Categoria: Sport

  • Briantea senza limiti: nel mirino dei canturini tutti i trofei italiani e la Champions

    Briantea senza limiti: nel mirino dei canturini tutti i trofei italiani e la Champions

    A suon di successi – e in una fase in cui le principali squadre del territorio stanno vivendo una fase di vicissutidini, la Briantea84 in anni recenti è diventata la principale portabandiera dello sport comasco in Italia e in Europa. La formazione canturina di basket paralimpico ha vinto gli ultimi tre scudetti e guida a punteggio pieno nella regular season del campionato tricolore 2018-2019. Non soltanto: a fine mese iniziera il suo cammino europeo, con la Champions nel mirino.Nel 2019, il primo incontro, dopo la pausa per le festività, sarà domani, sabato 12 gennaio a Seveso contro Porto Torres, attualmente terzo nella graduatoria tricolore. La sfida chiuderà il girone di andata e determinerà gli abbinamenti per la Coppa Italia.In attesa della ripresa del torneo, i protagonisti di una cavalcata finora inarrestabile – prima del via del campionato era anche arrivata la vittoria in Supercoppa nazionale – tracciano un bilancio tra presente e futuro.«La stagione è iniziata nel migliore dei modi – spiega l’inglese Ian Sagar – Spero che il 2019 sia altrettanto positivo. Ora si riparte a pieno ritmo: dal campionato all’Europa ci aspettano mesi senza sosta. Serve lavorare ancor più forte di quanto fatto fino a oggi per riconfermare i titoli sollevati la scorsa stagione. Poi c’è ancora un trofeo che manca in assoluto, mai dire mai». E il riferimento è alla Champions, da anni nel mirino del club del presidente Alfredo Marson.Il calendario europeo si apre con i “Preliminary rounds Champions League”, in programma dal 31 gennaio al 3 febbraio a Meda. La UnipolSai-Briantea è inserita nel gruppo A con Galatasaray (Turchia), Bidaideak Bilbao (Spagna), Bg-Baskets Hamburg (Germania) e Bkis Nevskiy Alyans (Russia).Le prime due classificate di ogni gruppo avranno accesso ai quarti di finale di Champions League, organizzati in due raggruppamenti nel mese di marzo (dal 7 al 10) dal detentore del titolo europeo (i tedeschi del Thuringia Bulls) e dal secondo classificato (gli spagnoli del Cd Ilunion), già qualificati di diritto. Delle otto formazioni che approderanno ai quarti, solo 4 arriveranno alla finalissima che assegnerà la Champions Cup 2019, in programma dal 2 al 5 maggio in Polonia.Giulio Maria Papi, centro, del 1994, spiega: «Abbiamo aperto la stagione in modo positivo ma siamo solo all’inizio: abbiamo importanti obiettivi da raggiungere. Dobbiamo continuare a lavorare con grande intensità per affrontare al meglio il 2019 sul campo. Siamo un gruppo coeso, giocatori e staff, viaggiamo compatti verso un’unica direzione: abbiamo ben chiara la meta verso cui tendiamo, sarà essenziale esprimere al massimo tutto il nostro potenziale».Concetti ribaditi anche dalla guardia argentina Adolfo Damian Berdun: «Arriviamo da un girone di andata quasi perfetto; dico “quasi” perché abbiamo ancora una partita da giocare – sostiene – I nuovi si sono ben integrati nel gruppo e questo è un fattore positivo. Mi aspetto che la squadra continui a crescere per affrontare al meglio il 2019: ci aspettano mesi intensi. Ci sarà da spingere molto sull’acceleratore per rendere il nostro gioco sempre più fluido, difensivamente e offensivamente».«In una prospettiva ideale, dovremmo riuscire a giocare ad occhi chiusi – conclude il cestista – sapere esattamente dove sono posizionati i compagni in campo in ogni momento, quando si difende e quando si attacca. Dobbiamo impegnarci sempre più intensamente se vogliamo raggiungere gli obiettivi che l’intera società si aspetta».Chiude la carrellata di pareri Filippo Carossino, centro del 1993. «Sono molto contento di come è iniziata questa stagione – afferma l’atleta della Briantea – Si sono viste cose positive sulle quali continuare a lavorare per migliorare sempre più».«Con questo approccio ci prepariamo ad affrontare le sfide del 2019 – conclude Carossino – ci aspettano mesi intensi e ricchi di appuntamenti cruciali. Come ogni anno gli obiettivi sono tanti e tutti molto alti. La consapevolezza è massima, serve continuare a lavorare nel modo giusto senza mai abbassare la guardia».

  • Calcio Como, Felleca in Bulgaria: Accordo con il Levski

    Calcio Como, Felleca in Bulgaria: Accordo con il Levski

    Il Como domenica non si presenterà a Pavia, per la gara di Coppa Italia di serie D, con la speranza che dall’altra squadra lombarda giunga un accordo per il rinvio del match dopo la sentenza del 13 settembre sul ripescaggio dei lariani in serie C.

    In attesa di dipanare questa matassa, i dirigenti lariani hanno annunciato, dopo un viaggio in Bulgaria di Roberto Felleca – presidente in pectore – un accordo con il Levski Sofia per lo scambio di giocatori e di collaborazione a livello di settore giovanile.

  • Campo Coni, slitta la riapertura

    Campo Coni, slitta la riapertura

    Oggi doveva essere il giorno della riapertura del campo Coni di Como dopo i lavori di riqualificazione iniziati nello scorso settembre, sospesi durante tutta la stagione invernale e terminati in questi giorni. Ma l’impianto non era ancora accessibile oltre che in attesa di omologazione. Il via libera agli atleti delle circa dieci società sportive che gravitano sulla struttura è stato così rinviato e i giovani sportivi hanno dovuto allenarsi ancora una volta in posti alternativi.

  • Cantù, esordio in Champions con il Szolnoki Olaj. In tribuna Ujvari, ex Comense

    Cantù, esordio in Champions con il Szolnoki Olaj. In tribuna Ujvari, ex Comense

    Bentornata in Europa. Domani sera la Pallacanestro Cantù torna in una dimensione congeniale alla sua storia, un palcoscenico che negli anni ha regalato tante gioie agli appassionati brianzoli.Alle 20.30 a Desio la squadra di coach Evgeny Pashutin ospita i campioni ungheresi del Szolnoki Olaj. L’incontro è valido per i preliminari di Champions League. In caso di pareggio non si andrà ai supplementari e ci si giocherà tutto sabato sera nel ritorno in terra magiara.In tribuna, a fare il tifo per la squadra ospite, ci sarà, invitato dal club brianzolo, il console ungherese Jenö Csiszár, che sarà al palazzetto con i due figli e la moglie, volto molto noto per gli appassionati di basket lariani. Si tratta infatti di Eszter Ujvari, ex giocatrice che con la Comense vinse l’ultimo scudetto della storia del club nerostellato di basket femminile, nella stagione agonistica 2003-2004.La presentazione completa sul Corriere di Como in edicola giovedì 20 settembre

  • Cantù, il «no» dall’Abruzzo.  Rimangono in lizza due gruppi

    Cantù, il «no» dall’Abruzzo. Rimangono in lizza due gruppi

    La notizia era ormai nell’aria da giorni, dopo i continui rinvii e i silenzi che hanno fatto seguito a dichiarazioni e interviste della fase iniziale. Una offerta da mandare entro il 30 dicembre, poi ai primi di gennaio e che invece non arriverà più.La cordata abruzzese interessata alla Pallacanestro Cantù si chiama fuori. Lo ha confermato Gabriele Marchesani, l’imprenditore che guidava il gruppo, in una intervista all’emittente di Chieti Rete 8.«Ci abbiamo lavorato diverse settimane – ha detto Marchesani – sia per quanto riguarda il fronte sportivo, sia per la questione del palazzetto. Spiegheremo il nostro no con un comunicato; a Cantù, una delle piazze più importanti in Italia e in Europa per titoli vinci, non possiamo che augurare il meglio. Ma abbiamo deciso di declinare per quanto riguarda questa operazione».Nessun’altra dichiarazione anche se, da quanto trapelato, le difficoltà maggiori sarebbero state legate più al discorso del palazzetto che alla situazione della squadra.Un progetto che – a livello teorico – avrebbe poi puntato sulla costruzione di una rosa molto Est-europea e con un minore numero di americani, con un legame a doppio filo con la società di Marchesani, il Teate Chieti. Piano ora destinato a rimanere sulla carta.Ai dirigenti canturini peraltro per ora non sono arrivare comunicazioni ufficiali dall’Abruzzo ma a questo punto, al di là di messaggi ufficiali o meno, l’attenzione è sugli altri due gruppi che stanno a loro volta valutando l’opportunità sia di acquistare il club, sia di investire nel progetto del palazzo dello sport di Cucciago.Due realtà non locali, con anche una multinazionale straniera che sarebbe coinvolta in una delle due cordate. Come per il gruppo di Marchesani, anche a questi soggetti interessati lo staff legale del club ha invitato tutta la documentazione per portare avanti al due diligence.La squadra, intanto, reduce dalla sconfitta interna di sabato sera contro Sassari (87-98 il finale del match), si prepara alla prima gara del girone di ritorno, sabato prossimo a Desio contro Avellino, seconda in classifica a 6 lunghezze dalla capolista Milano.Al giro di boa del campionato i canturini sono giunti con 10 punti e al penultimo posto, alla pari con Reggio Emilia e Pesaro. Alle loro spalle i fanalini di coda Torino e Pesaro, a 8.Da questa mattina sono disponibili i biglietti per la gara fra Acqua S.Bernardo e la formazione irpina, che inizierà sabato alle 20.30.I tagliandi sono disponibili nei consueti punti vendita o dalle 18.30, sabato prossimo al palazzo dello sport di Desio.La stessa società brianzola prosegue nella promozione degli abbonamenti casalinghi per la seconda parte della stagione. Per maggiori informazioni l’invito è di visitare la sezione “biglietteria” del sito internet ufficiale pallacanestrocantu.com.

  • Cantù-no limits. Cournooh: «A Brescia per puntare al successo»

    © Cantù-Torino

    «Ora possiamo parlare tranquillamente di play-off». Una volta vinta la gara con Torino, e raggiunta quota 24 punti nella classifica di serie A, coach Marco Sodini, allenatore di Cantù, non ha più problemi a parlare di quello che ora è diventato l’obiettivo della sua squadra, gli spareggi per lo scudetto appunto.Lo snodo fondamentale era la partita con i piemontesi, e alla fine domenica è arrivata la tanto attesa vittoria (93-90), nel tripudio di un PalaDesio che mai come in questa occasione è stato un fattore decisivo, come lo era fino a qualche anno fa il Pianella.Una Cantù ora sesta in classifica, che dunque non vuole più accontentarsi e che parte per la prossima trasferta (a Brescia, sabato alle 18), con l’obiettivo di provare a superare una delle squadre più forti del campionato.

    © Cantù-Torino

    Per questa settimana coach Sodini ha deciso di derogare all’imposizione degli allenamenti a porte chiuse. Questo pomeriggio, dunque, tifosi ammessi alla seduta che inizia alle 17.Cantù è lanciata, come sottolinea il play David Reginald Cournooh.«Quella di domenica contro Torino è stata una vittoria fondamentale per noi – spiega il giocatore – Andare sul due a zero contro di loro vuol dire tanto, soprattutto in ottica futura. La classifica è davvero corta, una giornata sei undicesimo, quella dopo sei al sesto posto. Può succedere di tutto».«Adesso ci aspettano due trasferte abbastanza difficili sui campi di Brescia e Virtus Bologna, se vogliamo alzare l’asticella dobbiamo andare al PalaGeorge pensando di vincere – aggiunge Cournooh – Con la Fiat non abbiamo giocato bene nei primi due quarti ma poi siamo tornati per il secondo tempo con tutto un altro piglio, trascinati dall’energia di Chappell, il capitano».

    © Cantù-Torino

    Un tema sottolineato anche dall’allenatore nella conferenza stampa di fine gara: «Anche coach Sodini negli spogliatoi ha cercato di spronarci, chiedendoci maggiore energia in difesa – conclude David – Volevamo riscattare la pesante sconfitta di Venezia, ci siamo riusciti. Non possiamo permetterci “up and down”, l’approccio alla partita deve essere sempre lo stesso: grintosi e concentrati fin da subito».Massimo Moscardi

  • Cantù, successo fondamentale nella corsa playoff. Le foto del trionfo

    © Cantù-Torino. Tutta la gioia di coach Marco Sodini

    “Ora possiamo finalmente parlare di playoff”. Con queste parole coach Marco Sodini ha aperto la conferenza stampa dopo la partita vinta per 93-90 dalla Pallacanestro Cantù contro la Fiat Torino. Ancora una volta la formazione brianzola ha giocato con grande determinazione, riuscendo a recuperare, ad un certo punto, da 11 di punti di svantaggio e poi  ha saputo gestire al meglio i delicati istanti finali, quando la gara si giocava punto a punto. Un successo di grande valore, perché proietta Cantù sul 2-0 nei confronti diretti con Torino e al sesto posto in classifica a quota 24 punti, in coabitazione con piemontesi, Trento e Sassari. Nel prossimo turno, sabato alle 18, trasferta tutta da vivere per la squadra di coach Marco Sodini, impegnata sul campo di Brescia, reduce dal successo a Capo d’Orlando (78-88) e terza in classifica.  Una curiosità: con i 10 punti di ieri  sera,  il lungo Christian Burns ha superato il traguardo dei 1.000 punti in serie A.

    © Cantù-Torino, una fase del match

    «La partita non è stata bellissima, a tratti ci sono stati degli errori, però l’abbiamo vinta e l’entusiasmo è contagioso – ha poi aggiunto l’allenatore della formazione brianzola –  Dico grazie ai miei giocatori, che godono tutti della mia fiducia, adesso però si resetta tutto perché sabato prossimo andiamo a Brescia, ci aspettano due trasferte difficili a Brescia  ed a Bologna poi. Adesso però siamo 2 a 0 con Torino e questo in una classifica avulsa può fare la differenza, è un grande vantaggio per noi. Ora l’asticella si alza, si deve essere alzata. Mancano sette giornate, l’ultimo posto ce lo scordiamo, adesso dobbiamo giocare e avere la testa da prime otto. Fino a questo momento dovevamo guardare dietro di noi, adesso invece possiamo lottare per i playoff e lo dico senza alcun problema. Finalmente lo posso dire perché abbiamo conquistato la nostra dodicesima vittoria e perché siamo a quota 24 punti. In questa stagione quante volte siamo stati nelle prime otto? Ora  cerchiamo di starci fino in fondo».

  • Challenger di Como domani al via: in campo nomi di alto livello

    Challenger di Como domani al via: in campo nomi di alto livello

    Si parte. Inizia domani mattina, con il tabellone di qualificazione, l’edizione 2018 del Challenger Atp “Città di Como”, trofeo “Intesa Sanpaolo” di singolare e “Bianchi Group” di doppio. Un evento in cui non mancano nomi di richiamo per gli appassionati, a partire da quel Martin Klizan, slovacco, che dovrà fare le qualificazioni ma che solo due settimane fa trionfava all’Atp di Kitzbuhel e in aprile sfidava Rafa Nadal nei quarti di Barcellona.

    Klizan – oggi numero 70 al mondo – sarà il giocatore di livello più alto presente a Como, seguito da altri tennisti noti come il tedesco di origini giamaicane Dustin Brown, il brasiliano (ex 21 al mondo) Thomaz Bellucci, oppure l’austriaco (che vinse sul Lario nel 2012) Andreas Haider-Maurer. Ci sarà anche il canturino Andrea Arnaboldi, di rientro dagli Us Open, e ci sarà pure (nel tabellone di qualificazione) il giovane cugino Federico, vincitore dell’Avvenire due anni fa che potrebbe fare anche il torneo di doppio proprio con il parente.

    La testa di serie numero 1 dovrebbe finire sulle spalle di Hugo Dellien, boliviano, numero 105 dell’Atp, mentre al via si ripresenterà anche Pedro Sousa, portoghese tifosissimo del Benfica che un anno fa a sorpresa vinse il “Città di Como” battendo in finale Marco Cecchinato. Sul fronte degli italiani, a tal proposito, un azzurro non fa festa a Villa Olmo dal 2006, quando cioè Simone Bolelli si aggiudicò la prima edizione in finale sul compianto Federico Luzzi.

    Il biglietto d’ingresso da oggi fino a giovedì (compreso) sarà di cinque euro e sarà valido per tutta la giornata. Dai quarti di finale in avanti (ovvero da venerdì) si salirà a 10 euro. La finale sarà domenica 2 settembre. La 13ª edizione del “Città di Como” è stata presentata ieri a Palazzo Cernezzi, alla presenza del sindaco Mario Landriscina, del presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi, degli assessori allo Sport e al Turismo Marco Galli e Simona Rossotti e del rappresentante della Federtennis Walter Schmidinger.

  • Ciclismo: Davide Ballerini sfiora il successo al Tour du Limousin

    Ciclismo: Davide Ballerini sfiora il successo al Tour du Limousin

    Al Tour du Limousin, in Francia, nella terza tappa il corridore comasco  Davide Ballerini ha chiuso secondo alle spalle del francese Edet che ha regolato un gruppetto di sette attaccanti formatosi nel finale. Ballerini ha sfiorato il successo, cedendo solo al grande recupero del francese: negli ultimi quattro chilometri il canturino era stato bravissimo a prendere la ruota dell’altro transalpino Grellier, avvantaggiandosi sul resto degli attaccanti; un attimo di indecisione ha poi consentito il rientro dei primi inseguitori con la gran sparata di Edet. Nella top ten della terza tappa, da Egletons a Uzerche di 190 chilometri, anche l’altro portacolori dell’Androni Giocattoli Sidermec Francesco Gavazzi, che ha terminato al nono posto vincendo la volata del gruppo. Per Gavazzi è il terzo piazzamento nei dieci in tre giorni. Per la squadra campione d’Italia la piazza d’onore di Ballerini, reduce da un grande Campionato Europeo, è la seconda in tre giorni al Limousin dopo quella di Gavazzi nella prima frazione. La corsa francese, con Gavazzi quinto in generale, proporrà domani l’ultima tappa da Bellac a Limoges di 162 chilometri.

  • Ciclismo: è morto Giuseppe Minardi. Nel 1952 vinse la tappa del Giro Como-Genova e il Lombardia

    Ciclismo: è morto Giuseppe Minardi. Nel 1952 vinse la tappa del Giro Como-Genova e il Lombardia

    Lutto nel mondo del ciclismo per la scomparsa, a 90 anni dell’ex corridore romagnolo Giuseppe Minardi. Da atleta legò alcune delle sue più importanti soddisfazioni al Comasco. Nel 1952 vinse in volata al Velodromo Vigorelli di Milano il Giro di Lombardia (nell’immagine i festeggiamenti, dal filmato dell’Istituto Luce); una gara che, come sempre, transitò dal Ghisallo, nel Triangolo Lariano e nella Brianza comasca prima dell’epilogo nella pista del capoluogo.Ma non solo. Quello stesso anno, al Giro d’Italia del 1952, Giuseppe Minardi aveva conquistato la tappa Como-Genova, disputata il 2 giugno. Il giorno prima era andata in scena la mitica cronometro da Erba a Como, che aveva visto il successo di Fausto Coppi, poi maglia rosa finale della “Corsa rosa” di quell’anno.

    Professionista dal 1949 al 1958, Minardi aveva indossato anche la maglia rosa ed era il ciclista più anziano in vita ad avere portato il simbolo del primato del Giro d’Italia.