Categoria: Territorio

  • Da domenica il tradizionale rito del bacio del Crocifisso a Como

    Da domenica il tradizionale rito del bacio del Crocifisso a Como

    Comincia domenica pomeriggio il tradizionale rito del bacio del Crocifisso nel Santuario di viale Varese, a Como.

    Prima, alle 15, il momento di preghiera sarà presieduto dall’arciprete della Basilica di San Fedele, don Pietro Mitta. Al termine sarà possibile vivere il rito del bacio miracoloso. Va invece sottolineato come – considerate le avverse previsioni meteo di questa mattina, con precipitazioni abbondanti -la processione delle Palme da San Fedele alla Cattedrale, guidata dal Vescovo Oscar, non si svolgerà. Il pontificale delle ore 10, presieduto da monsignor Cantoni, si terrà direttamente in Cattedrale.Lunedì, invece, la giornata sarà dedicata ai malati (con la Via Crucis, la Messa e la benedizione nel pomeriggio, con l’assistente Unitalsi Como don Giovanni Corradini).

    Tutti i particolari delle celebrazioni pasquali domani in edicola con ilCorriere di Como.

  • Il Ceresio comasco resta senza battelli giornalieri

    Il Ceresio comasco resta senza battelli giornalieri

    A vuoto il vertice tra Comuni e Navigazione. In un comunicato annunciati generici buoni propositi ma nulla di concretoPorlezza e il bacino comasco del Lago di Lugano non avranno il collegamento giornaliero con il battello da Lugano. Resta confermato il taglio deciso in modo unilaterale dalla Navigazione della città ticinese. E a nulla sembra essere servito l’incontro di giovedì scorso tra i dirigenti dell’azienda di trasporto e i sindaci dei Comuni del ramo comasco del Ceresio.In un comunicato stampa diffuso ieri si parla genericamente della «volontà di collaborare fattivamente al rilancio e alla promozione del bacino della provincia di Como» e di «valutare le misure da intraprendere insieme per contribuire al raggiungimento di questo obiettivo».Quali siano queste misure, e in quali termini, risorse o moduli organizzativi si voglia raggiungere l’obiettivo non è stato detto. Il Corriere di Como ha interpellato i sindaci di Porlezza e di Claino con Osteno, Sergio Erculiani e Giovanni Bernasconi, chiedendo loro quali fossero i «punti di vista» e le «varie ipotesi di lavoro» emersi dal «non facile confronto» della riunione.Entrambi gli amministratori non hanno voluto rispondere, rimettendosi a quanto scritto nel comunicato. Si può soltanto dire con certezza che sia Porlezza sia Claino hanno delegato l’autorità di bacino del Ceresio «per un ulteriore incontro nel quale – questa è la formulazione un po’ vaga utilizzata – dovranno essere sviluppati in termini concreti e organici tre concetti di base: soluzione a breve per la stagione 2019; soluzione in prospettiva per la stagione 2020; progetti a lungo termine».Non è chiaro il motivo per cui questi «concetti» non siano stati illustrati e spiegati all’opinione pubblica in modo esplicito, senza trincerarsi dietro formule fumose e incomprensibili. Evidentemente, la trasparenza e il bisogno di chiarezza nei confronti dei cittadini non sono giudicati necessari.In ogni caso, pur tra le righe di un comunicato scritto per non dire nulla, è alla fine evidente come il risultato della riunione di giovedì sia stato totalmente interlocutorio. La Navigazione ha infatti «confermato il proprio impegno a sviluppare un sempre più efficace servizio» ricordando però di doversi «confrontare con una complessa organizzazione delle attività che deve tenere conto delle risorse», delle «esigenze effettive del territorio» e dei «dati statistici». Come dire: i soldi sono pochi, i passeggeri pure. Arrangiatevi.

  • Il Coro della Scala conquista Como. Folla in Duomo e grande successo su Etv: la musica sacra ha incantato la città

    Il Coro della Scala conquista Como. Folla in Duomo e grande successo su Etv: la musica sacra ha incantato la città

    Il Coro del Teatro alla Scala ha incantato la città. Il concerto di mercoledì sera, in un Duomo gremito, ha rappresentato un evento indimenticabile per i presenti e per i tanti che hanno potuto seguire l’esibizione grazie alla diretta di Etv. Decisamente soddisfatto Giovanni Pontiggia, presidente della Banca di Credito Cooperativo Brianza e Laghi, che ha promosso questo appuntamento culturale di prestigio. «È stata una serata entusiasmante per diverse ragioni. Innanzitutto per la risposta della gente che ha partecipato numerosa. Da sottolineare poi la massima disponibilità e l’impegno del Capitolo del Duomo che ha creduto nell’evento e si è impegnato al massimo – ha spiegato Giovanni Pontiggia – Eventi simili dimostrano come sia possibile per una città riscoprire il senso di collaborazione disinteressata, lontana da logiche di appartenenza. Fatto questo che non può che fare bene a una comunità». Il concerto diretto dal maestro Bruno Casoni è stato dedicato a tre partiture sacre contemporanee come le Litanies à la Vierge Noire di Francis Poulenc, il Requiem, Op.9 di Maurice Duruflé e la Missa Papae Pauli di Luciano Chailly. «Mercoledì sera ha vinto la cultura di qualità – prosegue il presidente Pontiggia – Per noi è sicuramente stato un impegno ben ripagato. Siamo partiti da Como con simili iniziative e visto il successo ottenuto si potrà ragionare su altri eventi anche in zone come Monza o Lecco».

  • La critica: «Pedemontana, tre addetti al chilometro senza un casello»

    La critica: «Pedemontana, tre addetti al chilometro senza un casello»

    «Il progetto non sta in piedi, Pedemontana è finita su un binario morto da 5 anni». Non usa giri di parole Dario Balotta, presidente dell’Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni Infrastrutture e Trasporti, nel fotografare la realtà attuale di una delle infrastrutture più controverse e al centro delle polemiche anche in provincia di Como.Si tratta di un’opera, sempre secondo la visione di Balotta, ormai priva di senso. «E l’atto aggiuntivo che è stato sottoscritto dal Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli non basterà per raddrizzare le sorti della Pedemontana Lombarda. In 15 anni la concessionaria ha dissipato tutto lo stanziamento statale di 1,4 miliardi, per soli 22 km del primo lotto spendendo la cifra record di 66 milioni a chilometro che doveva invece spendere con l’effettivo avanzamento dei lavori su tutti i lotti (67 chilometri complessivi)». Si tratta inoltre di un’infrastruttura il cui progetto è «irrealizzabile per motivi ambientali e finanziari. Per questo si è preferito partire con tre inutili e costosi tronconi del lotto A: le mini tangenziali di Varese, di Como e il tratto Cassano Magnago-Lentate. Tratte che ora sono sottoutilizzate per le alte tariffe di Pedemontana, doppie rispetto alle altre autostrade lombarde».Un durissimo attacco che si conclude con un affondo ulteriore. «Più che per il completamento dell’opera sembra che ormai Pedemontana debba essere tenuta in vita per assicurare i 121 dipendenti (3 addetti a chilometro, un record per un’autostrada senza caselli) che è diventata una fabbrica del consenso», ha aggiunto sempre il presidente dell’Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni Infrastrutture e Trasporti.

  • Lavori vicini alla conclusione: la riapertura della Novedratese nel pomeriggio di lunedì

    Lavori vicini alla conclusione: la riapertura della Novedratese nel pomeriggio di lunedì

    Riaprirà al traffico nel pomeriggio di lunedì 15 aprile il ponte di Carimate lungo la Novedratese, rimasto danneggiato da un camion lo scorso 18 marzo. Lo ha comunicato con una nota l’amministrazione provinciale.

  • Arrivano le guardie contro i pic-nic a Villa Olmo

    Arrivano le guardie contro i pic-nic a Villa Olmo

    Turisti come usa dire oggi “spiaggiati” con tanto di teli
    da picnic, braghette e costumini, come fossimo a Rimini. E non in spiaggette
    isolate, o fazzoletti di verde anonimi ma nel parco su cui la Fondazione
    Cariplo ha puntato una giocata da 5 milioni di euro, per far tornare agli
    antichi fasti una struttura fondamentale per Como, quale Villa Olmo.

    Il Comune di Como pertanto ha deciso di non abbassare la
    guardia. E mobilita le guardie ecologiche volontarie contro il degrado. È
    insomma alle porte una stretta di Palazzo Cernezzi contro turisti e cittadini
    che non rispettano le regole.

    A presidiare il giardino di Villa Olmo saranno infatti le
    guardie ecologiche assieme ad alcuni settori della protezione civile.

    Obiettivo:
    controllare il parterre della villa che puntualmente, appena il clima inizia a
    diventare più mite e si apre la bella stagione del turismo nel capoluogo, viene
    scambiato appunto per un parco privo di regole ossia un gigantesco tappeto verde
    dove stendersi a prendere il sole, fare picnic, giocare e portare a spasso il
    cane.

    Il problema però è che lo spazio non è un parco, ma un
    giardino. Il parterre di Villa Olmo, più precisamente. La casa della cultura
    dei comaschi e dei turisti, che si è voluto peraltro nobilitare come orto
    botanico per cui in futuro si pagherà anche un biglietto di accesso per le
    visite guidate.

    Per fare in modo
    che l’area non venga rovinata prima dell’inizio dell’estate, il Comune di Como
    invierà gruppi di guardie ecologiche a presidiare il giardino allo scopo di far
    rispettare le regole e mantenere così inalterato il decoro nell’area.

    La scorsa estate
    sono stati in molti i turisti che, attrezzati per andare in piscina al lido di
    Villa Olmo e dopo averlo trovato sbarrato, hanno deciso di accamparsi nel
    parco.

    Il gioiello della città si è così trasformato in un lido,
    con teli, borse e borsoni sul prato e turisti stesi al sole. Quest’anno però il
    lido, quello vero, dovrebbe riaprire in tempo per l’estate.

    Le guardie ecologiche volontarie non saranno impegnate
    soltanto a Villa Olmo, il Comune ha fatto sapere che alcuni volontari saranno
    posti a presidio del Parco della Spina Verde.

  • Gli autotrasportatori “minacciano” il blocco. Categorie pronte a fermarsi una settimana

    Gli autotrasportatori “minacciano” il blocco. Categorie pronte a fermarsi una settimana

    Una mobilitazione che rischia di paralizzare il territorio provinciale. È quella annunciata dalle categorie degli autotrasportatori in una nota durissima dove si preannunciano, dal prossimo 26 aprile, manifestazioni di protesta che potrebbero trasformarsi in «misure ancora più eclatanti come il fermo dell’autotrasporto, sul territorio provinciale, per una settimana. Le date di queste iniziative verranno rese note dopo le riunioni delle associazioni firmatarie». A sottoscrivere il documento sono Luca Riva (presidente Cna Fita Como e Lombardia), Giorgio Colato (presidente Fai Como) e Roberto Galli (presidente Confartigianato Como).Diverse le rivendicazioni. Innanzitutto la mancata risposta del Prefetto ad un incontro richiesto dalle associazioni. Inoltre «il deterioramento della situazione viaria di confine, con la mancata realizzazione di idonee infrastrutture di sosta gratuita per i mezzi pesanti, per i quali l’unica soluzione ancora utilizzabile è l’area “Lario Tir”. Area che ha comportato ingenti investimenti pubblici con un raccordo diretto all’autostrada. Pertanto si chiede l’utilizzo gratuito ai trasportatori con il ripristino dell’intera area “Lario Tir”, quale piattaforma selettiva di traffico, oltre che per la sosta e per le situazioni di emergenza». Denunciata anche la cattiva manutenzione o addirittura «l’assenza di infrastrutture adeguate. Siamo in un territorio in cui la competitività delle imprese è penalizzata dai maggiori costi del trasporto sostenuti anche per piccoli percorsi che di fatto però diventano lunghi calvari che si trasformano in tragedia, non disponendo di percorsi alternativi disponibili».Per quanto riguarda la mancanza di risorse, infine, le associazioni di categoria firmatarie invitano gli enti territoriali e i politici a chiedere a Roma «il ristorno di un’adeguata percentuale (almeno il 10%) sugli incassi realizzati dal Ministero delle Finanze per gli introiti doganali e le accise, che ammontano a circa 600 milioni di euro all’anno». Da ultimo vengono segnalate le difficoltà della categoria negli uffici della Pubblica amministrazione, motivati per lo più dalla carenza di personale idoneo, che ritardano il rilascio di documenti indispensabili.

  • La scomparsa di Livio Trivella, per anni impegnato nella valorizzazione della Valle Intelvi e del suo patrimonio culturale

    La scomparsa di Livio Trivella, per anni impegnato nella valorizzazione della Valle Intelvi e del suo patrimonio culturale

    E’ lutto nel mondo della cultura comasca per la scomparsa, a 86 anni di Livio Trivella. Il suo impegno è stato soprattutto per la valorizzazione del patrimonio culturale della Valle Intelvi. Trivella è stato infatti lo storico presidente di Appacuvi, l’associazione che ha lo scopo di proteggere e far conoscere i beni e le ricchezze del territorio intelvese. Componente del consiglio direttivo di Valle Intelvi Turismo, Trivella era sempre in prima linea nelle varie iniziative organizzate nella zona.

    Lo ha ricordato, ad esempio, il direttivo del Comitato funicolare Lanzo Intelvi: “Livio era tra i più convinti sostenitori della nostra battaglia per la riattivazione della funicolare quale parte fondamentale del patrimonio storico, artistico e ambientale della valle” è stato scritto sulla pagina Facebook del gruppo.

  • Campione d’Italia nel territorio doganale Ue,  petizione con 1.600 firme chiede la revoca della direttiva

    Campione d’Italia nel territorio doganale Ue, petizione con 1.600 firme chiede la revoca della direttiva

    Sospendere o annullare la direttiva comunitaria del 2018, approvata lo scorso febbraio, che prevede l’inclusione del Comune di Campione nel territorio doganale comunitario. A chiederlo ben 1.605 cittadini, firmatari di una petizione inviata alla Ue e depositata in originale al commissario prefettizio Giorgio Zanzi. La paura è infatti che si possano incrinare irrimediabilmente i rapporti con la Svizzera.La direttiva in oggetto prevede il mantenimento da un punto di vista fiscale dell’esenzione dell’Iva ma introduce l’applicazione delle varie accise. «Attualmente il comune di Campione, dal punto di vista doganale viene considerato territorio elvetico e risulta chiaro che l’attuazione della direttiva determinerà l’immediata interruzione del rapporto di collaborazione e buon vicinato tra Campione e la Svizzera, portando inevitabilmente alla cessazione e sospensione di tutti i servizi pubblici essenziali che oggi vengono garantiti agli abitanti solo con la collaborazione esistente con la Svizzera e con il Canton Ticino», si legge nel testo della petizione.

    Tra questi, ad esempio, i servizi sanitari e di ambulanza e la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. I firmatari puntano a tutelare il libero passaggio con la Svizzera. Di fatto i possibili «atti di ritorsione internazionalmente leciti, per un’eventuale attuazione della direttiva, potrebbero portare a una recrudescenza dell’esercizio della sovranità doganale in ingresso e uscita dall’unica strada di accesso a Campione da parte delle autorità doganali svizzere. Fatto che colpirebbe la comunità, pregiudicando l’attuale libero accesso al comune con grave danno per la vita degli abitanti, dei negozi e degli eventuali fruitori della casa da gioco», si legge nel testo. Inoltre due giorni dopo l’approvazione della direttiva da parte del Consiglio della Ue, il Consiglio federale elvetico si era espresso – in risposta a un’interpellanza in materia – manifestando la necessità di creare un nuovo confine doganale tra il territorio elvetico e il comune di Campione d’Italia.

  • La festa della Polizia di Stato al Teatro Sociale: «Reati in calo ma la sicurezza assoluta è utopia»

    La festa della Polizia di Stato al Teatro Sociale: «Reati in calo ma la sicurezza assoluta è utopia»

    Reati in calo nel primo trimestre del 22%, da 4.193 registrati nel gennaio-marzo del 2018, a 3.425 del 2019. E anche i furti nelle abitazioni, negli ultimi tre mesi (gennaio-marzo) sono sensibilmente calati rispetto ai tre mesi precedenti, scendendo da 867 a 535 (-38%). Eppure, nonostante questi numeri, «molti cittadini hanno la percezione, magari in base a pregiudizi o a una scarsa informazione critica, di vivere in un contesto sociale aggressivo e insicuro. Un gap, quello tra realtà e percezione, determinato però non solo dalle legittime preoccupazioni delle persone, ma anche dall’illusione di un’utopistica sicurezza assoluta».A parlare è stato il Questore di Como Giuseppe De Angelis, nel corso dei festeggiamenti di oggi al Teatro Sociale per il 167° anniversario della fondazione della Polizia di Stato. Tradizionale evento andato in scena di fronte alla autorità cittadine e che è servito per fare il punto della situazione sul fronte della lotta alla criminalità. Partendo appunto dai reati, che nel 2019 sono scesi (rispetto all’intero 2018) dello 0,43%, da 16.645 a 16.573.L’approfondimento sul Corriere di Como in edicola domani, giovedì 11 aprile