Categoria: Notizie locali

  • Artigiani, un’impresa su quattro teme di chiudere

    Artigiani, un’impresa su quattro teme di chiudere

    Turismo e trasporti i settori più a rischio secondo un’indagine di Cna

    Il 2021 sarà l’anno del vaccino anti-Covid e, si spera, di una ripartenza, seppur graduale. Quanto però accaduto nei mesi passati – con gli effetti devastanti della pandemia sull’economia – ha inciso fortemente sulle prospettive degli imprenditori.Da un’attenta analisi svolta dal Centro studi Cna tra gli iscritti alla Confederazione nazionale dell’artigianato, dal titolo “Pensare a un futuro senza Covid. Le aspettative delle imprese per il 2021”, emerge un dato allarmante: una piccola impresa su quattro teme di chiudere nel 2021 se l’attuale stato di difficoltà dovesse protrarsi.A fronte di un 32,9% complessivo di imprese che nel 2021 ritiene di crescere o perlomeno di recuperare le perdite accumulate nel 2020 (l’8,7% presume un incremento di ricavi sui risultati pre-Covid, mentre il 24,2% punta a ripianare le perdite), si erge un predominante 67,1% scarsamente o per nulla fiducioso nel breve periodo. In particolare, il 40,1% delle imprese intervistate, dopo avere accusato un forte ridimensionamento nel 2020, è convinto che nel 2021 non tornerà ai livelli precedenti. E il residuo 27% ha addirittura paura di cessare l’attività nei prossimi mesi.«La situazione è ovviamente molto difficile – dice Ivano Brambilla, segretario della Cna del Lario e della Brianza – Il territorio lariano è stato duramente colpito e rispecchia simili prospettive emerse a livello nazionale. Da noi alcuni settori trainanti, come il comparto del turismo e dei trasporti, sono fortemente danneggiati. Il pessimismo emerso dall’indagine è, a mio avviso, supportato dalla realtà. Va però detto che se a questi imprenditori venissero date delle certezze, il territorio lariano potrebbe riprendersi». E quando si parla di certezze «si intende innanzitutto sapere quanto prima come verranno utilizzati i fondi europei. Vedere come saranno gestiti, ad esempio, andando a incidere sull’innovazione tecnologica o sulle infrastrutture, potrebbe essere da stimolo per chi lavora e per spingere verso la ripresa puntando a un ritorno alla situazione antecedente la pandemia. La nostra provincia sarebbe in grado di farlo. Ad esempio, se si investisse sulle Olimpiadi del 2026, ciò imprimerebbe una forte accelerazione al mondo dell’imprenditoria», chiude Brambilla.Disaggregando i dati per settore, la palma dell’ottimismo va al comparto edilizio (il 46,5% è orientato favorevolmente, anche grazie alle speranze riposte nel Superbonus 110%), seguito dal manifatturiero (36,2%). All’opposto, i settori con più timori di chiudere sono il turismo (43,5% del totale), il trasporto (33,3%) e i servizi per la persona (31,7%), comparti dove tre quarti e più delle imprese hanno subito danni economici gravissimi.

  • Colpito dai detriti in cantiere: muore operaio frontaliere di 54 anni

    Colpito dai detriti in cantiere: muore operaio frontaliere di 54 anni

    Travolto da un carico di macerie mentre lavorava in un cantiere edile a Lugano, non ha avuto scampo un operaio comasco di 54 anni. L’infortuno, con esito purtroppo fatale, è stato confermato dalla polizia cantonale ticinese. Attorno alle 11 di questa mattina, l’uomo stava lavorando con i colleghi all’interno di un cantiere per la ristrutturazione dello stabile di un ex albergo nella zona di Riva Paradiso. «Per cause che ora toccherà all’inchiesta di polizia appurare nel dettaglio – è quanto diffuso in una nota dalla polizia ticinese – un 54enne operaio italiano residente in provincia di Como, che si trovava al pianoterra dell’edificio, è stato colpito da un carico di materiale di demolizione, proveniente dai piani superiori».

    L’allarme sarebbe stato lanciato dai colleghi. Nel cantiere di Paradiso sono intervenuti gli agenti della polizia cantonale e i soccorritori della Croce Verde di Lugano. Tutto però è risultato vano. Purtroppo per l’operaio comasco non c’è stato nulla da fare. È morto praticamente sul colpo per le gravi ferite riportate dopo l’impatto con i detriti piovuti dall’altro.

    «In Svizzera come in Italia gli incidenti nei cantieri mietono purtroppo molte vittime – dice il responsabile dei frontalieri per la Cisl dei Laghi Roberto Pagano – Auspichiamo che si rafforzino ancora di più i controlli affinché le migliaia di lavoratori frontalieri che ogni giorno varcano il confine elvetico per prestare la propria opera in ambito edile, abbiano la garanzia di lavorare in assoluta sicurezza».

    «Saranno le autorità competenti a stabilire le cause dell’accaduto e ad evidenziare eventuali responsabilità – ha continuato il rappresentante della Cisl dei Laghi – Nel corso dell’ultimo decennio si è molto discusso su come tassare il lavoro frontaliero, la nostra speranza è che quanto prima inizi una nuova stagione in cui al centro dell’attenzione venga posto il tema della sicurezza».

  • Como, niente multe in cambio di pasti: la Procura chiede il processo

    Como, niente multe in cambio di pasti: la Procura chiede il processo

    La Procura di Como ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ausiliario della sosta e per il gestore di un ristorante nella zona di Sant’Agostino, accusati di corruzione. Secondo quanto ricostruito dal pm Pasquale Addesso, il gestore del locale – un 37enne egiziano – avrebbe tratto vantaggio dal far parcheggiare i clienti del proprio ristorante in stalli blu a pagamento, senza che tuttavia i clienti versassero un solo euro. L’ausiliario della sosta e dipendente della Como Servizi Urbani (68 anni), semplicemente faceva finta di non vedere l’auto parcheggiata senza esposto il bigliettino del parcheggio, e il guadagno che ne ricavava era il «pasto all’interno del medesimo ristorante» senza «pagarne il prezzo».L’articolo completo sul Corriere di Como in edicola oggi, venerdì 8 gennaio

  • Covid nell’Alessandria: rinviata la partita con il Como

    Niente partita Alessandria-Como domenica prossima, 10 gennaio. I casi di positività al Covid nella formazione piemontese hanno portato alla richiesta da parte dell’Alessandria di rinviare il match con gli azzurri. L’istanza è stata accolta dalla Lega Pro, che dunque ha disposto lo spostamento del match a data da destinarsi.

    Sempre nella giornata di oggi, il giudice sportivo ha respinto il ricorso della Pro Vercelli che chiedeva la vittoria a tavolino nel match con il Livorno, appellandosi ad una serie di problematiche burocratico-finanziarie che riguardavano la società toscana. La classifica del girone A rimane dunque invariata.

  • Erba: «In piena emergenza Covid si pensa alle poltrone»

    Erba: «In piena emergenza Covid si pensa alle poltrone»

    Prosegue a colpi di comunicati stampa e interventi sui social la polemica sul rimpasto della Giunta lombarda. A meno di tre anni dall’insediamento di Attilio Fontana, dopo le polemiche sulla gestione della campagna vaccinale anti-Covid e le dichiarazioni dell’assessore al Welfare Giulio Gallera, si profilano cambi di assessorati e nuovi sottosegretari. Il nome accreditato, al momento, per sostituire Gallera è quello di Letizia Moratti. Previsto un avvicendamento anche per l’assessorato alla Famiglia: a Silvia Piani (Lega) dovrebbe subentrare la collega di partito comasca, nonché ex ministra alla Famiglia nel governo Conte Uno, Alessandra Locatelli.A gettare benzina sul fuoco dal fronte dei pentastellati c’è Raffaele Erba, consigliere regionale comasco del Movimento Cinque Stelle: «In piena emergenza Covid – scrive – la Lombardia deve anche passare per un rimpasto innescato dalla stessa Lega. Da quelle che dovevano essere le semplici dimissioni dell’assessore Gallera si è arrivati a una vera e propria redistribuzione delle poltrone nella Giunta lombarda con all’orizzonte migrazioni da un partito all’altro in barba alla coerenza e al mandato conferito dagli elettori».«La strategia è chiarissima – rincara Erba – spostare l’attenzione su altri temi per non mostrare i propri fallimenti. Anche sui vaccini abbiamo assistito al solito copione. La Lombardia è ancora agli ultimi posti per le vaccinazioni e si usa come giustificazione un fantomatico errore sulla distribuzione di 1.000 siringhe su 80mila. Per poi scoprire che in realtà erano una partita necessaria per prelevare il liquido di diluizione e iniettarlo nel flaconcino multidose di Pfizer».

  • Foggia-Juve Stabia, gara delicata per il fischietto comasco Colombo

    Una gara decisamente delicata per il fischietto comasco Andrea Colombo, nella foto: l’arbitro di casa nostra è stato infatti designato per il match del girone C tra Foggia e Juve Stabia.La gara è in programma lunedì sera alle 21 e sarà il posticipo televisivo del prossimo fine settimana.Un incontro che arriva a pochi giorni di distanza dalla decisione dell’ex capitano rossonero Federico Gentile di lasciare il club pugliese, dopo che all’inizio di dicembre alcuni criminali gli hanno incendiato la porta di casa.Non ci sarà il pubblico, ma per tanti motivi la partita si annuncia ad alta tensione anche sotto un profilo strettamente sportivo. Il Foggia, neopromosso, è terzo in classifica, mentre la Juve Stabia e è in nona posizione, in zona playoff, ma con il dichiarato obiettivo di risalire la china.Sempre nel girone C sarà impegnato anche un altro direttore di gara della sezione Aia di Como, Alessandro Di Graci, a cui è stata affidata la sfida della capolista, la Ternana, che attende i pugliesi del Monopoli.Raramente i fischietti lariani vengono chiamati nel girone A, dove milita anche il Como. Capita più spesso, invece, al guardalinee Michele Piatti, che sarà a fianco dell’arbitro Simone Galipò di Firenze nel derby toscano Grosseto-Pistoiese.E la sfida degli azzurri di domenica allo stadio Moccagatta di Alessandria? In attesa di notizie sul fronte Covid per la formazione di casa, la designazione è stata per un siciliano, esperto per la categoria, Daniele Rutella di Enna, al quarto anno in serie C, che sarà affiancato dagli assistenti Khaled Bahri di Sassari e Simone Piazzini di Prato.La curiosità riguarda il “quarto uomo”, che sarà Michele Delrio di Reggio Emilia, uno dei nove figli dell’ex ministro Graziano. Personaggio schietto, che all’epoca sui social contestò alcune scelte del Governo Letta, di cui il padre faceva parte. A chi glielo fece notare, rispose che lui era abituato a ragionare con indipendenza, senza farsi influenzare da circostanze e parentele.

  • I saldi partono con il “giallo”. Domani sarà zona arancione

    I saldi partono con il “giallo”. Domani sarà zona arancione

    Cassina (Federmoda): «Non possiamo illuderci che siano risolutivi»

    Il colore dei saldi quest’anno è il giallo. Dopo l’avvio di ieri, ancora per la giornata odierna le vendite scontate vedranno Como in zona gialla. Aperti dunque tutti i negozi e i centri commerciali, i parrucchieri e i centri estetici.Si potrà uscire liberamente dalle 5 alle 22, anche dal proprio comune di residenza, ma all’interno della propria regione. I bar e i ristoranti sono aperti fino alle 18 ed è possibile avere al tavolo al massimo 4 persone non conviventi.Già domani e domenica però si passerà in zona arancione e dunque resteranno chiusi bar e ristoranti (con possibilità di asporto fino alle 22 e consegne a casa senza restrizioni), mentre i negozi continueranno a essere aperti. Nei centri commerciali, inoltre, si potrà fare solo la spesa alimentare: i negozi presenti al loro interno resteranno infatti chiusi, a eccezione di farmacie, edicole e tabaccherie.L’avvio del periodo di vendite scontate, inizialmente previsto per il 5 gennaio, è stato posticipato al 7 con la conclusione fissata per domenica 7 marzo. Si avranno dunque 60 giorni di tempo per fare acquisti a prezzi scontati. Così ha deciso Regione Lombardia lo scorso 23 dicembre.Una decisione, quella di posticipare, maturata ovviamente a seguito delle limitazioni degli spostamenti e delle aperture degli esercizi commerciali imposte dal Decreto legge di Natale.«Non possiamo illuderci che i saldi siano risolutivi rispetto al calo percentuale del lavoro della stagione dovuto ai mesi di chiusura – commenta Marco Cassina, presidente di Federmoda di Confcommercio Como – È difficile che si arrivi almeno al pareggio dei conti, anche se ci speriamo. La nota positivi per chi intende fare acquisti è che i negozi sono più assortiti e gli sconti sono molto più alti rispetto agli anni scorsi». E negli esercizi commerciali tutto è stato predisposto. «Siamo pronti ad accogliere i clienti – prosegue Cassina – Fatto singolare è che i primi due giorni di saldi siano infrasettimanali, ma sabato e domenica saremo aperti e contiamo di rifarci, anche se il riferimento è soltanto al bacino di Como. Peserà molto la mancanza della clientela svizzera e questo vale per tutti: dall’artigiano al parrucchiere, dal fruttivendolo all’ambulante del mercato fino al negozio di abbigliamento».Da lunedì 11 gennaio e fino al 15, tornerà in vigore la divisione delle regioni in fasce di colore in base alla situazione epidemiologica. Oggi il governo dovrebbe fare il punto sull’andamento dei parametri relativi alla diffusione dei contagi. Con l’indice Rt sotto l’1 è prevista la zona gialla, che diventerà arancione con Rt pari a 1 e rossa con Rt pari a 1,25. Secondo il monitoraggio della scorsa settimana, la Lombardia aveva l’indice di contagio pari a 1 e la situazione non sembra migliorata negli ultimi giorni. Una volta definiti i colori delle regioni, i governatori potranno firmare ordinanze più restrittive.

  • Alessandria-Como, domenica la sfida di vertice: precedenti a favore dei lariani

    Alessandria-Como, domenica la sfida di vertice: precedenti a favore dei lariani

    «Per l’Alessandria un calvario». La pagina dedicata alla società piemontese “Museo Grigio”, in sede di presentazione del match dello scorso anno con il Como, ha così descritto la storia degli incontri tra l’Alessandria e la formazione lariana.Incontro che andrà in scena domenica prossima nello storico stadio Moccagatta, costruito nel 1929, due anni dopo il Sinigaglia, impianto che ospita anche le sfide interne della Juventus Under 23. Fischio d’inizio previsto alle 15 con le previsioni del tempo che però, in attesa di aggiornamenti a ridosso della partita, per ora prevedono neve in città in aumento proprio nel pomeriggio. Per ora si attende una precipitazione prima “moderata”, poi “consistente”.Como bestia nera del “grigi”, dunque, come racconta il bilancio delle gare disputate fra le due contendenti: la prima sfida è stata nella stagione 1948- 1949, in serie B, campionato vinto dal Como allenato da Mario Varglien, promosso in A. Nell’occasione i lariani, per inaugurare al meglio il confronto con i piemontesi vinsero 3-0 sia all’andata che al ritorno. Tra i protagonisti di quell’anno, un Meroni. Non il famoso “Gigi”, ovviamente (all’epoca aveva 5 anni), ma Benito, classe 1925: per l’attaccante, tra 1948 e 1951, 102 presenze e 38 gol con la formazione comasca.Due secchi 3-0 per gli azzurri, dunque; una “prima” che poi ha poi segnato anche la storia dei match tra le due formazioni che domenica si ritroveranno allo stadio Moccagatta: il bilancio è nettamente a favore del Como con 53 incontri disputati, 25 successi degli azzurri, 16 pareggi e 12 affermazioni dei “grigi”.L’ultimo incontro nell’andata dello scorso campionato, è terminato con il punteggio di 1-1. Il ritorno non è stato poi disputato per la sospensione del campionato dovuta all’emergenza sanitaria.In tempi recenti il confronto di maggiore rilievo è la doppia finale dei playoff di serie C2 nel campionato 2008-2009. Il Como vinse all’andata al Sinigaglia per 2-1 e si confermò al ritorno al “Moccagatta” per 2-0, conquistando così la promozione, con una grande festa sul campo degli avversari.Nella stagione 2016-2017 in serie C, invece, i lariani di mister Fabio Gallo si confermarono “bestia nera” per i piemontesi: l’Alessandria era infatti lanciato verso la conquista della B, ma cominciò a perdere colpi. Uno, ben assestato, giunse sul Lario, dalla formazione di mister Fabio Gallo, vincente per 2-1. I “grigi”, grandi favoriti furono superati in volata nel finale dalla Cremonese (subito promossa in B) e poi persero la finale playoff con il Parma.Ora c’è grande attesa per il match di domenica, con il Como secondo e l’Alessandria terzo. Entrambe hanno vinto quattro delle ultime cinque partite disputate prima della pausa di Natale.Un test probante, per entrambe, per vedere se lo stop sia stato tonificante per ricaricare energie o se abbia, al contrario, spezzato ritmo e continuità.

  • Canottieri Lario, brindisi per il 130° compleanno

    Canottieri Lario, brindisi per il 130° compleanno

    Centrotrenta anni di storia, ma con la voglia di guardare al futuro e sperare che la situazione generale possa migliorare per riaprire la storica sede e per portare avanti i tanti progetti avviati, a partire da quelli che riguardano la promozione dello sport del canottaggio tra i giovani e tra gli atleti con disabilità.Compleanno particolare, a porte chiuse, per la Canottieri Lario, la società remiera fondata in città il 4 gennaio del 1891. Un riferimento da sempre per Como, sotto il profilo sportivo, ma non solo, anche per la città intera. Dalla sua sede sono infatti partite, in questi tredici decenni, tante idee e iniziative che hanno contribuito a migliorare il territorio.Nell’attuale situazione di emergenza sanitaria non è stato possibile proporre quella grande festa che tutti avrebbero voluto. Evento soltanto rinviato, in attesa di un miglioramento generale. L’unico momento di incontro, un brindisi fra dirigenti, nel rispetto di distanze e prescrizioni.A fare gli onori di casa, il presidente Leonardo Bernasconi, che si ripresenterà alle elezioni di rinnovo del consiglio previste alla fine del mese. Una gestione , la sua, che ha portato tante soddisfazioni sportive, ha saputo affrontare la crisi e ha portato anche a importanti lavori nella storica sede di viale Puecher. Tra i messaggi di auguri che gli sono giunti ieri, quelli del presidente della Federazione canottaggio, Giuseppe Abbagnale, e del suo vice, Luciano Magistri.Sempre in prima linea, Bernasconi, in sede per i soci, sui campi di gara a fianco degli atleti anche in trasferte non agevoli. Senza manie di protagonismo: nelle foto di gruppo tende e mettersi da parte, e non in mezzo ai premiati, a meno che non arrivi una richiesta specifica da chi scatta le immagini.Un tratto che ha sempre caratterizzato la sua esperienza alla guida del sodalizio. Ma Bernasconi, più che tracciare un bilancio, vuole guardare avanti, a un futuro vicino e lontano.«La mia prima speranza, ovviamente, è quella di riaprire la sede – spiega – Ancora una volta, come nel 2020 dopo il primo lockdown, mi rivolgo ai nostri soci, con la speranza che continuino ad essere legati alla società rinnovando l’iscrizione. Al di là della gestione del club, questo introito serve soprattutto a portare avanti l’attività sportiva».La Canottieri Lario, infatti, da sempre è una palestra di vita, oltre che di sport. E attività sportiva non significa soltanto atleti Senior, che continuano a conquistare allori nazionali e internazionali. Al settore giovanile e e quello paralimpico Bernasconi tiene in modo particolare: «In tutte le categorie agonistiche, a partire dagli Allievi, vestono i nostri colori 65 canottieri, ai quali vanno aggiunti 16 del settore Pararowing. Ragazzi, questi ultimi, che ogni giorno ci insegnano qualcosa, con la loro determinazione: sono grandi sotto ogni punto di vista».«Il 2021, poi, sarà anno olimpico – aggiunge il presidente – I nostri esponenti, che sono anche tesserati per i gruppi sportivi di corpi dello Stato, hanno Tokyo 2021 nel mirino. Aisha Rocek ha già qualificato la sua barca; Jacopo Frigerio e Giorgia Pelacchi fanno parte del gruppo azzurro. Ma non soltanto, nel 2024 ai Giochi di Parigi le prove dei “Pesi leggeri” sono state confermate nel programma: fattore che dà una speranza a una delle nostre giovani atlete plurimedagliate, Arianna Noseda».E proprio guardando alla promozione del canottaggio e ai più giovani, Leonardo Bernasconi non vede l’ora che la sede possa riaprire. «Lo scorso anno ai nostri Corsi di avviamento allo sport erano iscritti nel 160 bambini. Il nuovo stop forzato per la seconda ondata del Covid ha bloccato il lavoro che stavamo portando avanti con la nostra delusione, unita a quella dei ragazzi e dei loro genitori. In questi mesi abbiamo mantenuto i contatti con tutti e dato consigli utili, ma è ovvio che la possibilità di allenarsi in viale Puecher sia la soluzione prediletta da tutti».

  • Casinò, il Comune conferma Ambrosini, ma vuole un Cda

    Casinò, il Comune conferma Ambrosini, ma vuole un Cda

    «Confermiamo la fiducia all’amministratore unico della società, ingegnere Marco Ambrosini». Con una nota diffusa ieri, la giunta del Comune di Campione d’Italia ha commentato il recente decreto del Tribunale di Como riguardo la società di gestione del Casinò dell’enclave. La casa da gioco era stata chiusa per fallimento nel luglio del 2018. Troppi i debiti accumulati nel corso degli anni.La sentenza del Palazzo di giustizia lariana è stata però annullata dai successivi gradi di giudizio fino all’ultimo decreto di lunedì scorso in cui si danno, in pratica, solo 15 giorni alla società per presentare un piano di rientro. Vengono poi nominati due precommissari per vigilare sull’operato dei gestori. Il Municipio di Campione, con l’uscita di tutti gli altri soci pubblici, è l’unico socio del Casinò. Al Comune si è rivolto sia il dispositivo dei giudici, sia l’amministratore unico. Lo stesso Ambrosini, su queste colonne, ha spiegato di essersi subito messo al lavoro per redigere un piano e chiedere una proroga sui tempi stabiliti, ma anche di essere disposto a fare un passo indietro.Ieri, la nota del Comune, che valuta «positivamente la possibilità accordata alla società di gestione della Casa da gioco di proseguire nella attività di pianificazione del suo risanamento interrottasi con la dichiarazione di fallimento poi annullata dalla Corte di Appello di Milano».«I termini concessi risultano tuttavia indubbiamente insufficienti anche considerando che la società rientrerà nel possesso della propria documentazione e dell’immobile sede della Casa da gioco, concessole in usufrutto dal Comune, solo nei prossimi giorni» si legge ancora.«A ciò si è aggiunto, purtroppo, che il sindaco, parte degli amministratori e il segretario comunale, sono stati, proprio in questi giorni, contagiati dal virus pandemico rendendo necessaria la sospensione dell’attività amministrativa».«Contiamo di poter ottenere la concessione di termini adeguati per consentire la presentazione di una proposta di risanamento seria» scrive ancora la giunta, che conferma infine come Ambrosini sia già al lavoro «in stretto rapporto con l’amministrazione comunale e con il supporto di un pool di professionisti» e che questo non sarebbe stato possibile «ove si fosse reso necessaria l’individuazione e la nomina di un nuovo amministratore». La giunta sta però valutando la nomina di un consiglio di amministrazione, visto che attualmente Ambrosini è amministratore unico.