Caso Ticosa di Como, ieri il sindaco del capoluogo Mario Landriscina ha replicato alle recenti accuse del Pd lariano che aveva chiesto chiarimenti urgenti in merito al progetto di recupero dell’area su cui insisteva l’ex tintostamperia.«Condivideremo la soluzione con tutta la città» ha promesso ieri il primo cittadino. E ha aggiunto: «Fa specie che qualche parte politica intervenga quasi a voler condizionare un’iniziativa del Comune il quale ha voglia e interesse a discutere ampiamente con tutta la cittadinanza».Il Partito Democratico cittadino nei giorni scorsi, in un comunicato, aveva chiesto all’amministrazione comunale di voler vedere al più presto il piano di rinascita dell’area dove un tempo sorgeva la tintostamperia, poi acquisita dal Comune e al centro di una complicata vicenda di riqualificazione urbana di cui si attende ancora la fine dopo quasi quarant’anni. Tra le ipotesi ventilate, il trasferimento dello stesso Comune con i suoi uffici proprio nell’ex Ticosa.«Non abbiamo preclusioni a prescindere, ma vogliamo vedere le carte. Abbiamo timore che sia un bluff, magari dal punto di vista della sostenibilità economica, ma per capirlo dobbiamo sapere cosa ha effettivamente in mente l’amministrazione comunale del sindaco Landriscina», avevano scritto nel comunicato i consiglieri comunali del Pd Stefano Fanetti, Patrizia Lissi e Gabriele Guarisco assieme al segretario cittadino Tommaso Legnani.«L’amministrazione non intende fermarsi – ha incalzato ieri, nella sua risposta alle accuse del Pd, il sindaco Mario Landriscina – Abbiamo chiuso alcune partite importanti, quella legale che ci ha riconsegnato l’area e il piano di bonifica. Sarebbe deleterio per la città non pensare parallelamente a individuare una soluzione per la zona».Poi il sindaco ha aggiunto che, al momento, «si sta discutendo di un’idea. Vogliamo uscire da uno stallo che dura da decenni – infine sottolinea – l’apertura è totale, vogliamo ragionare con il quartiere anche perché parliamo di un’area di interesse per l’intera città di Como».
Categoria: Territorio
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Appello ai genitori per salvare le scuole. Prestino e Breccia attendono i sopralluoghi
Pozzanghere sui tetti e inferriate da rifare all’esterno. E all’interno fioriture di muffe e secchi per raccogliere l’acqua. Viste da fuori alcune scuole dell’Istituto Comprensivo Como Prestino-Breccia mostrano gli evidenti segni delle infiltrazioni d’acqua, ma le foto scattate in alcuni dei locali temporaneamente chiusi mostrano una realtà ancor più critica.Dalle pozze a pochi centimetri dalle prese della corrente e dai dispositivi elettronici alle pareti con vistose macchie di umido. Le infiltrazioni si trascinano da tempo e in alcuni casi come detto è comparsa la muffa. Muri scrostati, distacco di calcinacci, pannelli bagnati, secchi per raccogliere le gocce. La dirigente scolastica Simona Convenga nei giorni scorsi si è vista costretta a pubblicare sul sito Internet dell’istituto un lungo elenco di spazi interdetti all’attività scolastica. Quattro i plessi coinvolti dal provvedimento: le elementari di via Isonzo e via Nicolodi, le medie di via Picchi e la scuola dell’infanzia di piazzale Giotto. «Via Isonzo è la struttura che rivela le peggiori criticità, seguono piazzale Giotto e via Nicolodi», ha detto ieri la preside. In piazzale Giotto vengono segnalate infiltrazioni continue in cucina (sugli arredi e sul personale al lavoro), e pure pannelli multistrato intrisi di acqua. Non va meglio negli altri edifici. In via Isonzo l’intero secondo piano è chiuso ad eccezione dell’aula di informatica ma sono interdette all’uso altre classi (quelle del doposcuola ne sono un esempio). Nel corridoio principale via Nicolodi entra acqua dal tetto che viene poi raccolta in un secchio. Non mancano poi vetrate con telai arrugginiti e ulteriori infiltrazioni dai serramenti. Oltre a disagi per i locali di servizio alle palestre.Da Palazzo Cernezzi fanno sapere che i lavori, in particolare quelli più urgenti, partiranno nel più breve tempo possibile. Le risorse sono state trovate, resta da capire come verranno programmati gli interventi e quanto dureranno.Di fatto ieri non risultano compiuti sopralluoghi sulle strutture da parte del Comune di Como.«Abbiamo di fronte 24 ore, le prossime – ha detto la preside del plesso, Simona Convenga – che sono delicatissime dato che c’è stata molta pioggia. Con venerdì (oggi, ndr) siamo al terzo giorno di allarme su questa situazione. Le parole chiave per noi sono buon senso e diligenza nell’attenzione al rispetto delle regole. Attendo fiduciosa che il Comune faccia al più presto sopralluoghi, non solo tecnici visto che si sono pronunciati gli assessori a Edilizia pubblica e Politiche educativa. C’è la massima disponibilità a collaborare con i tecnici comunali. Da quando mi sono insediata, l’11 settembre scorso, abbiamo peraltro già avuto quattro sopralluoghi. Intendo fare un appello ai genitori delle scuole coinvolte perché possano collaborare attivamente a salvare le scuole, ad esempio con suggerimenti e consulenze tecniche, mettendosi a disposizione come volontari in una logica di sussidiarietà, e non escluderei l’ipotesi di chiedere loro anche un tributo di scopo naturalmente il tutto nel rispetto delle normative e con tutti crismi della legalità».
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Carate Urio, la Vecchia Regina chiude al traffico
La Vecchia Regina chiude al traffico nel comune di Carate Urio a causa dell’esecuzione di lavori di rifacimento della pavimentazione stradale. In una nota la provincia di Como informa che “la circolazione sarà vietata nel periodo compreso tra il 29 ottobre ed il 31 ottobre, dalle 9 alle 18”.La viabilità alternativa sarà costituita dalla SS340 Regina e dalla strada comunale via Santa Marta.
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Eventi di Natale, nuovo vertice sulla sicurezza in Comune.
Vertice in Comune a Como, tra gli organizzatori degli eventi di Natale e parte della giunta cittadina, per fare il punto sulle misure di sicurezza da mettere in atto durante il periodo natalizio. In questi giorni infatti sono in corso diverse riunioni del Comitato per l’ordine e la sicurezza. L’obiettivo resta lo stesso: la sicurezza nelle piazze comasche durante i giorni di grande affollamento per lo shopping e gli eventi legati al Natale come la tradizionale manifestazione della Città dei Balocchi. Si tratta di misure straordinarie, tra cui rientrano il Broletto silenziato, più addetti al controllo e alla sicurezza, maggior distanza tra le casette di Natale e ulteriori dettagli e indicazioni sugli impianti utilizzati, come ad esempio la tensostruttura che sarà allestita in piazza Roma. A traslocare da quest’ultima piazza potrebbe essere la casetta adibita a punto di ristoro – si tratterebbe di una polentoteca – una delle novità di questa nuova edizione degli eventi natalizi in città. Piazza Roma, infatti, non sarebbe destinata a uso commerciale. Forse, anche quest’ultima attrazione, come la Befana e l’arrivo di Babbo Natale, potrebbe traslocare in un’area meno centrale della città murata, si ipotizza ad esempio nella zona dei Giardini a lago.
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Lugano di nuovo nel mirino di “Striscia la Notizia”. Ma la satira sul Ticino non piace a tutti
Lugano nel mirino diStriscia la Notizia. E qualcuno non la prende con la necessaria filosofia.
Dopo aver raccontato la “fuga” dal cantone verso l’Italia di alcune famiglie ticinesi per ragioni economiche, le telecamere del tg satirico diCanale 5sono tornate sulle rive del Ceresio per raccontare, con il solito stile canzonatorio, le traversie dell’aeroporto di Agno, alle prese da tempo con una crisi davvero molto dura.
L’inviata diStriscia,Rajae Bezzaz, ha sunteggiato in pochissimi minuti una vicenda che si trascina da mesi e ha parlato di «cattedrale nel deserto», paragonando lo scalo ticinese ad alcuni aeroporti italiani di pari dimensioni e, a suo dire, di pari “inutilizzo” (Parma, Trapani, Siena, Salerno, Crotone).
Bezzaz ha anche tentato di intervistare – senza successo – il sindaco di Lugano,Marco Borradori, presidente del cda della società che gestisce Agno, e il direttore dello stesso aeroporto,Maurizio Merlo.
La nuova incursione luganese diStrisciaha avuto un’eco enorme sui media ticinesi, quasi tutti indispettiti per i toni di sfottò utilizzati dall’inviata.
Un copione che si è ripetuto in modo simile rispetto alla volta precedente. E che testimonia una certa insofferenza – o forse, più semplicemente, una scarsa abitudine – verso la satira televisiva dai toni forti.
In particolare, il vicedirettore delCorriere del Ticino,Gianni Righinetti, che già qualche settimana fa aveva scritto un pungente editoriale sul suo giornale, ha nuovamente criticato – stavolta sul Web – il servizio di Rajae Bezzaz.
«Dopo essersi manifestata per fare la carità a noi svizzerotti, dal suo pulpito considerati alla stregua di pezzenti, ed essendo stata bersagliata con uova marce sulle reti social, è tornata alla carica. E tornerà ancora, c’è da scommettere. È evidente che il tg satirico di Canale 5 ha individuato un filone e in Ticino ha deciso di mettere radici», scrive Righinetti.
In debito di autoironia, il vicedirettore delCorriereprosegue: «Tanta insistenza porta a chiedersi: forse che in Italia non vi siano argomenti sui quali costruire servizi per riempire quello spazio televisivo all’insegna dell’irriverenza? Dubitiamo che gli spunti manchino e non abbiamo mai creduto alla perfezione elvetica che oggi ci viene strumentalmente rinfacciata».
Ma c’è un ma. Con ogni evidenza, non piace un «martellamento» che «sta diventando sistematico».
Conclude Righinetti: «L’ironia ci piace, la scorrettezza molto meno». Dimenticando che la satira non ha regole.
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Bando della Regione, oltre due milioni di euro al Lario per combattere il dissesto idrogeologico
“Ancora una volta Regione Lombardia dimostra concretamente la sua volontà a sostenere i comuni lombardi mettendo a disposizione ingenti risorse economiche per finanziare azioni di prevenzione e di messa in sicurezza del reticolo idrico minore e per il ripristino di dissesti pericolosi.Una problematica particolarmente sentita nel territorio comasco a dimostrazione di quanto fosse importante intervenire in tale direzione”-
Lo dichiara il sottosegretario di Regione Lombardia con delega ai Rapporti con il Consiglio, il comasco,Fabrizio Turbain merito al nuovo bando deciso dalla Giunta lombarda.
“Una misura – ha detto ancora il sottosegretario – che ha riscontrato particolare interesse tra i comuni comaschi, come dimostrano i 23 progetti finanziati per un totale di 2.015.371 euro di investimenti, così suddivisi:Peglio 99.551 euro, Vercana 90.000 euro, Argegno 96.904 euro, Blevio 100.000 euro, Plesio 63.900 euro, Menaggio 90.000 euro, Lasnigo 81.000 euro, Bene Lario 84.010 euro, Torno 88.200 euro, Pognana Lario 85.500 euro, Livo 90.000 euro, Carugo 74.700 euro, Cavargna 90.000 euro, Valmorea 83.688 euro, San Siro 96.741 euro, Rezzago 99.876 euro, Faggeto Lario 100.000 euro, Claino Con Osteno 90.000 euro, Sorico 99.000 euro, Cusino 72.000 euro, Gera Lario 90.000 euro, Uggiate – Trevano 99.900 euro, Lezzeno 50.400 euro”.
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In arrivo una perturbazione dalla Penisola Iberica: giovedì all’insegna della pioggia. Venerdì il miglioramento
In queste ore, il riavvicinamento verso il Mediterraneo di una struttura depressionaria, attualmente centrata sulla Penisola Iberica, sta gradualmente convogliando sulla Lombardia un flusso umido dai quadranti meridionali in quota e dai quadranti orientali nei bassi strati. Lo segnala il servizio idrometeorologico di Arpa Lombardia. Fin dalle prime ore di domani sono previste precipitazioni a partire dalle zone occidentali della Lombardia, in estensione nel corso della giornata a gran parte della regione e in graduale esaurimento dalla serata.
Le precipitazioni risulteranno in parte anche a carattere di rovescio e temporale – specifica sempre Arpa Lombardia – con la formazione di linee temporalesche Sud-Nord, che potranno formarsi in particolare nella seconda parte della giornata di domani, interessando parte di Appennino e dei settori centro-occidentali di pianura e Prealpi, con probabili rovesci localmente abbondanti.
Per venerdì 25 ottobre, le precipitazioni tenderanno ad esaurirsi dopo le prime ore del mattino.
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Alberi anti-smog e borracce plastic free: approvate in consiglio comunale a Como due mozioni dei 5 Stelle
Il consiglio comunale di Como ha approvato lunedì sera, all’unanimità, due mozioni presentate dal consigliere del Movimento 5 Stelle Fabio Aleotti. La prima impegna la giunta a donare, anche tramite sponsorizzazioni o contributi di terzi, 6.500 borracce ad altrettanti studenti delle scuole elementari e medie della città. La seconda, impegna invece il sindaco e la giunta a piantumare alberi e piante con caratteristiche di alta assorbenza di agenti inquinanti secondo la classifica predisposta dall’Istituto di Biometeorologia di Bologna (Ibimet).
«Siamo felici che il consiglio Comunale abbia adottato questa importante iniziativa – ha scritto Aleotti in un comunicato stampa – si prosegue così la strada intrapresa con l’approvazione sempre all’unanimità della mozione Comune di Como Plastic Free».
«Sono piccoli passi – ha aggiunto Aleotti – gesti tangibili per cercare di formare, con esempi concreti dell’amministrazione, una coscienza collettiva per la salvaguardia del pianeta che passa da tutti noi anche nei gesti di tutti i giorni».
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Forno crematorio di Como, si riparte. Il Tar di Milano ha respinto il ricorso sul bando
Respinto il ricorso sul bando di gestione per il forno crematorio di Como. Lo ha sentenziato il Tar di Milano, che ha giudicato la richiesta inammissibile.
Il ricorso era stato presentato da una società che non ha potuto prendere parte alla gara per la gestione dell’impianto crematorio, a causa delle caratteristiche stesse del bando. Un procedimento che aveva inevitabilmente paralizzato l’attesa riapertura del servizio al Cimitero monumentale.
La vicenda del forno comasco è tristemente nota, compresi questi ultimi passaggi. Dopo lunghi lavori di adeguamento e manutenzione straordinaria, si era arrivati alla composizione del bando per l’affidamento del servizio. Alla vigilia dell’apertura dell’unica busta per la gestione della struttura – lo scorso mese di maggio – si era presentato un intoppo, ossia il ricorso al Tribunale amministrativo regionale di Milano.
Un atto che, come anticipato, ha di fatto bloccato la ripresa dell’attività a un passo da quella che sembrava ormai essere la soluzione dei problemi per molti comaschi. Oggi chi perde un congiunto e sceglie la cremazione è costretto a peregrinare per le altre province lombarde o ad andare in Canton Ticino. Si tratta di un notevole aggravio di costi, per non parlare delle oggettive difficoltà da parte dei congiunti di seguire tutti i passaggi del funerale tra una struttura e l’altra.
«A giorni sarà convocata la commissione per l’apertura dell’unica offerta arrivata in Comune», ha detto ieri l’assessore al Patrimonio di Palazzo Cernezzi,Francesco PettignanoaEspansione Tv.
A maggio scorso, alla chiusura dei termini del bando, a Palazzo Cernezzi era arrivata un’offerta da parte di un’Ati, un’associazione temporanea di imprese. Il Comune avrebbe dovuto, nel giro di qualche giorno, convocare una commissione tecnica per giudicare l’offerta, e in caso di parere positivo, affidare la struttura affinché venisse gestita per due anni e mezzo, fino al 31 dicembre 2021.
I tempi, a causa del ricorso, si sono inevitabilmente allungati. Ora occorrerà attendere il parere della commissione e capire quali saranno i tempi per la riapertura del forno di Como, chiuso dal 4 giugno del 2016.
Sempre ieri, in serata, Palazzo Cernezzi in una nota, ha confermato la comunicazione ricevuta da Tar di Milano riguardo il respingimento del ricorso. «Gli uffici del Comune convocheranno la commissione di gara per l’apertura dell’offerta. Dopo questa attesa speriamo nella validità dell’offerta in modo che si possa procedere all’assegnazione in tempi brevi», ha scritto nella nota l’assessore Francesco Pettignano.
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Giovane trovato morto in via Paoli, a Como. La polizia cerca la persona che ha travolto il 22enne senza poi soccorrerlo
Indagini serrate della polizia di Como per individuare l’auto pirata che, all’alba di domenica scorsa, ha travolto un ragazzo di 22 anni di Rebbio senza poi fermarsi a soccorrerlo.
Trovato in fin di vita a bordo strada, in via Pasquale Paoli, attorno alle 5.30, il giovane –Gaetano Banfi– è morto in ospedale al Sant’Anna poco dopo essere stato soccorso.
Gli agenti della squadra mobile della Questura di Como stanno seguendo la pista di un’auto pirata che avrebbe travolto il giovane mentre camminava da solo in un tratto buio e a senso unico, una stradina che porta a via Clemente XIII.
Gaetano Banfi, giardiniere, viveva con la mamma a Rebbio. Il 22enne aveva trascorso il sabato sera con gli amici in città. Poi, al momento di tornare, si era fatto lasciare a qualche chilometro da casa.
Erano circa le 5.30 del mattino quando un automobilista che in quel momento stava passando in via Paoli, ha notato il ragazzo a terra e ha chiamato i soccorsi. Gaetano era ancora vivo, ma è morto poco dopo. Gli agenti in queste ore stanno analizzando le immagini delle numerose telecamere della zona nel tentativo di individuare l’auto pirata. Le riprese degli impianti pubblici, fanno sapere dalla Questura, sono poche e a bassa risoluzione e i poliziotti sono costretti ad affidarsi soprattutto alle telecamere dei privati.
Una mole notevole di materiale, che gli agenti della mobile stanno analizzando nei minimi dettagli.
Gli inquirenti vogliono ricostruire esattamente il percorso seguito da Gaetano dal momento in cui, attorno alle 4.10 del mattino, è sceso dall’auto di un’amica in zona Camerlata fino al tragico incidente.
Attesa anche per l’autopsia sul corpo del giovane comasco. L’esame dovrebbe aiutare gli inquirenti a chiarire la dinamica dell’incidente.
Commozione e dolore a Rebbio, dove Gaetano viveva con la mamma. Gli amici ieri sera hanno invitato tutti i residenti del quartiere ad accendere una candela e metterla sulla finestra in ricordo del ragazzo e in segno di vicinanza alla sua famiglia.