Categoria: Territorio

  • Fototrappole per catturare il puma di Casnate

    Fototrappole per catturare il puma di Casnate

    Nel territorio tra Casnate e Senna Comasco sono state disseminate una serie di fototrappole, ovvero videocamere digitalicamuffate in grado di catturare giorno e notte la fauna nel raggio di diversi metri. La “caccia” al puma di Casnate ha così un’arma in più. Sono state aumentate anche le trappole tra i boschi delle zona. Le prime due posizionate proprio nei pressi dell’ultimo avvistamento non hanno sortito l’effetto sperato.

    Il grosso felino è ancora in libertà. Sulla specie dell’animale rimane aperto uno stretto ventaglio di ipotesi, grazie alle riprese effettuate da un residente di Casnate con Bernate e subito inviate dal sindaco, Fabio Bulgheroni alla polizia provinciale e ai carabinieri forestali. Piccolo puma o caracal (lince del deserto). I rilievi hanno permesso di stimare l’altezza al garrese dell’animale tra i 40 e i 50 centimetri e il suo peso vicino ai 20 chilogrammi.

    “Non posso che ringraziare ancora una volta la polizia provinciale, che pattuglia costantemente il territorio – ha detto il sindaco di Casnate, Bulgheroni – per il grande impegno profuso nella ricerca dell’animale”.

    Un residente del centro di Casnate con Bernate, ci ha segnalato la sospetta sparizione di ben sei gatti nelle ultime settimane. La zona segnalata è più vicina al confine con Fino Mornasco e Cucciago, ma il felino potrebbe spostarsi su un territorio piuttosto ampio e non è escluso che i gatti siano fuggiti perché spaventati dalla sua presenza. Le prede preferiti della lince del deserto sono animali di dimensioni più piccole, come galline, roditori, conigli, uccelli e rettili.

  • Frontalieri, la Svizzera pronta  a firmare, Ieri incontro a Lugano, ma in Italia tutto l’iter è fermo

    Frontalieri, la Svizzera pronta a firmare, Ieri incontro a Lugano, ma in Italia tutto l’iter è fermo

    Italia-Svizzera, nuove prove tecniche di accordo in tema di lavoro e di frontalieri. Almeno da parte svizzera, dato che sul fronte parlamentare italiano l’accordo è lettera morta ormai da quattro anni. Ieri, a Lugano, il consigliere federale Ignazio Cassis (ministro degli Esteri rossocrociato) ha ricevuto il suo omologo italiano, Enzo Moavero Milanesi, ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, per un incontro ufficiale di lavoro.«I due ministri hanno sottolineato le strette relazioni tra la Svizzera e l’Italia e discusso di diverse questioni bilaterali e multilaterali» si legge nella nota ufficiale della Confederazione Svizzera.L’incontro si è svolto alla Villa Principe Leopoldo di Lugano. Prima un incontro privato e poi il meeting con le delegazioni.«A livello bilaterale – prosegue la nota – Ignazio Cassis ed Enzo Moavero Milanesi hanno discusso, in particolare, del nuovo accordo sull’imposizione dei lavoratori frontalieri». L’ultimo accordo era stato predisposto nel 2015, ma senza mai giungere all’approvazione bilaterale.Cassis ha ribadito anche ieri come la Svizzera sia disposta a firmare subito. I due ministri hanno anche parlato di Campione d’Italia, nello specifico del passaggio dell’enclave italiana nel regime doganale dell’Unione Europea previsto dal 1° gennaio 2020, e della situazione d’indebitamento del Comune.Il consigliere federale elvetico, originario di Sessa, piccolo comune svizzero nel distretto di Lugano, tra il Ceresio e il Verbano, ha inoltre spiegato i nuovi sviluppi nell’ambito della politica europea della Svizzera «e ha ricordato al suo ospite che il Consiglio federale ha preso atto, nel dicembre scorso – si legge ancora nella nota – del risultato dei negoziati riguardanti l’Accordo istituzionale tra la Svizzera e l’Ue e che, prossimamente, effettuerà consultazioni sul progetto del testo».Infine, il consigliere federale e il ministro italiano hanno passato in rassegna le varie questioni di attualità internazionale discutendo anche di immigrazione e del dossier sulla Libia. L’incontro, in agenda dallo scorso giugno, è stato il primo tra Cassis e Moavero Milanesi. L’Italia con il suo 7,8% è il terzo partner commerciale della Svizzera dopo la Germania e gli Stati Uniti.

  • Frontalieri, nel 2017 ristorni per 83.5 milioni di franchi

    Frontalieri, nel 2017 ristorni per 83.5 milioni di franchi

    Ristorni per oltre 83 milioni di franchi. Il dato è emerso durante l’annuale riunione bilaterale prevista dall’accordo bilaterale italo-svizzero del 1974. Accordo che regola l’imposizione fiscale dei frontalieri italiani e la relativa compensazione finanziaria per i comuni italiani di confine. I dati emersi riguardano il 2017 e parlano di un importo della compensazione finanziaria dei frontalieri pari a 83 milioni e 568 mila franchi. A fronte, sempre nel 2017, di un numero di frontalieri italiani che operano nei cantoni interessati pari a 62.969 persone

  • «Giardini a lago, lavori al via entro l’anno». La promessa dell’assessore Marco Galli

    «Giardini a lago, lavori al via entro l’anno». La promessa dell’assessore Marco Galli

    Stringere i tempi per salvare dal degrado i giardini a lago. Sembra essere questa la “missione”, si spera non impossibile, della giunta Landriscina e in prima persona dell’assessore a Parchi e giardini, Marco Galli. Da una parte, come noto, c’è in ballo il progetto di riqualificazione del polmone verde tra il Lario, il centro e la zona monumentale e sportiva di Como e, dall’altra, le sorti di un’area un tempo di pregio che oggi però sembra essere sempre più terra di nessuno.«Il 27 settembre incontreremo i progettisti per avere il piano definitivo delle opere, alla luce delle modifiche richieste che si sono rese necessarie rispetto all’idea iniziale. Subito dopo, se non vi saranno rallentamenti, che punterei ad escludere, si passerà a discutere della fase operativa che porterà al cantiere vero e proprio», spiega Galli.E l’obiettivo è chiaro. «L’intenzione è di far partire gli interventi entro la fine dell’anno», aggiunge l’assessore.Rispetto al progetto iniziale, va ricordato, sarà ridotto il grande percorso d’acqua, con vasche a sfioro, che ripercorreva in superficie il tragitto del Cosia: quattro grandi piscine in sequenza, dai giardini fino al lago. Sparirà anche la grande area playground e sport, identificata all’interno dell’anello dell’ex pista di pattinaggio, dove oggi c’è la locomotiva. I progettisti vi prevedevano campi da beach volley, da basket, da bocce e da calcetto, oltre a giochi per bambini, per una spesa di circa 150mila euro.E proprio la locomotiva sta diventando, giorno dopo giorno, uno dei punti più degradati dell’intera area. Ormai da giorni sono infatti state accatastate, proprio all’interno del locomotore, decine di paia di scarpe. Mentre dagli ingranaggi della locomotiva spuntano capi d’abbigliamento riposti quasi come si trattasse di una sorta di ripostiglio. E, sempre nascosti, da sotto le ruote di ferro sbucano anche zainetti e altri oggetti.Insomma, una situazione più volte denunciata di degrado e insicurezza – l’ultimo episodio risale a una decina di giorni fa quando due turiste tedesche sono state palpeggiate e hanno subito il tentativo di furto degli zainetti – nonostante la presenza pressoche fissa degli agenti di polizia a presidiare viali e giardini.«È vero – conclude Galli – purtroppo con il passare del tempo abbiamo visto lentamente prevalere il degrado. Dobbiamo accelerare l’iter realizzativo anche per stoppare questo decadimento in uno degli angoli più suggestivi della città». Un’area che ogni giorno è meta di turisti giunti da ogni parte del mondo.

  • Giorgio Perlasca, la cerimonia di commemorazione nell’anniversario della scomparsa

    Giorgio Perlasca, la cerimonia di commemorazione nell’anniversario della scomparsa

    Le cerimonia ufficiale di ricordo sarà sabato prossimo a Maserà, in provincia di Padova: come ogni anno, alle ore 11.30 al cimitero comunale ci sarà un momento di ricordo nell’anniversario della scomparsa di Giorgio Perlasca (Como, 31 gennaio 1910-Padova,  15 agosto 1992). Sulla tomba di Perlasca verrà deposta una corona di fiori da parte del Comune; presenti le Associazioni dei Carabinieri, Alpini e Combattenti. Perlasca nacque a Como (esattamente in via Ferrari)  e poi si trasferì  con la famiglia nel paese veneto, dove passò la sua giovinezza, prima di spostarsi nella città di Padova dove, nella casa in cui visse, sulla targhetta del campanello c’è ancora il suo nome, che i proprietari non hanno mai tolto.“Stella d’Oro” ungherese, “Giusto delle Nazioni” in Israele, un albero lungo il Viale dei Giusti a Gerusalemme, accanto a quelli di Wallemberg e di Wiesenthal. Sono questi alcuni dei più importanti riconoscimenti che gli sono stati tributati. La sua storia, rimasta nascosta per decenni, è emersa alla fine degli anni ‘80.Durante la Seconda Guerra Mondiale, Perlasca a Budapest (dove si trovava per lavoro) sfruttando le sue conoscenze altolocate e fingendosi diplomatico spagnolo (facendosi chiamare Jorge al posto di Giorgio),  firmò una serie di lettere di garanzia che di fatto salvarono la vita a oltre 5mila ebrei che rischiavano di essere uccisi dai nazisti. Una storia che a lungo è rimasta nascosta e di cui lo stesso Perlasca non ha mai parlato, ma diventata nota quando un gruppo di persone da lui salvate riuscì a rintracciarlo nel 1987 a Padova dopo lunghe ricerche. Un racconto che sorprese le persone a lui vicine, a partire dal figlio Franco, che con un mix di emozione e sgomento ascoltò le persone che a casa sua stavano incontrando il padre e raccontavano quello che era accaduto a Budapest decenni prima, manifestando la loro gratitudine.Ora è proprio il figlio Franco, con la moglie Luciana, a tramandare il ricordo del padre, portando avanti la Fondazione che porta il nome del “Giusto” e partecipando a convegni e serate in cui si parla di quello che Perlasca riuscì a fare tra tante difficoltà a Budapest.Franco e Luciana (che all’inizio di quest’anno sono stati ricevuti a Palazzo Cernezzi dal sindaco Mario Landriscina) concludono ogni incontro ricordando la frase-testamento che Giorgio Perlasca ha lasciato: «Vorrei che i giovani si interessassero a questa mia storia unicamente per pensare, oltre a quello che è successo, a quello che potrebbe succedere e sapere opporsi, eventualmente, a violenze del genere».

    Tra le attività della Fondazione anche la pubblicazione di un opuscolo per le scuole e per i turisti interessati, dedicato ai luoghi di Budapest in cui Perlasca agì. Un’opera nata dopo un reportage del “Corriere di Como” dalla capitale ungherese, in cui sono state utilizzate le immagini pubblicate sul nostro giornale. Foto che sono state oggetto di una mostra allestita anche a Budapest, Padova e Venezia, oltre che in una serie di località lombarde.

    Nello scorso mese di febbraio, tra l’altro, il primo ministro d’Israele Benjamin Netanyahu ha inaugurato al ministero degli Esteri a Gerusalemme un monumento dedicato ai 36 diplomatici che durante la Seconda guerra mondiale salvarono gli ebrei dallo sterminio e che sono stati proclamati da Yad Vashem “Giusti fra le Nazioni”. Compaiono tutti diplomatici di carriera a parte uno, proprio il comasco Giorgio Perlasca, che proclamandosi responsabile dell’ambasciata spagnola portò avanti la sua opera di salvataggio di migliaia di persone.

  • Giornata nazionale di prevenzione antisismica, l’Ordine degli ingegneri contrario alle verifiche nelle case

    Giornata nazionale di prevenzione antisismica, l’Ordine degli ingegneri contrario alle verifiche nelle case

    La Giornata nazionale di prevenzione sismica, in programma per la prima volta il 30 settembre prossimo, riceve uno scossone dall’Ordine degli ingegneri di Como. I professionisti di via Volta, d’intesa con i colleghi di tutte la Lombardia, bocciano l’iniziativa “Diamoci una scossa!” che prevede, nel mese di novembre, visite informative gratuite nelle abitazioni private, su richiesta di proprietari o inquilini, per valutare il grado di rischio sismico degli edifici.Si tratta di un’iniziativa che rientra nel programma della prima Giornata nazionale per la prevenzione sismica, un evento promosso dal Consiglio nazionale degli Ingegneri, da quello degli Architetti e dalla Fondazione Inarcassa. L’obiettivo, come spiegano gli organizzatori, è «favorire la cultura della prevenzione sismica» puntando a «un concreto miglioramento delle condizioni di sicurezza del patrimonio immobiliare del nostro Paese».«L’iniziativa è meritevole – premette Mauro Volonté, presidente dell’Ordine degli ingegneri di Como – Tuttavia sono state rilevate molteplici criticità in merito alle modalità di attuazione delle visite ispettive che hanno portato alla decisione di non aderire a tale programma, ma di attivare, in alternativa e con lo stesso spirito, altre iniziative per diffondere e promuovere la cultura della sicurezza sismica».Un diniego, come detto, condiviso a livello regionale. «Tutti i consigli degli Ordini degli ingegneri lombardi – afferma Volonté – sono fermamente convinti che le previste visite tecniche informative richiedano una professionalità derivante da comprovata esperienza e competenza specifica e che comportino una responsabilità precisa del compilatore. Di conseguenza risulta evidente che gli Ordini degli ingegneri non possono in alcun modo farsi garanti di tali attività, né possono promuovere prestazioni professionali gratuite (salvo il caso di eventi straordinari e in stato di emergenza), peraltro inammissibili dal punto di vista deontologico».Il problema, spiega ancora il numero uno di via Volta, è che «tali visite tecniche, teoricamente solo informative ma in pratica, se coscienziosamente effettuate, consulenze professionali a tutti gli effetti, con una controparte di cittadinanza poco esperta in temi così complessi, potrebbero essere facilmente mal interpretate da un punto di vista tecnico, generando di conseguenza contenziosi inutili e senza fine tra colleghi, committenti ed enti che rilasciano documenti e certificazioni».Ma non solo. A giudizio di Volonté «potrebbero anche essere percepite dalla collettività come un’occasione per promuoversi, in vista di successive attività professionali remunerate. Ciò risulterebbe molto lontano da quella attività di volontariato alla quale gli Ordini e gli ingegneri iscritti contribuiscono generosamente, a sostegno delle popolazioni colpite da eventi eccezionali».L’Ordine chiede pertanto agli ingegneri comaschi di non partecipare alle visite ispettive, nemmeno come «consulenti a supporto di altre figure professionali».In alternativa alle visite tecniche, «si organizzeranno eventi informativi aperti alla cittadinanza sul rischio sismico e sugli interventi di prevenzione».

  • Giro di Lombardia e Gran Fondo:  ciclismo d’alto livello sul Lario

    Giro di Lombardia e Gran Fondo: ciclismo d’alto livello sul Lario

    Partenza da Bergamo e gran finale sul lungolago di Como: ritorna il grande ciclismo sulle strade del Lario con uno tra gli eventi più famosi per chi ama lo sport del pedale.Il 13 ottobre, infatti, terminerà in piazza Cavour la 112esima edizione del Giro di Lombardia, presentata ieri mattina a Villa Olmo, la dimora che nei giorni della kermesse sarà la base logistica della gara organizzata da Rcs Sport.La “corsa delle foglie morte”, ultima “classica-monumento” della stagione, ricalca il percorso del 2017, con una modifica nel finale, dovuta alla chiusura della Valfresca.Tra gli intervenuti alla presentazione, Mauro Vegni, direttore ciclismo Rcs Sport, Stefano Allocchio, direttore di gara e Andrea Trabuio, di Rcs Active Team. Al loro fianco, l’assessore regionale allo sport Martina Cambiaghi e quello di Como, Marco Galli (che ha portato il saluto del primo cittadino Mario Landriscina, «forzatamente assente», è stato spiegato). Tra gli ospiti, il questore di Como, Giuseppe De Angelis.Il percorso del “Lombardia”, come detto, ricalca quello del 2017. Partenza da Bergamo, transito nel Lecchese e fasi decisive nel Comasco. La prima salita da affrontare nel Triangolo Lariano è quella del Ghisallo, il colle sacro dei ciclisti; subito dopo il durissimo Muro di Sormano. Superata la Colma si scenderà a Nesso per proseguire fino all’ingresso di Como dove verrà affrontato il colle di Civiglio.Al rientro in città nel 2017 si scalava la Valfresca verso San Fermo della Battaglia; ora, invece, per la frana che blocca la strada, si proseguirà da via Nino Bixio fino alla rotatoria di via Camozzi dove si incontrerà la discesa del percorso originario, via Bellinzona. Da qui l’arrivo, come lo scorso anno sul Lungo Lario Trento e Trieste e l’apoteosi in piazza Cavour: un traguardo dove in tempi recenti hanno trionfato assi del calibro di Paolo Bettini, Damiano Cunego, Philippe Gilbert e Vincenzo Nibali, primo nel 2015 e nel 2017. Di fatto la corsa sarà la rivincita del Mondiale di Innsbruck del 30 settembre.«Questo è uno degli eventi più belli di tutto il panorama ciclistico internazionale – ha detto Mauro Vegni – La sfida sarà su un percorso vario e impegnativo, che ha sempre premiato grandi campioni, con la conclusione sul Lago di Como, in posti che tutto il mondo ci invidia».Una manifestazione ad altissimo tasso di visibilità: «Ci saranno 185 Paesi collegati – ha aggiunto il direttore ciclismo di Rcs Sport – con una audience totale di 7,4 milioni di persone e grande evidenza anche attraverso i principali “social”».Il contratto firmato con Como e Bergamo vale solo per il 2018. Per l’anno prossimo si vedrà, anche perché nella città orobica sono previste le elezioni amministrative e in teoria chi subentrerà potrebbe anche non essere interessato. Per ora si naviga a vista con l’unico pensiero all’edizione del prossimo 13 ottobre.Il giorno dopo il “Lombardia” andrà invece in scena l’omonima Gran fondo, che scatterà da Como e si chiuderà a Civiglio, per non impattare troppo sulla città: a un mese dal via, gli iscritti sono già pari a quelli dello scorso anno, circa 1.400, con il 47% di stranieri. In queste ultime settimane ci sarà dunque un incremento, con numeri ancora più importanti.Ieri ne ha parlato Andrea Trabuio, responsabile Mass Events di Rcs Sport. «Le premesse sono molto buone e le iscrizioni sono ancora aperte – ha sottolineato – Siamo fiduciosi anche per questa competizione che avrà un impatto importante anche sotto il profilo delle presenze in città in quei giorni».Sull’importanza del “Lombardia” non solo da un punto di vista sportivo, ma anche per la promozione del territorio e del turismo si sono soffermati gli assessori Marco Galli e Martina Cambiaghi.Non ha nascosto la sua soddisfazione Paolo Frigerio, che con l’associazione CentoCantù coordina il comitato locale, che gestirà anche l’hospitality sulla motonave “Orione”, ancorata davanti a piazza Cavour. «Grazie a Rcs Sport e a Mauro Vegni, che ci ha dato fiducia e ancora una volta ha creduto nelle potenzialità di Como».Non mancheranno ulteriori eventi legati alla gara: dopo la corsa, alle 18.30, sempre a Como sarà ospitata la premiazione del Premio Vincenzo Torriani, con grandi nomi legati al ciclismo. Al venerdì, invece, al Museo del Ghisallo, è in programma un incontro con l’ex corridore Johan Museeuw, iridato ’96 a Lugano.

  • Giro di Lombardia: prendono il via gli eventi collaterali a Sormano e in città

    Giro di Lombardia: prendono il via gli eventi collaterali a Sormano e in città

    Scattano domani gli eventi collaterali legati al Giro di Lombardia di ciclismo, che arriverà a Como tra sette giorni, sabato 13 ottobre. Due sono previsti domenica 7 ottobre. Alle 10 ci sarà una cronoscalata del Muro del Ghisallo riservata agli Amatori. Alla sera, invece, ci sarà un concerto lirico benefico (ore 21) nella chiesa di Sant’Antonio ad Albate.Il giorno della gara, Davide Van De Sfroos  sarà al traguardo del “Lombardia” per incontrare il pubblico e proporre qualche suo successo prima dell’arrivo dei concorrenti.Alle 18.30, dopo l’arrivo, allo Yacht Club Como ci sarà la consegna del Premio Vincenzo Torriani che andrà all’ex corridore spagnolo Alberto Contador, al professionista Alfredo Ambrosetti (che organizza l’omonimo famoso meeting a Villa d’Este) e al giornalista Gianni Mura. Lo speciale “Cuore d’argento” è stato assegnato al commentatore Riccardo Magrini.Da segnalare, infine, che venerdì 12 alle 18.30 al Museo del ciclismo del Ghisallo sarà ospite per incontrare gli appassionati Johan Museeuw, belga, campione del mondo a Lugano 1996 davanti allo svizzero Mauro Gianetti, che pure sarà presente all’incontro. Al termine è prevista una cena a base di Tocc (tipica pietanza bellagina) aperta anche agli appassionati. Chi volesse partecipare, può contattare il Museo al numero telefonico 031.965885.

  • Giro d’Italia 2019 a Como. «No comment» sulla vicenda ieri a Villa Olmo, dove mancava l’assessore Rossotti

    Giro d’Italia 2019 a Como. «No comment» sulla vicenda ieri a Villa Olmo, dove mancava l’assessore Rossotti

    Ciclismo protagonista a Como, ieri, con la conferenza stampa di presentazione del Giro di Lombardia e della Gran Fondo. A molti non è sfuggito il fatto che si sia parlato soltanto di questi due eventi; «no comment» generalizzato rispetto alla candidatura di Como per ospitare un arrivo di tappa del Giro d’Italia 2019. Segno che forse non tutto stia andando per il verso giusto, come testimonia anche la clamorosa assenza alla conferenza stampa, un incontro programmato da tempo, di Simona Rossotti, l’assessore che ha portato avanti la proposta sulla “corsa rosa” e che ha la delega sul turismo, uno dei settori più toccati da eventi come il “Lombardia” e la “Gran Fondo”. L’arrivo in città nel 2019 della “corsa rosa” ad ora può non essere così scontato.

  • Grosso felino filmato in un campo a Casnate con Bernate

    Grosso felino filmato in un campo a Casnate con Bernate

    Filmato e fotografato. Un felino di grossa taglia è stato avvistato nel territorio di Casnate con Bernate, verso il confine con Senna Comasco. L’avvistamento fa seguito a una precedente segnalazione nel territorio di Cantù, ovvero non molto distante da Casnate.

    È stato lo stesso sindaco di Casnate, Fabio Bulgheroni a informare i carabinieri della Forestale e la stessa cittadinanza, attraverso la sua pagina istituzionale di Facebook.

    In mattinata, Bulgheroni ha effettuato un sopralluogo prima con la polizia locale. Sul luogo dell’avvistamento si sono recati in seguito i carabinieri del servizio Cites (sigla che identifica il nucleo della Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione) e la polizia provinciale.

    «Si tratta di una proprietà privata nella zona sud est del paese – ha spiegato Bulgheroni – Il comando provinciale forestale è stato informato così come il Cites, per capire di quale animale si tratti. Invito tutti a mantenere la calma e non procurare inutili allarmi. In caso di emergenza chiamare il 1515».

    «La cosa che più mi preme è che nessuno si metta inutilmente in pericolo» ha detto ancora Bulgheroni, che tra l’altro è un grande appassionato di animali e possiede alcuni cani.

    «La prima volta che ho visto il video ho pensato si trattasse di una volpe – ha aggiunto – Però le dimensioni fanno pensare a un felino più grande. I sopralluoghi proseguiranno anche domani».

    Se i forestali riusciranno a rilevare un’impronta potrebbero risalire alla specie animale con una certa sicurezza. Il movimento pare tipico dei felini. La coda lunga elimina la possibilità di una lince, anche la specie europea ha infatti la coda corta. Il puma ha dimensioni maggiori.

    Non si esclude infine neppure la possibilità di una volpe con il manto e l’aspetto deformato dalla rabbia, tanto da trasformarla in una sorta di coyote.

    Guarda il video sul sito di Espansione TV