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  • Cassina, ruba l’auto e cambia la targa, denunciato

    Cassina, ruba l’auto e cambia la targa, denunciato

    Non solo aveva rubato un’automobile, ma dopo avervi cambiato la targa si era messo tranquillamente alla sua guida.

    Nei guai è finito un 57enne di Cassina Rizzardi, denunciato dai carabinieri della compagnia di Cantù per il reato di furto aggravato e ricettazione.

    Ora dovrà chiarire agli inquirenti la provenienza del veicolo e della targa.

  • Cassa integrazione, numeri ancora in chiaroscuro

    Cassa integrazione, numeri ancora in chiaroscuro

    Il mensile rapporto sulla cassa integrazione in provincia di Como, stilato dalla Uil dei Laghi, conferma in sostanza l’andamento generale del 2018: una situazione «complessa e in chiaroscuro – scrive Salvatore Monteduro, segretario generale del sindacato di via Torriani – quella vissuta dalle imprese comasche, con il settore tessile che ha faticato tutto l’anno e gli altri comparti produttivi che hanno invece rilevato maggiore dinamicità, soprattutto il turismo che ha contribuito a non appesantire la situazione economica del territorio». Complessivamente, la cassa ordinaria è cresciuta rispetto al 2017 del 57% e ha interessato in totale 1.044 persone, 595 in più dello scorso anno. In calo invece la cassa straordinaria, – 16,5% (506 i lavoratori coinvolti)

  • Caso Scibelli: tutto tace in Comune. Il giudice concede un rinvio

    Caso Scibelli: tutto tace in Comune. Il giudice concede un rinvio

    Tutto fermo. A distanza di un mese dalla prima udienza di fronte al giudice del lavoro per il “Caso Scibelli”, la giunta del Comune di Como non ha ancora pronta la risposta sulla proposta conciliativa formulata dal magistrato prima di entrare nel merito della vicenda. Così, ieri mattina, l’avvocato Andrea Morone – che si è presentato per rappresentare Palazzo Cernezzi – non ha potuto fare altro che chiedere ulteriore tempo che è stato concesso fino al 31 gennaio. La speranza è che, almeno per allora, dal Comune possa giungere una risposta a quanto chiesto dal giudice. La questione è legata al ricorso presentato dall’ex colonnello dei carabinieri Filippo Scibelli che, ad inizio del 2018, nel giro di due settimane fu prima assunto come capo di gabinetto del Comune di Como e poi allontanato per motivi di incompatibilità. Da qui l’intenzione di rivolgersi al giudice del lavoro e la successiva proposta conciliativa che rimane ancora sul banco in attesa di un semplice «sì» oppure «no».

  • Casnate dedica il parco della villa comunale ad Alfredo Ratti

    Casnate dedica il parco della villa comunale ad Alfredo Ratti

    Domani mattina alle 11 si svolgerà la cerimonia di intitolazione del parco della villa comunale ad Alfredo Ratti, l’imprenditore scomparso per un malore in Sicilia nel 2013. Proprio Ratti in passato era intervenuto per far risistemare il parco. Alle cerimonia saranno presenti i familiari dell’uomo che per Como e il suo territorio fu un autentico mecenate.

  • Casinò, unico commissario per Campione e Anzio

    Casinò, unico commissario per Campione e Anzio

    Si dice “fatta la legge trovato l’inganno”, proverbio a cui non sfugge la drammatica realtà di Campione d’Italia e del suo Casinò. Giovedì, con la conferma dell’invio delle lettere di licenziamento ai dipendenti della casa da gioco, è infatti arrivata anche l’approvazione alla Camera del decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio.Il testo, che sarà pubblicato nei prossimi giorni sulla Gazzetta ufficiale, prevede sgravi fiscali per cittadini e imprese dell’enclave e la nomina di un commissario ad hoc (entro 30 giorni dalla pubblicazione del decreto) che avrà il compito di trovare entro 45 giorni una soluzione per riaprire il Casinò.Peccato che il commissario nominato da Salvini, per il quale non sono previsti compensi, potrebbe avere anche un altro compito, ovvero riqualificare un maxi albergo di Anzio (Roma), il “Paradiso sul Mare”, e riportarlo alla sua destinazione originaria di casinò. L’ordine del giorno, dopo una prima bocciatura, è stato nuovamente presentato in aula, dal deputato laziale di Fratelli d’Italia, Marco Silvestroni.«Si tratta di un problema di non poco conto – sottolinea Massimo D’Amico, presidente dell’Associazione operatori economici di Campione – Non vedo come sia possibile per una persona chiamata a rivestire un ruolo così delicato, ovvero presentare in un tempo strettissimo un piano di riapertura del Casinò, gestire un’altra situazione a oltre 700 chilometri di distanza. Non voglio parlare di concorrenza, visto che la casa da gioco di Anzio interverrebbe su una clientela del Centro e Sud Italia, ma l’abbinamento tra le due questioni è assurdo. Impensabile».Il “Paradiso sul Mare” di Anzio, di proprietà del Comune locale, è un grande palazzo in stile liberty realizzato sul lungomare nel 1924. Il casinò, ad Anzio, in realtà, non ha mai aperto per via dei freni posti dalla legge sul gioco d’azzardo. Nell’edificio sono stati ospitati una scuola, il consiglio comunale e diverse mostre. Fellini lo utilizzò per alcune scene di “Amarcord” e altri film. Ospitò Alberto Sordi e Monica Vitti in “Polvere di stelle”. La terrazza principale del casinò è stata più volte vandalizzata.«Non si capisce come si possa pensare di avviare oggi un nuovo casinò – commenta ancora D’Amico – Se l’ordine del giorno dovesse essere accolto si dilaterebbero per forza di cose anche i tempi della riapertura di Campione d’Italia, dopo tutti gli sforzi messi in atto per trovare una soluzione».

  • Casinò, sindacati convocati al Viminale

    Casinò, sindacati convocati al Viminale

    Un’altra tappa importante nella corsa contro il tempo per salvare il Casinò di Campione d’Italia e i dipendenti dell’enclave è prevista il prossimo 18 ottobre. Giorno in cui le organizzazioni sindacali della casa da gioco e dell’amministrazione campionese sono state convocate al Ministero dell’Interno.

    Diventa dunque sempre più concreto il lavoro del tavolo interministeriale (coinvolto anche il ministero dell’Economia), che ha esordito lo scorso martedì con una prima riunione e che si sta occupando di trovare un via d’uscita alla situazione che vede il casinò chiuso dallo scorso luglio e il Comune in dissesto finanziario.

  • Casinò, partono le lettere di licenziamento. Fumata nera in Regione

    Casinò, partono le lettere di licenziamento. Fumata nera in Regione

    Sono 482 i dipendenti della casa da gioco. Ora si attende la Corte d’Appello

    Fumata nera, come ampiamente previsto, ieri mattina in Regione Lombardia nell’incontro tra i curatori fallimentari e i sindacati sui 482 licenziamenti al Casino di Campione d’Italia.Si trattava dell’ultima occasione per trovare un’intesa praticamente impossibile. «Oggi si è chiuso il procedimento di licenziamento collettivo – ha spiegato a Etv Giulia Pusterla, uno dei tre curatori – Non poteva finire diversamente».«I licenziamenti non sono effettivi fino a quando non arriverà la lettera ai dipendenti – ha commentato Giovanni Fagone della Cgil – La riunione di oggi si è conclusa senza un accordo. Erano due le opzioni avanzate: abbiamo chiesto di sospendere il procedimento allungando i termini e, alla luce dei provvedimenti legislativi in corso di valutazione, abbiamo chiesto di applicare il Fis, il Fondo di Integrazione Salariale, un ammortizzatore sociale dedicato alle aziende in fallimento che potrebbe far rientrare i licenziamenti».«Entrambe le opzioni sono state giudicate non percorribili dai curatori fallimentari» ha detto Fagone.Ora, dunque, verranno inviate le lettere di licenziamento ai 482 dipendenti della casa da gioco. La battaglia dei sindacati non è ad ogni modo giunta al capolinea.«Abbiamo già sollecitato il ministero dello Sviluppo economico – ha aggiunto Fagone – affinché possa ampliare la sfera di applicazione del Fis alle case da gioco. Attendiamo inoltre l’udienza contro il fallimento in programma alla Corte d’Appello di Milano giovedì 13 dicembre».Questa sera è prevista un’assemblea con i lavoratori.«È evidente – ha concluso Fagone – che ogni lettera di licenziamento verrà impugnata. Il fallimento del Casinò avrà ricadute su tutta la comunità campionese».Da un versante all’altro della crisi dell’enclave: rimangono invece sospesi, fino al prossimo febbraio, i tagli dei dipendenti del Comune di Campione, grazie al ricorso al Tar del Lazio presentato da un folto gruppo di lavoratori.

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  • Casinò, licenziati tutti i dipendenti. Slitta il ricorso in Corte d’Appello

    Casinò, licenziati tutti i dipendenti. Slitta il ricorso in Corte d’Appello

    I dipendenti del Casinò di Campione sono stati licenziati. Le lettere della curatela fallimentare sono arrivate ieri. E i curatori – Elisabetta Brugnoni, Sandro Litigio e Giulia Pusterla hanno ricordato come la procedura di licenziamento collettivo fosse stata avviata già lo scorso 24 settembre. Dopo una fase di consultazione, conclusa l’8 novembre con un verbale di mancato accordo davanti ai funzionari della Regione, le possibilità che i quasi 500 lavoratori del Casinò potessero in qualche modo mantenere il proprio impiego erano ormai pochissime, praticamente nulle. La lettera di ieri mattina era quindi attesa e non è stata una sorpresa.Il licenziamento avrà effetto dal 31 dicembre prossimo. Intervistato da Etv, il segretario dello Snals Angelo Cassani non ha nascosto il suo rammarico. «Avevamo chiesto di evitare queste lettere, in attesa dell’esito del ricorso e degli sviluppi del decreto fiscale, e anche a fronte dell’impegno del governo per la riapertura del Casinò. Le nostre richieste, però, non sono state accolte. È diverso sedersi attorno a un tavolo e trattare per andare verso la riapertura con un perimetro aziendale saldo invece che con oltre 480 persone licenziate».Udienza rinviataIl ricorso cui fa riferimento Cassani è quello in sede civile contro il fallimento della società di gestione del Casinò discusso ieri in prima istanza davanti alla Corte d’Appello di Milano. I reclami sono stati presentati da Comune, Casa da gioco e Banca Popolare di Sondrio (uno dei due maggiori creditori). I giudici hanno dato tempo alle parti sino al 31 dicembre per presentare le rispettive memorie, e al 9 gennaio 2019 per le controdeduzioni e osservazioni a quelle altrui. La prossima udienza è stata invece fissata al 17 gennaio.Decreto fiscaleSempre ieri, la Camera dei Deputati ha approvato con la fiducia il decreto fiscale collegato alla legge di bilancio. Il testo contiene anche due norme relative a Campione d’Italia. La prima è una sorta di sconto fiscale per i cittadini e le imprese dell’enclave, che avranno una riduzione del 30% delle imposte. Una misura che, a detta del sottosegretario all’Economia Massimo Bitonci dovrebbe interessare una platea di almeno 1.500 persone.La seconda è la nomina di un commissario straordinario ad hoc che avrà il compito di trovare le soluzioni per riaprire il Casinò. Una nomina che spetterà a Matteo Salvini «di concerto» con i ministri dell’Economia e del Lavoro. Il Viminale avrà 30 giorni di tempo per indicare il nome del commissario.

  • Casinò, il 31dicembre effettivi i licenziamenti. I 469 dipendenti sperano nella legge di bilancio

    Casinò, il 31dicembre effettivi i licenziamenti. I 469 dipendenti sperano nella legge di bilancio

    Mancano solo 4 giorni al 31 dicembre. Una data che per i più è sinonimo di veglione e festeggiamenti per la fine dell’anno. Ma che a Campione d’Italia riveste un significato ben diverso.Ha infatti un sapore amaro così come il Natale appena trascorso. Proprio il 31 dicembre infatti saranno effettivi i licenziamenti per i dipendenti della casa da gioco. Le lettere di fine rapporto sono già arrivate nelle case dei 469 lavoratori che da fine anno perderanno il posto. Proprio mentre in queste ore il Governo sta varando la legge di bilancio che prevede interventi per il casinò. Un destino dunque beffardo sul quale ieri mattina, in piazza Maestri campionesi, dove da mesi è stato installato un presidio fisso dei lavoratori, i sindacati hanno voluto fare il punto della situazione. Ancor più necessaria, come detto, alla luce di quanto contenuto nella legge di bilancio in fase di approvazione. «Il Governo si è mosso prevedendo la nomina entro 30 giorni di un commissario straordinario che nei successivi 45 giorni dovrà elaborare un piano per la riapertura della casa da gioco – dice Matteo Guanziroli, segreteria Uilcom rsu – Dunque la consapevolezza che il punto di ripartenza debba essere la riapertura del casinò c’è ed è chiara. Purtroppo sono i tempi diversi a creare un buco nero pauroso. Il 31 dicembre i licenziamenti saranno effettivi e questo è un dato di fatto. E nel frattempo le situazioni di reale indigenza iniziano a moltiplicarsi». Le speranze di una riapertura della casa da gioco derivano anche dal fatto che «l’emendamento su Campione consentirebbe al commissario di riaprire la casa da gioco affidando la gestione a una società interamente partecipata con capitale pubblico senza dover cercare soci privati e senza dover indire una gara. Tutti fattori che allungherebbero i tempi. Per i 469 dipendenti è un vero salto nel buio. Si è lavorato in questi mesi per mantenere il perimetro aziendale ma inutilmente – dice il segretario dello Snals Angelo Cassani – Abbiamo insistito fino in fondo con la curatela dicendo che il Governo si stava muovendo, ma inutilmente». E regna incertezza anche sulle liquidazioni e sulle altre spettanze di fine rapporto. «Non ovviamente sul fatto che spettino ai dipendenti quanto sulla tempistica – spiega Matteo Mandressi della Cgil – Le liquidazioni e il mancato preavviso saranno infatti legati alle procedure fallimentari. I lavoratori attraverso l’ufficio vertenze si dovranno inserire come creditori privilegiati per avere quanto di diritto. Bisognerà capire i tempi. Per quanto invece riguarda la nomina del commissario non è un passo sufficiente. Noi dobbiamo avere un tavolo di confronto. Dove oltre a un’ipotesi di riapertura che deve diventare concreta si tratti anche sulle condizioni dei lavoratori che devono essere riassorbiti. Continueremo con il presidio e con manifestazioni. Abbiamo una prospettiva ma non abbiamo certezze». Sottolineata anche la mancanza di ammortizzatori sociali per oltre duecento lavoratori e la necessità di ottenere l’accesso al Fis (il fondo integrazione salariale, precluso di norma alle società fallite). Intanto, mentre la situazione sociale diventa allarmante, con diverse famiglie che «vivono grazie alla solidarietà spontanea – dice Paolo Bortoluzzi, Slc Cgil – di cittadini e associazioni», cresce il conteggio dei mancati guadagni dalla chiusura: più di 30miloni di euro, come recita un cartello affisso all’ombra del casinò.

  • Casinò di Campione, oggi effettivi i licenziamenti dei dipendenti della casa da gioco

    Casinò di Campione, oggi effettivi i licenziamenti dei dipendenti della casa da gioco

    Casinò di Campione d’Italia, polemica a distanza sulle sorti dei lavoratori del casa da gioco fallita lo scorso mese di luglio, tra Giovanni Currò, deputato del Movimento 5 Stelle, e il sindacato. In particolare, a sferrare l’attacco è Giovanni Fagone, della Slc Cgil Lombardia.«Le dichiarazioni dell’onorevole Currò apparse sulCorriere di Comolasciano basiti per la portata del messaggio. Le stesse, senza il dubbio di essere fraintese, rendono chiara quale sia stata la strategia della politica dopo la chiusura per fallimento del Casinò di Campione: il licenziamento di tutti i dipendenti della Casa la gioco così da avere mano libera nei rapporti contrattuali. Il deputato pentastellato, riferendosi ai rapporti di lavoro dei dipendenti, ha detto che “andranno rivisti e modificati in base alla nuova, futura realtà”. I lavoratori, non responsabili del fallimento, meritano molto più rispetto da parte di chi si erge a paladino della dignità del lavoro, della difesa dei diritti acquisiti e della volontà di garantire le condizioni normative pre jobs act – attacca Fagone – Apprendere che l’unica strada per ripartire, a detta dell’esponente parlamentare, sia quella di licenziare è inaccettabile e le sue parole risultano di una gravità inaudita». Un attacco senza compromessi che prosegue. «Se si fosse accolta la richiesta del sindacato di modificare la norma che impedisce alle aziende non industriali di utilizzare il Fondo integrazione salariale quando fallite, avremmo cercato di ottenere dalla curatela il ritiro della procedura di mobilità e l’attivazione dell’ammortizzatore sociale. Tale scenario – conclude Fagone – avrebbe portato al congelamento delle posizioni lavorative con il fine di favorire il trasferimento del personale alla nuova società che dovrà gestire la casa da gioco».Una dura presa di posizione che arriva ormai a pochissime ore dal licenziamento dei dipendenti. Oggi infatti diventeranno effettive le lettere di fine rapporto per 469 lavoratori del casinò di Campione d’Italia che, unitamente al dissesto finanziario del Comune, hanno precipitato nell’abisso un’intera comunità, ora in attesa di una soluzione.