Categoria: Notizie locali

  • Festival estivo a Villa Olmo

    Dal sommo Poeta, di cui ricorrono, nel 2021, i 700 anni dalla morte (1265 -1321), trae ispirazione il XIVFestival Como Città della Musica, La dolcezza ancor dentro mi suona(Dante, Commedia, Purgatorio, II, 114), dal 30 giugno al 15 agosto a Villa Olmo a Como. Il programma è stato presentato oggi al Sociale dalla neopresidente Simona Roveda. Tra gli ospiti il prefetto Andrea Polichetti.

    Molti i fils rouge che si intersecano, a delineare un mosaico ricco di tasselli, diversi e va­riopinti, in un festival volutamente più esteso rispetto alle precedenti edizioni (7 setti­mane), a stagliarsi sullo scenario di Villa Olmo, nel parco retrostante, all’interno della prima edizione del Villa Olmo Festival.

    Artisti e generi musicali si susseguono in 16 appuntamenti serali, per dialogare con le altre manifestazioni, che si alternano sul palcoscenico allestito nel parco della Villa, in un unico itinerario, quasi una staffetta olimpica tra le principali istituzioni culturali e ter­ritoriali coinvolte, all’insegna di uno scambio serrato, di nota in nota, su un pentagramma, che i versi di Dante evocano nello scambio con il musico Casella, nel II Canto del Purga­torio. Ed ogni appuntamento è stato studiato perché si innesti in quello successivo ed in questa staffetta si passi la fiaccola dell’arte, la fiammella della creatività artistica, del­l’amore e dell’ingegno celebrati da Dante.

    Un festival che vuole confermare un’attenta ricerca artistica in tutti i generi, così da es­sere, come agli albori, un festival per tutti, secondo criteri di accessibilità, ricercati non solo da un punto di vista artistico ma su più livelli. Un festival che desidera tendere, e spe­rimentare ed innovare, che nasce per il territorio, ma risulta, anche in tutte le manife­stazioni satelliti, congeniale per turisti italiani ed esteri. Una rassegna, giunta alla quattordicesima edizione, sempre più aperta ad artisti e spettatori internazionali.

  • Addio a Tarcisio Burgnich, un grande nella storia del Calcio e del Como

    Lutto nel calcio e per il Como. A 82 anni – compiuti lo scorso 25 aprile – è scomparso Tarcisio Burgnich. La notizia è arrivata nella notte dalla Versilia, dove viveva da anni. Da giocatore è stato uno tra i più forti difensori della storia. Fece parte della grande Inter e fu protagonista ai Mondiali del 1970 in Messico, segnando una storica rete nella mitica partita Italia-Germania 4-3. Un match che però lui non mitizzava e anzi definiva come disputato con “lo spirito da scapoli e ammogliati”.

    Originario di Ruda, in Friuli, Burgnich da allenatore è stato molto legato al Como, che ha guidato per ben tre volte. La prima tra 1982 e 1984, si concluse con la promozione in serie A, ottenuta con Atalanta e Cremonese.

    Poi, nel torneo 1987-1988, in A, chiamato al capezzale della squadra salvò gli azzurri da una quasi certa retrocessione dopo una pessima partenza con Aldo Agroppi alla guida degli azzurri. Un risultato ottenuto all’ultima giornata, con il pari del Sinigaglia contro il Milan, che contemporaneamente regalò lo scudetto ai rossoneri di Arrigo Sacchi,

    C’è stata anche una sua terza volta sul Lario, in questo caso in C, nel torneo 1992-1993, quando subentrò ad Andrea Valdinoci e portò i lariani – in una situazione traballante di classifica – a una salvezza tranquilla.

    Da giocatore, oltre che con l’Inter, militò con Udinese, Palermo, Juventus e Napoli. Lungo l’elenco delle squadre che ha guidato, oltre al Como: Livorno, Catanzaro, Bologna, Genoa, Lanerossi Vicenza, Cremonese, Salernitana, Foggia, Lucchese, Ternana, Pescara.

  • Asilo Sant’Elia, le minoranze all’attacco della giunta

    Asilo Sant’Elia, le minoranze all’attacco della giunta

    L’ennesimo “bisticcio” in maggioranza – questa volta si tratta dell’attacco diMario Gorladi Fratelli d’Italia alla gestione caotica delle opere di recupero dell’asilo Sant’Elia – scatena le minoranze.

    «L’amministrazione di Como ha considerato l’asilo Sant’Elia alla stregua di un qualsiasi complesso scolastico dove si è liberi di intervenire senza scrupoli – dice il capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio comunaleFabio Aleotti– Trattandosi di un monumento di straordinario valore, opera della seconda metà degli anni ‘30 che lo stesso autore Terragni definiva come la sua opera più spontanea, non si possono usare criteri che al più fanno capo all’ordinaria manutenzione di qualsiasi plesso scolastico. Ritengo inqualificabile un approccio del genere a un’opera riconosciuta come un capolavoro del razionalismo italiano, danneggiando persino i vetri, parte essenziale della visione architettonica di Terragni».

    Lo stesso Gorla aveva lanciato un appello molto chiaro in consiglio comunale. «Fermiamo questo oltraggio a Terragni, difendiamo il Razionalismo vanto della città di Como. Salviamo l’asilo Sant’Elia».

    E esplicative sono anche le parole del capogruppo del Pd, Stefano Fanetti. «Non posso che trovarmi d’accordo con le parole di Gorla. Fa però riflettere che Fratelli d’Italia con due assessori e sei consiglieri si scagli contro la giunta per il disastro Sant’Elia. Indubbiamente la dice lunga sulle correnti interne alla maggioranza e alla coesione del gruppo politico che guida – o finge di guidare – la nostra città», dice Fanetti. «Inoltre non dimentichiamo che il Sant’Elia è un edificio scolastico a tutti gli effetti. Per far partire gli interventi è stato necessario spostare classi in una sede alternativa», chiude Fanetti.

  • Bonifica Ticosa, si attende la nuova gara. Silenzio sugli errori nel vecchio bando

    Bonifica Ticosa, si attende la nuova gara. Silenzio sugli errori nel vecchio bando

    «Quali sono le future intenzioni dell’amministrazione cittadina sui tempi per indire una nuova gara di appalto e quando sarà convocata la commissione ad hoc per fare chiarezza sul bando annullato?». Sono gli interrogativi del consigliere del Gruppo misto Ada Mantovani che, in consiglio comunale, tona a incalzare la giunta sul pasticcio nella gara di appalto per affidare i lavori della bonifica dell’area dell’ex tintostamperia.A rispondere ai quesiti del consigliere è stato il sindaco, Mario Landriscina. «Il ricorso al Tar della prima classifica alla gara, la società Eco.ste.ma, è stato notificato al Comune il 20 aprile scorso ed è stato promosso per ottenere l’annullamento del provvedimento con cui il primo classificato è stato dichiarato decaduto dall’aggiudicazione del bando – spiega il primo cittadino – È da ritenere che l’annullamento della procedura di gara e degli atti consequenziali abbia determinato la sopravvenuta carenza di interesse e la cessata materia del contendere, perché l’annullamento della gara implica anche l’annullamento degli atti tra cui l’aggiudicazione e quindi anche la decadenza». La decisione di agire «in autotutela rientra nell’esclusiva sfera di competenza del dirigente del settore», ha poi concluso il primo cittadino di Como.

    Intanto resta ancora senza risposta la domanda che riguarda i tempi per indire una nuova gara di appalto e completare così l’ennesimo passaggio di una bonifica infinita: manca infatti l’ultima porzione di terreno, la cosiddetta “cella 3”.E infine sulla convocazione di un commissione di inchiesta per capire quali siano stati gli errori commessi nella redazione della gara e le conseguenti responsabilità è intervenuto il presidente della Commissione I, Affari generali e Bilancio, Matteo Ferretti capogruppo in consiglio comunale di Fratelli d’Italia. «Ho intenzione di convocare la commissione per la Ticosa». Sulle modalità ha poi aggiunto che chiederà «ai componenti della commissione se convocare la riunione a porte aperte o chiuse».

    L’unica certezza è che ancora regna la più assoluta confusione sul futuro della Ticosa e su cosa sia successo negli uffici. E così ancora una volta torna in mente il famoso spettacolo pirotecnico organizzato dall’allora sindaco Stefano Bruni – era il 2007 – voluto per sancire in stile hollywoodiano la fine di un’era e l’inizio di una nuova visione per la città. Sono passati 14 anni e lei, l’area della Ticosa – così come l’ormai mitologica cella 3 da bonificare – sono sempre lì, immobili.

  • Canottaggio, raduno azzurro con Rocek e Ruta

    Archiviata la seconda prova di Coppa del Mondo di Lucerna – durante la quale la Nazionale italiana ha vinto sei medaglie – il gruppo olimpico sta per riprendere il percorso di preparazione in vista dell’obiettivo principe della stagione, i Giochi di Tokyo in programma nella capitale giapponese a partire dal 23 luglio.

    Gli atleti dell’Italia da oggi saranno riuniti a Sabaudia (Latina) per un nuovo collegiale, che finirà il 1° giugno a ridosso della terza e conclusiva prova della Coppa del Mondo 2021. L’evento sarà ospitato proprio sulle acque di Sabaudia (dal 4 al 6).

    Il direttore tecnico Francesco Cattaneo ha convocato complessivamente 31 atleti (26 senior e 5 pesi leggeri). Del gruppo fanno parte due comaschi: Aisha Rocek (nella foto, portacolori di Canottieri Lario e Gruppo Carabinieri) e Pietro Ruta, delle Fiamme Oro, la squadra della Polizia.

  • “Coltiviamo la spontaneità”, la nuova stagione di eventi  a Villa del Grumello

    “Coltiviamo la spontaneità”, la nuova stagione di eventi a Villa del Grumello

    Natura, paesaggio, conoscenza, bellezza. Questi i pilastri ideali su cui è edificato il polo culturale di Villa del Grumello e su cui si è costruita la nuova stagione di eventi.In questo splendido contesto affacciato sul primo bacino del Lago di Como, dal 2 giugno fino a ottobre si succederanno incontri, laboratori, concerti, attività all’aperto, spettacoli teatrali, danza e visite guidate: una riappropriazione degli spazi della natura, e soprattutto dello spirito così provato da questi lunghi mesi di pandemia.«Speriamo di tornare a ritmi più lenti che favoriscano la riflessione, il contatto con la natura era importante prima e lo è ancora di più ora, gli spazi qui parlano da soli», ha detto il presidente dell’Associazione Villa del Grumello,Paolo De Santis, nella presentazione della nuova stagione.«Il motto di quest’anno è “Coltiviamo la spontaneità – spiega Chiara Bignami, responsabile degli eventi dell’associazione Villa del Grumello – potrebbe sembrare un ossimoro, in realtà è un invito a ricomporre le dicotomie, cercando di cogliere la complessità dei luoghi, il Grumello ne è un esempio poiché riunisce e fa intrecciare l’otium speculativo e il saper fare, il locale con l’internazionale, lo sguardo sulla fragilità e la valorizzazione dell’eccellenza».«Le attività che noi proponiamo – continuaChiara Bignami– si ispirano a quest’essenza del luogo e cercano di valorizzarla, la botanica dunque si intreccia con la musica e il teatro, l’educazione ambientale con la creatività e la sperimentazione multidisciplinare, tutto ciò in uno spirito di rigenerazione».Tutti gli eventi si terranno nel contesto del parco che con le sue specie arboree rare e le sue magnifiche fioriture è un vero e proprio tesoro naturalistico.SpiegaVittorio Peretto, agronomo e paesaggista, curatore del Parco del Grumello: «Quest’anno abbiamo inserito delle piante di corbezzolo, molto apprezzate da diverse specie di uccelli, e piantumato nuove aiuole, abbiamo avviato un’operazione di riciclo degli scarti del giardino e privilegiato piante a ridotto consumo idrico, continuiamo con la formazione dei ragazzi che vogliono lavorare nel verde e che avranno un futuro promettente vista la crescita del settore».Ad aprire il palinsesto degli eventi, il 2 giugno, sarà un omaggio a Dante Alighieri nell’anno delle celebrazioni per i settecento anni della morte. Alle 11.15, ai piedi del possente cedro del Libano che accoglie i visitatori all’ingresso della villa, il professor Vincenzo Guarracino e Lorenzo Volpi Lutteri terranno un racconto drammaturgico ispirato alle tre Cantiche della Divina Commedia e intitolato “Erbe, piante e fiori dell’universo dantesco”, con l’accompagnamento musicale del violinista Davide Alogna e di Federico Sassi alla viola (evento gratuito con prenotazione obbligatoria).Il 6, 13 e 27 giugno, si terranno le passeggiate tra piante ed essenze con la professoressa Giuliana Roda, in collaborazione con Accademia Pliniana. Non mancheranno i tradizionali appuntamento con “Ortolando”, lezioni di pratica dell’arte della coltivazione all’Hortus Plinii di Villa del Grumello.La musica sarà all’insegna del jazz e della sperimentazione. Appuntamenti serali e matinée a cura di Flavio Minardo che inizieranno l’11 giugno e si concluderanno il 25 luglio. Info: www.villadelgrumello.it.

  • Il presidente dei medici ricorda Bianchi: «Ha difeso la professione con entusiasmo»

    «Ha sempre difeso la professione con grande tenacia ed entusiasmo, lo stesso entusiasmo che ha posto anche nel ruolo di sindaco della sua Olgiate Comasco e nel suo lavoro come medico di famiglia». Con queste parole il presidente dell’Ordine dei medici di Como, Gianluigi Spata, ha voluto ricordare ieri Lanfranco Bianchi, scomparso nei giorni scorsi all’età di 100 anni.

    Medico di famiglia, per lunghi anni primo cittadino di Olgiate Comasco, Bianchi avrebbe compiuto 101 anni il 3 luglio prossimo. Il funerale è stato celebrato ieri mattina nella chiesa parrocchiale di Olgiate.«Era il 1996 quando entrai come consigliere nell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Como e fu proprio il dottor Bianchi che mi portò, inserendomi nella sua lista – rievoca Gianluigi Spata – Mi ricordo ancora la telefonata che mi fece una sera chiedendomi, con la sua solita ironia, se volevo iniziare questa nuova avventura. Di lui ricordo la grande determinazione nel portare avanti le proprie idee, il modo acceso nel sostenerle e soprattutto l’onestà intellettuale di dire le cose che pensava senza falsa ipocrisia. Così ha fatto nella vita dell’Ordine che ha guidato, come presidente, in due mandati, e così ha fatto nella sua qualità di responsabile della medicina generale dello Snami», il Sindacato nazionale autonomo dei medici italiani.

    «Ricordo ancora come fosse ieri – aggiunge Spata – quando nel 2010, presso la Sala Bianca del Teatro Sociale, festeggiammo il centenario della fondazione dell’Ordine dei medici insieme ai past president Antonio Redaelli, Piergiuseppe Conti e Giovanni Spata. In quella occasione non era stato facile per me contenere la carica esplosiva del dottor Bianchi».L’attuale presidente dei medici comaschi sottolinea poi come Bianchi «abbia sempre difeso la professione con grande tenacia ed entusiasmo», lo stesso entusiasmo che ha dimostrato «non solo quando è stato sindaco di Olgiate Comasco, ma anche nel suo lavoro come medico di famiglia».Spata ricorda infine le parole scritte da Lanfranco Bianchi in occasione del centenario dell’Ordine: “Ai giovani raccomando umanità nella professione: sovente il paziente è solo un numero, dimenticando che è un numero che abbisogna di affetto, di una parola di conforto, di qualcuno che dica: non aver paura ci sono qua io».

  • Incidente con il parapendio: sbaglia l’atterraggio e rimane appeso a un albero

    Incidente con il parapendio: sbaglia l’atterraggio e rimane appeso a un albero

    Incidente con il parapendio questa mattina dopo le 9 a Suello. Un 46enne, in fase di atterraggio, ha mancato il prato finendo contro un albero e rimanendo sospeso a qualche metro dal suolo. In suo soccorso sono arrivati i vigili del fuoco e anche un’ambulanza della Croce Rossa. Il ferito è stato soccorso e portato in ospedale a Erba ma le sue condizioni per fortuna non destano preoccupazione. Sul posto sono arrivati anche i carabinieri.

  • Lancia bottiglie di vetro e aggredisce gli agenti

    Lancia bottiglie di vetro e aggredisce gli agenti

    Fermato dagli agenti della Questura di Como mentre lanciava bottiglie di vetro vicino all’ingresso della stazione di Como Lago, nella foto, un 21enne gambiano ha reagito aggredendo i poliziotti e minacciandoli con il collo di una bottiglia rotta.

    L’immigrato, che non ha fornito generalità e documenti ai poliziotti, ha detto che aveva avuto una lite con il gestore del bar della stazione e ha poi continuato a inveire contro gli agenti provando anche a colpirli.I poliziotti hanno bloccato e arrestato il gambiano per intralcio alla giustizia.

    Il gestore del bar ha spiegato che il 21enne voleva comprare un pacchetto di sigarette quando il locale era ormai chiuso e che, all’invito a utilizzare il distributore automatico, aveva iniziato a rompere le bottiglie minacciando anche il titolare del locale comasco.

  • Lo scandalo del forno crematorio di Biella. Inascoltate le richieste delle famiglie comasche

    Lo scandalo del forno crematorio di Biella. Inascoltate le richieste delle famiglie comasche

    Sono più di trenta le famiglie comasche che non avranno la giustizia che speravano.Una piccola parte delle quattrocentottanta che avevano chiesto (inascoltate) un supplemento di indagine su quello che era accaduto ai loro cari.Il giudice delle indagini preliminari di Biella ha infatti accolto la richiesta di archiviazione avanzata dal pubblico ministero in merito alla brutta vicenda che aveva riguardato il forno crematorio della città piemontese, cui si rivolgevano anche famiglie provenienti da altre zone del Nord Italia.I responsabili della ditta che lo gestiva in quegli anni, infatti, furono arrestati e indagati per i sospetti di gravi irregolarità nella gestione delle cremazioni.Si ipotizzava addirittura che le ceneri dei defunti fossero state confuse, mischiate o persino gettate tra i rifiuti, il tutto per velocizzare le operazioni e intascare più soldi.

    Non tutte le vittime però – ed è questo il punto – sono state comprese tra le parti civili del fascicolo principale del processo che è già oltre il primo grado di giudizio.Per decine di famiglie infatti – tra cui molti comaschi, visto che Biella era uno dei forni alternativi a quello del Cimitero Monumentale di Como fuori servizio – la Procura di Biella aveva concluso con la richiesta di archiviazione.Un atto che aveva però portato tutti in aula per discutere, di fronte al Gip e al procuratore Teresa Angela Camelio, l’opposizione all’archiviazione. Ma il giudice non ha accolto le richieste dei familiari, chiudendo dunque il caso per 480 famiglie.

    «Non risulta possibile pervenire alla formulazione di capi di imputazione sostenuti da elementi che possano reggere in un processo penale – si legge nelle motivazioni, attese per molte settimane – In maniera condivisibile il pm ha ritenuto di poter qualificare come parti offese dei gravi delitti di violazione di sepolcro, dispersione delle ceneri e truffa solo coloro nei cui confronti sia stata accertata la violazione delle norme perché le relative bare sono state riconosciute mediante numeri identificativi nelle riprese effettuate dalla polizia giudiziaria o nei video e nelle fotografie depositati».Eppure le vittime – che per noi rimangono tali, nonostante «non c’è prova che le condotte contestate siano state commesse ai loro danni» – avevano sottolineato come il modo di agire degli indagati fosse sempre lo stesso, con «condotte sistematiche» compiute nel periodo in cui i defunti delle 480 parti che hanno chiesto l’opposizione all’archiviazione erano stati cremati proprio a Biella.

    Con cremazioni «eseguite a distanza di pochi minuti» in modo del tutto «incompatibile con il funzionamento dell’impianto», e con i «verbali delle cremazioni che contenevano delle irregolarità» (come ammesso dallo stesso giudice) senza che tutto questo fosse però sufficiente per far «ritenere sussistente la fondatezza della notizia di reato».Motivi che hanno portato il gip piemontese ad accogliere l’archiviazione che era stata chiesta dalla Procura, lasciando nello sconforto – oggi più di ieri – 480 persone che invece speravano in un supplemento di indagine per ottenere giustizia per i loro cari.