Categoria: Economia

  • Forum di Coldiretti a Cernobbio: ospite il premier Giuseppe Conte

    Forum di Coldiretti a Cernobbio: ospite il premier Giuseppe Conte

    Il presidente del consiglio Giuseppe Conte in arrivo sul Lario. Il premier, infatti, interverrà sabato a Villa d’Este a Cernobbio all’edizione 2019 del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato dalla Coldiretti con la collaborazione di The European House-Ambrosetti. L’annuncio è stato dato questa mattina dal questore Giuseppe De Angelis a Palazzo Cernezzi durante la conferenza stampa di presentazione del Giro di Lombardia di ciclismo, che sabato terminerà in piazza Cavour.L’evento diventa maggiorenne, visto che quest’anno si celebra la diciottesima edizione. Il via domani alle ore 9 con l’apertura dell’“Open Space dell’Economia Circolare” e le dimostrazioni pratiche delle esperienze piu’ innovative delle imprese che aiutano l’ambiente e combattono il cambiamento climatico.

    Nella foto, Giuseppe Conte ospite del Giro d’Italia 2019 in occasione della tappa Frascati-Terracina. Al suo fianco Mauro Vegni, direttore ciclismo Rcs Sport

  • A Porlezza, domenica prossima 13 ottobre, la VI edizione della Mostra zootecnica sul Ceresio. Informazioni e orari

    A Porlezza, domenica prossima 13 ottobre, la VI edizione della Mostra zootecnica sul Ceresio. Informazioni e orari

    Domenica prossima,13 ottobre, torna a Porlezza laMostra Zootecnica sul Ceresio, giunta quest’anno alla sesta edizione.

    Un appuntamento ormai tradizionale del calendario autunnale del territorio delle Lepontine Meridionali, organizzato dalla Comunità Montana Valli del Lario e del Ceresio in collaborazione con la Pro Loco di Porlezza.

    Oltre al concorso selezione razza bruna alpina, l’edizione 2019 sarà caratterizzata dalla presenza di capi della razza grigio alpina e della razza pezzata rossa.

    Tra gli stand sono confermati i prodotti tipici locali, la gastronomia, i giochi per i bambini, i laboratori didattici, i mercatini artigianali e gli intrattenimenti sportivi (tiro con l’arco).

    Per piccoli e grandi, nei recinti dedicati all’equitazione, sarà possibile anche provare il “battesimo del cavallo”, ovvero salire in sella per la prima volta.

    Sempre per i bambini, attorno alle 16, sarà in funzione il laboratorio didattico nel quale si potrà imparare «come si fa il formaggio “Zincarlin”».

    Dalle 12 saranno aperte le cucine della Pro Loco e degli Alpini. A tavola piatti della tradizione cucinati con prodotti locali. Per tutto il giorno, grande castagnata a cura della Pro Loco.

  • Agricoltura e alimentazione a Cernobbio: domani e sabato a Villa d’Este il Forum di Coldiretti

    Agricoltura e alimentazione a Cernobbio: domani e sabato a Villa d’Este il Forum di Coldiretti

    A poche settimane di distanza dal Forum Ambrosetti, a cui partecipò fra gli altri Hillary Clinton, Villa d’Este a Cernobbio sarà ancora una volta punto di riferimento per l’economia italiana e internazionale.Venerdì 11 e sabato 12 ottobre è infatti in programma l’edizione 2019 del Forum dell’agricoltura e dell’alimentazione, organizzato dalla Coldiretti.L’evento è l’appuntamento annuale per l’agroalimentare che riunisce i maggiori esperti, opinionisti ed esponenti del mondo accademico nonché rappresentanti istituzionali, responsabili delle forze sociali, economiche, finanziarie e politiche nazionali ed estere.Nella giornata di domani sarà definito il quadro completo dei partecipanti e la programmazione degli incontri; attesi sulle rive del Lario anche esponenti del Governo Conte.L’edizione 2019 inizia venerdi 11 ottobre alle 9 con l’apertura del “Salone dell’economia circolare” e le dimostrazioni pratiche delle esperienze più innovative delle imprese che aiutano l’ambiente e combattono il cambiamento climatico.Una risposta alla “Svolta green degli italiani” al centro della prima Indagine Coldiretti-Ixe’ che sarà presentata in apertura dal presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini. Nel pomeriggio previste poi sessioni di approfondimento dedicate a legalità, autonomie  e rapporti di filiera ma anche focus sull’impatto dei dazi Usa sulle imprese e i rischi per il Made in Italy.Saranno affrontati temi correlati all’ambiente, alla sicurezza alimentare e all’economia con spazi la presentazione di indagini ed esposizioni mirate. Specifiche sessioni di approfondimento saranno dedicate a infrastrutture, rapporti di filiera, forme emergenti di distribuzione commerciale, politiche per l’Europa, dazi e guerre commerciali.

  • Coldiretti e il bonus verde

    Coldiretti e il bonus verde

    Come sollecitato dalla Coldiretti arriva anche il bonus verde per giardini e terrazzi nella bozza di decreto legge sul clima, con la detrazione ai fini Irpef del 36% delle spese per lavori di “sistemazione a verde”. «Per il comprensorio di Como e Lecco si tratta di un’ottima notizia, sia per i cittadini che ne beneficiano, sia per le imprese del settore» commenta il presidente Fortunato Trezzi. Il bonus si applica nel limite massimo di spesa di 5mila euro per interventi sulle singole unità immobiliari e sulle parti esterne condominiali.

  • Dazi Usa, un danno per il latte comasco: l’allarme di Coldiretti. Da venerdì il Forum a Villa D’Este

    Dazi Usa, un danno per il latte comasco: l’allarme di Coldiretti. Da venerdì il Forum a Villa D’Este

    I dazi Usa? Una minaccia diretta anche per l’agroalimentare lariano, con decine di prodotti che rischiano di essere colpiti dalla manovra statunitense. Lo denuncia la Coldiretti Como e Lecco in una nota in cui spiega come il Grana Padano, ad esempio, sia prodotto anche con il latte munto nelle stalle comasche e lecchesi.La nuova black list del Dipartimento del Commercio statunitense (Ustr) entrerà in vigore il 18 ottobre.«Le tariffe doganali per il Grana Padano vengono triplicate passando – spiega la Coldiretti – dal 15% al 40% sul valore del prodotto».«Ora è necessario aprire la trattativa a livello comunitario e nazionale, dove una buona premessa al confronto sono le importanti relazioni con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump» afferma il presidente di Coldiretti Como Lecco, Fortunato Trezzi nel sottolineare l’esigenza che «vengano attivate al più presto forme di sostegno ai settori più colpiti e non coinvolti nel settore aerospaziale al centro della disputa sugli aiuti ad Airbus e Boeing che ha originato la guerra commerciale».Coldiretti Como Lecco è in allerta anche su fronte dell’Iva. «Ribadiamo la necessità di scongiurare ogni ipotesi di aumento. Dobbiamo prevenire atti che rischiano di generare una pericolosa spirale recessiva, che andrebbe a colpire irrimediabilmente le nostre imprese – prosegue il presidente Trezzi – Qualsiasi forma di aumento, anche differenziata, porterebbe ad una riduzione dei consumi con il rischio reale di compromettere le opportunità di crescita anche nel nostro territorio».Intanto, nei campi è deflazione con la frutta, dalle albicocche alle pesche, pagate ai contadini il 30% in meno rispetto allo scorso anno.Tutti temi che entrano prepotentemente anche nell’agenda dell’edizione 2019 del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato dalla Coldiretti con la collaborazione di The European House – Ambrosetti a a Villa d’Este a Cernobbio dall’11 al 12 ottobre. Il Forum è l’appuntamento annuale per l’agroalimentare che riunisce i maggiori esperti, opinionisti ed esponenti del mondo accademico, nonché rappresentanti istituzionali, responsabili delle forze sociali, economiche, finanziarie e politiche nazionali ed estere.L’edizione di quest’anno si apre con un focus sull’economia circolare e le dimostrazioni pratiche delle esperienze piu’ innovative delle imprese agricole. Spazio anche alla “Svolta green degli italiani” che sarà presentata dal presidente nazionale della Coldiretti, Ettore Prandini. Venerdì pomeriggio il focus sull’impatto dei dazi Usa sulle imprese ed i rischi per il Made in Italy e sessioni di approfondimento dedicate a legalità, autonomie  e rapporti di filiera nell’agroalimentare. Specifiche sessioni anche sulle forme emergenti di distribuzione commerciale, alle politiche per l’Europa e alla Brexit.

  • Klimahouse a Lariofiere. La fiera sull’efficenza energetica in edilizia chiude domani

    Klimahouse a Lariofiere. La fiera sull’efficenza energetica in edilizia chiude domani

    Chiude domani la terza edizione di Klimahouse Lombardia, fiera dedicata al risanamento e all’efficienza energetica in edilizia, che risponde alle esigenze attuali del mercato dell’edilizia con criteri ecologici e con un articolato programma sviluppato in collaborazione con i principali partner di Fiera Bolzano che hanno animato gli oltre 40 eventi formativi e informativi in calendario. L’appuntamento -organizzato a Lariofiere di Erba – ha richiamato molti addetti del settore.A fianco dello spazio espositivo, presidiato da aziende di primo piano nel settore delle costruzioni verdi, l’edizione locale di Klimahouse ha posto l’attenzione, ad esempio, sulle nuove costruzioni ma anche su casi di riqualificazione e di ristrutturazione con uno sguardo privilegiato sugli edifici pubblici e si è concentrata poi sull’analisi dettagliata dell’andamento del mercato negli ultimi anni.Orari: dalle 9 alle 18. Ingresso: 5,50/4 euro, ragazzi fino a 16 anni con accompagnatore e over 65, costo di 3 euro.

  • Linea Como-Lecco, in Regione confronto con  la Svizzera

    Linea Como-Lecco, in Regione confronto con la Svizzera

    L’auto rimane il mezzo più utilizzato – lo confermano le recenti statistiche del dipartimento del Territorio di Bellinzona – per andare a lavorare oltre confine. Ma, per la provincia di Como, un’importanza strategica potrebbe rivestirla la linea ferroviaria Como- Lecco. E in Regione se ne è parlato negli ultimi giorni anche con gli svizzeri. Necessario ovviamente un potenziamento dell’infrastruttura. «Ciò consentirebbe di avere un collegamento su rotaia capace di portare sempre più lavoratori oltre confine. Fondamentale l’elettrificazione della linea, di cui si sta discutendo», spiega il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Raffaele Erba, da sempre impegnato sui temi del trasporto.Particolare interessante è che di questa linea ferroviaria in Regione, oltre che a livello territoriale, se ne è appunto discusso con una delegazione svizzera del Gran consiglio del Canton Ticino, invitata a partecipare alla Commissione speciale rapporti tra Lombardia, Istituzioni europee, Confederazione Svizzera e Province autonome. E all’ordine del giorno proprio le questioni più delicate sul fronte della mobilità a cavallo del confine. «Con l’elettrificazione si potrà realizzare una sorta di corridoio con partenza da Malpensa e la possibilità di procedere sulla Arcisate-Stabio per arrivare a Como e da qui andare a Lecco passando da Cantù ed Erba – spiega il consigliere regionale – e ovviamente viceversa per chi parte da Lecco. I treni Tilo potranno dunque muoversi anche su queste direttrici, andando a intercettare sicuramente molti utenti che oggi usano l’auto». Un’opportunità giudicata interessante dai delegati ticinesi. Il dialogo con gli svizzeri è dunque aperto anche su questo fronte e a breve «convocheremo ulteriori sedute della commissione dove approfondire il tema», spiega Erba.Nel frattempo, come annunciato anche nei giorni scorsi dal sottosegretario regionale della Lega Fabrizio Turba, è stato dato mandato a Rfi di realizzare uno studio di fattibilità per capire modi e costi di questa elettrificazione. «Entro massimo un paio di mesi il lavoro sarà completato – aggiunge Erba – E si potrà capire meglio come intervenire». Necessaria come detto l’elettrificazione della linea, visto che oggi i convogli si muovono a gasolio. Sarebbe un «miglioramento visto anche che, nel 2016, quando il Dipartimento del territorio del Canton Ticino eseguì un sondaggio su un campione elevato di frontalieri, oltre il 60% degli intervistati si disse interessato a usare, qualora ci fosse un collegamento efficiente, a partire da quello su rotaia, un mezzo diverso dall’auto», chiude Erba.

  • È morto Giorgio Squinzi. Il ricordo comasco: in città ritirò il Premio Torriani nel 2016

    È morto Giorgio Squinzi. Il ricordo comasco: in città ritirò il Premio Torriani nel 2016

    Lutto nel mondo dell’imprenditoria e dello sport per la morte a 76 anni di Giorgio Squinzi, patron della Mapei e del Sassuolo Calcio, presidente di Confindustria dal 2012 al 2016.

    Tre anni fa a Como, alla Canottieri Lario, aveva ritirato il Premio Vincenzo Torriani, attribuitogli per il suo impegno nel mondo del ciclismo con la squadra Team Mapei. Quel giorno assieme a Squinzi avevano ricevuto il prestigioso riconoscimento Vincenzo Nibali e Mauro Vegni.

    Tra i suoi più importanti collaboratori due comaschi, il compianto Aldo Sassi e Claudio Pecci, ai quali ha affidato la direzione di uno dei progetti a cui più credeva, il Centro ricerche Mapei Sport.

  • Campione, appello dei sindacati. Una lettera per chiedere il blocco degli esuberi

    «Nessuna forzatura. Chiediamo al commissario prefettizio Giorgio Zanzi di attendere la decisione del Tar, ora fissata per il prossimo 8 ottobre, senza espellere nessuno dal Comune». Vincenzo Falanga, segretario della Uil Funzione pubblica di Como, lancia l’ennesimo appello a favore della comunità di Campione d’Italia, travolta com’è noto prima da una crisi di bilancio che ha portato al dissesto finanziario del municipio e poi dal fallimento della società di gestione del Casinò.Falanga ha firmato ieri, assieme ai colleghi delle categorie del pubblico impiego di Cgil e Cisl, una lettera con la quale si ribadisce quanto detto più volte: Campione è un caso unico e come tale va trattato.«Non possiamo accettare l’azzeramento dei servizi di polizia locale, dei servizi postali, dei servizi alla persona e di scioglimento dell’attività ispettiva dei controlli comunali che, in caso di riapertura della Casa da Gioco dovranno essere costituiti “ex novo”», scrivono i sindacalisti. «Il Comune di Campione, per la peculiarità che lo contraddistingue, ha bisogno di personale in più con competenze specifiche proprio perché inserito in un territorio extra-Ue».Nelle settimane scorse, il commissario prefettizio aveva deciso di ridurre la pianta organica a sole 17 persone: 13 a tempo pieno e 4 a tempo parziale. Le uscite del personale erano però state bloccate da una serie di ricorsi.Per il prossimo 8 ottobre è attesa la pronuncia del Tar del Lazio sulla legittimità degli esuberi.

  • Casinò di Campione: tre soluzioni per riaprire ma serve ancora almeno un altro anno

    Casinò di Campione: tre soluzioni per riaprire ma serve ancora almeno un altro anno

    Tre soluzioni per il Casinò di Campione d’Italia. Tre ipotesi. Tuttora in stand- by. Sono quelle immaginate da Maurizio Bruschi, nominato dal governo giallo-verde, il 15 febbraio di quest’anno, commissario straordinario proprio con l’obiettivo di «individuare un nuovo soggetto giuridico per la gestione della casa da gioco» dell’enclave. Sebbene la relazione di Bruschi sia nei cassetti del ministero dell’Interno ormai da oltre due mesi, nessuno ne ha mai parlato in dettaglio. IlCorriere di Comoè in grado oggi di rivelarne i contenuti.Diviso in due parti, il testo – 21 pagine in tutto – analizza prima la storia della società di gestione e i motivi che hanno portato al crack del Casinò, per poi proporre tre diverse soluzioni: una sostanzialmente impraticabile, altre due invece più possibili.Storia e numeriBruschi comincia dai numeri, ovvero dai debiti «accertati, ancorché non in via definitiva», dai curatori fallimentari: 175.720.644 euro. Di questi, quasi 55 milioni (54.878.640) sono debiti «esclusi» e quasi del tutto ascritti al Comune.In cassa, ma questo si sapeva, al momento del fallimento erano custoditi circa «8 milioni di euro», non tutti disponibili però: 1,2 milioni sono infatti «oneri della procedura fallimentare». Vale a dire gli onorari dei curatori e dei loro periti. Va detto che sempre i curatori considerano nell’attivo della società fallita anche «il valore dell’usufrutto dell’immobile», stimato nel 2014 in 140 milioni di euro. Un dato questo importante, perché – come vedremo – ogni possibile soluzione passa anche da un accordo con i curatori sull’uso dell’immobile.Le cause del fallimento, a detta di Bruschi, sono state «l’esorbitanza dei trasferimenti al bilancio comunale degli incassi della casa da gioco e l’eccessivo costo del personale». Ma anche «inefficienza e cattiva gestione». Una cifra su tutte: tra il 2006 e il 2018, il Casinò ha versato al Comune oltre 577 milioni di franchi svizzeri.Quando è fallito, il Casinò dava lavoro a 492 persone, i cui stipendi ammontavano a 50,1 milioni di euro annui. Troppi, secondo Bruschi, il quale sottolinea come, sarebbe stato necessario rapportare gli stipendi a quelli delle case da gioco ticinesi.Le soluzioniTre, come detto, le soluzioni prospettate dal commissario straordinario.La prima, «il risanamento della società di gestione», viene giudicata «fragile» e di fatto irrealizzabile. I creditori dovrebbero infatti rinunciare a una parte dei loro soldi mentre lo Stato dovrebbe immettere capitale fresco per almeno 50 milioni di euro. Inoltre, sarebbe indispensabile attendere la decisione finale della Cassazione sui ricorsi. Servirebbero quindi non meno di tre anni.La seconda, «l’individuazione di un nuovo soggetto giuridico per la gestione del Casinò», ipotizza la costituzione di una nuova società interamente a capitale pubblico. Affinché si possa realizzare presuppone la dichiarazione di fallimento in proprio della società, cosa che chiuderebbe immediatamente il procedimento in Cassazione. La società di gestione dovrebbe cioè chiedere il fallimento di sé stessa al Tribunale di Como, subito dopo il Parlamento dovrebbe votare una norma ad hoc per superare l’ostacolo delle leggi che oggi vietano la costituzione di nuove partecipate pubbliche; infine, si dovrebbe trovare un accordo con la curatela fallimentare per avere il Casinò, oggi in usufrutto, e stipulare una nuova convenzione con il Comune. Per fare tutto questo servono 8/10 mesi dal momento in cui il Parlamento avrà votato le nuove norme (nella relazioni Bruschi ha anche suggerito uno schema di decreto) e 15/20 milioni di investimento di base.La terza, «l’affidamento della gestione a un soggetto privato», è una soluzione «non richiesta» ma che il commissario indica come percorribile, dato che «molti operatori economici italiani e stranieri hanno manifestato interesse». Anche in questo caso servirebbe prima di tutto il fallimento in proprio della società di gestione. Poi una legge (o decreto) che autorizzi la gestione privata della casa da gioco. Tempi di attuazione 8/10 mesi dopo e nessun investimento dello Stato. Forse la soluzione migliore.