Categoria: Notizie locali

  • Hashish e marijuana in casa: arrestato operaio

    Hashish e marijuana in casa: arrestato operaio

    UN 24ENNE DI CARUGO(m.pv.) I militari della tenenza carabinieri di Mariano Comense, da tempo attivi nella lotta allo spaccio di sostanze stupefacenti nel territorio di Carugo, hanno portato a termine un nuovo arresto. Sabato mattina nei guai è finito un giovane operaio carughese, 24 anni, che nascondeva in casa 135 grammi di hashish e 24 grammi di marijuana. Il giovane è stato portato al Bassone e nelle prossime ore verrà interrogato dal giudice delle indagini preliminari di Como.

  • Idrovolanti: 100 anni di voli sul Lario

    Cento anni fa il “Gran Premio dei Laghi”L’hangar dell’Idroscalo internazionale di Como sarà al centro di un intenso calendario di commemorazioni, spettacoli e iniziative

    A Como nel 1913, meno di tre anni dopo il primo volo in idrovolante, quello di Henri Fabre, si svolse la prima manifestazione idrovolantistica italiana, una delle primissime al mondo: il “Gran Premio dei Laghi”.Da allora il Lario ha maturato un’autentica vocazione ed è diventato un tempio del volo sull’acqua. Un ruolo che riveste, capofila Como, fino a oggi.Compie un secolo il grande evento, uno dei primi raduni di idrovolanti della storia, una gara internazionale vinta dal mitico

    francese Roland Garros, generalmente associato allo sport del tennis, ma in realtà pilota. Parteciparno altri assi del volo idro come Léon Morane, il tedesco Hellmuth Hirth (che era il favorito, insieme all’asso francese) e l’italiano Achille Landini.la storiaComo, tra i luoghi storici del volo con idrovolanti, è l’unico in cui un’attività di volo si svolga tuttora regolarmente grazie all’Aero Club di viale Puecher.Negli anni che seguirono il gran premio del 1913 il Lario divenne il campo di prova degli idrovolanti prodotti dalle fabbriche del Milanese e del Varesotto. Alcuni eventi significativi si registrano negli anni Venti, tra cui la grande manifestazione aerea del 1922, con il lancio di un paracadutista nel lago, e l’intensa attività di volo durante le celebrazioni voltiane del 1927, durante le quali centinaia di passeggeri furono portati in volo. Nel 1929 privati, aziende ed enti comaschi si resero conto del possibile ruolo degli idrovolanti nello sviluppo dell’aviazione e del turismo e avviarono una raccolta di fondi per l’impianto di un idroscalo e di un’attività con idrovolanti. L’Aero Club Como fu fondato nel 1930 e fu avviata la costruzione dell’hangar e delle infrastrutture.L’Aero Club Como è oggi una realtà unica nel continente, che gestisce l’unico idroscalo italiano e l’unico idroscalo “di ingresso” in Europa. Undici idrovolanti compongono la flotta.gli eventiLe celebrazioni delle entusiasmanti gare del 1913 che hanno scritto una pagina indelebile nella storia dell’aviazione mondiale sono in programma per venerdì 4 e sabato 5 ottobre. Nel corso della giornata si svolgeranno vari eventi, culminanti la sera, alle 19.30, in una cerimonia pubblica con proiezioni e spettacolo. Già da venerdì 4 ottobre, nel pomeriggio, saranno allestite in hangar alcune mostre. E sabato 5 ottobre fin dalla mattina il “Gran Premio dei Laghi” verrà ripetuto da vari idrovolanti del Club e dai loro aerei ospiti, per celebrare i coraggiosi piloti che volarono all’epoca. Il giro toccherà Bellagio, Lecco, l’Adda, il Po, Pavia, il Ticino, poi il Lago Maggiore, Pallanza, per far ritorno a Como. Altri eventi sono previsti per la giornata del 5 ottobre e la sera ci sarà una grande “Festa del Centenario”.Tra gli eventi in calendario il 5 ottobre, l’annullo postale ufficiale (dalle 9 alle 14) e alle 16 una dimostrazione di falconeria, a cura del socio dell’Aero Club Alfonso Bove. Il pubblico potrà prendere familiarità con una poiana di Harris e un girsarco. I rapaci, è da ricordare, hanno un ruolo in aviazione, collaborando a tenere sgombri da uccelli i cieli degli aeroporti. E alle 17.30 ci sarà la presentazione del libro Going Solo on Lake Como di Clara O’Toole, irlandese, pilota di idrovolante. Da non mancare alle 19 la proiezione del film del 1962 di Antonio Leidi Gli Scarponi del Cielo, girato in 16 mm, documentario prezioso sull’attività dell’Aero Club Como.

  • Il Basket Como si impone sul parquet amico

    FemminileSuccesso di prestigio per il Basket Como 1956: la formazione femminile cittadina si è aggiudicata il Memorial Adriano Morello, alla sua terza edizione.

    Un successo casalingo, visto che il quadrangolare è andato in scena sul parquet della palestra Ronchetti di via Giulini ed è stato seguito da una buona cornice di pubblico: tra i tanti tifosi anche il sindaco Mario Lucini.La squadra femminile lariana ha confermato sul campo la costante crescita di un gruppo giovane e arrembante: in

    semifinale ha regolato con autorità il Basket Robbiano per 67-25, per poi ripetersi in finalissima anche contro la quotata Usmate per 63-53.Un successo però sofferto e arrivato dopo un tempo supplementare al termine di una gara avvincente e spettacolare tra due sicure protagoniste del prossimo campionato di serie B.

  • Il Centrolago saluta il preside Marano. In pensione un pezzo di storia scolastica

    MenaggioUn pezzo di storia della scuola in Centrolago. Così potrebbe definirsi – senza che questo possa apparire enfatico o eccessivamente solenne – il dirigente scolastico menaggino Aldo Marano (foto). Il quale, dopo una vita trascorsa prima in cattedra e poi in presidenza, lascia l’incarico per andare in pensione.Da lunedì, l’istituto comprensivo di Menaggio sarà retto dalla preside del liceo “Fermi” di Cantù, Aldina Arizza. Ma al di là del cambio della guardia, la scuola centrolariana non

    sarà più la stessa senza il professor Marano, che iniziò a insegnare lettere a metà degli anni ’70 nelle medie “Jacopo Rezia”. «Per noi è stato un punto di riferimento», dice Adolfo Valsecchi, ex sindaco e insegnante.

  • Il consigliere Favara (Pd) vara la lista di proscrizione per tre dirigenti comunali

    Un attacco spietato. È quello portato dal consigliere del Pd a Palazzo Cernezzi, Gioacchino Favara nei confronti di 3 dirigenti dell’amministrazione. E, segnatamente, del dirigente del settore Mobilità, Pierantonio Lorini, del collega della Cultura, Maurizio Ghioldi, e della titolare dell’Ufficio legale, Maria Antonietta Marciano. Tre bersagli grossi, insomma, per i quali il consigliere democratico chiede a gran voce un addio anticipato dai posti chiave del Comune.Ma perché un esponente

    della maggioranza arriva a invocare un simile provvedimento? Lo spiega, ovviamente, il diretto interessato.«Le richieste specifiche – afferma Favara – si inseriscono in un discorso generale. Personalmente, credo che a Palazzo Cernezzi siano in servizio troppi dirigenti. Il che, oltre che una questione numerica, diventa anche un fardello economico importante. Soprattutto in un momento così difficile per le finanze pubbliche».Prima di arrivare ai nomi, Favara indica i settori dove sarebbe opportuno intervenire. «Quelli che funzionano meno – afferma il consigliere comunale del Pd – sono i settori del turismo e della cultura, quello della viabilità e quello degli affari legali. E i motivi sono diversi». Legati, sempre a detta dell’esponente del Pd, alle specifiche figure che dirigono i settori in questione.«Da un lato, per esempio, Pierantonio Lorini, è addirittura prevaricante sull’assessore Daniela Gerosa sui temi della viabilità e della sosta. Lo dimostra anche la vicenda della nuova Ztl, dove la giunta si è trovata a inseguire il volere del dirigente, con tutte le spiacevoli conseguenze del caso». Sul fronte della cultura, invece, Favara sostiene che «Maurizio Ghioldi, contro il quale non ho nulla di personale, esattamente come negli altri casi, non mi sembra la persona adatta a gestire la materia».«D’altro canto – prosegue il consigliere – Ghioldi si è sempre occupato di sport, e comunque la recente gestione dell’ultima mostra dimostra che in quel settore va necessariamente cambiato qualcosa. E subito».Nella “lista di proscrizione” di Gioacchino Favara, infine, compare anche Maria Antonietta Marciano, titolare del settore legale. «Ho la sensazione che l’ufficio da lei diretto non offra affatto all’amministrazione il contributo e il sostegno che servirebbero. Anche in questo caso, credo che il vertice dovrebbe cambiare».Con questa triplice scudisciata su altrettanti dirigente, il consigliere del Pd afferma che «si potrebbe arrivare a risparmiare circa 700-800mila euro all’anno aprendo le procedure di mobilità per gli interessati, i quali potrebbero quindi lasciare l’amministrazione senza essere licenziati». E i posti vacanti? «Si potrebbero interpellare figure esterne di spessore per i singoli progetti, senza pagare un dirigente tutto l’anno con i relativi costi altissimi».Parole forti, fortissime, quelle pronunciate dal consigliere comunale del Pd. E la domanda sullo sfonda resta sempre una: una mossa isolata oppure la voce di un malcontento diffuso nel partito?

    E.C.

  • Il Giro d’Italia domani  nel Comasco, il passaggio in città verso mezzogiorno: orari,  limitazioni e chiusura delle strade

    Il Giro d’Italia domani nel Comasco, il passaggio in città verso mezzogiorno: orari, limitazioni e chiusura delle strade

    Il Lario ed il suo territorio si preparano ad accogliere domani il Giro d’Italia. Il Comasco sarà infatti sede di un lungo tratto della frazione Morbegno-Asti, che prevede la discesa verso Sud lungo il lago, dalla Statale Regina, un veloce passaggio da Como e poi l’uscita dalla provincia da Rovello.Nell’attesa, oggi va in scena una delle tappe più attese e difficili, la Pinzolo-Laghi di Cancano, con il passaggio dallo Stelvio. In maglia rosa il portoghese Joao Almeida, che precede di 17’’ l’olandese Wilco Kelderman e di 2’58’’ l’australiano Jai Hindley. Migliore italiano, Vincenzo Nibali, 7° a 3’31’’.Ma torniamo all’appuntamento di domani. Per quanto riguarda Como – arrivo in città previsto verso mezzogiorno – l’ingresso sarà da Cernobbio poi, all’incrocio di Villa Olmo la svolta a destra in via Bellinzona seguita da via per San Fermo e l’uscita del territorio comunale, che sarà di nuovo toccato marginalmente, dopo San Fermo, in via D’Annunzio e via del Dos.Nella convalle la chiusura della strada sarà circa un’ora prima. Il passaggio della corsa sarà durerà un quarto d’ora.La partenza della tappa sarà da Morbegno alle 10.10, l’entrata in provincia di Como, a Sorico, verso le 10.35 (tutto dipende sempre dalla media tenuta dai partecipanti).La discesa sarà poi sulla Statale Regina, che sarà bloccata due ore prima, con conseguente soppressione di alcune linee dei bus previsti in quella fascia. Il transito sarà da Gera Lario (alle 10.40), Gravedona ed Uniti (10.50), Pianello del Lario (alle 11), Menaggio (11.15, dal centro e non dalla Galleria Loveno), Sala Comacina (11.30) e Argegno (11.35).A Moltrasio l’uscita dalla Statale Regina “nuova” e passaggio su quella “vecchia” con il gruppo in centro a Cernobbio (tra le 11.55 e le 12.05); poi l’arrivo a Como (tra le 12 e le 12.10) sul percorso già descritto.Si andrà avanti da San Fermo (tra le 12.08 e le 12.20), Lazzago, Grandate (tra le 12.13 e le 12.26), Luisago, Fino Mornasco (tra le 12.20 e le 12.33), Vertemate, Cadorago (via Pioda), Bregnano (tra le 12.27 e le 12.41), Rovellasca, Rovello Porro, l’ultimo paese toccato del Comasco, che precede l’ingresso nel Varesotto a Saronno.La “Corsa rosa” si snoderà poi per le province di Milano, Pavia, Vercelli, Alessandria fino al traguardo di Asti, dopo 258 chilometri, con arrivo previsto tra le 16.11 e le 16.47.Una occasione per gli appassionati comaschi, per applaudire i due lariani in gara, Davide Ballerini (76° nella classifica assoluta) e Matteo Spreafico (128°), ma anche per rivivere i momenti del 26 maggio 2019, con la tappa Ivrea-Como chiusa sul lungolago e vinta dall’abruzzese Dario Cataldo, dopo una lunga fuga con il bergamasco Mattia Cattaneo.Non sarà la stessa cosa, ma rimane comunque l’atmosfera del grande evento, vissuta anche nello scorso Ferragosto con l’arrivo del Giro di Lombardia, vinto da Jacob Fuglsang, seppur in un contesto caratterizzato dalle limitazioni per il pubblico dovute ai protocolli per il Covid.

  • Il celebre tenore Francesco Meli canta per Derain

    Il celebre tenore Francesco Meli canta per Derain

    Il Museo d’arte di Mendrisio dedica una grande mostra al pittore francese André Derain. Curata da Simone Soldini, Francesco Poli e Barbara Paltenghi Malacrida, l’esposizione “André Derain. Sperimentatore controcorrente” è un ulteriore tappa che vede Mendrisio protagonista nell’esplorazione dell’opera dei grandi maestri moderni. Derain è in effetti un cardine della rivoluzione artistica dell’inizio del XX secolo. Ha formato con Henri Matisse e Pablo Picasso la triade di artisti che ha completamente cambiato a livello mondiale l’arte del Novecento ed è stato ispiratore di molte delle maggiori correnti della pittura moderna e contemporanea.Grazie alla collaborazione degli Archivi André Derain e a prestiti di musei francesi, Mendrisio ospita 70 dipinti, 30 opere su carta, 20 sculture, 25 progetti per costumi e scene teatrali, illustrazioni di libri e alcune ceramiche di Derain. A supporto della mostra un catalogo di circa 230 pagine proporrà anche testi teorici esemplari dell’artista, tradotti per la prima volta in italiano.Tra gli eventi collaterali alla mostra, il più importante è il grande concerto del tenore Francesco Meli, uno dei più noti e acclamati protagonisti del panorama mondiale della lirica, attualmente impegnato in Aida al Teatro alla Scala di Milano. Il Maestro Meli sarà accompagnato sul palco dal flautista Francesco Loi e dal pianista Giacomo Battarino, con un programma rivolto alla produzione francese lirica e strumentale: da Bizet a Poulenc, da Duparc a Satie, da Massenet a Debussy e Fauré. Non mancheranno arie celebri del melodramma italiano, di cui Francesco Meli è splendido interprete. Il recital del Maestro Meli, previsto sabato 7 novembre, alle ore 17.30, al Mercato coperto di Mendrisio, costituisce un’occasione unica per un’immersione totale nelle suggestive atmosfere della Francia di inizio Novecento, di cui Derain fu grande e prestigioso esponente.Biglietti: 25/30 franchi. La prevendita, esclusivamente telefonica dei biglietti è già aperta al numero 00.41.58.68.83.350.

  • Il “Chilometro zero” dei prodotti agricoli agita il mercato coperto

    Il “Chilometro zero” dei prodotti agricoli agita il mercato coperto

    Polemiche tra commerciantiPreoccupazione per la concorrenza di chi «non deve nemmeno emettere lo scontrino»

    (f.bar.) Aria di tempesta nel mercato coperto. Tra pochi giorni verrà inaugurato il padiglione dei produttori e coltivatori a Chilometro zero. Iniziativa apprezzata anche da chi nelle strutture di via Mentana lavora da decenni. C’è però un “ma”. Il timore è infatti che i venditori al dettaglio possano essere vittime di concorrenza sleale. Il perché è presto detto.«Chi vende quanto prodotto – hanno spiegato ieri pomeriggio Angelo Basilico, di Confesercenti e Rosario Presti, di Confcommercio, durante un conferenza

    organizzata al mercato – è agevolato dal fatto che entro un certo guadagno annuo può non emettere lo scontrino fiscale».Soprattutto se garantisce e certifica di avere sul banco una certa percentuale – superiore al 50% – di prodotti a Chilometro zero. Il problema però è vigilare affinché non «vendano alimenti magari acquistati all’ingrosso così da contare su prezzi nettamente inferiori rispetto a quelli pagati da commercianti e ambulanti del mercato coperto. Chiediamo che il Comune di Como vigili sul rispetto delle regole perché temiamo una concorrenza sleale – dicono i rappresentai di Confcommercio e Confesercenti – a partire dall’aspetto fiscale».Numerosi i commercianti che hanno espresso forti dubbi. Pur lodando l’iniziativa in grado di attirare in via Mentana molti clienti in più, resta la paura che sugli scaffali dei produttori a Chilometro zero possano comparire anche merci spacciate per locali ma che di autoctono hanno poco. «Se un allevatore ha 20 galline non potrà vendere quattrocento uova al giorno», dicono in coro alcuni addetti. Dal canto suo, l’assessore al Commercio del Comune di Como, Gisella Introzzi, assicura la massima attenzione.«La selezione dei produttori – dice l’assessore – è stata curata dagli uffici competenti della Provincia e sono state fatte le necessarie verifiche. Inoltre ho fiducia nel consorzio di produttori che si farà carico dei controlli». Al momento, secondo l’assessore, non ci sono elementi di preoccupazione. «Se ci saranno episodi del genere – afferma ancora Gisella Introzzi – interverremo, ma mi sembra eccessivo partire con questo atteggiamento di diffidenza».

  • Il cibo è una piccola fonte di felicità. Donarlo è un piacere

    Il cibo è una piccola fonte di felicità. Donarlo è un piacere

    Parole come pietredi Marco Guggiari

    Veniamo dalla settimana “Donacibo”. I nostri figli hanno aderito all’iniziativa del Banco di Solidarietà con l’entusiasmo tipico dei ragazzi. Giorno dopo giorno hanno portato a scuola gli alimenti volta a volta richiesti per aiutare le famiglie in stato di bisogno. E pazienza se in casa si assottigliavano le scorte di olio, zucchero e pelati.La raccolta che si è conclusa oggi metteva quasi allegria, perché il cibo produce allegria: prepararlo, gustarlo, offrirlo è una piccola fonte

  • Il cinema indiano torna sul set del Lago

    Il cinema indiano torna sul set del Lago

    SABATO IN CITTÀBollywood torna sul Lago di Como. Sabato prossimo, 24 agosto, il centro del capoluogo sarà di nuovo set per le riprese di un film indiano. La Surinder Films di Nispal Singh, una delle due più importanti case di produzioni di Calcutta, città sede del cinema in lingua Bengali, ha scelto infatti Como per l’ambientazione di alcune scene. Nei giorni seguenti la troupe si sposterà anche a Milano e a Bellagio. Occhi di Ulisse è la produzione esecutiva

    italiana che ha portato la produzione indiana in Lombardia, garantendo alle diverse location di essere riviste su migliaia di grandi schermi indiani da oltre 130 milioni di persone. Sono 7 le produzioni cinematografiche indiane giunte negli ultimi 14 mesi in Lombardia, 3 delle quali hanno fatto tappa anche a Como. Gli attori protagonisti del film della Surinder, Dev e Koel Mallick, saranno accompagnati da trenta ballerini. Le riprese, tra l’altro, sono seguite dalla stampa indiana che ogni giorno pubblica articoli dedicati allo shooting in corso nelle località lombarde. Il regista è Debajit Chanda e il film appartiene al filone del cosiddetto genere indiano “Masala” ricco di azione, commedia e dramma.