Il commissario prefettizio di Campione d’Italia, Giorgio Zanzi, ha comunicato ieri ai dipendenti del municipio di aver «riattivato» la procedura di messa a disposizione – in pratica, il licenziamento – bloccata nelle settimane scorse da un ricorso al Tar. Dopo la sentenza del 9 settembre, ha detto Zanzi, la delibera del 31 luglio torna valida a tutti gli effetti.In Comune restano quindi al momento soltanto 17 persone: 13 a tempo pieno e 4 a tempo parziale. La nota di Zanzi ha però fatto infuriare il sindacato che ha subito replicato, a sua volta, con una lettera inviata allo stesso commissario e al prefetto di Como Ignazio Coccia.«Ancora una volta – scrivono i dirigenti di Cgil, Cisl e Uil – si procede in maniera unilaterale e senza tener conto delle criticità del processo in corso, incrementando le difficoltà di una situazione che è già di per sé complessa». In particolare, il sindacato contesta il fatto che Zanzi non abbia voluto attendere «il prossimo giudizio di merito previsto per il 9 ottobre» prossimo. Oltre a ciò, viene contestata la retroattività degli «effetti della disponibilità al 1° agosto senza chiarire in alcun modo gli aspetti operativi e retributivi di coloro che hanno prestato attività lavorativa e tantomeno rispetto alla durata complessiva della stessa disponibilità».
Categoria: Economia
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L’export lariano in calo a inizio 2019
Calano le esportazioni dal Lario verso il resto del mondo. Nel primo semestre del 2019 infatti le cifre parlano di merci per 5,1 miliardi di euro (-3% rispetto allo stesso periodo del 2018, contro il -0,2% regionale e il +2,7% nazionale). Le importazioni sono invece ammontate a circa 3 miliardi di euro (-5,9%; Lombardia +0,3%; Italia +1,5%). Il saldo della bilancia commerciale continua però a essere positivo e in aumento: nei primi sei mesi di quest’anno tocca quota 2,2 miliardi di euro (+1,3%).A Como le esportazioni evidenziano un calo del 4%, mentre le importazioni rimangono pressochè stabili (+0,1%). A livello regionale, la provincia che ha visto crescere maggiormente il proprio export è Pavia (+13,5%). Como si posiziona al decimo posto. Nel primo semestre 2019 il contributo all’export lariano proviene prevalentemente dal settore “altro industria” (che comprende tra i vari prodotti quelli petroliferi raffinati, computer, apparecchi elettronici e ottici) con il 32,3% del totale e dai prodotti in metallo (23,2%). Importante è anche l’apporto dei comparti tessile (16,4%) e chimica-gomma (12,8%).A Como, dopo “altro industria” (30,6% dell’export totale), il settore più rilevante è quello dei prodotti tessili (24,4%), seguito dalla chimica-gomma (17,9%). Nel primo semestre 2019 il principale mercato di riferimento per l’economia lariana rimane quello europeo (75,2% delle esportazioni e 66,7% delle importazioni), pur registrando il calo più significativo rispetto ai primi sei mesi del 2018 (-173,7 milioni di euro per l’export e 130,7 milioni per l’import). Il mercato asiatico è il secondo per importanza (21,3% delle importazioni lariane, con una crescita del 3,5%; 12,2% dell’export, -5,3%) ed è seguito da quello americano. Per Como più del mercato europeo hanno “funzionato” l’Asia che rappresenta il 27,2% delle importazioni e il 12,7% delle esportazioni e l’America (10,5% dell’export e il 4,6% dell’import). I principali Paesi di destinazione dell’export lariano continuano comunque a essere Germania, Francia e Svizzera (destinatari rispettivamente del 18,6%, del 12,3% e del 6,2% del totale). Sono solo alcune delle cifre elaborate dalla Camera di Commercio di Como e Lecco. «Tenuto conto del rallentamento della dinamica del commercio internazionale legato tra l’altro all’introduzione di dazi incrociati, spicca il dato positivo della bilancia commerciale del territorio lariano», spiega il presidente della Camera di Commercio Como Lecco, Marco Galimberti.
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Cna porta in Cina gli imprenditori comaschi. Ecco l’ufficio per “accompagnare” le aziende
Cna porta in Cina le imprese comasche. E lo fa aprendo in città un ufficio operativo per “accompagnare” le aziende interessate alla scoperta di un mercato potenzialmente inesauribile. La spiegazione di questa collaborazione è avvenuta questa mattina alla presenza dei soggetti coinvolti, italiani e cinesi. E ancor prima dell’apertura ufficiale ci sarebbero già una decina di aziende interessate.Sul versante cinese attore è la China Italy Communication, centro culturale cinese che a Como ha già una scuola di lingua in via Dante e sull’altro fronte i vertici di Cna. «Abbiamo deciso di fare squadra per aprire nuove opportunità ai nostri associati ma anche agli altri imprenditori interessati. Nel desk che abbiamo ideato (ieri la firma ufficiale, oggi l’apertura), saranno fornite informazioni e supporto tecnico, logistico e burocratico agli imprenditori in cerca di nuovi mercati. Primo passaggio sarà la partecipazione all’Expo internazionale di Shanghai (al via il 5 novembre) – spiega il presidente di Cna del Lario e della Brianza, Enrico Benati – Si tratta di una manifestazione che, se ha la durata di 6 giorni come evento internazionale, rimane però poi aperto e operativo per tutto l’anno». Ed è proprio nel resto dell’anno che si concentra il massimo valore aggiunto per le imprese. Perché proprio nei mesi successivi le aziende arrivate in Cina, grazie all’ufficio di Cna, avranno la possibilità di avere sul territorio cinese dei delegati e delle figure che continueranno a promuovere i prodotti e il marchio. «E quando si entra in un mercato come quello cinese si possono intercettare ordini veramente enormi – spiega Beppe Pisani, Cna Federmoda – A titolo solo di esempio un’azienda italiana che ha partecipato a questo evento lo scorso anno presentando un piccolo oggetto in grado di funzionare come borraccia e frullatore ha in 2 mesi chiuso un ordine da 10 milioni di pezzi». La volontà che sta dietro al piano, sul versante cinese, è quello «di portare nel mercato cinese prodotti di qualità artigianale – spiega Yang Yang del centro culturale cinese di Como – E per questo abbiamo stretto questa collaborazione con Cna. È un’opportunità per aprire nuove finestre di mercato». Tutto ciò sarà possibile anche grazie al fatto che «si è riusciti a stipulare, proprio per rendere sempre più interessante l’approccio con questo sportello, una partnership con una grande società governativa cinese che collabora proprio con l’organizzazione dell’Expo di Shanghai e che dunque può garantire supporto di ogni natura sul territorio cinese ai nuovi arrivati», aggiunge Benati. E la via degli uffici di collegamento non è una novità per Cna. «Ormai da 10 anni, ad esempio, abbiamo uno sportello simile in Germania», ha detto il direttore di Cna Alberto Bergna.
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Lavoro, ancora in aumento la cassa integrazione
Nessuna buona notizia dal mercato del lavoro comasco. L’ultima rilevazione dell’osservatorio Uil ha registrato un nuovo aumento della richiesta di cassa integrazione (Cig) totale da parte delle imprese della provincia lariana. Tra gennaio e agosto di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2018, la richiesta di Cig è cresciuta a Como del 55,2%. L’aumento ha riguardato sia le ore di cassa integrazione ordinaria (+19,3 %) sia quelle di cassa straordinaria (+132,3%). A pesare su questa crescita della richiesta di ore di Cig, scrivono gli analisti della Uil, è a Como «ancora e soprattutto il settore tessile con 1.327.922 ore di cassa integrazione totale tra gennaio e agosto, +39,8% rispetto allo stesso periodo del 2018. Ma è anche il settore della metallurgica e metalmeccanica a farsi sentire, con 882.006 ore, +74,8% rispetto al periodo gennaio-agosto 2018».
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Immigrati, collaborazione tra la questura e i notai per le certificazioni di sicurezza
Certificati di pubblica sicurezza per le aziende e immigrazione. La questura di Como e il Collegio Notarile di Como e Lecco hanno firmato ieri mattina due protocolli d’intesa innovativi allo scopo di semplificare alcune pratiche comuni che interessano un gran numero di cittadini.I documenti sono stati sottoscritti dal questore Giuseppe De Angelis e dal presidente dei notai Massimo Sottocornola.Il primo ambito di collaborazione riguarda l’acquisizione, affitto di aziende o rami d’azienda che devono avere l’autorizzazione di polizia, come agenzie di recupero credito, preziosi e compro-oro, scommesse, sale bingo, videolottery e armerie.Le forze di polizia hanno riscontrato spesso durante i controlli problemi di disinformazione. Il protocollo prevede che i notai provvederanno anche a informare gli utenti sulle licenze necessarie, fornendo anche la modulistica.Il secondo, in materia di immigrazione, prevede incontri comuni di approfondimento e aggiornamento della normativa e la creazione di un canale informativo tra questura e notai in caso di atti che coinvolgano extracomunitari per i quali i professionisti abbiano bisogno di informazioni.
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La Svizzera vuole “frenare” la sua valuta. Per la Banca Nazionale il franco vale troppo
La Banca Nazionale Svizzera (Bns) farà di tutto per evitare che il franco continui a guadagnare terreno sull’euro. Lo hanno ripetuto negli ultimi giorni gli stessi vertici dell’istituzione elvetica affermando di «non escludere altri acquisti di valuta» nelle prossime settimane. Alla chiusura delle Borse, il franco ieri si è attestato a 1,092845 contro euro, in crescita dello 0,31%.Nell’ultima settimana la moneta svizzera è rimasta più o meno stabile, oscillando tra l’1,09555 della chiusura di venerdì 13 e l’1,092845 di ieri. Ma in questi ultimi giorni molte cose sono accadute. A partire dalla decisione della Bns di non ritoccare ulteriormente al ribasso i tassi d’interesse. Una mossa, quest’ultima, che alcuni analisti in realtà si attendevano.I tassi rimangono sempre in negativo ma fermi a -0,75 punti. Il problema della forza del franco, che rischia di creare sempre più ostacoli all’export elvetico, è al momento affrontato dalla Banca Nazionale di Berna con una gigantesca manovra di acquisti nel mercato delle valute. Nel report trimestrale pubblicato dalla Bns si parla specificamente di una moneta elvetica che «continua a presentare una valutazione elevata». E ciò nonostante i primi segnali di crisi dell’economia rossocrociata.Nello stesso report, infatti, la Bns ha previsto al ribasso la previsione di crescita per i prossimi trimestri: per l’intero 2019 è ora atteso un aumento del prodotto interno lordo (Pil) compreso tra lo 0,5% e l’1%, contro l’1,5% della previsione di giugno.Anche le stime dell’inflazione seguono lo stesso andamento: 0,4% per quest’anno, 0,2% per il 2020 e 0,6% per il 2021, a fronte rispettivamente di uno 0,6%, 0,7% e 1,1% ipotizzato soltanto tre mesi fa. «Gli interessi negativi – spiegano ancora i vertici della Banca Nazionale di Berna – provocano problemi in vari ambiti: da quello ipotecario a quello relativo ai rendimenti degli investimenti, a partire dalle casse pensioni». Ecco perché il tasso di interesse non è stato portato a -1%, come pure qualcuno chiedeva. Il franco, nonostante tutto, continua a essere una moneta rifugio. E le crisi sparse qua e là per il mondo lo rafforzano ancora.
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Associazione Italia-Cina, nuova partnership per la Boss di Como
Nuova partnership internazionale per la Association Business Organization System Service, presieduta dal comasco Giorgio Colato, nata per favorire interscambi culturali e commerciali con la Cina.
Reduce dalla sua ultima missione oltre la Grande Muraglia, Colato ha ricevuto nella sede della Boss l’avvocato Wang Sheng, titolare di uno studio legale nella città di Hangzhou, nonché presidente di un’associazione di imprenditori del territorio.
Tra la Boss e l’associazione cinese di Wang (China M&A Association) è stato sottoscritto un accordo di collaborazione.
Presenti al vertice anche il vicepresidente della boss, Roberto Tassone, e un consulente di un gruppo di cliniche con sede a Pechino, intenzionato a valutare investimenti sul territorio italiano.
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Cimice asiatica, allarme regionale
Allarme a livello regionale per la diffusione della cimice asiatica: «Chiediamo un intervento immediato del governo per istituire un fondo nazionale. Questo insetto sta devastando le coltivazioni della pianura padana e dell’arco alpino».
Lo ha detto l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi in merito alla diffusione della cimice asiatica.
La Regione Lombardia negli ultimi tre anni ha investito 9 milioni di euro per la prevenzione di danni calamitosi di tipo biotico, principalmente contribuendo all’installazione di reti protettive alle colture.
Il finanziamento è andato a 298 imprese, tra cui rientrano 28 aziende di Como.
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La parola: Artigiano
La parola artigiano deriva dal termine arte. Secondo la definizione del vocabolario “Treccani”, artigiano è chi esercita un’attività (anche artistica) per la produzione (o anche riparazione) di beni, tramite il lavoro manuale proprio e di un numero limitato di lavoranti, senza lavorazione in serie, svolta generalmente in una bottega.La legge relativa alle imprese artigiane attualmente in vigore è del 1985. Si definisce imprenditore artigiano colui che esercita personalmente, professionalmente e in qualità di titolare, l’impresa artigiana, assumendone la piena responsabilità, gli oneri e i rischi.
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Acsm-Agam, summit con gli industriali il 24 a Lariofiere
Lo sviluppo di sinergie con le imprese del territorio è al centro della presentazione del gruppo Acsm Agam, realtà nata dall’integrazione delle utilities di cinque province lombarde, fra cui quelle di Como, Lecco, Sondrio; è in programma alle 17 di martedì 24 settembre al centro espositivo Lariofiere di Erba. L’evento sarà promosso in collaborazione con Confindustria Como e Confindustria Lecco e Sondrio. Dopo il saluto del sindaco di Erba, Veronica Airoldi, i lavori saranno introdotti da Lorenzo Riva (presidente Confindustria Lecco e Sondrio), Paolo Busnelli (presidente Acsm Agam) e Aram Manoukian (presidente Confindustria Como). L’amministratore delegato del gruppo, Paolo Soldani, farà il punto sulla crescita dell’aggregazione, a un anno esatto dalla costituzione.