Categoria: Economia

  • Campione, ieri sera in 300 al presidio della speranza. L’invocazione alla politica affinché intervenga subito

    Campione, ieri sera in 300 al presidio della speranza. L’invocazione alla politica affinché intervenga subito

    Il presidio di protesta ha raccolto una grande partecipazione: circa 300 persone. Ieri sera dalle 19, in piazza Maestri Campionesi, luogo simbolo – a due passi dal Comune e dal Casinò – della resistenza di una comunità ormai allo stremo dal punto di vista economico e sociale, si sono riuniti cittadini, dipendenti dell’amministrazione e della casa da gioco. Insieme a loro molti i politici, di differenti schieramenti, che si sono voluti unire al presidio.Non si trattava di un appuntamento organizzato in vista di annunci importanti – si è ancora in attesa che il nome del commissario straordinario, Maurizio Bruschi, venga ufficializzato – ma della volontà, ormai prossima a esaurirsi, della comunità campionese di ribadire con forza, a chi di dovere, di fare qualcosa e presto.Un grido disperato innanzitutto verso il Governo affinchè guardi finalmente con occhio attento quanto sta accadendo a Campione d’Italia ormai da mesi e metta in campo soluzioni adeguate.A prendere la parola tra i primi Vincenzo Falanga, sindacalista della Funzione pubblica della Uil. «I dipendenti del Comune, che hanno organizzato il presidio, in questi 12 mesi stanno mandando avanti l’attività senza percepire un centesimo di stipendio. Questo è il primo dato da sottolineare – dice Falanga – il loro senso di responsabilità. Il presidio è un appello a tutta la politica, senza schieramenti. Questo perché su Campione non si può lasciare che le cose vadano alla deriva come sta accadendo da così tanto tempo».Al presidio erano presenti il consigliere regionale del Pd Angelo Orsenigo, il presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi (Forza Italia) che ha parlato, come i colleghi, con molte delle persone intervenute, il deputato di Fratelli d’Italia, Alessio Butti, e molti altri.Tante le persone che ovviamente hanno voluto ribadire difficoltà e aspettative per il futuro. «Abbiamo la necessità di capire cosa la politica intenda fare subito – prosegue Falanga – Bisogna valorizzare Campione a prescindere da quello che diventerà: una Zes o una criptovalley. In ogni caso e a maggior ragione se si dovessero realizzare simili progetti, così come l’auspicata riapertura della casa da gioco, sarà necessario che anche il Comune funzioni. Alla politica chiediamo di non spegnere la speranza di un territorio ma di fare qualcosa e farla presto. La crisi di Campione difficilmente sarà sostenibile dai cittadini ancora a lungo». Alla manifestazione di ieri seguiranno, oggi e domani, due giornate di sciopero del personale del Comune di Campione, che attende il pronunciamento del Tar del Lazio, atteso per oggi, sul ricorso contro gli esuberi di 86 dei 102 dipendenti del municipio dell’enclave.

  • Campione, oggi l’atteso presidio. Molti i politici al fianco dei cittadini

    Campione, oggi l’atteso presidio. Molti i politici al fianco dei cittadini

    Il presidio di questa sera a Campione d’Italia sarà l’ennesimo grido di aiuto lanciato da una comunità ormai allo stremo. L’appuntamento, organizzato nella piazza del Municipio dalle rappresentanze sindacali del Comune inizierà alle 19 e andrà avanti fino alle 21. In tanti, dai cittadini naturalmente, ai dipendenti di casa da gioco e Comune fino a politici di ogni schieramento hanno dato l’adesione. Il sindacato stesso nei giorni scorsi ha invitato la politica a «intervenire purché – si legge nella nota – non si utilizzi il disastro campionese per fare propaganda alla vigilia della pronuncia del giudice amministrativo». Il riferimento è al fatto che il presidio si svolgerà a poche ore dall’udienza del Tribunale amministrativo del Lazio che dovrebbe pronunciarsi sul ricorso contro gli esuberi presentati dagli stessi dipendenti del municipio di Campione. Lunedì, in ogni caso, saranno in tanti a manifestare. I cittadini e gli ex lavoratori sono ormai coinvolti da mesi in una crisi economica e sociale senza precedenti. E arriveranno tanti politici. A partire dal presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi. «Ci sarò. È giusto e doveroso essere al fianco di chi, ormai da mesi, non ha più uno stipendio e non ha per adesso grandi prospettive per il futuro – dice il presidente Fermi – Nostro compito è fare il possibile a livello delle istituzioni».Anche il Pd ha già annunciato la presenza. «I dipendenti del casinò sono stati praticamente abbandonati a se stessi. Chi lavora per il Comune non riceve lo stipendio da un anno. Lo stesso municipio, le scuole e le poste sono al freddo perché non è più possibile pagare il gasolio per il riscaldamento. Persino i pensionati sono in difficoltà perché non ricevono l’integrazione che permette loro di vivere in una realtà inserita sostanzialmente nel mercato della Svizzera italiana, con tutti i costi che questo comporta – questa la desolante fotografia fatta da Angelo Orsenigo, consigliere regionale Pd e dalla parlamentare comasca del Pd Chiara Braga che saranno domani a Campione – Non dobbiamo stare a guardare. Appoggiamo tutte le iniziative di Cgil, Cisl e Uil, a partire dal presidio, cui parteciperemo fino alle due giornate di sciopero proclamate per martedì 26 e mercoledì 27 febbraio. Concretamente, proseguiamo con gli impegni presi di interessare Regione Lombardia, dove abbiamo chiesto più volte alla Commissione speciale rapporti con la Svizzera di convocare una seduta ad hoc», dichiarano gli esponenti del Pd. Non sarà presente, perchè già impegnato, il parlamentare comasco Giovanni Currò.

  • Casinò di Campione, le reazioni. «Puntare comunque alla riapertura»

    Casinò di Campione, le reazioni. «Puntare comunque alla riapertura»

    L’ennesimo capitolo di una storia che sembra infinita, arriva all’indomani dell’ultima riunione tra i sindacati e il prefetto di Como. La chiusura del Casinò di Campione e la conseguente crisi, inarrestabile, di un’intera comunità deve adesso fare i conti anche con la nuova istanza di fallimento della casa da gioco presentata dalla Procura di Como.

    Nel mezzo la decisione della Corte d’Appello di annullare la prima sentenza di fallimento. E gli stessi sindacati sempre in prima linea nel tentativo di sbloccare una situazione sempre più ingarbugliata, giudicano in modo differente la novità. «Da una prima valutazione mi sento di dire che questo ulteriore passaggio potrebbe limitare ancora di più le possibilità di riapertura del casinò, passaggio invece decisivo che la sentenza della corte d’Appello di Milano aveva alimentato – spiega Francesco Diomaiuta, segretario Generale reggente della Cisl dei Laghi – nonostante però adesso ci siano debiti per 175 milioni euro.

    Realtà dunque ancor più critica del passato. Certo è che, a prescindere anche dalla possibilità in capo ai curatori di ricorrere ancora in Cassazione contro la sentenza della Corte d’Appello di Milano, è sempre più necessario un intervento forte del Governo centrale». Unico punto fermo, la difficoltà nel riuscire a vedere un percorso lineare di uscita dalla crisi. «Con questo nuovo passaggio si dovrebbe dunque tornare a sentire tutti i soggetti coinvolti – interviene Giacomo Licata, segretario provinciale della Cgil – Per noi in tal senso è sempre stata determinante la costruzione di un piano di ristrutturazione capace di coinvolgere la politica e tutte le realtà di Campione. Una comunità che deve ripartire dal Casinò. Se poi sarà necessaria una ricapitalizzazione, sia essa pubblica o privata, questo si vedrà ma è decisivo avere una strategia comune».

    Al netto dunque della nuova istanza e del possibile ricorso in Cassazione sempre pendente, rimane un’unica convinzione. «Necessario puntare comunque alla riapertura della casa da gioco – interviene Salvatore Monteduro, segretario provinciale Uil – L’attività della Procura va ovviamente rispettata. Personalmente rimango convinto che ci siano gli estremi per arrivare a una riapertura del casinò. Ci vuole, ovvio, la volontà politica». Sul fronte istituzionale, il primo parlamentare a intervenire è Alessio Butti (Fratelli d’Italia).

    «Sono convinto del fatto che la richiesta di fallimento iniziale sia derivata da un errore di valutazione. Campione era l’unico casinò che produceva utili. Inoltre in una vicenda così complessa si dovrebbe sempre concedere la possibilità del contraddittorio alle parti, cosa che non è accaduta lo scorsa estate e che è stata evidenziata dalla sentenza della Corte d’Appello di Milano – dice Alessio Butti – Ovvio poi che prorogando all’infinito una situazione di stallo, come è stato fatto nei mesi passati, i debiti vadano ad aumentare. Il Governo, come ripetuto più volte, doveva intervenire subito e in maniera netta: non saremmo in questa situazione».

    Dubbiosa anche Chiara Braga (Partito Democratico). «Rispetto a una situazione di assoluta gravità – dice Braga – questa ulteriore novità non potrà che portare a ulteriori passaggi e probabilmente ritardi. Si deve intervenire in fretta. Non si tratta di una questione di parti o colorazione politiche ma di una crisi da risolvere al più presto».

  • Cassa integrazione in aumento nei primi due mesi del 2019

    Cassa integrazione in aumento nei primi due mesi del 2019

    Critica la realtà economica nel territorio comasco. A confermarlo arriva il 2° Rapporto UIL del Lario relativo al primo bimestre 2019. Aumenta infatti la richiesta di ore di cassa integrazione totale da parte delle imprese rispetto allo stesso periodo del 2018: i lavoratori in cassa integrazione nel primo bimestre sul Lario sono 2.421, 1.335 in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Una crescita del 122,9%. A pesare sull’aumento della richiesta di ore è soprattutto il settore tessile con 558.476 ore di cassa integrazione, +176,7% rispetto a gennaio-febbraio 2018. Per quanto riguarda i singoli settori produttivi, si registra una crescita nel settore industriale e in quello del commercio. “Il Rapporto conferma le incertezze e preoccupazioni su una ripresa economica che è instabile e che vive delle dinamiche e fluttuazioni dei mercati globali e di una domanda interna che non decolla – commenta il Segretario Generale CST UIL del Lario Salvatore Monteduro – Una instabilità che si evince anche dall’andamento dell’export, che a Como è aumentato del 4,48% nel 2018 rispetto al 2017. Per attenuare l’impatto negativo dei mercati globali bisogna agire sulla domanda interna – conclude Monteduro – e a tutt’oggi non si vede un’azione del Governo Nazionale su questo fronte”.

  • Cisl dei Laghi, crescono gli iscritti. Gli under 35 superano quota 10mila

    Cisl dei Laghi, crescono gli iscritti. Gli under 35 superano quota 10mila

    Crescono gli iscritti alla Cisl dei Laghi. Nel 2018 il totale è salito a 125.576 (oltre 20mila le nuove tessere rilasciate rispetto al 2017). Como supera Varese di quasi 2mila unità.In riva al Lario il conto è cresciuto fino a 63.591, mentre sono 61.677 gli iscritti nella Città giardino. I numeri diffusi ieri parlano di un incremento significativo in particolare tra i lavoratori più giovani. Gli under 35 sono arrivati a superare quota 10mila. Soddisfatto Ugo Duci, segretario reggente della Cisl dei Laghi: «Sfatiamo così il falso mito che il sindacato segue solo i pensionati. Sempre più giovani scelgono la Cisl», ha spiegato a Etv.La variazione positiva riguarda oltre la metà delle categorie. Bene la scuola, il dato dei frontalieri e il settore terziario.I servizi e il terziario sono diventati i settori nei quali negli ultimi anni si è anche verificata la maggiore crescita occupazionale a scapito del manifatturiero. Proprio questa crescita ha portato con sé anche un dato negativo, l’aumento delle vertenze.«Si tratta di un comparto in cui viene chiesta flessibilità a fronte di una retribuzione bassa. Si vengono così a creare numerose situazioni che potremmo definire borderline», ha spiegato il responsabile dell’Ufficio vertenze della Cisl dei Laghi, Antonio Mastroberti.Nel 2018 l’ufficio ha assistito 1.658 lavoratori di cui 1.140 in vertenze individuali e 518 nelle procedure concorsuali. Il totale recuperato parla di quasi 6 milioni e mezzo di euro.Nell’analizzare le pratiche, il sindacato ha constatato che è sostanzialmente sparito il contenzioso sui contratti a termine e molti casi riguardano i lavoratori “grigi”, ovvero non del tutto in regola.Infine sono state seguite anche cause per mobbing, discriminazione e molestie.A margine della conferenza stampa di ieri mattina è stato presentato un aggiornamento territoriale sulle domande di Reddito di cittadinanza.I soli Caf Cisl della provincia di Como hanno già stampato e registrato 310 domande dallo scorso 6 marzo, mentre un’altra quarantina sono in fase di completamento. Il dato è aggiornato a ieri. Richieste sia da italiani sia da stranieri, più uomini che donne, tra i 40 e i 50 anni. Questi gli identikit di chi ha già presentando le pratiche per la richiesta di sussidio.

  • Coldiretti e il premio Oscar Green

    Coldiretti e il premio Oscar Green

    “Osare è futuro”. Si presenta con questo slogan la tredicesima edizione del premio Oscar Green, il concorso di Coldiretti dedicato ai giovani agricoltori – che non abbiano compiuto quarant’anni al momento dell’iscrizione – che premia l’innovazione.

    L’iniziativa prevede una finale regionale e una nazionale. mancano ancora poco più di due settimane per la presentazione delle domande di partecipazione, la cui scadenza è fissata al 18 marzo 2019 attraverso la piattaformawww.oscargreen.it/iscriviti

  • Comune di Campione d’Italia, la sospensiva del Tar del Lazio: congelati i licenziamenti e servizi pubblici garantiti

    Comune di Campione d’Italia, la sospensiva del Tar del Lazio: congelati i licenziamenti e servizi pubblici garantiti

    Licenziamenti congelati fino al 19 novembre e servizi pubblici garantiti al Comune di Campione d’Italia. Il Tar del Lazio ha infatti confermato la sospensiva della delibera che stabiliva gli esuberi al Municipio.

    Il Comune, in dissesto finanziario, aveva decretato – in base a parametri definiti dalla legge – di avere un massimo di 15 dipendenti, a fronte dei 102 iniziali (diventati poi 89 anni nel corso dell’ultimo anno).Fin dal principio, i sindacati avevano contestato questa delibera, spiegando come Campione d’Italia fosse un Comune particolare, che – per via della sua posizione dentro i confini svizzeri – si occupava di erogare direttamente molti servizi essenziali.Dopo una prima sospensiva d’urgenza, ora ne giunge una ulteriore finalizzata alla discussone nel merito del ricorso. I licenziamenti vengono quindi congelati fino al 19 novembre.

    “I servizi pubblici essenziali per la comunità vengono salvaguardati – sostiene il sindacalista della Uil Vincenzo Falanga – ma è anche un messaggio molto importante: la magistratura sta riconoscendo ciò che noi abbiamo sempre sostenuto, ossia che Campione è una realtà unica, per la quale non si possono applicare gli standard previsti per un altro qualsiasi Comune italiano. La magistratura ha dato tempo alla politica. La politica ora si muova. Nel frattempo – conclude Falanga – i dipendenti comunali non prendono lo stipendio da 12 mesi”.

  • Congiuntura, momento difficile per Como

    Congiuntura, momento difficile per Como

    Segno più, sebbene a volte inferiore alla media regionale, per il comparto meccanico e il legno arredo, ma il tessile è ancora in calo. Sono questi i dati essenziali della congiuntura economica dell’ultimo trimestre del 2018 secondo l’analisi della Camera di Commercio di Como.

    Le imprese manifatturiere dichiarano un fatturato stabile contro una media regionale in crescita. Bene l’export mentre il mercato interno è in contrazione. L’occupazione cresce dello 0,9%. Le aspettative degli imprenditori per il 2019 descrivono un quadro di diffusa preoccupazione. Tra i settori in maggiore difficoltà, il commercio, che registra un calo del volume d’affari dell’1,3%.

  • Domenica al via “Ristorexpo”, la fiera dell’enogastronomia a Lariofiere

    Domenica al via “Ristorexpo”, la fiera dell’enogastronomia a Lariofiere

    Parte domenica “Ristorexpo”, la fiera dell’enogastronomia a Lariofiere di viale Resegone a Erba. «Lardo ai giovani: il futuro è ciò che ci siamo dimenticati». Con questo slogan che invita a investire sulle giovani generazioni con un simpatico e carnevalesco gioco di parole si appresta ad andare in scena a Lariofiere di Erba il salone dedicato ai professionisti del Fuori Casa, promosso in collaborazione con Confcommercio e Fipe, che torna dal 3 al 6 marzo prossimi. Un progetto in forte espansione quello di Ristorexpo, presenza ormai più che consolidata nell’ambito nazionale e non solo, che, con un patrimonio di 21 edizioni, oltre 200 espositori e 20.000 operatori in visita ogni anno, a partire dal 2018 replica la programmazione con un’edizione autunnale in Liguria, negli spazi della prestigiosa Fiera di Genova. Cosa trovare a Ristorexpo? Non solo chef e piatti stellati ma l’intera filiera del food declinata attraverso un fitto programma di eventi.A spiegarlo è Giovanni Ciceri, ideatore e curatore della mostra, avvocato lariano e presidente di Confcommercio Como, che racconta: «Trent’anni fa quando abbiamo immaginato il progetto di Ristorexpo eravamo solo un gruppo di appassionati della cucina di qualità, un team di fedelissimi della cultura conviviale, mentre ora siamo diventati uno dei volani dell’economia a livello nazionale e questo ci riempie di soddisfazione perché come manifestazione nel suo complesso siamo diventati nel corso del tempo un interlocutore sicuro e autorevole – dice Ciceri – Dato che la filiera della ristorazione dà lavoro a tantissime famiglie ed è una certezza dello sviluppo. L’edizione 2019 di Ristorexpo vuole coinvolgere come sempre tutta la filiera e invita a mettere ancor più passione in questo lavoro meraviglioso che è l’accoglienza e la ristorazione, un’arte antica che si tramanda di generazione in generazione. A Ristorexpo tutto questo va in scena in un clima di festa e condivisione, che dà energia e invita a crescere e a fare sistema. Ci si incontra, ci si confronta, ci si conosce, si creano contatti e si dà vita a reti e relazioni, insomma si prepara la realtà di domani scommettendo sulle eccellenze del presente»,«Il mondo dell’enogastronomia arriva al 2019 con una grande incognita riguardo al futuro – aggiunge Giovanni Ciceri – mentre la cucina diventa sempre più un’arte, i risultati importanti stentano ad arrivare. Continua a delinearsi una non tendenza di pensiero che, di conseguenza, genera l’esigenza di reperire nuove idee. La novità non esiste; si assiste ad un remake di vecchi clichè proposti in modo diverso e composti tra loro. Questa lunga premessa per dire che la vera nouvelle vague può venire solo dai giovani a cui è fondamentale infondere nuovo coraggio e fornire gli strumenti culturali, tecnici e spirituali per affrontare questo storico passaggio. Quindi, spazio alle nuove generazioni; lasciamo che siano loro a scegliere la strada da percorrere. A chi ha maggiore esperienza, il compito di mettere a disposizione i convincimenti e le poche certezze, senza le quali non è possibile proseguire. Da qui la concretezza e la brutalità del lardo, per indicare non solo il passato e la tradizione ma anche per sottolineare la sostanza e le basi solide su cui fondare la rinascita del pensiero enogastronomico. La cucina di eccellenza non è solo lusso, intendiamoci. Il faro, la bussola, è sempre ottenere il miglior rapporto qualità/prezzo».«In 22 edizioni di Ristorexpo – osserva per concludere il presidente Giovanni Ciceri – siamo passati da una visione locale a una dimensione effettivamente globale dell’approccio alla gastronomia e alla filiera dell’accoglienza. A Ristorexpo ci mettiamo in gioco per rappresentare tutta l’enogastronomia di qualità, collaborando intensamente con gli operatori del settore, e sono convinto che il turismo sarà il futuro, specie per un territorio dai notevoli potenziali di sviluppo come quello lariano, ma in generale come tutti i territori italiani che hanno forte il senso dell’identità e sanno proporsi sul mercato. Abbiamo dimostrato di poter crescere in modo significativo in questo settore e noi come operatori ci crediamo, speriamo di poterlo fare con una sempre più solida collaborazione con il mondo istituzionale. Occorre crederci, e tutti insieme, solo con il lavoro di squadra, si potrà avere la speranza di crescere ancora e investire nel futuro; per questo contiamo sulle forze giovani del settore e ne coltiviamo l’eccellenza».

  • “Fornitore Offresi”, apertura da tutto esaurito. Si chiude il 16 febbraio

    “Fornitore Offresi”, apertura da tutto esaurito. Si chiude il 16 febbraio

    I padiglioni di Lariofiere a Erba hanno registrato il pieno di visitatori per il primo giorno di apertura dell’XI edizione di “Fornitore offresi – Metal District Days”, il Salone per le lavorazioni meccaniche di eccellenza in programma da ieri e fino al 16 febbraio. Promossa sin dalla prima edizione dalla Camera di commercio di Lecco con il Comitato di Distretto metalmeccanico lecchese, “Fornitore offresi” costituisce un modello concreto che permette alle imprese di intrecciare nuove relazioni e opportunità di scambio con Paesi esteri. Incontri business, visite con buyer e operatori esteri, focus su innovazione e digitalizzazione, eventi collaterali e workshop animeranno i tre giorni di manifestazione, vetrina d’eccellenza manifatturiera e spazio di confronto tra le imprese. Oggi sono in programma due incontri: alle 11.30, l’evento di presentazione dell’iniziativa “Fintech. Finanza digitale 4.0”, promosso dalle Camere di commercio di Como e Lecco in collaborazione con Unioncamere Lombardia e Innexta, mentre alle 14.30 l’incontro “Subfornitura, quale futuro per le aziende della meccanica?”, promosso dalla Camera di commercio di Lecco.