Categoria: Notizie locali

  • Alessandro Milan e Giorgio Fontana ospiti di Ubik e Circolo dei lettori di Como

    Alessandro Milan e Giorgio Fontana ospiti di Ubik e Circolo dei lettori di Como

    La libreria Ubik di Como ospita Alessandro Milan in occasione della rassegna online “Connessioni”. Mercoledì 24 febbraio, alle 18.30, sulla pagina Facebook di Ubik Como o sul sito di Ubik Librerie, Alessandro Milan, giornalista e storica voce di Radio24, racconterà il suo ultimo libro Un giorno lo dirò al mondo (Mondadori).La vicenda raccontata è quella del ventiseienne italo-americano Derek Rocco Barnabei, condannato a morte sulla base di un processo indiziario che mosse l’opinione pubblica mondiale. Nel settembre del 1993, a Norfolk (Virginia), le acque del fiume Lafayette restituiscono il corpo senza vita della diciassettenne Sarah Wisnosky. Fin dal principio i sospetti ricadono sul fidanzato, Derek Rocco Barnabei, che, al termine di un processo indiziario durato tre settimane, è condannato a morte per violenza sessuale e omicidio. Barnabei si dichiarò innocente e vittima di un complotto. In molti si mobilitarono contro la sentenza ma Barnabei fu giustiziato il 14 settembre 2000. Alessandro Milan intervistò più volte Barnabei e collaborò a due dirette dal braccio della morte. Nel libro fonde la puntualità dell’inchiesta giudiziaria con l’incontro umano che lo investì e lo segnò personalmente.Giovedì 25 febbraio, sulla pagina Facebook di Clio – Circolo dei lettori di Como, Giorgio Fontana presenta Prima di noi (Sellerio). Fontana narra l’epopea di una famiglia italiana del Nord Italia, i Sartori, tra l’inizio di un secolo e l’avvento di un altro, una metamorfosi continua tra esodo e deriva, dalle montagne alla pianura, dal borgo alla periferia, dai campi alle fabbriche.

  • Chiara Valerio al Lac con Zagrebelsky

    Chiara Valerio al Lac con Zagrebelsky

    Dopo il successo dei primi tre appuntamenti della rassegna “Arti liberali”, il centro luganese Lac di piazza Luini ospita altri due personaggi illustri: Chiara Valerio, matematica e scrittrice, e Gustavo Zagrebelsky, giurista e  accademico italiano già presidente della Corte Costituzionale, saranno i protagonisti del quarto incontro incentrato sulla Matematica, che si terrà venerdì 26 febbraio alle ore 20.30 in modalità diretta streaming sul sito e sui canali social del Lac stesso. Alla matematica Chiara Valerio rivendica anche un ruolo sociale e democratico nel suo saggio La matematica è politica (Einaudi 2020). Che ruolo ha la matematica nella società contemporanea? Quali sono i punti di vista da cui osservare lo studio della matematica?  Chiara Valerio e Gustavo Zagrebelsky discutono di queste e altre domande nel prossimo appuntamento del ciclo “Arti liberali” del Lac. Che in linea con le disposizioni in vigore per contrastare la diffusione del coronavirus, si terrà come detto solo in modalità diretta streaming.

  • Dall’archivio del Titanic nuove pagine di storia

    Dall’archivio del Titanic nuove pagine di storia

    Nuove pagine di storia riemergono dall’archivio del transatlantico Titanic inabissatosi nell’Atlantico tra il 14 e il 15 aprile 1912. Claudio Bossi, storico di Oggiona con Santo Stefano spesso ospite ad “Angoli”, il talk show di Espansione Tv, ha dedicato alla vicenda molti libri tra cuiTitanic – Storia, leggende e superstizioni sul tragico primo e ultimo viaggio del gigante dei mari(Giunti/De Vecchi Editore, 2012).InIl picasass sopravvissuto al Titanic(Macchione Editore, 2019) racconta la vicenda di uno dei tre italiani sopravvissuti, comasco. Si chiamava Emilio Ilario Giuseppe Portaluppi, era scultore, all’epoca aveva trent’anni ed era nativo di Arcisate, allora provincia di Como. Secondo una leggenda è stato l’ispiratore del film di James Cameron del 1997 con Leonardo DiCaprio e Kate Winslet. Chi era la donna che si trovava sulla scialuppa a cui Portaluppi si avvicinò dopo il naufragio e intercesse per lui tirandolo a bordo mentre i marinai lo allontanavano con i remi? La signora in questione pare fosse la mitica Lady Astor. E con la celebre miliardaria americana Portaluppi avrebbe avuto una storia. O leggenda, appunto? Portaluppi morì ultranovantenne, nel 1974, portando con sé i suoi misteri.Un altro comasco che però purtroppo non sopravvisse fu Peduzzi, che aveva lasciato Schignano a 12 anni per cercare fortuna e 24enne si era imbarcato sul Titanic. Inseguiva il sogno americano. Ma non ne resta nemmeno il ritratto originale sulla tomba nel cimitero della località intelvese. Anni fa, la foto è stata rubata. Ne resta una copia moderna di qualche anno fa.Insomma il Titanic è fonte inesauribile di storie. E Bossi accende altri riflettori. Esce sempre da Macchione di Varese il suo nuovo libroMargaretha-Frölicher Stehli / Germignaga e il Titanicche dà visibilità a una delle famiglie più conosciute nell’industria tessile mondiale della seta: gli Stehli. La storia di Margaretha Stehli, del marito Maximilian e della figlia Hedwig, imbarcati sulla prestigiosa nave della compagnia inglese White Star Line, s’intreccia anche con il vissuto di Germignaga, piccolo paese a pochi chilometri dal confine svizzero e porta di accesso al Lago Maggiore.Bossi narra di una vivace attività imprenditoriale che vide gli Stehli, rinomati industriali svizzeri, protagonisti indiscussi di una realtà che fecero prosperare.«Margaretha Emerentia Stehli, la protagonista del libro, era nata a Zurigo nel 1864 – dice Bossi – Era un periodo di profonde innovazioni, Germignaga era meta oramai consolidata del turismo internazionale. E allora l’economia svizzera era in forma smagliante grazie all’incredibile produttività delle industrie; il settore tessile ne era il pilastro».Gli stabilimenti di Germignaga furono acquistati nel 1885 da Emil Stehli, padre di Margaretha: questo fu possibile grazie alla lungimiranza di un ex impiegato, Maximiliam Frölicher, che, dopo un periodo di apprendistato, aveva bruciato le tappe sino a diventare uomo di fiducia degli Stehli e gettò le basi per le fabbriche americane della società, grazie a un lungo periodo trascorso negli Usa. Maximiliam divenne socio della società anche in virtù del matrimonio con Margaretha Stehli. E in quella primavera del 1912, Maximiliam e Margaretha, accompagnati dalla figlia Marguerite, si dovevano recare appunto negli Stati Uniti, per affari. La nave che li attendeva all’imbarco si chiamava Titanic. Un nome, un mito, un destino.Lorenzo Morandotti

  • Fratture e frammenti, Lugano si interroga sulla peste del XXI secolo

    Fratture e frammenti, Lugano si interroga sulla peste del XXI secolo

    Giovedì 25 febbraio alle 18.30 si svolgerà in rete il nuovo appuntamento del ciclo della “Casa della letteratura per la Svizzera italiana” di Lugano dal titolo “Fratture e frammenti. Scrivere la nuova peste”. Il dibattito sarà animato da Guenda Bernegger, Francesco M. Cataluccio, Laura Di Corcia e Ruth Gantert. Il 2020 è stato l’anno che ha sconvolto il mondo. Il 2021 ne vede ancora gli strascichi. Covid, pandemia, lockdown sono le aliene terminologie diventate di dominio pubblico. Il metro di giudizio sulla realtà è cambiato e anche la letteratura si interroga, anche alla luce di precedenti illustri come “La peste” di Camus, sulle possibilità di raccontare i nostri tempi. Info: www.casadellaletteratura.ch. L’associazione è presieduta dal poeta Fabiano Alborghetti.

  • Furto e danneggiamento, un arresto in città

    Ieri sera intorno alle 23.30 la Polizia locale di Como è intervenuta per un controllo in seguito alla segnalazione di un cittadino: un uomo si aggirava con una torcia tra i parcheggi in viale Vittorio Veneto, cercando di guardare all’interno delle vetture. Gli agenti, arrivati sul posto, lo hanno individuato, ma non è stato possibile identificarlo in quanto privo di documenti. E’ stato quindi accompagnato in Questura e fotosegnalato: A.I., cittadino pakistano di 31 anni irregolare sul territorio nazionale, è risultato avere numerosi precedenti segnalazioni per furto e danneggiamento e un’ordinanza di arresto e carcerazione per l’espiazione della pena di 8 mesi e 28 giorni per diverse ipotesi delittuose, tra cui furto aggravato. Lo stesso è sospettato di essere responsabile anche dei danneggiamenti delle auto con furti all’interno degli abitacoli che si sono verificati nei mesi scorsi. L’ordinanza non era stata eseguita in quanto l’uomo, senza fissa dimora, non era rintracciabile. L’uomo è stato trattenuto nella cella di sicurezza del Comando della Polizia locale sotto scorta della pattuglia notturna ed è stato accompagnato al Bassone questa mattina, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

  • Canzo: cade in un dirupo mentre passeggia con il cane. Salvata ragazza di 19anni

    Intervento dei vigili del fuoco di Canzo alle 17 di oggi pomeriggio (con in azione anche gli uomini del gruppo speleo alpino fluviale) per soccorrere una ragazza di 19 anni che era caduta in un dirupo mentre stava effettuando una passeggiata con il proprio cane. Una caduta di una decina di metri, in cui la giovane è riuscita tuttavia ad aggrapparsi alla vegetazione evitando il peggio e attendendo l’arrivo dei soccorsi. Le condizioni della 19 enne sono buone: la ragazza non ha avuto bisogno dei medici del 118.

  • Collaborazione tra Como e Bellinzona per operare pazienti oncologici fragili

    Ospedali concentrati sull’emergenza Coronavirus, interventi chirurgici rinviati, visite ed esami ridotti: le strutture sanitarie hanno impiegato le forze per contrastare la pandemia, a discapito degli screening. «Meno cittadini sono andati a fare i controlli necessari per le diagnosi precoci – afferma Alberto Vannelli, direttore dell’Unità operativa complessa di chirurgia generale al Valduce, nella foto – così i pazienti incominciano ad arrivare alla nostra attenzione con tumori in fase avanzata».Come ha giustamente sottolineato il professor Lorenzo Spaggiari, direttore del Programma Polmone all’Istituto Europeo di Oncologia (Ieo), «indossiamo la mascherina e ci laviamo meglio le mani, tutto questo ci protegge dal virus. Ma fare uno screening ci protegge dal cancro». Perché, come ricorda Massimiliano Allegri, testimonial della campagna di Fondazione Pro, «per il cancro non c’è lockdown».L’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) stima che nei primi 5 mesi del 2020 in Italia siano stati eseguiti un milione e 400mila esami di screening in meno. L’attuale emergenza sanitaria ha avuto un impatto importante su tutti i pazienti oncologici: in Italia è del 22% in meno la percentuale dei pazienti operati rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente; dato ancora più evidente nella prima parte dell’anno con il 34% in meno di interventi chirurgici.«Un terremoto – continua Vannelli – che ha scardinato modelli consolidati di assistenza e priorità di cura, ma anche un’occasione per ripensare all’attuale sistema sanitario. Durante la prima fase, che ha visto gli ospedali impegnati ad arginare questa emergenza sanitaria, ci siamo interrogati sul futuro dei cittadini, sui pazienti con altre patologie e su come garantire una continuità assistenziale di cure. L’aiuto è arrivato grazie a un progetto di collaborazione scientifica dell’ospedale regionale di Bellinzona e Valli, proposto dal primario di chirurgia, il dottor Davide La Regina».Un risultato sicuramente in controtendenza se si pensa che la Federation of Italian Cooperative Oncology Groups, tempo fa, ha pubblicato i dati di uno studio secondo cui il numero delle sperimentazioni in Italia è in calo e si è ulteriormente ridotto di circa il 35%, con lo scoppio della pandemia.«Tutti abbiamo fatto del nostro meglio per garantire l’assistenza necessaria ai malati di cancro, ma crediamo – racconta La Regina – che unire le forze sia un’opportunità irrinunciabile per sviluppare la ricerca a livello internazionale: questa pandemia troverà una sua soluzione, ma il rischio ci sarà sempre. È importante riflettere sul fatto che la sanità del futuro dovrà trovare soluzioni per una continuità di cure all’interno di ambienti ad alto rischio».Una proficua collaborazione che ha già trovato felice esito, in particolare con i risultati di uno studio presentato a ottobre alla Società Europea di Chirurgia Oncologica (Esso).«In questo periodo – continua Alberto Vannelli – abbiamo imparato quanto sia preziosa la terapia intensiva, e per garantire l’attività chirurgica ai pazienti oncologici fragili, abbiamo pensato a una tecnica che permettesse di operare da svegli: chirurgia mininvasiva e anestesia generale sono state oggetto di un grande dibattito tanto da spingere a centralizzare le procedure solo in alcuni ospedali per risparmiare risorse; l’anestesia generale nei pazienti fragili può richiedere un ricovero in Unità di terapia intensiva. Questo avrebbe limitato le strategie terapeutiche soprattutto per le comunità montane in cui gli spostamenti verso realtà lontane non sempre sono fattibili».Da queste considerazioni, è derivata, spiega ancora Vannelli, «la scelta di effettuare, in pazienti selezionati, una chirurgia tradizionale abbinata ad anestesia combinata spinale e peridurale. I risultati condotti su oltre 40 pazienti con tumore del colon e del retto, ci hanno dato ragione: una tecnica fattibile, sicura, indolore e, in questi casi, l’unica opzione praticabile. In futuro riteniamo che possa entrare a far parte delle strategie di risparmio della terapia intensiva consentendo ai chirurghi di eseguire interventi chirurgici indifferibili su pazienti fragili, preservando l’eventuale trasmissione virale all’interno della sala operatoria. Abbiamo deciso di investire nonostante il momento di difficoltà in questo progetto sicuramente ambizioso, ma di grande utilità per il territorio».Nei prossimi mesi via saranno ancora difficoltà. «Andrà limitata, il più possibile, la migrazione dei malati e andranno previste alcune attività di assistenza da remoto per ridurre gli ingressi nelle strutture sanitarie – dice Vannelli – Al centro di una città, Como, posta nel crocevia con l’Europa, siamo convinti che la libertà di circolazione delle idee costituisca un elemento importante per lo sviluppo armonioso delle relazioni: creare una rete anche con centri d’eccellenza d’oltralpe favorirà sicuramente il miglioramento della cura delle patologie oncologiche».

  • Como-Lecco, c’è lo studio per l’elettrificazione

    Elettrificazione della linea Como-Lecco, il progetto va avanti ma servono risorse. O meglio, quello illustrato da Rfi (società del gruppo Ferrovie dello Stato) in un’apposita commissione regionale, è lo studio di prefattibilità che si era, in parte, già visto in passato. Si è quindi ancora molto lontani dall’avvio di un possibile cantiere anche se si è fatto un piccolo passo avanti con l’illustrazione di slide esplicative e la diffusione di informazioni su tempi e costi.

    L’opera, se si passerà alla fase dei lavori, costerà circa 80 milioni di euro e non vedrà l’avvio prima dell’inizio del 2023. Queste le notizie non proprio positive. Unico aspetto incoraggiante, a seconda della prospettiva, è che Rfi ha confermato di avere individuato le risorse necessarie da destinare alla progettazione definitiva e dunque il percorso, seppur molto lento e degno più di un convoglio a carbone che di uno elettrico, è partito.

    Il collegamento sarà realizzato in due fasi. La prima della lunghezza di 22 chilometri, da Como a Molteno, richiederà lavori di adeguamento di due gallerie e 8 cavalcaferrovia e poi nella seconda tratta – di 14 chilometri – da Molteno a Lecco si dovrà intervenire su 4 gallerie e 3 cavalcaferrovia. I dettagli tecnici non hanno placato le polemiche che da tempo quest’opera scatena. «Ora diventa importante recuperare risorse – dice il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle,Raffaele Erba– Con la formazione del nuovo Governo centrale, chiamato a gestire le ingenti risorse del Recovery Plan, da quanto emerso oggi in audizione, c’è tempo fino al 2026 per inserire il progetto tra le opere finanziabili. Ora bisogna dimostrare nei fatti l’effettiva volontà di realizzarla e non ripetere nuovamente gli errori commessi nella gestione dei fondi olimpici». Riferimento all’esclusione fatta da parte di Regione Lombardia di quest’opera dall’elenco di quelle finanziate in vista dell’appuntamento olimpico del 2026.

    «Ora abbiamo la conferma che la progettazione sta entrando in una nuova fase aprendo la possibilità per l’opera di rientrare tra i progetti candidabili per il Recovery Fund. Siamo davanti a un’opportunità unica per il territorio della provincia di Como e delle province limitrofe, in vista delle Olimpiadi e di un più generale potenziamento della mobilità su ferro», ha detto il consigliere regionale del Pd,Angelo Orsenigo.«In realtà, senza smorzare troppo l’entusiasmo – è intervenuto in serata il sottosegretario alla presidenza di Regione Lombardia con delega ai Rapporti con il consiglio regionale,Fabrizio Turba– il progetto presentato da Rete Ferroviaria Italiana ripropone quello di un anno fa. Ciò sta a significare che in tutti questi mesi il precedente Governo ha solamente perso tempo e in Regione gli esponenti delle opposizioni in consiglio hanno cercato di nascondere tali fallimenti incolpando la giunta regionale».

  • Comune e Prefettura al lavoro per evitare assembramenti nel weekend

    Prosegue il dialogo tra Comune di Como e Prefettura per studiare dei correttivi all’affollamento di alcuni punti della città turistica. Ieri, la call tra il sindaco, Mario Landriscina e il prefetto Andrea Polichetti. Molto dipenderà anche dal meteo (previste giornate tra il soleggiato e il coperto, senza precipitazioni) e dal “colore” della Lombardia. Le minoranze a Palazzo Cernezzi hanno raccolto intanto l’invito a presentare proposte per risolvere il problema.«Il tema del sovraffollamento della città viene da lontano – commenta Vittorio Nessi, capogruppo di Svolta Civica – Non è mai stata affrontato dalla giunta, si ripresenta in occasione delle festività e di avvenimenti eccezionali. Anche l’emergenza sanitaria dev’essere affrontata entro questi perimetri. Quindi, con un Piano del traffico che dovrà indicare come gestire i grandi afflussi verso la Convalle. Rispetto all’urgenza, il sindaco potrebbe individuare le zone a maggior rischio assembramento e, nel caso venga registrato un’eccessiva presenza di persone, intervenire con la chiusura o il contingentamento degli accessi» conclude Vittorio Nessi.Anche Alessandro Rapinese, capogruppo di Rapinese Sindaco, crede che le problematiche evidenziate dagli assembramenti partano da lontano.«Se l’ex assessore Gerosa, l’ex sindaco Lucini e Landriscina avessero riaperto il parcheggio della Ticosa, o piazza Roma, come promesso, l’accesso in città si potrebbe gestire diversamente dal caos attuale – dice – Oggi il traffico viene creato da auto che continuano a girare per cercare un parcheggio. Como deve tornare ad essere visitata, per il suo sviluppo economico, ma serve un’organizzazione dei flussi. Riguardo l’emergenza sanitaria, gli assembramenti sono vietati. Le forze dell’ordine devono fare rispettare le regole e la gente capirà» conclude.«Il primo controllo è quello che ogni singolo esercita su se, ovvero la consapevolezza che non si è fuori pericolo – commenta Pierangela Torresani del gruppo misto – Il virus circola ancora. Potrebbe essere ripristinato il girone pedonale e in alcuni punti della città si potrebbe prevedere la presenza dei vigili urbani in veste informativa e non sanzionatoria. Interessante anche l’idea di formare piccoli gruppi di volontari per stimolare la cittadinanza a comportamenti cauti e ragionevoli. Pochi messaggi chiari: “Siate consapevoli e rispettate la libertà vostra e degli altri”».

  • Covid, nel Comasco oggi quasi 300 casi. Due i decessi

    Covid, nel Comasco oggi quasi 300 casi. Due i decessi

    Nel giorno in cui Regione Lombardia annuncia il permanere della zona gialla, purtroppo si registra un aumento dei casi rispetto all’ultima rilevazione. In provincia di Como oggi ci sono stati 295 nuovi positivi a fronte dei 142 di ieri. Le persone decedute sul Lario per coronavirus sono due.Una situazione che si spera sia dovuta al fatto che a metà/fine settimana solitamente sale il numero dei test e che i tamponi effettuati oggi in Lombardia sono stati 51.894 (di cui 38.842 molecolari e 13.052 antigenici) quasi diecimila in più rispetto a quelli di ieri (42.508 tamponi esaminati).

    I nuovi casi positivi registrati oggi in Lombardia sono stati 3.724 con altri 33 decessi e il totale che sale a quasi 28mila morti.Nelle terapie intensive lombarde ci sono 5 persone in più per un totale di 373 pazienti, mentre i ricoverati non in terapia intensiva aumentano: sono 17 persone in più per un totale di 3.733 malati.I guariti/dimessi totale complessivo: 493.987 (+1.875), di cui 3.414 dimessi e 490.573 guariti.

    Rispetto alla situazione negli ospedali lariani, spia d’allarme per la gestione del contagio, si registra un lieve aumento dei pazienti ricoverati che sono in tutto 186. Nei nosocomi comaschi ci sono 5 pazienti in più rispetto a ieri. Attualmente ricoverati all’ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia ci sono 140 pazienti Covid, di cui 8 in rianimazione. A Cantù ci sono 13 pazienti e a Mariano Comense sono 21. In attesa al Pronto Soccorso Covid questa stamattina c’erano 4 persone al Sant’Anna e 8 a Cantù.