Spacciava droga a un minorenne: un 28enne è stato arrestato dai carabinieri di Cantù, impegnati nei controlli durante la “movida” canturina del mercoledì notte.I militari hanno notato quattro persone in atteggiamento sospetto all’interno del parco pubblico di via Colombo, e sono intervenuti identificando i presenti. A insospettire i militari, la presenza nel gruppetto di un ragazzo visibilmente più grande degli altri tre, tutti minorenni.Il 28enne, canturino, è stato trovato in possesso di poco più di 6 grammi di hashish e circa mezzo grammo di marijuana.I carabinieri hanno quindi appurato che poco prima il giovane aveva venduto droga a uno dei minorenni: hanno arrestato il 28enne e l’hanno portato in carcere al Bassone di Como, dove è in attesa di giudizio di convalida. Da tempo Cantù cerca di porre un freno ai mercoledì sera all’insegna dei drink e dello sballo in centro, spesso segnati da eccessi ed episodi di violenza.
Categoria: Cronaca
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Caos sulla Regina, il sindaco di Tremezzina attacca sui social gli «imprecatori da Facebook»
Un chilometrico post suFacebookper rispondere a critiche ritenute ingiuste. Un «papiro», necessario, anche se troppo lungo per unsocial network. Qualcosa in più di uno sfogo, che «non avrà certamente ilikeche si raccolgono con un semplice urlo di indignazione e/o di accusa» ma che almeno tenta di fare chiarezza.
Mentre sulla Regina (e online) erano ancora vivi gli echi delle incazzature degli automobilisti rimasti in coda per ore, il sindaco di Tremezzina,Mauro Guerra, si è messo al computer per rispondere ai «diversi “risolutori di problemi da tastiera” e “imprecatori da Facebook”» che lo accusavano direttamente di disinteressarsi del problema.
«Ora, francamente, basta – ha scritto Guerra – Mentre loro scrivevano io, da giorni, ho attivato i contatti e disposto i finanziamenti per far ripartire il servizio dei movieri».
Al di là del comprensibile sfogo, il sindaco del Comune rivierasco ha analizzato con una certa lucidità le questioni e offerto anche una possibile, nuova, proposta di soluzione.
Dopo aver «informato» i suoi interlocutori che «i nostri vigili non sono dotati di strumenti di dematerializzazione e teletrasporto per spostare i mezzi che bloccano la Regina», Guerra ha ricordato che «la strada è quella che è. Del tutto inadeguata a sopportare gli attuali volumi di traffico. Per questo da anni mi batto, anche contro resistenze locali, per la realizzazione della variante della Tremezzina. Per questo va assolutamente rispettato il cronoprogramma fissato con il ministroGraziano Delrioche prevede l’emissione del bando di gara per l’affidamento dei lavori entro il 31 dicembre 2018. E conto, su questo, sulla vigilanza e l’impegno degli attuali parlamentari comaschi, al di là delle appartenenze politiche».Il cantiere della variante, ha scritto il sindaco di Tremezzina, «va aperto entro la fine del 2019».
Detto ciò, ha aggiunto Guerra, «la crescita dei volumi di traffico degli ultimi tempi, e in particolare quest’anno» impone interventi immediati. «Anche grazie ai dati che ci vengono dai nuovi sistemi di monitoraggio che abbiamo realizzato in questi anni, stiamo lavorando ad una proposta da portare al tavolo in Prefettura con l’Anas per chiedere una nuova regolazione di traffico pesante e pullman turistici che sposti lo stesso il più possibile sulla fascia notturna e dia maggiore forza alle percorrenze a senso unico e al governo dei flussi turistici».
È giusto «tutelare il sistema economico del nostro territorio – conclude quindi Mauro Guerra – ma siamo oggi a un punto in cui il peggio che possa capitare alle nostre attività è ciò che accade ormai ogni giorno: blocchi di ore che sono ritardi e disagi per tutti i cittadini ma che, al contempo, sono costi sempre maggiori proprio per le attività economiche».
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I carabinieri setacciano i boschi della droga
Hanno passato al setaccio i boschi tra Beregazzo e Binago i carabinieri di Olgiate Comasco. Luoghi tristemente noti per gli episodi di spaccio.
I militari hanno trovato i chiari segnali di bivacchi di fortuna. Sedie, sdraio, perfino delle poltrone e dei tavolini di fortuna. Tutto coperto da un telo impermeabile e pronto per essere utilizzato dagli spacciatori e dai clienti per confezionare la droga e in qualche caso consumarla direttamente sul posto.
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Carabinieri in chiesa a Cernobbio parlano delle truffe agli anziani
Carabinieri di Cernobbio in chiesa, nella parrocchiale del paese, per una lezione agli anziani contro i furti e le truffe. È successo domenica scorsa nel paese lariano. Il comandante della stazione di Cernobbio Gerlando Tantillo, ha parlato ad un centinaio di fedeli mettendoli in guardia dai pericoli e dai raggiri.
Tra questi le truffe dei falsi nipoti, dei falsi funzionari di Inps, Catasto, Agenzia delle Entrate e simili, ma anche dei finti carabinieri e avvocati. Lezione che si ripeterà – per volere dell’Arma – anche in altre chiese e centri civici.
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Carabinieri, nuovo comandante a Dongo in Altolago
Il maresciallo ordinarioGeneroso Schiavoneè il nuovo comandante della stazione dei carabinieri di Dongo, presidio militare della compagnia di Menaggio con competenza territoriale sui comuni di Cremia, Garzeno, Musso, Pianello del Lario, Stazzona e, ovviamente, Dongo.
Schiavone è nato a Nusco (Avellino) nel 1976. Si è arruolato nell’Arma 20 anni fa, nel settembre 1998 e ha frequentato il 10° Corso allievi marescialli dei carabinieri a Firenze.
Prima di arrivare in Altolago ha prestato servizio nella “Legione carabinieri Campania” e nella “Legione carabinieri Lombardia” (a Sondrio, Lecco, Cremella e Besana Brianza). Da settembre 2013 e fino a oggi è stato 1° addetto – il cosiddetto “sottordine” – della stazione carabinieri di Seveso.
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Carimate, incendio in un’azienda agricola
Un centinaio di rotoballe di fieno in fiamme e cinque squadre dei vigili del fuoco in azione dal primo pomeriggio.
Questo il primo bilancio dell’incendio in un’azienda agricola a Carimate, in via Villa Calvi.
Nel fienile, nel quale erano immagazzinate le rotoballe, per cause ancora da chiarire è scoppiato un incendio. Per spegnere le fiamme, che si sono propagate molto rapidamente, sono intervenute cinque squadre dei comandi dei vigili del fuoco di Como e Milano. Fortunatamente, non si sono registrati feriti né intossicati.
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Carta d’identità elettronica. A Como due mesi d’attesa
Appuntamento a novembre per i residenti del capoluogo che hanno bisogno di rinnovare la carta d’identità. Il documento viene rilasciato solo nel nuovo formato elettronico e per ottenerlo è necessario presentarsi allo sportello dell’ufficio anagrafe del Comune di Como solo su appuntamento.
La carta d’identità elettronica è stata introdotta a Como il 4 dicembre 2017 e da allora i tempi d’attesa hanno raggiunto anche i tre mesi. Ieri sono state aggiornate le agende elettroniche per le prenotazioni degli appuntamenti sul portale di Palazzo Cernezzi. Le prime date disponibili sono all’inizio del mese di novembre, con un’attesa dunque di poco più di due mesi.
In caso di richieste urgenti, è possibile presentarsi con un certificato che attesti la motivazione della necessità immediata del documento. In questo caso, è possibile essere ricevuti allo sportello senza appuntamento ma solo tra una prenotazione e l’altra, quando gli operatori hanno un momento disponibile. L’attesa dunque potrebbe anche protrarsi a lungo. Il problema della necessità di avere in tempi rapidi un documento riguarda in particolare i comaschi che si spostano abitualmente nella vicina Svizzera e che non possono varcare la frontiera senza un documento di identità valido.
Gli appuntamenti per la carta d’identità possono essere prenotati telefonicamente al numero 031 252.077 dalle 9 alle 13, dal lunedì al venerdì, oppure online collegandosi al sitowww.comune.como.ite verificando direttamente le date disponibili.
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Carugo, investito in bici: perde la vita uomo di 85 anni
Tragico incidente nel primo pomeriggio di oggi a Carugo, in via Cavour. Un uomo di 85 anni che stava pedalando in sella alla sua bicicletta, per cause ancora in fase di accertamento, sarebbe stato investito da un furgone. La dinamica di quanto accaduto è ancora al vaglio dei carabinieri. Non è escluso che l’uomo abbia avuto un malore e che per questo sia caduto e sia poi stato investito dal mezzo.
L’incidente è avvenuto attorno alle 14. L’anziano, residente in paese, è apparso subito in condizioni disperate. Per i soccorsi è intervenuta la Croce Rossa di Cantù e si è poi levato in volo anche l’elicottero del 118. Il pensionato è stato rianimato e trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Cantù, dove è purtroppo morto poco dopo il ricovero nonostante i tentativi dei medici di salvargli la vita.
Indagini dei carabinieri della compagnia di Cantù per chiarire quanto accaduto e accertare la causa e la dinamica dell’incidente.
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Casate, ghiaccio dalla prossima settimana. I lavori sono in ritardo, ma le società sportive possono già entrare
Nei giorni scorsi i dirigenti delle squadre avevano espresso preoccupazione sui tempi
Lavori quasi ultimati al Palazzetto del Ghiaccio di Casate. Il cantiere, che si sarebbe dovuto chiudere dagli intenti dell’assessore allo Sport, a fine agosto, è un po’ in ritardo, come abbiamo anticipato nei giorni scorsi. Quello che più conta, per le società sportive, è che potranno iniziare a utilizzare prestissimo la struttura con i loro centinaia di atleti.
Ieri mattina il sopralluogo, per verificare lo stato del cantiere, da parte dell’assessore allo Sport, Marco Galli, con il direttore di Csu Marco Benzoni e i dirigenti delle società sportive.
«La parte finale dei lavori – ha spiegato Marco Galli ai microfoni di Etv – verranno ultimati probabilmente a fine settembre. In realtà da metà settembre saremo in grado di riaprire i battenti alle società sportive. Possiamo già iniziare a fare il ghiaccio e la stagione degli atleti sarà così in linea con i tempo degli ultimi cinque anni», conclude Galli.
Una settimana fa erano state le associazioni sportive comasche a dirsi preoccupate sulla riapertura in tempi brevi del Palazzetto.Il sopralluogo di questa mattina sembra averli rassicurati, anche se il presidente dell’Asga, Ivan Lodi ha precisato ieri a Etv: «Quando vedremo il ghiaccio in pista saremo davvero tranquilli. Solo allora si potrà pensare che la stagione sportiva sia realmente iniziata».I lavori nel complesso porteranno alla separazione del pubblico con l’area dedicata agli sportivi.
Inoltre, con la creazione di alcune vie di fuga, necessarie per garantire l’agibilità completa dell’impianto, si potrà arrivare a ospitare in tribuna fino a 600 persone, contro i 99 posti attuali.Il direttore della Csu, Marco Benzoni, assicura che sarà tutto pronto per la prima gara casalinga dell’Hockey Como. La gloriosa società lariana il 22 settembre inizierà il campionato con la prima squadra nella Ihl, ma il debutto sulla pista di Alleghe, mentre il primo match a Casate sarà il 30 settembre. «La situazione ormai è in dirittura d’arrivo – ha spiegato Benzoni a Etv – stiamo ultimando alcuni dettagli». Nelle prossime ore è prevista l’imbiancatura degli spogliatoi. La prossima settimana il ghiaccio: per il giorno preciso molto dipenderà dalle temperature esterne.
Oggi iniziano i lavori alla piscina per il rifacimento delle vasche. Il cantiere, da programma, durerà 150 giorni. La riapertura dunque non avverrà prima del gennaio del prossimo anno.
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Casinò, aiuti solo per i residenti in Svizzera. La Cisl: «Un paradosso da risolvere subito»
Il paradosso della Svizzera, che ha già dato il benestare al pagamento dell’indennità di disoccupazione per i dipendenti del Casinò di Campione residenti nella Confederazione, mentre chi risiede nell’exclave italiana e in altri Comuni della Penisola rimane senza alcun aiuto, ha suscitato l’immediata reazione del mondo sindacale lariano. «Purtroppo nessuno si stupisce più che la Svizzera si sia mossa in modo più efficiente e celere dell’Italia, ma credo che non si possa lasciare senza aiuti chi vive nel nostro Paese – dice la segretaria generale della Cisl dei Laghi – La situazione andrà messa sul tavolo previsto in Prefettura martedì 4 settembre. Anche a livello di immagine internazionale, tutti i dipendenti del Casinò debbono avere lo stesso trattamento».
I lavoratori della casa da gioco, dalla dichiarazione di fallimento, vivono in una sorta di limbo. Nessuno ha mai ricevuto una lettera di licenziamento. Non si può così accedere ad alcun ammortizzatore sociale. «Tecnicamente sono in aspettativa non retribuita – spiega Adria Bartolich – in attesa di accedere alla Naspi (indennità di disoccupazione). Non è pensabile che si possa attendere fino all’udienza di gennaio in Tribunale. Si tratta di una situazione complicata – prosegue la segretaria generale della Cisl dei Laghi – Come si può dire che, visto che i dipendenti del Casinò hanno guadagnato tanto prima, possono aspettare? Oggi le famiglie stanno sopravvivendo grazie ai risparmi, ma c’è chi è già in serie difficoltà».
Secondo Adria Bartolich la riapertura del Casinò rimane una priorità, pur con condizioni molto diverse dal passato. «Credo che dovrebbe essere gestito da una società mista, pubblica-privata con la partecipazione della Regione – spiega la sindacalista – I proventi verrebbero distribuiti anche su altre province, che oggi fanno mancare supporto e solidarietà. Anche le Camere di Commercio dovrebbero avere un ruolo nel pensare a nuove possibilità occupazionali per i dipendenti».
Adria Bartolich ricorda anche le altre emergenze, con tutti i servizi che venivano garantiti ai residenti di Campione attraverso il Comune, dai trasporti alla scuola, alla sicurezza. «Il Casinò funzionava spendendo troppo, ma teneva in piedi un paese. Succedeva anche in passato, quando il Ministero dell’Interno è stato costretto a ripianare i debiti – dice Adria Bartolich – Si deve pensare a un riutilizzo di tutti gli spazi della megastruttura. Credo che il tavolo di martedì in Prefettura possa iniziare ad affrontare tutti questi problemi». E sul versante svizzero, come è stato vista l’immediata disponibilità data dalla Confederazione a pagare l’80% del salario a circa 200 ex dipendenti del casinò? La Lega dei Ticinesi aveva tuonato «lo scandalo è che questi lavoratori in Ticino, ormai da anni, non pagano nemmeno 1 franco di imposte ai Comuni» e chiesto «di bloccare i ristorni, almeno per tutti i debiti campionesi verso il Ticino» e la quota delle imposte dei residenti in Svizzera non pagate «negli ultimi 10 anni».
Roberta Pantani, consigliere nazionale della Lega dei Ticinesi, non vuole alimentare ulteriormente la polemica. «L’indennità per i residenti in Svizzera è un diritto che non è in discussione – dice l’esponente politico di Chiasso – La questione sollevata dal nostro partito riguarda invece anche tutti gli altri debiti che Campione d’Italia ha con la Città di Lugano ad esempio, per una serie di servizi erogati e mai pagati».
Paolo Annoni