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  • Campione, servono 90 milioni di euro. In Comune altri due giorni di sciopero

    Campione, servono 90 milioni di euro. In Comune altri due giorni di sciopero

    «Ormai siamo alla politica che prima di decidere aspetta una sentenza della magistratura». Vincenzo Falanga, segretario del pubblico impiego della Uil di Como, annuncia i due nuovi giorni di sciopero proclamati in Comune a Campione d’Italia per giovedì e venerdì prossimi e lancia un avvertimento: «Senza l’intervento dello Stato la questione non potrà essere risolta».L’intervento in questione è una iniezione di denaro nelle casse del Comune pari a 80-90 milioni di euro. Tanto servirebbe per rimettere in sesto il bilancio dell’enclave, in attesa che un’altra decisione venga presa sul Casinò.Anche Giorgio Zanzi, attuale commissario prefettizio a Campione, si è arreso di fronte ai numeri e ha dichiarato di non poter stilare un preventivo. «Era facile da prevedere – sottolinea Falanga – noi lo abbiamo sempre detto».I due giorni di sciopero sono l’ultima carta che il sindacato prova a giocare prima della decisione del Tar di Milano sulla sospensiva della delibera con cui la giunta Salmoiraghi aveva tagliato 86 dei 102 posti in organico in municipio.La decisione dei giudici è attesa per venerdì 9. «La delibera diventa efficace due giorni dopo, l’11 novembre. Sinora non si è mossa foglia. La sospensiva che abbiamo chiesto al Tar in attesa di discutere nel merito la delibera è l’unica cosa che potrebbe cambiare lo scenario. È incredibile, però, che le istituzioni si affidino alla magistratura per decidere».Tra i dipendenti del Comune lo sconforto è totale. Tre di loro, residenti in Ticino, hanno preferito licenziarsi per giusta causa (ne avevano diritto non prendendo lo stipendio da 10 mesi) e iscriversi al collocamento svizzero per ricevere l’indennità di disoccupazione (l’80% dell’ultimo salario per almeno 24 mesi).I 99 che rimangono non ricevono il salario da febbraio. Se niente cambierà nei prossimi giorni, soltanto 16 di loro potranno rimanere a lavorare nell’enclave.

  • Campione, pagato l’ultimo stipendio ai 492 dipendenti. È in moto la macchina della disoccupazione

    Campione, pagato l’ultimo stipendio ai 492 dipendenti. È in moto la macchina della disoccupazione

    L’ultimo stipendio, quello di luglio, è stato pagato. Dopo, c’è il buio. Una realtà durissima, di cui i dipendenti della casa da gioco di Campione d’Italia sono perfettamente consapevoli. Al punto che già ieri sera, alle 19, era stata convocata una prima riunione con i sindacalisti di Unia Ticino per avviare le pratiche della disoccupazione.L’unica buona notizia, se così può definirsi, riguarda i lavoratori del Casinò residenti in Svizzera: potranno infatti agganciarsi alla previdenza elvetica e ricevere la disoccupazione da Bellinzona. «I residenti in Svizzera con permesso di domicilio o dimora valido» hanno infatti «diritto alle indennità di disoccupazione, indipendentemente dalla loro nazionalità».I residenti a Campione, invece, riceveranno la cosiddetta Naspi, la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego istituita nel 2015. Secondo i primi calcoli fatti dal sindacato, questa indennità non dovrebbe superare i 1.300 euro al mese, mentre l’assegno per i residenti in Ticino dovrebbe essere almeno del triplo.Ma i chiarimenti e le spiegazioni su come ottenere il sussidio di disoccupazione non bloccano la battaglia dei dipendenti del Casinò per una possibile riapertura. Nonostante il comunicato ufficiale dei curatori fallimentari non lasci molto spazio all’ottimismo, il sindacato ha deciso di mettere in cantiere una serie di manifestazioni e di incontri con l’obiettivo primario di scuotere la politica.Perché la soluzione del problema Campione, a questo punto, passa necessariamente da un intervento del Parlamento.Soltanto una legge (o un decreto, se si volesse accelerare) potrebbe infatti rimettere in carreggiata la casa da gioco. Una legge che assegni a un soggetto diverso la gestione dei tavoli verdi: un commissario governativo o una nuova società.ManifestazioniIn ogni caso, in attesa che qualcosa si muova, sono già tre gli appuntamenti decisi dal sindacato. Il primo si è svolto questa mattina, davanti alla sede della Regione Lombardia a Milano.Anche se il governo regionale non ha potere decisionale in materia, si vuole “costringere” gli eletti in provincia di Como (e non solo loro) a farsi carico di un’iniziativa verso i rispettivi partiti e movimenti.Il secondo appuntamento è fissato sempre per oggi, ma alle 16: è l’incontro con il collegio dei curatori fallimentari. Servirà a fare maggiore chiarezza sulle procedure. Domani, poi, dalle 9 alle 12, è programmato un nuovo presidio davanti alla Prefettura, in via Volta a Como.Nel frattempo, la mobilitazione in piazza a Campione proseguirà almeno sino al 6 agosto.Il giallo del concordatoAncora ieri è emerso poi un nuovo elemento che getta una luce diversa sul fallimento. Sono stati gli stessi curatori incaricati dal Tribunale a far notare che «un attento esame della convenzione» tra Comune e società di gestione avrebbe fatto emergere l’impossibilità di proseguire con le attività della casa da gioco «in seguito alla richiesta di concordato preventivo dello scorso marzo 2018».Questo perché l’articolo 22 della stessa convenzione elenca, tra le cause di decadenza dell’accordo, non soltanto il fallimento ma anche la procedura di concordato. Insomma, hanno fatto capire i curatori: se anche il Casinò non fosse fallito, probabilmente avrebbe dovuto chiudere ugualmente.

  • «Campione in Svizzera? La storia non si cancella»

    «Campione in Svizzera? La storia non si cancella»

    Ma in paese c’è già chi raccoglie le firme. Intanto la finanza torna in Municipio

    La guardia di finanza ancora in Comune, a Campione d’Italia, il giorno dopo le dimissioni dell’ormai ex sindaco Roberto Salmoiraghi. Le fiamme gialle sono tornate ieri mattina negli uffici del Municipio dell’exclave per un nuovo sequestro di documenti dopo quello della scorsa settimana. Sarebbero stati acquisiti documenti relativi soprattutto ai bilanci degli ultimi anni del Comune. In Municipio, intanto, cresce l’attesa per capire chi prenderà le redini del paese dopo l’uscita di scena di Salmoiraghi. La Prefettura di Como è al lavoro già da ieri e una delle ipotesi è che il commissario possa essere inviato da Roma. La situazione dei dipendenti del casino, chiuso dal 27 luglio scorso e dello stesso Municipio, per i quali è stata avviata la procedura per gli esuberi, è più che mai critica.Questa sera in piazzale Maestri Campionesi, alle 20 è stata convocata una nuova assemblea dei lavoratori della casa da gioco, riuniti ormai da due mesi in presidio permanente. Parteciperanno rappresentanti sindacali a livello territoriale e nazionale. La settimana prossima invece ci sarà l’atteso confronto a Roma, auspicato da settimane dalla comunità campionese.C’è poi un secondo tema che tiene banco nell’exclave, ovvero la dichiarazioni del ministro degli Esteri svizzero, Ignazio Cassis riguardo una possibile annessione di Campione al Canton Ticino. Ipotesi peraltro subito respinta sul fronte tricolore dai parlamentari comaschi Chiara Braga (Pd), Giovanni Currò (M5S) e Alessio Butti (Fdi).In paese, ad ogni modo c’è chi iniziato a raccogliere le firme a favore dell’annessione. Ieri se ne contavano già diverse decine tra i campionesiSul tema è intervenuto anche Massimo D’Amico, presidente dell’Associazione operatori economici campionesi.«Iniziamo dalle dimissioni del sindaco Salmoiraghi – dice D’Amico – Se un primo cittadino scrive quattro volte a Roma e nessuno risponde, cos’altro può fare se non andarsene? Anzi ha aspettato anche troppo».E sull’annessione alla Svizzera? «È una storia che si ripete nei secoli, ma mi pare più difficile anche di quando nel 1815 la Svizzera si presentò al Congresso di Vienna per chiedere alcuni territori italiani ex francesi, tra cui Campione. Tornò a casa con la coda tra le gambe. Non si cancellano 1300 anni di storia d’Italia così. Questo piccolo villaggio nell’anno 770 dipendeva già da Sant’Ambrogio a Milano. Anche durante la dominazione austriaca l’abate veniva nominato dall’arcivescovo di Milano. Poi tutto può essere e tutto succedere, ma si parla di una legge costituzionale. Se poi si pensa di risolvere così la crisi del paese, i tempi sarebbero talmente lunghi che a iter concluso Campione non ci sarebbe più» conclude il presidente D’Amico.

  • Campione, concerto di solidarietà per i residenti senza lavoro

    Campione, concerto di solidarietà per i residenti senza lavoro

    Domani, mercoledì 3 ottobre  alle ore 20,30  si terrà a Campione nella Chiesa di Santa Maria dei Ghirli, un concerto di solidarietà con i lavoratori ed i bambini di Campione.

    I musicisti  svizzeri Roberto Maggini alla chitarra e Pietro Bianchi  al violino e alla ghironda  (antico strumento musicale) hanno voluto offrire la loro musica alla comunità Campionese, nella grave crisi che sta attraversando (in particolare i lavoratori del Casinò e del Comune ed i bambini che hanno visto chiuso il loro asilo).

    La Rete Due della Radio della Svizzera Italiana, registrerà la serata per la trasmissione Quilisma , che si occupa di musica dal Medioevo al Rinascimento.

    L’iniziativa  è improntata dalla storia di comunanza e solidarietà  che hanno avuto per secoli gli artisti e i paesi del Lago Ceresio.

    L’architetto Dario Banaudi farà una breve conferenza introduttiva sulla storia del Santuario e soprattutto l’Opera di Isidoro Bianchi , che come Architetto e Pittore ha dato alla Chiesa la sua immagine attuale, densa di spiritualità e simbolismo , attraverso le immagini e un metodo compositivo antico che sottende  la Geometria  Tradizionale.

    L’ingresso è ad offerta libera. Il ricavato sarà donato all’Asilo Volontario che alcune maestre hanno offerto ai bambini campionesi.

  • Campione d’Italia, via libera all’accordo con il Casinò. Sindacati sul piede di guerra

    Campione d’Italia, via libera all’accordo con il Casinò. Sindacati sul piede di guerra

    Doppio voto per il piano di risanamento del Casinò di Campione d’Italia. Il Comune  ha votato a maggioranza la modifica della convenzione con la casa da gioco che di fatto certifica la riduzione dei trasferimenti al municipio. L’assemblea dei soci del Casinò ha poi approvato il documento di tagli e riorganizzazioni che dovrebbe salvare il bilancio della struttura ed evitare il fallimento. Il piano dovrà essere presentato in Tribunale a Como entro il 25 luglio.Il sindaco di Campione, Roberto Salmoiraghi – che resta ai vertici del Comune nonostante si sia insediato anche il commissario prefettizio, inviato dopo la dichiarazione di dissesto – nonostante il parere fortemente contrario dei rappresentanti sindacali dei dipendenti ha tirato dritto e ha portato in consiglio la delibera di variazione della convenzione tra municipio e casa da gioco.Il documento, votato venerdì sera, prevede che il Casinò non debba più trasferire una quota fissa annuale al Comune. La cifra al contrario potrà variare di anno in anno e dovrà essere compatibile con il bilancio del Casinò. Dura la risposta dei sindacati, che non escludono una protesta plateale. «Abbiamo indetto per martedì alle 15.30 un’assemblea con il personale del Comune – dice Vincenzo Falanga, segretario della Uil – A questo punto ci restano due strade, ipotizzare la dichiarazione di sciopero oppure procedere con un ricorso al Tar per impugnare la delibera».L’assemblea dei soci della casa da gioco, intanto, ha approvato  il piano che dovrebbe portare al risanamento del bilancio. Un documento su cui si è trovata un’intesa anche con i sindacati e che dovrebbe scongiurare gli esuberi e il fallimento. L’istanza in Tribunale è ancora aperta e sospesa in attesa che sia depositato proprio il piano di risanamento.

  • Campione d’Italia, un progetto per riaprire il casinò

    Campione d’Italia, un progetto per riaprire il casinò

    Qualcosa si muove anche dall’interno, per il futuro dell’enclave. Un progetto per la riapertura della casa da gioco e per un nuovo corso del paese sulle sponde del Ceresio, non più legato da un abbraccio che può diventare mortale, ovvero soltanto al suo casinò. Queste sembrano le premesse del disegno che verrà presentato martedì prossimo alla stampa dal Comitato “Ritornare Campione”. L’appuntamento è all’Hotel Melia, il cinque stelle dell’enclave. Al tavolo tre persone molto note a Campione, a iniziare da un indiscusso protagonista della storia amministrativa locale, ovvero Simone Verda, già vicesindaco di Roberto Salmoiraghi dodici anni fa, fino alle dimissioni, nell’agosto del 2006, perché in disaccordo su alcune scelte relative alla gestione del casinò. Verda, che appartiene a una famiglia campionese molto radicata, ha poi ricoperto il ruolo di presidente dell’Azienda Turistica, dall’estate 2012. Con Verda, Massimo D’Amico, ovvero il presidente dell’Associazione operatori economici di Campione. D’Amico si è battuto negli ultimi anni per salvaguardare le attività locali alle prese con concorrenti soggetti a una pressione fiscale minore, perché insediate sul territorio elvetico. La terza persona al tavolo di “Ritornare Campione” è l’avvocato Davide Contini, dello studio Grimaldi di Milano, con sedi pure a Roma, Bari, Bruxelles, Londra e Lugano. Il professionista ha vissuto a lungo nell’enclave ed è un esperto di Diritto fallimentare e ristrutturazioni aziendali.

  • Campione d’Italia, slitta di altre 48 ore la decisione del Tar

    Campione d’Italia, slitta di altre 48 ore la decisione del Tar

    Slitta ancora di un paio di giorni la decisione del Tribunale Amministrativo della Lombardia (Tar) sulla richiesta di sospensiva della delibera di riduzione della pianta organica del Comune di Campione d’Italia. Com’è noto, alla fine dello scorso mese di giugno la giunta allora presieduta dal sindaco Roberto Salmoiraghi, aveva dichiarato lo stato di dissesto del Comune. Qualche settimana dopo era stato quindi necessario – è un adempimento di legge – procedere alla revisione della pianta organica, ridotta da 102 a 16 i dipendenti. Gli effetti di questa decisione entrano in vigore proprio oggi. Contro la delibera, di cui chiedeva l’annullamento, il sindacato aveva presentato ricorso al Tar della Lombardia. I giudici hanno fissato la discussione sulla sospensiva per la giornata di venerdì scorso, quando era atteso anche il loro pronunciamento. Tuttavia, i magistrati del Tar non hanno fatto conoscere né venerdì né ieri il verdetto. Secondo fonti sindacali, la sentenza sulla richiesta di sospensiva arriverà domani. Per i 99 dipendenti del Comune (tre di loro, nel frattempo, si sono licenziati per accedere all’indennità di disoccupazione in Svizzera) l’attesa si è così allungata di altre 48 ore.

  • Campione d’Italia si ferma. Domani dalle 10 la manifestazione di protesta contro la chiusura del Casinò

    Campione d’Italia si ferma. Domani dalle 10 la manifestazione di protesta contro la chiusura del Casinò

    Una marcia di due ore. Lungo le strade del paese.

    La protesta di Campione d’Italia si mette in moto domani mattina alle 10. Ed è facile immaginare che alla manifestazione aderiranno praticamente tutti.

    I negozi e i bar dell’enclave rimarranno chiusi. Sulle vetrine saranno appesi i cartelli preparati negli ultimi due giorni dal comitato organizzatore e molto espliciti nel loro messaggio di rabbia e di paura: «No Casinò, no lavoro»; «Siamo obbligati a chiudere»; «No Casinò, no futuro»; «Chiuso per lutto: morto il Casinò, morta Campione».

    Quello di domani non sarà l’unico appuntamento di protesta in piazza. I campionesi sono già al lavoro per un grande concerto che dovrebbe aver luogo il 23 agosto, sempre nell’area del parcheggio sottostante il Casinò.

    L’obiettivo è sempre lo stesso: raccogliere solidarietà, fare notizia per far parlare della situazione di grave crisi che ha afferrato alla gola Campione d’Italia.

  • Campione d’Italia, rinascita in tre mosse. Museo come a Bilbao, fisco come alle Canarie e class action

    Campione d’Italia, rinascita in tre mosse. Museo come a Bilbao, fisco come alle Canarie e class action

    Portare a Campione d’Italia una fiscalità agevolata per residenti e aziende, come accade alle Canarie, in Irlanda, a Madeira e in Lussemburgo, realizzare un museo all’aperto e in un’ala del casinò, sul modello del Guggenheim di Bilbao, tutelare i residenti campionesi in un momento così difficile anche dal punto di vista legale e psicologico, attraverso la valutazione del danno biologico alle famiglie. Non si può certo dire che non pensi in grande il comitato “Ritornare Campione”, presentato ieri all’hotel Melià, cinquestelle dell’ enclave, a pochi metri dalla casa da gioco, chiusa da luglio.Promotori e fondatori del comitato, sono tre persone molto note sul territorio, ad iniziare dall’ex vicesindaco del penultimo mandato di Roberto Salmoiraghi, Simone Verda, poi presidente dell’Azienda del Turistica fino all’anno scorso.«Non siamo un movimento politico – dice Verda – correre tra uno o due anni per amministrare il paese non è nei nostri progetti». Il comitato si vuole confrontare però al più presto con la politica romana, dopo aver raccolto il maggior numero di adesioni tra i residenti e gli imprenditori. La campagna di iscrizione a “Ritornare Campione” è stata avviata.«Ci confronteremo anche con i parlamentari di Como e Varese, che in questi anni hanno avuto a cuore le sorti del territorio», dice Verda.«Campione non può dipendere soltanto dal casinò, che comunque va riaperto al più presto», dice ancora Verda.Massimo d’Amico, presidente dell’Associazione operatori economici di Campione ed esperto in materia fiscale, indica i modelli da seguire. «Oggi a Las Vegas il gioco pesa il 20% del Pil, il resto è dato da servizi, turismo e divertimento – dice d’Amico – Abbiamo avuto nell’ultimo anno di attività 900mila ingressi al casinò di Campione, ma non siamo mai riusciti a intercettare e trattenere in modo diverso tutta questa gente».«A Campione non esiste un macellaio, un panettiere – dice Verda – deve tornare a essere un paese bello anche in cui vivere».C’è poi il tema di quello che l’avvocato Davide Contini definisce «danno esistenziale subìto dai cittadini per via della chiusura del casinò».Il professionista, che ha vissuto a Campione ed elaborato uno studio quattro anni fa proprio con Verda, spiega di aver già consultato psicologi e psichiatri. «C’è un intero paese in ansia, che non vede prospettive per il futuro – dice Contini – Qui non si parla di tutelare solo i dipendenti del casinò dal licenziamento collettivo, ma di intere famiglie che soffrono».Il tema di una possibile class action di un paese contro lo Stato non avrebbe nessun precedente in Italia.Toccato dai promotori di “Ritornare Campione”, anche il discorso degli eventi sportivi e culturali, che possano essere di richiamo.Nel momento più difficile della storia di Campione d’Italia, ecco così una nuova proposta di rilancio. Il comitato chiede ora il sostegno, oltre che dei residenti, di imprenditori che siano intenzionati a investire sul territorio. Alcune figure si sarebbero anche già fatte avanti, ma senza le necessarie riforme a livello fiscale, investire nell’enclave rimane troppo rischioso.La salvezza di Campione, per i fondatori del Comitato, deve passare da una modifica fiscale che permetta di rendere sostenibile il costo della vita per i residenti e di attrarre nuove imprese.Il mito che l’enclave oggi sia un “paradiso fiscale” è infatti assolutamente da sfatare, come ha spiegato d’Amico. «Anzi, c’è un problema normativo che penalizza le imprese – dice – l’Inps di Como fatica a riconoscere sgravi previsti per legge. Si deve intervenire al più presto a livello normativo, sia sulle imposte dirette, sia sugli oneri doganali, altrimenti è impossibile rilanciare l’economia del paese».«Dovremmo essere il biglietto da visita dell’Italia all’estero, invece dalla crisi del casinò siamo allo sbando. È ora di ripartire», conclude Simone Verda.

  • Campione d’Italia, occupato il Comune. Sale la tensione, a rischio l’ordine pubblico

    Campione d’Italia, occupato il Comune. Sale la tensione, a rischio l’ordine pubblico

    Il caso Campione d’Italia si trasforma in una questione di ordine e sicurezza pubblica.Questa mattina infatti era in programma un incontro tra il prefetto di Como e i rappresentanti sindacali della casa da gioco. Riunione che in breve si è rivelata ininfluente per le sorti dei lavoratori. La notizia del flop è subito rimbalzata fino a Campione dove numerosi dipendenti del Casinò, in presidio fisso fuori dalla casa da gioco, hanno deciso di fare un atto dimostrativo occupando, in maniera assolutamente pacifica, il comune di Campione. E li hanno trovato diversi dipendenti comunali e i sindacalisti della funzione pubblica in attesa di incontrare il commissario Giorgio Zanzi per un’altra riunione che si è ben presto rivelata un altro buco nell’acqua. L’occupazione è così proseguita anche nel pomeriggio. «Siamo delusi. Il commissario ci ha chiaramente detto che la politica non è ancora intervenuta sul problema Campione. Dopo il recente incontro in commissione con il sottosegretario Carlo Sibilia nulla si è mosso – dice Vincenzo Falanga funzione pubblica Uil – E intanto il territorio si spegne, il lavoro sparisce e una comunità è sempre più a rischio. Un silenzio preoccupante anche perchè tra pochi giorni c’è una scadenza importante». La delibera sugli esuberi in Comune, del 13 agosto scorso, procede infatti nel suo iter e, senza risposte entro il 10 novembre, sarà un problema per la tenuta dei servizi e dell’intero sistema Campione. «Adesso chiediamo un incontro urgente con il prefetto anche perchè la situazione sta diventando un tema di ordine pubblica e quanto accaduto con l’occupazione ne è un chiaro esempio ». In vista anche uno sciopero nei prossimi giorni e una manifestazione a Roma. «I dipendenti del comune hanno deciso di non essere più accondiscendenti e responsabili come accaduto fino a oggi – zspiega Nunzio Praticò segretario generale per la funzione pubblica della Cisl dei Laghi – adeso pretendono un incontro urgente con il prefetto che deve agire a livello politico. Deve interessare subito Roma. I lavoratori sono stufi. C’è un paese che sta sper scomparire». Altrettanto allarmata è Alessandra Ghirotti (Fp Cgil): «Il commissario Zanzi non ci ha dato alcuna prospettiva per il futuro. Si deve avviare un tavolo unico a livello governativo. A rischio c’è ormai l’ordine pubblico, la gente è esasperata. La dimostrazione in comune ne è un esempio. Sono pronti a scioperare e si sta ragionando su una manifestazione a Roma». Una situazione ad alta tensione che non è stata in alcun modo stemperate, come detto, neanche dall’incontro dei sindacalisti del casino con il prefetto Ignazio Coccia ieri mattina, come testimoniato dal comunicato unitario emesso dalle Rsu. «Il prefetto pur preoccupato per la situazione ha dovuto comunicare che non era in grado di anticipare una data per l’incontro con il ministero dell’Interno ne di ipotizzare un percorso con date o ipotesi di sviluppo sulla vicenda», si legge nella nota. «C’è la preoccupazione che la mancanza di date e di un percorso possano ingenerare tensioni e azioni di difficile gestione senza un tavolo di confronto istituzionale. Adesso organizzeremo a Roma una manifestazione che sia di richiamo per la politica», si chiude il comunicato.