Categoria: Notizie locali

  • Confine, intercettati 300mila euro non dichiarati

    Confine, intercettati 300mila euro non dichiarati

    Oltre trecentomila euro non dichiarati sono stati intercettati dai funzionari dell’agenzia delle dogane e dai militari della Finanza a Ponte Chiasso nelle ultime settimane in dieci diverse operazioni, al confine tra Italia e Svizzera. I trasgressori dei primi nove controlli erano di cittadinanza italiana, belga, tedesca, svizzera, serba e kosovara, e hanno scelto l’oblazione immediata, con il pagamento di un importo pari al 15% calcolato sull’eccedenza.

    L’ultima delle dieci operazioni di controllo ha permesso nelle scorse ore di sventare un tentativo di importazione di 68.500 euro da parte di un cittadino austriaco residente in Svizzera, che aveva dichiarato di portare al seguito solo 40mila franchi e che, in esito al controllo, è stato trovato in possesso di 75.350 franchi, di cui 73mila in tagli da 1.000.

    Finanzieri e funzionari hanno sequestrato il 50% dell’eccedenza – pari a 29.250 euro – trattenendo la somma di 32.190 franchi, cui sono state successivamente aggiunte le commissioni per il cambio valuta. L’importo è a garanzia del pagamento della sanzione amministrativa determinabile dal Ministero dell’Economia e delle Finanze in una misura che può andare dal 30% al 50% dell’eccedenza stessa. Ogni somma superiore ai 10mila euro va dichiarata al confine.

  • I ragazzi belgi stavano facendo sci nautico, una barca sarebbe passata “sopra” all’altra

    I ragazzi belgi stavano facendo sci nautico, una barca sarebbe passata “sopra” all’altra

    Stavano facendo sci nautico. L’avrebbero ammesso loro stessi, una volta sentiti dagli inquirenti che indagano sull’incidente di Lenno in cui, nello scontro tra due barche, ha perso la vita il 22enne Luca Fusi, ragazzo di Guanzate, colpito in pieno dalla barca con a bordo 11 turisti belgi.Una tragedia che risale al pomeriggio di venerdì scorso nello specchio d’acqua davanti alla punta di Balbianello, uno dei più frequentati anche dai natanti. Non erano dunque appena partiti da riva, ma la barca pare procedesse già a velocità sostenuta, con un ragazzo trainato con la corda che planava con gli sci sull’acqua. Una giornata che era iniziata presto per gli amici in arrivo dal Nord Europa, con un pranzo insieme, qualche birra è «qualche mojito», come avrebbero dichiarato. Non però Cèlia Wuttke, la 20enne che era alla guida dell’Ntx 20 Mastercraft lungo cinque metri e largo due. Lei, nata a Losanna, in Svizzera, e residente a Kruisem (comune delle Fiandre a metà tra Bruxelles e il confine con la Francia) era al timone senza avere assunto alcol, questo almeno avrebbero rivelato i primi test preliminari effettuati subito dopo l’incidente.

    La barca da lei condotta, tuttavia, procedeva a velocità sostenuta e con un amico che faceva sci nautico, tutto il contrario insomma di quanto sembrava in un primo momento dopo l’impatto. Non solo, a bordo della barca battente bandiera belga, c’era anche musica ad alto volume. Un particolare che potrebbe essere per nulla secondario e che potrebbe aver giocato un ruolo decisivo nel non far sentire le urla dei ragazzi italiani a bordo del Sea Ray travolto dal Mastercraft. I ragazzi superstiti, sentiti dagli inquirenti ancora sotto shock, avrebbero riferito che la barca procedeva con la punta alta, quindi senza avere visuale davanti. Un ulteriore elemento che unito alla musica alta e alla velocità sostenuta, porta ad avere un quadro inquietante sulla dinamica dell’accaduto.L’impatto è stato infatti violento, per nulla frenato. La barca belga sarebbe passata letteralmente sopra a quella dei tre ragazzi italiani. Luca Fusi sarebbe stato colpito in questo momento con la chiglia e l’elica, morendo sul colpo. Uno dei suoi amici, avvisato poco prima dell’impatto dall’urlo dell’amico poi deceduto («Attenti, ci vengono addosso») avrebbe fatto in tempo a lanciarsi nel lago. L’altro amico si sarebbe buttato per terra, all’interno del motoscafo, evitando l’impatto con la chiglia. Entrambi sarebbero rimasti feriti ma per fortuna in modo non grave. Anche un ragazzo che era a bordo del natante belga sarebbe finito in acqua in seguito alla violenza dello schianto. L’Ntx 20, dopo aver scavalcato il motoscafo, avrebbe poi proseguito la propria corsa per altri 500 metri.

    Una descrizione dell’accaduto, stando al racconto dei testimoni, che cambia e di molto il quadro che pareva emergere in un primo momento, e questo indipendentemente dall’assunzione o meno di alcol da parte di chi guidava. Anche perché un simile comportamento da parte del natante belga sarebbe avvenuto in un punto che, come detto, è assai frequentato da barche, turisti e appassionati che vivono il lago con molti mezzi, non per forza a bordo solo di barche a motore. «Negligenza, imprudenza e imperizia» che hanno finito con il tingere con il colore del sangue il pomeriggio che doveva essere spensierato.

  • Il festival “Como Città della musica” debutta con Maurice Béjart

    Il festival “Como Città della musica” debutta con Maurice Béjart

    È tutto pronto per la quattordicesima edizione del Festival “Como Città della Musica” che da domani, 30 giugno, torna a Villa Olmo, da dove mancava dal 2012.Il titolo della rassegna, “La dolcezza ancor dentro mi suona”, è un verso del “Purgatorio” della Divina Commedia di Dante, un omaggio al sommo Poeta del quale ricorrono i 700 anni dalla morte e intorno a cui si tesserà la trama degli spettacoli in programma.Il festival debutterà domani e durerà 7 settimane, fino al 15 agosto. Si svolgerà nel parco retrostante Villa Olmo, dove artisti e generi musicali si susseguiranno in 16 appuntamenti serali, per dialogare con le altre manifestazioni, che si alternano sul palcoscenico allestito nel parco della Villa, in un unico itinerario, quasi una staffetta, tra le principali istituzioni culturali e territoriali coinvolte, all’insegna di uno scambio serrato. Ogni appuntamento è stato studiato perché si innesti in quello successivo ed in questa staffetta si passi la fiaccola dell’arte, la fiammella della creatività artistica, dell’amore e dell’ingegno celebrati da Dante.Altri eventi animeranno poi Villa Olmo nel segno del “Wow festival” che si terrà dal 16 al 18 luglio.I prossimi eventiDomani, alle 21.30, è il caso di dirlo, si apriranno le danze con lo spettacolo di ballo “Pièces Courtes”. Le coreografie di Maurice Béjart su musiche di Bach, Chopin, Henry, Verdi e Brel animeranno il Festival in prima assoluta in Italia. Protagonista sarà proprio il Béjart Ballet di Losanna che, dalla sua creazione, nel 1987, è un punto di riferimento nel mondo della danza. Designato successore da Maurice Béjart, Gil Roman dirige la compagnia e ne preserva l’eccellenza artistica. L’intento di Maurice Béjart è sempre stato quello di aprire il mondo della danza a un pubblico vasto. Con questo stesso spirito, Gil Roman e i suoi 39 danzatori si esibiscono in tutto il mondo. Biglietti: da 30 euro. Prenotazioni: www.teatrosocialecomo.it.Giovedì 1 luglio, alle 21.30, sarà la volta del “Paolo Fresu Devil Quartet”, ovvero i “diavoli” Fresu, Ferra, Dalla Porta e Bagnoli, in un concerto realizzato in collaborazione con il Conservatorio di Como. Il gruppo più “elettrico” del jazz italiano degli ultimi anni, si presenta in una versione completamente acustica. Ingresso: da 23 euro. Prenotazioni: www.teatrosocialecomo.it.

  • Il ministro: “Navigazione da regionalizzare”, dure critiche da Orsenigo (Pd)

    Il ministro: “Navigazione da regionalizzare”, dure critiche da Orsenigo (Pd)

    “E’ indispensabile che la gestione della Navigazione Lago di Como venga affidata alla Regione” un’idea condivisa dal Ministro del Turismo del governo Draghi, Massimo Garavaglia, ieri sul Lario per una serie di incontri istituzionali.

    Le parole del ministro leghista non hanno però per nulla convinto il conisgliere comasco del Pd, Angelo Orsenigo, che ieri ha reagito con un duro comunicato.

    “Forse è il caso di ricordare al Ministro del Turismo che è parte di questo esecutivo e non all’opposizione – commenta in una nota Orsenigo – Dire che il Governo gestisce male la navigazione è assurdo vista la carica che Garavaglia ricopre. Poi c’è il fatto che Regione Lombardia è governata da vent’anni dal centrodestra. Se la gestione è così pessima, perché allora le varie giunte regionali non hanno mai fatto nulla per spingere davvero verso la regionalizzazione del servizio? Come Partito Democratico siamo e sempre siamo stati favorevoli alla regionalizzazione”.

    “Non dimentichiamo che nel 2019, anche con i voti del Pd, il consiglio regionale ha infatti passato all’unanimità una risoluzione che impegnava la giunta proprio a sollecitare il Governo affinché desse attuazione al decreto legislativo del 1997 che stabilisce il passaggio della gestione del trasporto pubblico sui laghi alle Regioni” precisa Orsenigo.

    “Visto che ci troviamo a una congiuntura favorevole e l’intenzione pare finalmente quella di regionalizzare il servizio che lo si faccia. Ma è meglio che la Lega si chiarisca le idee e smetta di giocare su due tavoli, sia alla maggioranza sia all’opposizione, a seconda di quale dichiarazione è più utile fare” conclude il consigliere regionale comasco.

  • Incidente nautico di Lenno: la 20enne belga rimane ai domiciliari

    Incidente nautico di Lenno: la 20enne belga rimane ai domiciliari

    Rimane ai domiciliari la ragazza di 20 anni nata a Losanna ma residente in Belgio, arrestata per volete del pubblico ministero Antonio Pavan dopo l’incidente nautico di Lenno che – venerdì scorso – è costato la vita a Luca Fusi, 22enne di Guanzate. La decisione di convalidare la misura cautelare e di disporre la permanenza della ragazza nella casa di famiglia in frazione Campo a Lenno, è stata presa dal giudice delle indagini preliminari di Como, Laura De Gregorio, al termine dell’interrogatorio che si è tenuto in mattina. La custodia cautelare è stata confermata solo per l’omicidio colposo e non per l’altro reato che viene contestato, ovvero il naufragio. È questo l’esito di una giornata lunga, iniziata con l’arrivo della giovane al palazzo di giustizia a metà mattina e proseguita con l’interrogatorio e la lettura della decisione avvenuta nel pomeriggio.

    La 20enne belga era assistita dall’avvocato Massimo Schipilliti. La procura della repubblica aveva chiesto la conferma dei domiciliari per la totale mancanza di precauzioni in spregio del pericolo per la vita e per l’incolumità delle persone che era stata dimostrata dalla 20enne con la sua condotta. La pm aveva poi sottolineato al giudice anche il pericolo di fuga essendo la ragazza in partenza per la Francia. Il giudice ha accolto la richiesta della pubblica accusa – tranne che per l’ipotesi di reato di naufragio – in base al rischio di reiterazione del reato anche in relazione alla gravità della condotta, e anche in base al rischio di inquinamento probatorio. I carabinieri della compagnia di Menaggio, al termine dell’udienza, hanno quindi riscortato la 20enne del Nord Europa nella casa di famiglia a Lenno dove stava trascorrendo le vacanze con la sua compagnia di amici.

  • In Ticino il maggior numero di incidenti: 20% in più rispetto alla media svizzera

    In Ticino il maggior numero di incidenti: 20% in più rispetto alla media svizzera

    Una statistica della compagnia assicurativa Axa Svizzera mette il Canton Ticino in ultima posizione tra i guidatori rossocrociati. Il motivo? Troppi incidenti, il 20% oltre la media svizzera.

    Nonostante le sue dimensioni ridotte, la Svizzera mostra infatti profonde differenze nei comportamenti di guida. Negli ultimi cinque anni i dati dicono che i migliori conducenti sono stati quelli del Canton Uri, gli urani. Nel cantone della Svizzera centrale si sono registrati circa il 20% in meno di notifiche di sinistro. Anche le strade nei Cantoni di Sciaffusa e Lucerna sono sicure, in tema di danni da collisione risultano al -10% rispetto alla media svizzera.

    Gli automobilisti peggiori sono proprio i ticinesi. Nella Sonnenstube (così è chiamato il Ticino nella Svizzera tedesca, letteralmente: “salotto soleggiato” ndr) si verifica ogni anno il 20% in più di incidenti rispetto al resto del Paese.«Mentre negli ultimi cinque anni nel cantone vincente di Uri sono state registrate all’incirca solo 870 notifiche di sinistro, il Ticino ne ha totalizzate 16.900 – dichiara Fredy Egg, esperto di sinistri Axa – L’aumento della frequenza degli incidenti potrebbe essere spiegata, soprattutto in cantoni come il Ticino, dalla presenza di numerose strade strette e con scarsa visibilità che mettono a dura prova gli automobilisti».

    L’analisi riguarda il quinquennio 2016 – 2020, ma non si ferma agli incidenti. Che tipo di auto hanno scelto gli svizzeri? Stando all’Ufficio federale di statistica, lo scorso anno si è assistito a un incremento vertiginoso delle nuove immatricolazioni di veicoli a trazione alternativa. Nel 2020 è stato omologato, rispetto all’anno precedente, il 49,8% in più di veicoli a trazione puramente elettrica. Mentre le auto a propulsione ibrida sono il 225,7% in più nelle nuove immatricolazioni. Per quanto riguarda la mobilità “green”, Zugo e Zurigo sono saldamente in testa. In entrambi i cantoni quasi un’auto su cento assicurata dalla compagnia che ha effettuato lo studio ha trazione elettrica. Subito a ruota segue il Cantone di Appenzello Interno, mentre fanalino di coda della classifica è il Cantone di Neuchâtel, con circa il 60 per cento in meno di auto elettriche rispetto a Zugo e Zurigo.

    Infine due curiosità: volete sapere quale è stata l’auto più costosa assicurata nel periodo dello studio? Il modello non viene comunicato, si tratta ad ogni modo di un’introvabile auto d’epoca, assicurata sul furto nel Cantone di Vaud per la bellezza 5,5 milioni di franchi svizzeri (5 milioni di euro). E le meno costose? Qui vince ancora il Ticino, con il maggior numero di automobili con un valore sotto gli 11mila franchi (10mila euro).

  • L’incidente nautico di Lenno: mercoledì l’ultimo saluto al 22enne di Guanzate

    L’incidente nautico di Lenno: mercoledì l’ultimo saluto al 22enne di Guanzate

    I funerali di Luca Fusi si terranno mercoledì mattina 30 giugno alle 11,30 nella parrocchia di Santa Maria Assunta a Guanzate. Il sindaco del paese, Cinzia Negretti, sta per firmare l’ordinanza – i cui dettagli saranno resi noti in queste ore – che decreterà il lutto cittadino in segno di vicinanza alla famiglia. Ancora da definire con il parroco don Alessio Bianchi anche le modalità di partecipazione alle esequie, ovvero se verranno allestiti anche spazi all’esterno della chiesa sia per il caldo sia per il Covid.

    L’incidente nautico ha lasciato anche due persone ferite, con prognosi di 15 giorni per entrambi. Si tratta degli amici di Luca entrambi di 22 anni: il primo avrebbe riportato un trauma ad una spalla e a un ginocchio, il secondo un trauma alla gamba sinistra. Per entrambi i medici avrebbero infine riscontrato un importante stato di agitazione post traumatico.

  • “Long Lake Festival” a tutto jazz

    “Long Lake Festival” a tutto jazz

    Parte la quinta settimana di eventi del “Long Lake Festival”, la rassegna di musica, teatro e cinema che si tiene a Lugano. Oltre alla classica, che conta due matinée al Parco Ciani, la rassegna Jazz Around porterà a Lugano una rosa di artisti da scoprire in piazza Manzoni. Si parte domani, alle 20.30, con il concerto del Lukas Mantel Quartet; giovedì 1 luglio, alle 21, toccherà allo Stefano Romerio Quartet, formato da Stefano Romerio, chitarrista diplomatosi sotto la guida del leggendario chitarrista Ira Kriss.Venerdì 2 luglio, alle 21.30, salirà sul palco il Roberto Pianca Organ Trio formazione dal potente approccio ritmico e dallo swing accattivante che propone una rilettura di alcuni standards e classici del Jazz. Seguono, sabato 3 luglio, gli Sheldon’s Playhouse capitanati da Sheldon Suter, apprezzato sideman in diverse formazioni jazz, e, domenica 4 luglio, l’Humberto Amesquita Latin Quintet con il leader Humberto Amésquita, trombonista peruviano, milanese d’adozione, tra i più richiesti nel panorama italiano. Info: www.longlake.ch.

  • «Attenti ci vengono addosso»: l’urlo di Luca che ha salvato gli amici in barca con lui

    «Attenti, ci vengono addosso». Un urlo improvviso, in mezzo al lago, a turbare una splendida giornata di sole. L’avrebbe lanciato proprio Luca Fusi, il 22enne di Guanzate morto nella tragedia di venerdì sul Lago di Como. Un grido che avrebbe permesso agli amici, 22 anni anche loro, di Fenegrò e Lurate Caccivio, di prepararsi all’impatto e di salvarsi. Luca, invece, non è riuscito a fare altrettanto, venendo colpito dalla barca con a bordo gli undici turisti belgi. C’è anche questo aspetto ulteriormente drammatico a creare sgomento per la tragedia di Lenno, davanti al Golfo di Venere. Nome che profuma di bellezza e che mai come in queste ore suona stonato di fronte a quanto avvenuto.

    Luca non è riuscito a salvare se stesso, ma con quell’urlo improvviso ha salvato i suoi amici. Il ragazzo si sarebbe insomma accorto di quanto stava avvenendo, trovandosi il motoscafo dei turisti a pochi passi da lui, diretto in perpendicolare contro la barca su cui lui stesso si trovava. Il 22enne di Guanzate era seduto sul lato sinistro del motoscafo, dalla parte opposta a dove si trovava il volante collegato al timone. La barca dei turisti belgi ha colpito proprio in quel punto, dove c’era lui, senza lasciargli scampo. Il segno sul fianco è ben visibile, spaccato in due dalla chiglia dell’Nxt 20 che è poi “saltato” sopra l’altro motoscafo che era fermo in mezzo al lago danneggiando gran parte dello scafo e pure la parte opposta del Sea Ray 240. La velocità dunque – che ora verrà ricostruita da un consulente tecnico della Procura – doveva essere sufficiente per permettere tutto questo.Anche i due amici 22enni sono rimasti contusi nell’impatto, uno a una spalla. Ma le lesioni sono lievi e guaribili in pochi giorni. Quello che non è guaribile è quanto avranno nel cuore, il ricordo di un amico morto davanti ai loro occhi dopo aver lanciato quell’urlo improvviso, in pieno pomeriggio, che forse li ha salvati. Permettendo loro di prepararsi all’impatto, uno anche di lanciarsi in acqua evitando le conseguenze peggiori dello schianto.

    Un altro elemento è al vaglio dell’inchiesta e potrebbe essere di non poco conto per spiegare l’accaduto: pare che su motoscafo dei turisti belgi ci fosse della musica ad alto volume. Un particolare questo che se venisse confermato dall’indagine, che è appena all’inizio, potrebbe spiegare il perché non siano state udite le urla cercando quantomeno di rallentare l’impatto. La certezza fin da ora, come detto, è che la ragazza che era al timone non aveva bevuto, era quindi apparentemente nelle condizioni di poter pilotare. Gli amici avrebbero detto pure loro di non aver visto la barca. Che però era ferma in mezzo al lago, senza muoversi. Con i tre amici intenti solo a prendere il sole. Di certo dunque non un ostacolo sbucato all’improvviso ma che avrebbe potuto (e dovuto) essere visto già molto prima dell’impatto fatale.

  • Carenza di posti auto, storia infinita: cresce la richiesta ma non la disponibilità

    Carenza di posti auto, storia infinita: cresce la richiesta ma non la disponibilità

    Parcheggi, posti auto, stalli, linee blu o bianche, a pagamento o gratis.Chiamateli e indicateli come volete ma non parlatene, a voce troppo alta, a Como. Città dove da sempre la fame di aree dove lasciare l’auto rappresenta uno dei temi più caldi, fonte di polemiche e terreno di scontro politico.Un argomento che si è inevitabilmente riacceso dopo l’ennesima epopea per la creazione dei settanta posti auto davanti alla Santarella, attesi ormai da anni e ancora bloccati tra impedimenti vari e bandi, vedi quello per la Ticosa, saltati per degli errori degli uffici comunali.

    In attesa dunque di capire se e quando questi stalli compariranno in città, nel recente passato si è dibattuto su idee e proposte di ogni tipo.Come non ricordare il progetto, con tanto di rendering, nella foto, per un autosilo interrato sotto viale Varese che l’attuale giunta ha, dopo un lungo dibattito, rispedito al mittente. Proposta la cui realizzazione come contropartita prevedeva anche la manutenzione e l’illuminazione delle mura di quel tratto, argomento quest’ultimo della cinta muraria di strettissima attualità.Si è poi sempre in attesa di conoscere se e quando si farà anche l’autosilo nel cortile del Gallio, a fianco della palestra dell’istituto. Una struttura da oltre 200 posti e 5 piani fuori terra sul fronte di viale Innocenzo. Difficile sbilanciarsi però sui tempi di realizzazione dell’opera. Le ultime notizie, risalenti ad aprile dell’anno in corso, avevano visto il progetto – già depositato – incassare il benestare della Soprintendenza. E in una città turistica che fa dell’accoglienza uno dei suoi punti di forza e che quindi dovrebbe offrire anche posti auto, giace ormai da decenni, a ridosso della stazione di San Giovanni, anche l’area ex Danzas – della cui riqualificazione si discute anche in questo caso da tempo – dove si è ipotizzata anche la creazione, ovviamente, di un grande parcheggio.Sempre lungo la tangenziale ma all’altezza del comando della polizia locale ecco l’area ex Stecav, in attesa di conoscere il proprio futuro. Anche questa location era stata inserita nel masterplan che il Comune di Como avrebbe dovuto portare al Mipim di Cannes, nel vasto progetto del nuovo quartiere della Ticosa. Appuntamento poi saltato per l’epidemia e che poi nei mesi scorsi si è arricchito anche del bando sbagliato per la bonifica della cella 3.

    Chi del tema parcheggi ha una approfondita memoria storica anche per le diverse implicazioni sul territorio e sull’ambiente è l’ex assessore all’Ambiente della giunta Lucini, Bruno Magatti.«Quest’ultimo caso dell’ex Stecav è emblematico. Basta osservare come sia ridotta in condizioni pietose parte dell’area in questione, quella a ridosso del comando. La si potrebbe abbattere e con un investimento minimo creare un’area di sosta, magari con accesso da via Regina», dice Magatti, che poi scende ad analizzare anche alcune realtà più piccole, sempre in tema di posti auto, ma altrettanto utili per arginare la fame di parcheggi. «Stiamo ancora cercando di comprendere che futuro avrà quell’area di sosta in viale Ambrosoli, dietro il benzinaio con l’ingresso da via Aldo Moro che ormai da tempo è chiuso – dice sempre Magatti – Era stata data in gestione dal Comune ma ormai la concessione è scaduta e nulla è stato fatto. Insomma sembra che ci sia un globale disinteresse su questo fronte e che si navighi, come in altri casi, a vista. L’amministrazione dovrebbe gestire meglio quanto ha a disposizione».Le segnalazioni e le indicazioni sono poi ancora diverse, a testimoniare che il tema parcheggi non è risolto.E su tutto svetta sempre l’autosilo Valmulini, da anni sottoutilizzato e oggetto di infinite e, almeno sino ad oggi, velleitarie promozioni.