Ha avuto successo la mostra del pittore e scultore comasco Emilio Alberti “Riflessi e forme dell’Acqua” alla Galleria Civica Mariani di Seregno, conclusasi domenica in via Cavour 26. La mostra era accompagnata dall’esposizione delle foto selezionate del Concorso Internazionale di Fotografia per la Giornata Mondiale dell’Acqua. La mostra è stata presentata da Franco Cajani con interventi dell’Assessore alla Cultura del Comune di Seregno Federica Perelli, del presidente del Lions Club Seregno AID Francesco Viganò, del Lions Club Brianza Giovanni Benedetti e di Roberto Isella del World Water Day Photo Contest. Nel corso della presentazione della personale del maestro comasco è stata sottolineata la peculiarità della mostra che vede accostate in un confronto dialettico stimolante l’arte pittorica e la fotografia. La cruda e a volte drammatica realtà degli scatti tesi a sottolineare gli esiti nefasti dei cambiamenti climatici (che erano il tema del concorso di quest’anno) e la rappresentazione artistica che trasfigura ed esalta l’idea dell’acqua, la sublima con esiti sorprendenti di pura poesia.
Categoria: Notizie locali
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Altro che Unesco: a Como i bagni pubblici sono da incubo
La città da cambiareSporcizia e degrado, la situazione dei servizi igienici collettivi è a dir poco imbarazzante
Como città turistica. Un ritornello che sempre più spesso si sente riecheggiare in riva al lago. La patria di Alessandro Volta deve puntare tutto sulle sue bellezze artistiche e paesaggistiche. Questo ripetono come una mantra gli addetti del settore e gli amministratori.Fioccano inoltre anche iniziative decisamente particolari, pensate per rendere sempre più attrattivo, nel mondo, il capoluogo.Ultimo, in ordine di tempo, un piano per cercare di far inserire Como tra le bellezze tutelate
come “patrimonio dell’umanità” dall’Unesco.Buone le idee, lodevole l’impegno ma forse c’è qualche crepa nelle fondamenta da risolvere. Se è infatti vero che un centro accogliente si riconosce, innanzitutto dai particolari, allora Como non è poi così aperta all’arrivo dei turisti.Spia lampeggiante di questo disagio la situazione vergognosa in cui si trovano i servizi igienici pubblici. Rotti, irrimediabilmente guasti, chiusi o fuori servizio. Solo uno è invece funzionante, anche se a pagamento. Quello che si trova nei giardini a lago, a due passi dal Tempio Voltiano. Qui, con 50 centesimi, si può accedere a una toilette decente.Altrove però non è così. A partire dallo scempio esistente – come documentato nei giorni scorsi sul “Corriere di Como” – nei bagni pubblici situati nel parco di Villa Olmo.Ma anche altrove la situazione è pietosa. Cambiando fronte e spingendosi in fondo a viale Geno, esistono due classici esempi di noncuranza e mancanza totale di attenzione verso un servizio basilare che ogni città dovrebbe poter garantire ai visitatori. Prima di arrivare nella piazzetta in fondo al viale, compare l’ultimo vespasiano che viene da tempo utilizzato come “lavagna” dai soliti graffitari. All’interno, per quei pochi temerari che si avventurano, lo spettacolo è a dir poco aberrante. Le condizioni igieniche sono raccapriccianti e il fetore è davvero insopportabile.Poco oltre, assolutamente sbarrati, compaiono altri due servizi igienici. O meglio, così si intuisce dalla targhetta affissa su una delle porte, rigorosamente chiuse a chiave.Il cartellino informa i passanti di rivolgersi, per poter aprire la porta, al piccolo chiosco esistente pochi metri oltre. Ma qui nessuno ha più le chiavi ormai da tempo. Da prima di giugno, infatti, il Comune di Como ha serrato gli accessi, dichiarandoli fuori servizio e quindi vietandone di fatto l’accesso. E, in pochi mesi, queste due porte sono, ovviamente, diventate uno spazio a completa disposizione dei writers.Sconsigliato, dunque, in questa zona turistica della città avere bisogno di un bagno. A riprova di questo disservizio anche ieri mattina alcuni turisti si aggiravano inorriditi intorno a questi servizi igienici assolutamente impraticabili. C’è però anche chi l’ha presa sul ridere e ha disegnato sul muro, proprio a due passi dalle porte sbarrate, la sagoma a grandezza naturale di un uomo intento a risolvere in altro modo il problema dell’assenza di una toilette.E se ai due estremi della passeggiata non c’è altro che terra bruciata, non va meglio altrove. Anche in centro, sempre più spesso, è caccia al bagno. Nei giardinetti di via Vittorio Emanuele ancora una volta ci si scontra, inesorabilmente, contro servizi igienici serrati. E sempre più spesso l’unica soluzione è servirsi, ordinando l’ennesimo caffè, dei bagni di qualche bar. Si può invece tentare un’ultima carta. Provare a raggiungere i servizi igienici – anche questi a pagamento – del sottopassaggio che conduce a Porta Torre. La situazione, però, in questo caso si complica ulteriormente. Prima, infatti, bisogna sopravvivere a quei trenta metri di tunnel che in tanti hanno scambiato proprio per un bagno.
Fabrizio Barabesi
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Aperta un’inchiesta e disposta l’autopsia
(a.cam.) La Procura di Como ha già avviato un’inchiesta sulla tragica morte del 49enne residente in via Castel Carnasino.Sul corpo dell’uomo è stata disposta l’autopsia, che sarà effettuata nelle prossime ore e che dovrebbe chiarire nel dettaglio la causa della morte dello sfortunato paziente.In attesa dell’esito dell’esame, sono stati convocati in Questura a Como gli operatori dell’ambulanza inviata, su indicazione della centrale del Nue 112, il Numero unico di emergenza, prima
in viale Masia e poi in via Castel Carnasino.La testimonianza dei volontari è indispensabile per poter ricostruire esattamente che cosa è accaduto nei concitati momenti dei soccorsi. Le indagini sono affidate agli agenti delle volanti. Con ogni probabilità, gli inquirenti acquisiranno anche la registrazione della telefonata che l’uomo ha fatto al 112 per segnalare il suo problema e chiedere aiuto.Dal 112, la telefonata è stata inoltrata poi all’operatore del 118, che ha accertato il quadro clinico del paziente e inviato l’ambulanza. Anche questa conversazione, come da procedura, è registrata e potrà dunque essere acquisita dagli inquirenti chiamati a fare chiarezza sulla tragica vicenda e accertare eventuali responsabilità.
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Armi e droga, interrogato in carcere: il 51enne di Cadorago resta al Bassone
Interrogatorio in carcere per il 51enne di Cadorago arrestato per detenzione illegale di armi e coltivazione ai fini di spaccio. L’uomo avrebbe risposto alle domande del giudice e al momento resta al Bassone, nella foto, anche se la difesa potrebbe chiedere un alleggerimento della misura restrittiva.Il 51enne è stato arrestato dopo che gli agenti della Questura di Como, durante un’operazione di controllo in via Di Vittorio eseguita in collaborazione con la polizia locale di Como, in un’area comunale utilizzata abusivamente hanno scoperto una roulotte trasformata in una serra per coltivare la marjuana e una casetta di legno diventata un arsenale, con un catalogo di armi che spaziava da un fucile a una spada giapponese. Roulotte e casetta erano entrambe riconducibili al 51enne, che è stato arrestato.Accertamenti in corso sulle armi trovate in via Di Vittorio, un fucile di fabbricazione elvetica, perfettamente funzionante e con munizioni belliche, una pistola, una spada giapponese e un coltello. Le armi, tutte detenute illegalmente, sono state catalogate e sequestrate e sono stati disposti ulteriori accertamenti. L’inchiesta è coordinata dal pubblico ministero Mariano Fadda. Nei prossimi giorni saranno smantellate tutte le costruzioni e le opere abusive.
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Artigianato in mostra: molte novità ma pochi soldi
Si è aperta ieri la 40ª edizione della Mostra mercato dell’artigianato (Moma) a Erba. Fino a domenica 3 novembre i padiglioni di Lariofiere accoglieranno 180 espositori, 52 dei quali provenienti da Como e provincia.La mostra, organizzata da Confartigianato Imprese di Como e di Lecco, ospiterà stand dedicati a un’ampia varietà di prodotti, dall’oggettistica agli utensili per la casa, dall’arredamento ai materassi, dagli infissi ai serramenti, passando per sciarpe e cappelli confezionati
a mano, senza dimenticare i prodotti gastronomici provenienti da tutta Italia. Novità assoluta di quest’anno è lo spazio dedicato al Natale e quello per le consulenze gratuite su “misura”.La rassegna permette di sondare l’umore dei piccoli artigiani oltre che di scoprire la ricca offerta di prodotti. Il comasco Paolo Bruni ha scelto di esporre accessori per il benessere, come tapis roulant e vasche idromassaggio. «Abbiamo già partecipato alla fiera erbese – ha detto il venditore – perché l’affluenza è molto buona. Con questi prodotti cerchiamo di invogliare le persone a spendere quei pochi soldi che hanno per il proprio benessere e divertimento».È invece la prima volta alla Moma per Fabio Brambilla, espositore di cucine in legno pregiato destinate a un mercato di nicchia. «È una decina d’anni che la mia azienda manca dalla fiera – racconta il giovane titolare – ma quest’anno abbiamo partecipato per dare uno “scossone” alla nostra attività».Nell’area dell’oggettistica lo stand dei fratelli Massimiliano e Alessandro Bragaglio attira l’attenzione del pubblico per le borse, gli accessori per cellulari e tablet, scarpe e cinture creati con materiale riciclato. «Per la seconda volta – racconta uno dei due fratelli – partecipiamo alla mostra dell’artigianato con i nostri manufatti, prodotti riciclando i vecchi cartelloni pubblicitari affissi nelle sale cinematografiche che ritiriamo, puliamo e facciamo a pezzi».Francesca Mercuri, che ad Albavilla ha un negozio di oggettistica, ha colto l’occasione della mostra «per vendere soprattutto decorazioni natalizie e idee regalo». Si tratta di «prodotti solo italiani», sottolinea la giovane.L’avvicinarsi del Natale ha ispirato anche l’erbese Maruscka Nava, che per la prima volta partecipa alla fiera «per offrire i miei servizi di estetica e benessere». La titolare del centro estetico propone infatti gift natalizi, cioè «pacchetti regalo che in questi ultimi anni vanno per la maggiore». Nello spazio dedicato alla gastronomia, il banco di Antonio Paone offre, accanto alle creme dolci prodotte a Bronte, in Sicilia, i biscotti “Nocciolini” di Canzo e il “pane dei morti”. «I miei prodotti – dice il venditore – sono contestualizzati alla fiera e, soprattutto, sono di alta qualità, come la pasta trafilata al bronzo». Quando gli chiediamo come vanno gli affari risponde: «Si cerca di resistere, le persone hanno la volontà di comprare, ma mancano le risorse, i soldi».Gli acquirenti non mancano, invece, a Laura Re, che vende salami, cotechini e biscotti di farina di polenta prodotti nell’azienda agricola dove lavora a Cuneo. «Ormai siamo veterani della fiera – dice – abbiamo i nostri clienti, ma questo 2013 è l’anno più brutto».Poco più avanti, un laboratorio di cioccolato di Pavia espone la sua vasta gamma di prodotti. Delizie al cioccolato bianco e nero, torte al cioccolato e peperoncino, arance glassate. Da dietro al bancone Elisabetta Sala spiega che «tutto sta nella bravura e nella creatività del mastro pasticcere». E aggiunge: «Anche noi partecipiamo da molti anni alla mostra, ma più si va avanti, più la situazione economica peggiora. Purtroppo gli anni buoni sono passati, si spera nell’avvenire».
Giorgia Amarotti
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Attriti anche in maggioranza a Palazzo Lombardia sull’ordinanza di Fontana
Attriti anche all’interno della maggioranza sui termini dell’ultima ordinanza firmata dal presidente di Regione Lombardia,Attilio Fontana. Un acceso botta e risposta che ha coinvolto i due più alti esponenti comaschi del centrodestra in Regione, il forzistaAlessandro Fermie il leghista Fabrizio Turba.«Proteggiamo le fasce della popolazione più a rischio: anziani e cittadini con patologie pregresse e quadri clinici complicati» propone Alessandro Fermi, presidente del Consiglio regionale della Lombardia. Un’idea che Fermi ha già avanzato lunedì scorso durante la riunione con i sindaci lombardi e il governatore Fontana.«Ho chiesto al Comitato tecnico scientifico – spiega Fermi – di prendere in considerazione l’idea di studiare, oltre a misure più classiche come un lockdown parziale o un coprifuoco, anche un intervento mirato a tutelare le fasce più a rischio. O meglio: a proteggere i cittadini che, se contagiati, rischiano conseguenze più gravi. Nei posti letto di terapia intensiva e subintensiva – continua il presidente del Consiglio regionale – arrivano perlopiù pazienti anziani o con patologie pregresse».«Perciò – spiega – ho proposto un cambio di paradigma. Un intervento che vada a tutelare queste persone. A partire dall’obbligo di mascherina anche a casa quando si va a trovare un amico o un parente a rischio, fino a misure che possano limitare i contatti con le persone più fragili».Riguardo la didattica a distanza, Fermi dice: «È un provvedimento con un forte impatto sociale, ed è giusto calibrarlo e, dove possibile, introdurlo in modo graduale – riconosce il presidente – al tempo stesso, però, al momento è l’unica misura che possa alleggerire la pressione sul trasporto pubblico locale e, di conseguenza, frenare l’avanzata del contagio. La verità è che al momento non sono state proposte, nemmeno da Roma, altre soluzioni praticabili in poco tempo. Altrimenti sarebbero state considerate».Alcuni passaggi del discorso di Fermi, intervenuto anche mercoledì sera nel corso della diretta speciale di Etg sul coprifuoco in Lombardia, paiono però una critica decisa all’ordinanza firmata da Fontana. Un messaggio politico forte e chiaro.A difendere Fontana e l’ordinanza è arrivato ieri il sottosegretario leghista con delega ai rapporti con il Consiglio regionale Fabrizio Turba, che non lesina attacchi a Fermi.«Ma come si fa a dire: “Teniamo a casa gli anziani”? Di Covid non si ammalano solo gli anziani. Mi chiedo come si possa criticare il provvedimento – attacca Turba – Basta guardare i dati per capire che si doveva intervenire, sapendo già che i primi benefici del coprifuoco ci saranno tra due settimane. Si deve evitare il tracollo degli ospedali, di tutti i reparti che devono continuare a curare anche malati diversi dai contagiati dal virus».Turba si dice preoccupato piuttosto per le cattive abitudini dei lombardi, sull’utilizzo della mascherina ad esempio.«Allora, deve essere chiaro a tutti che il metro di distanza e la mascherina sono indispensabili, ma non sufficienti. Altrimenti non si spiega perché i medici negli ospedali abbiano anche tute, visiere e altre protezioni. Nonostante questo, vedo ancora troppa gente che porta la mascherina senza coprire il naso o abbassata – dice – sono stato in un mercato di Milano ieri, tutti gli ambulanti avevano la mascherina abbassata. Così non si protegge nessuno. Siamo stati bravi a luglio, poi abbiamo allentato troppo. È giusto che vi siano regole più rigide e controlli».Il sottosegretario analizza anche la questione dei tamponi, del rapporto con le scuole e i problemi sollevati dai ristoratori.«Vengono fatti più di 30mila esami al giorno, numeri che sembravano impossibili – dice Turba – La maggior parte sono quelli delle scuole, ci sono tanti giovani asintomatici che possono contagiare i familiari. La didattica a distanza è una soluzione, evita i contatti sui mezzi di trasporto. Poi non sarà per sempre. Io mi sono diplomato alle serali, studiavo e lavoravo. Oggi i ragazzi con la tecnologia possono sopperire alle lezioni in presenza per un po’, senza perdere il senso della scuola. Altrimenti qui si rischia di chiudere tutto, altro che lasciare a casa gli anziani. Si deve intervenire sulle forme di aggregazione, o tra 15 giorni gli ospedali saranno stressati con 4mila ricoveri e da 600 a 800 terapie intensive. Al ristorante? Si può andare un’ora prima. Tanto dalle nostre parti, quando arrivi alle dieci di sera ti senti sempre dire che la cucina è chiusa» conclude Turba.
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Auto pronte nel parcheggio e posti di blocco forzati
piano fosse stato studiato nel dettaglio. L’auto (una Ford Fiesta) usata come ariete per abbattere in retromarcia sia la porta dell’ingresso secondario del centro commerciale, sia le saracinesche e le vetrine prima del MediaWorld, poi delle gioiellerie Redoro, è stata infatti abbandonata (ancora con il motore acceso) all’interno della galleria della struttura di Mirabello, mentre nel parcheggio per garantire la fuga erano state preparate le due Audi. Ad attendere i malviventi, dunque, c’erano sicuramente complici. Elemento che farebbe lievitare il numero dei componenti della banda forse addirittura a dieci persone, considerato che in otto erano solo quelli che si erano introdotti nel centro commerciale. C’è infine un ultimo elemento che i carabinieri stanno tenendo in considerazione: l’assalto dell’altra notte è in tutto e per tutto simile a quello dello scorso mese di marzo, quando il commando che entrò in azione alle 5 commise un grosso errore d’orario trovandosi di fronte agli uomini delle pulizie e alle guardie già giunti a Mirabello. Il confronto con quanto ripreso allora dalle telecamere potrebbe essere utile anche a ottenere informazioni pure per questo ultimo colpo.
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Autunno nei luoghi magici del Fondo Ambiente, Brianza e Ceresio in primo piano nel carnet
Oggi e domani va in scena il secondo fine settimana delle “Giornate Fai d’Autunno”, evento che permettono di visitare con i Gruppi Giovani del Fondo Ambiente Italiano tanti luoghi meravigliosi alla scoperta di tesori d’arte e storia sparsi sul territorio lombardo. In tutto sono 138 le aperture a contributo libero in più di 50 città della Lombardia.Sul sito www.giornatefai.it sono indicate tutte le informazioni e le modalità di partecipazione.Tre luoghi spiccano in provincia di Como. tra Brianza e Ceresio. Il primo è l’antico Oratorio di San Gregorio a Caslino d’Erba aperto grazie al Gruppo Fai Giovani di Como oggi e domani dalle 10 alle 17. Visite ogni 20 minuti per gruppi di 15 persone massimo durata visita 30-40 minuti circa.La realizzazione dell’oratorio risale al Quattrocento, probabilmente su un preesistente sito già sacro ai Romani. La struttura fu poi ampliata e modificata fino a raggiungere l’aspetto attuale nel XVIII secolo: l’esterno della struttura presenta i tratti essenziali di una facciata a capanna ed è interamente intonacato di bianco, con due finestre ai lati del portale architravato. Attorno si ergono quindici edicole, quattordici dedicate alle stazioni della Via Crucis e una alla Pietà. La semplicità dell’esterno è bilanciata dall’impianto interno della chiesa, a navata unica e divisa in due campate da un arco a tutto sesto. La zona absidale presenta affreschi cinquecenteschi tornati alla luce durante un restauro del secolo scorso e, proprio sotto uno di questi, un piccolo cartiglio ci informa che furono realizzati nel 1547 da Lazzaro Gerosa.Da non mancare le visite con i ciceroni del liceo Porta di Erba e dell’associazione “La Martesana” alla chiesa di Sant’Eufemia e al borgo medioevale di Villincino presso Erba (anche qui visite dalle 10 alle 17). La chiesa, particolarmente nota per il suo imponente campanile, è il più antico edificio plebano che si è conservato in Brianza e nel Comasco e racchiude al suo interno numerose opere artistiche.A Oria Valsolda poi meta del cuore è Villa Fogazzaro (ore 10-18, visite guidate della durata di un’ora), buen retiro dello scrittore vicentino sulle tracce del suo celebre romanzo Piccolo mondo antico.
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Avrebbe inseguito il vicino di casa prima di sparare
omicidio di un 41enne, suo vicino di casa. Il giudice, Luciano Storaci, ha convalidato l’arresto disponendo la custodia cautelare in carcere per l’indagato, Abbondio Luoni.L’uomo, ieri mattina, ha deciso di rispondere alle domande del giudice, ammettendo quanto accaduto e spiegando i motivi che l’hanno portato a imbracciare il fucile. L’inseguimento è andato in scena non appena, tra le viuzze della località Bagnana, è spuntato il 41enne. Quest’ultimo si è accorto subito di quanto stava avvenendo ed è prontamente scappato, riuscendo ad evitare il colpo esploso e rintanandosi poi in casa. Pare che l’aggressore abbia poi suonato anche il campanello, chiedendogli di uscire senza ovviamente ricevere risposta. Fortunatamente in quel momento i carabinieri di Bellagio, già allertati, stavano raggiungendo Lezzeno. In un primo momento era sembrato che il colpo fosse stato esploso in aria. La traiettoria ricostruita dopo il ritrovamento dei pallini ha però raccontato una realtà diversa, ovvero che la fucilata aveva viaggiato ad altezza d’uomo, a un metro e cinquanta dal suolo.
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Biblioteca di Dongo, l’incontro
Giovedì 24 ottobre, alle ore 18, allo Spazio Pifferi in via Indipendenza 80 a Como, Maria Erminia Acquistapace presenterà il suo libro: “Il vero oro di Dongo: gli antichi libri della biblioteca del convento francescano”. L’ingresso per il pubblico sarà libero.Un viaggio fatto di tante notizie, curiosità storiche e tante immagini che consentono al lettore di vedere quanto l’autrice spiega nelle pagine del libro: l’eccezionale patrimonio librario della Biblioteca del Convento Francescano