, il prossimo 10 novembre scatterà la procedura di mobilità per 86 dei 102 lavoratori. Nel comunicato congiunto i sindacati fanno sapere che tra i motivi dell’astensione dal lavoro «le mancate retribuzioni da marzo 2018 a tutt’oggi e della tredicesima mensilità riferita all’annualità 2017 e la preoccupazione per la salvaguardia dei livelli occupazionali dell’intero territorio campionese».Una situazione che, mese dopo mese, si è andata aggravando gettando in una profonda crisi economica e sociale il territorio di Campione, scosso profondamente dal fallimento, dello scorso mese di luglio della casa da gioco e dalla dichiarazione di dissesto finanziario che ha invece colpito il comune di Campione d’Italia. Le ultim speranze sono riposte su intervento decisivo da parte del Governo che dovrebbe assumersi il delicato compito di traghettare, rapidamente fuori dalle acque agitate di questi mesi la comunità di Campione d’Italia sempre più allo stremo.

  • Campione d’Italia,   Fermi: «Riaprire subito la casa da gioco». Stamattina manifestazione a Como

    Campione d’Italia, Fermi: «Riaprire subito la casa da gioco». Stamattina manifestazione a Como

    A un governo tutto sommato silente e attendista si contrappone una Regione che sembra invece volersi schierare dalla parte di Campione d’Italia. È questa la notizia più importante sul fronte della drammatica crisi che da venerdì scorso sta scuotendo l’enclave. Dal giorno, cioè, in cui il Tribunale di Como ha dichiarato il fallimento della casa da gioco.Ieri mattina, mentre davanti al Pirellone decine di lavoratori del Casinò presidiavano con striscioni e bandiere l’ingresso del consiglio regionale (manifestazione ripetuta questa mattina a Como davanti alla Prefettura), una delegazione delle rappresentanze sindacali è stata ricevuta dal presidente dell’assemblea lombarda, il comasco Alessandro Fermi. «Riaprire subito il Casinò di Campione d’Italia e piena solidarietà ai lavoratori e ai cittadini di Campione», sono state le parole dette da Fermi. Parole attese da giorni nel piccolo paese rivierasco. La prima, vera e importante sponda politica che accoglie la richiesta di rimettere in funzione immediatamente i tavoli verdi.«I ministeri competenti devono intervenire in fretta, subito, per trovare una soluzione che consenta al Casinò di riaprire, anche in deroga alle normative vigenti o nelle modalità di esercizio provvisorio – ha dichiarato il presidente del consiglio regionale – C’è di mezzo il futuro di quasi 500 famiglie e di un’intera comunità. Come istituzione regionale solleciteremo subito il ministero dell’Interno e il ministero delle Finanze affinché prendano i necessari provvedimenti, consapevoli che più si allungano i tempi, più l’utenza inevitabilmente si indirizzerà stabilmente su altre strutture da gioco a danno di Campione».Tutto questo Fermi lo ha poi ribadito in aula, aprendo i lavori della seduta dedicata all’assestamento di bilancio e indirizzando così un saluto e un messaggio di speranza ai lavoratori presenti.La delegazione sindacale del Casinò di Campione, che è stata ricevuta nella sala dei capigruppo, ha incontrato anche il presidente della commissione Attività produttive, Gianmarco Senna (Lega), il quale ha sottolineato come da parte sua e della commissione da lui presieduta, «su questa questione sarà dato il massimo supporto e tutta l’attenzione necessaria a tutela dei cittadini di Campione e dei lavoratori del Casinò».Ma com’è ovvio, le parole di maggiore peso sono state quelle di Fermi, che da comasco ha rivolto verso Campione un’attenzione sicuramente diversa. «Una chiusura prolungata dell’unica fonte di reddito per l’intera comunità campionese rappresenterebbe un colpo durissimo per l’economia locale e per centinaia di famiglie, va assolutamente evitata e scongiurata – ha detto Fermi condividendo l’analisi della rappresentanza sindacale – Per tanti anni il Casinò è stata una risorsa importante che ha consentito con i suoi introiti di realizzare e valorizzare i servizi e le infrastrutture del territorio e oggi è dovere prioritario delle istituzioni preposte assicurare da subito a questa comunità almeno il mantenimento dei servizi minimi precedentemente garantiti».La posizione ufficiale del governo regionale sarà comunque molto più chiara domani, giorno in cui il sindaco dell’enclave, Roberto Salmoiraghi, incontrerà a Palazzo Lombardia il governatore Attilio Fontana.

  • Campione d’Italia, i croupier servono la cena al “Gran galà del casino chiuso”

    Campione d’Italia, i croupier servono la cena al “Gran galà del casino chiuso”

    “Gran galà del casinò chiuso”. Si chiama così l’insolita manifestazione organizzata per domani sera all’esterno della casa da gioco, fallita ormai lo scorso 27 luglio.  I croupier serviranno ai tavoli e l’intrattenimento musicale sarà affidata al maestro Fulvio Rosa e il Tao love bus experience. Una nuova iniziativa voluta per mantenere alta l’attenzione sulla situazione esistente. Sul fallimento del casinò e sul dissesto finanziario del Comune. Fatti che stanno sconvolgendo l’equilibrio economico – sociale dell’enclave.  La serata comincerà alle 19.30. A preparare e servire la cena saranno i croupier. Per informazioni e prenotazioni telefonare al numero +4179 411 0206.

  • Campione d’Italia, i soldi custoditi nel caveau se ne vanno tra gli applausi ironici dei dipendenti

    Campione d’Italia, i soldi custoditi nel caveau se ne vanno tra gli applausi ironici dei dipendenti

    Ancora una volta, sono isocial networka testimoniare in presa diretta ciò che accade a Campione d’Italia.

    Oggi pomeriggio, sul profiloFacebookaperto dai dipendenti del Casinò (#salviamocampione) è stato pubblicato unbreve videodi meno di 40 secondi con il quale è stata ripresa l’uscita dal garage della casa da gioco del furgone blindato con i contanti rimasti sino a quel momento nel caveau del Casinò.

    Gli applausi ironici di un gruppo di dipendenti hanno accompagnato il furgone mentre si allontanava scortato da due auto dei carabinieri.

    Simbolicamente, lo “svuotamento” del caveau della casa da gioco è sicuramente un altro momento chiave della crisi vissuta in questo momento dall’intera comunità campionese che, peraltro, continua a presidiare sotto i gazebo la piazza antistante il municipio in attesa di novità sul proprio incertissimo futuro.

  • Campione d’Italia, insediato il commissario prefettizio Angela Pagano

    Campione d’Italia, insediato il commissario prefettizio Angela Pagano

    Angela Pagano si è insediata a Campione d’Italia. Il commissario prefettizio ha ora come obiettivo quello di occuparsi del bilancio del municipio dell’exclave dopo la dichiarazione del dissesto finanziario. Il sindaco Roberto Salmoiraghi intanto tira dritto ed è pronto a varare la nuova convenzione con il Casinò nonostante la diffida formale dei rappresentanti sindacali dei dipendenti del Comune. Prevista per giovedì sera, la seduta del consiglio comunale è slittata a questa sera per un’eccezione sollevata da alcuni consiglieri. Un ostacolo subito aggirato dal sindaco, con il rinvio di 24 ore della convocazione della seduta. I portavoce dei lavoratori hanno inviato una dura presa di posizione al primo cittadino, chiedendogli di non votare documenti che di fatto andrebbero a vantaggio della casa da gioco penalizzando ulteriormente il Comune di Campione d’Italia.

    «Il primo impegno è quello di cercare di salvare la collettività – ribatte il sindaco Roberto Salmoiraghi – Il sindacato dimentica che il Casinò non ha nulla a che fare con questa situazione. Il Comune deve applicare le norme previste dalla legge dopo la dichiarazione del dissesto. Questo significa, ad esempio, procedere con la dichiarazione degli esuberi e la messa in mobilità dei dipendenti, intervento che peraltro va a vantaggio del personale perché consentirà agli operatori di ricevere per due anni l’80% dello stipendio e di essere ricollocati. Sono passaggi da fare».Il consiglio comunale è pronto invece a dare il via libera a una modifica della convenzione con il casinò di Campione.«Il documento che regola i rapporti con la casa da gioco prevede un trasferimento di una quota fissa annuale al Comune – dice sempre il primo cittadino Salmoiraghi – Ora, in base al piano di risanamento della casa da gioco, la cifra potrà variare di anno in anno e dovrà essere compatibile con il bilancio del Casinò, che potrà stabilire una cifra variabile che può trasferire al Comune salvaguardando il proprio equilibrio finanziario».I rappresentanti sindacali intanto promettono battaglia e sono pronti a contrastare la decisione in tutte le sedi. Le prossime ore dunque potrebbero rivelarsi decisive.

  • Campione d’Italia, la proposta: «Stop a recupero crediti su prestiti e servizi»

    Campione d’Italia, la proposta: «Stop a recupero crediti su prestiti e servizi»

    Sospensione delle azioni di recupero crediti da parte delle banche, dell’agenzie delle entrate e dei fornitori di servizi essenziali (gas, energia elettrica) per un anno, in attesa di nuove norme da mettere a punto a favore di Campione d’Italia. E la realizzazione di una Zes nell’enclave. Queste le principali proposte emerse ieri in Regione all’audizione del commissario prefettizio Giorgio Zanzi davanti a due organi del Pirellone, la Commissione regionale speciale sui Rapporti con la Svizzera e quella delle Attività produttive. Timida soddisfazione per i contenuti affrontati dall’incontro è stata espressa da Massimo D’Amico, presidente dell’Associazione operatori economici di Campione, presente al tavolo anche come membro del Comitato “Tornare Campione” presieduto da Simone Verda.Sue le proposte sul congelamento di un anno delle richieste da parte di banche e Agenzia delle entrate. «Siamo consapevoli che la Lombardia non ha tutte le competenze per affrontare la situazione economica di Campione d’Italia – ha detto D’Amico – Il rapporto della Regione è però fondamentale per seguire l’iter a Roma».«Il blocco della rivalsa da parte delle banche è un’ipotesi condivisibile», ha commentato Raffaele Erba, consigliere regionale del M5S Lombardia. Erba ha assicurato l’impegno su Campione anche del deputato Giovanni Currò. «Il tema ovviamente è nazionale – ha concluso Erba – Il 22 novembre ne discuterà il Senato e c’è ancora tempo per portare in quella sede le istanze del territorio».Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd e segretario della Commissione consiliare Rapporti tra Lombardia e Confederazione svizzera, ha dichiarato: «Il quadro è drammatico. Stiamo rischiando di veder fallire, collassare e chiudere un intero paese della provincia».Il consigliere Pd aveva già incontrato la delegazione campionese in mattinata assieme al senatore Dem Alessandro Alfieri e all’ex consigliere regionale Luca Gaffuri. Durante l’incontro, Angelo Orsenigo ha spiegato anche che «bisogna sfatare il mito del paese del bengodi e delle spese folli. Il contesto di Campione – ha concluso – va inserito nell’ambito dei costi della vita svizzeri. Mi sento di proporre una Zes per l’enclave».

  • Campione d’Italia, in Comune 86 esuberi su 102 dipendenti

    Campione d’Italia, in Comune 86 esuberi su 102 dipendenti

    È l’effetto domino dopo il dissesto delle casse provocato dalla crisi del Casinò

    Effetto domino a Campione d’Italia: incombe lo spettro della mobilità per 86 dipendenti comunali su 102. Sulla base delle norme relative agli enti locali in dissesto finanziario, il Comune di Campione non potrà avere più di un dipendente ogni 150 abitanti. Si salverebbe, quindi, solo una frazione dell’attuale organico.

    I numeri drammatici della riduzione sono scritti nero su bianco in un lettera protocollata del Municipio, firmata dal segretario generale.«Questo Ente – si legge nel documento – con deliberazione comunale del 7 giugno 2018 ha dichiarato il dissesto finanziario. Per effetto di tale procedura il Comune procederà a deliberare le eccedenze di personale in 86 unità, in ottemperanza ai parametri del decreto ministeriale 10 aprile 2017 che prevede per questo Ente una dotazione organica di 16 unità».

    Il personale del Comune rischia pertanto di essere quasi decimato.«Il dissesto è stato dichiarato a giugno e solamente due mesi dopo arriva questa comunicazione – replica Vincenzo Falanga, sindacalista della Funzione pubblica della Uil del Lario – Siamo fuori tempo massimo, una comunicazione simile andava fatta il giorno dopo la dichiarazione del dissesto».

    Resta da capire come mai il Comune di Campione abbia un totale di 102 dipendenti mentre, secondo i parametri del decreto ministeriale, debba ora scendere a 16.

    «L’anomalia non nasce ora – spiega il sindacalista Falanga – ma deriva dalle competenze specifiche di Campione, exclave italiana in Svizzera: deve gestire rapporti con uno Stato estero, l’Aire, la navigazione sul Ceresio, il servizio postale».A ciò bisogna aggiungere che i controllori del Casinò campionese, il cui socio unico era il Comune, sono in carico al Municipio.«Ora abbiamo due preoccupazioni – conclude Falanga – La prima è mantenere i livelli occupazionali dell’intero “sistema Campione”, la seconda è scongiurare il rischio di ricadute in termini di servizi ai cittadini».La nota è stata trasmessa alla Prefettura di Como e ora i sindacati attendono una convocazione.

  • Campione d’Italia, minoranze all’attacco: “Azzerati tutti i servizi essenziali”

    Campione d’Italia, minoranze all’attacco: “Azzerati tutti i servizi essenziali”

    Centro estivo dei ragazzi, scuolabus, ordinaria manutenzione di strade e rete fognaria. Quattro consiglieri comunali di Campione d’Italia escono allo scoperto e denunciano «l’azzeramento di tutti i servizi essenziali e primari che il Comune dovrebbe garantire ai cittadini». Il Comune dell’exclave è schiacciato dai debiti.

    «Siamo entrati in una spirale negativa che sembra non avere più fine e la politica poco sta facendo per cambiare le cose», denunciano in una lettera al sindaco Roberto Salmoiraghi i consiglieri Tanina Padula, Fiorenzo Dorigo, Domenico Deceglie e Michele Canesi. «Sono stati azzerati gli interventi di manutenzione – dicono – la scuola dell’infanzia e la mensa scolastica sono a rischio chiusura, è stato cancellato lo scuolabus e l’assistenza nella casa di riposo è inadeguata, senza contare che i dipendenti non ricevono lo stipendio da mesi».

    I consiglieri chiedono chiarimenti: «Siamo convinti che questa cancellazione dei servizi non sia solo un problema di risorse, ma anche un problema di scelte di questa amministrazione che ha individuato altre priorità, rispetto alla tutela di aspetti così importanti». A rischio persino la raccolta rifiuti. «Non possiamo accettare supini che si decida deliberatamente di far morire tutti i servizi essenziali che dovrebbero essere garantiti ai cittadini».

  • Campione d’Italia, occupato il Comune. Sale la tensione, a rischio l’ordine pubblico

    Campione d’Italia, occupato il Comune. Sale la tensione, a rischio l’ordine pubblico

    Il caso Campione d’Italia si trasforma in una questione di ordine e sicurezza pubblica.Questa mattina infatti era in programma un incontro tra il prefetto di Como e i rappresentanti sindacali della casa da gioco. Riunione che in breve si è rivelata ininfluente per le sorti dei lavoratori. La notizia del flop è subito rimbalzata fino a Campione dove numerosi dipendenti del Casinò, in presidio fisso fuori dalla casa da gioco, hanno deciso di fare un atto dimostrativo occupando, in maniera assolutamente pacifica, il comune di Campione. E li hanno trovato diversi dipendenti comunali e i sindacalisti della funzione pubblica in attesa di incontrare il commissario Giorgio Zanzi per un’altra riunione che si è ben presto rivelata un altro buco nell’acqua. L’occupazione è così proseguita anche nel pomeriggio. «Siamo delusi. Il commissario ci ha chiaramente detto che la politica non è ancora intervenuta sul problema Campione. Dopo il recente incontro in commissione con il sottosegretario Carlo Sibilia nulla si è mosso – dice Vincenzo Falanga funzione pubblica Uil – E intanto il territorio si spegne, il lavoro sparisce e una comunità è sempre più a rischio. Un silenzio preoccupante anche perchè tra pochi giorni c’è una scadenza importante». La delibera sugli esuberi in Comune, del 13 agosto scorso, procede infatti nel suo iter e, senza risposte entro il 10 novembre, sarà un problema per la tenuta dei servizi e dell’intero sistema Campione. «Adesso chiediamo un incontro urgente con il prefetto anche perchè la situazione sta diventando un tema di ordine pubblica e quanto accaduto con l’occupazione ne è un chiaro esempio ». In vista anche uno sciopero nei prossimi giorni e una manifestazione a Roma. «I dipendenti del comune hanno deciso di non essere più accondiscendenti e responsabili come accaduto fino a oggi – zspiega Nunzio Praticò segretario generale per la funzione pubblica della Cisl dei Laghi – adeso pretendono un incontro urgente con il prefetto che deve agire a livello politico. Deve interessare subito Roma. I lavoratori sono stufi. C’è un paese che sta sper scomparire». Altrettanto allarmata è Alessandra Ghirotti (Fp Cgil): «Il commissario Zanzi non ci ha dato alcuna prospettiva per il futuro. Si deve avviare un tavolo unico a livello governativo. A rischio c’è ormai l’ordine pubblico, la gente è esasperata. La dimostrazione in comune ne è un esempio. Sono pronti a scioperare e si sta ragionando su una manifestazione a Roma». Una situazione ad alta tensione che non è stata in alcun modo stemperate, come detto, neanche dall’incontro dei sindacalisti del casino con il prefetto Ignazio Coccia ieri mattina, come testimoniato dal comunicato unitario emesso dalle Rsu. «Il prefetto pur preoccupato per la situazione ha dovuto comunicare che non era in grado di anticipare una data per l’incontro con il ministero dell’Interno ne di ipotizzare un percorso con date o ipotesi di sviluppo sulla vicenda», si legge nella nota. «C’è la preoccupazione che la mancanza di date e di un percorso possano ingenerare tensioni e azioni di difficile gestione senza un tavolo di confronto istituzionale. Adesso organizzeremo a Roma una manifestazione che sia di richiamo per la politica», si chiude il comunicato.