Categoria: Notizie locali

  • Al San Teodoro arriva Sandokan

    Al San Teodoro arriva Sandokan

    Un nuovo fine settimana all’insegna dello spettacolo al Teatro San Teodoro di via Corbetta 7 a Cantù. Venerdì 25 gennaio alle  21 lo spettacoloFar East Tripcon Giovanni Falzone apre la stagione Musicamorfosi, con la direzione artistica di Saul Beretta. Nel 1968 Duke Ellington vince un Grammy per il Miglior album jazz conFar East Suite, composta dopo un lungo viaggio in India e estremo Oriente. Il 1968 è l’anno dell’esplosione dell’India nell’immaginario musicale occidentale, classico, jazz e pop. Oggi, a 50 anni di distanza, Giovanni Falzone propone la sua originale, energetica e psichedelica lettura che ci farà cavalcare la tigre tra Estremo Oriente e Jazz. Giovanni Falzone, uno dei più interessanti e creativi trombettisti europei rilegge laFar East Suitedi Duke Ellington accostando 4 brani della suite originale (A tourist point of view – Blue Bird of Delhi – Blue Pepper) ad altrettanti suoi brani originali concepiti e scritti come omaggio al pensiero musicale del Duca. Ne viene fuori un mix intrigante di old & new jazz con esplosioni di lontano oriente.

    Sabato 26 sempre alle 21 spazio alla prosa conDialoghi degli deidi Massimiliano Civica (Premio Hystrio 2018 per la regia) della compagnia I Sacchi di Sabbia. Un teatro surreale per esprimere una realtà stereotipata, e irrorarla con una ventata d’aria fresca. È scoppiettante l’incontro fra I Sacchi di Sabbia (plurupremiata compagnia tosco-napoletana) e Massimiliano Civica (Premio Hystrio 2018 per la regia), dissacrante regista della scena contemporanea italiana. A essere rappresentata è la scuola, con il suo corredo di tic, nevrosi e piccole iniquità. Sono ventisei brevi discorsi degli Dèi e degli eroi della religione greca, scritti nel II secolo da Luciano di Samosata, scrittore e retore greco antico di origine siriana, celebre per la natura arguta e irriverente dei suoi scritti satirici. La raccolta fa parte di altre quattro dei cosiddetti Dialoghi (comprendenti discorsi sui morti, sulle creature marine e sulle cortigiane). Ciascun dialogo ha due interlocutori: un dio e un mortale riguardo al destino che è toccato nella maggior parte dei casi all’uomo punito. In altri invece si fa riferimento a determinate situazioni che hanno permesso l’incontro tra la divinità e il mortale. In particolare i “dialoghi” di Luciano si contraddistinguono per la loro scioltezza e capacità di coinvolgere il lettore, catapultandolo in universo totalmente diverso dal mondo religioso e dai miti che fino a quel momento si conoscevano. Infatti tali storie secondo le regole della mitologia erano formate da uno schema ben preciso che implicava l’errore dell’eroe o di un mortale qualsiasi e quindi la sua punizione da parte di una divinità. Luciano nei dialoghi cerca di mettere a luce le opinioni e i sentimenti dei condannati, creando una sorta di seguito di ciascun mito. Lo stile adottato da Luciano è particolarmente semplice e diretto, capace di suscitare risa e stupore di fronte alle narrazioni dei personaggi, ma vi sono anche momenti seri e di riflessione, che non tralasciano tutto sommato nella storia i motivi delle cause e degli avvenimenti dei protagonisti.

    Domenica alle 15 ci sarà poiSandokanper la stagione “Famiglie”, altra produzione I Sacchi di Sabbia. Il luogo in cui si svolge l’azione è una cucina: attorno ad un tavolo si raccolgono i quattro personaggi che, indossato il grembiule, iniziano a vivere le intricate gesta del pirata malese. Perno dell’azione è l’ortaggio, in tutte le sue declinazioni: carote-soldatini, sedani-foresta, pomodori rosso sangue, patate-bombe, prezzemolo ornamentale. E poi cucchiai di legno come spade, grattugie come cannoni, una bacinella piena d’acqua per il mare del Borneo, scottex per cannocchiali, e ancora sacchetti di carta, coltellini, tritatutto. Il racconto si affaccia alla mente degli spettatori, per poi esplodere con una frenesia folle che contagia. La cucina è casa di Sandokan, nave dei pirati, villa di Lord Guillonk, foresta malese, spiaggia di Mompracem. Fedele all’ideale di un ironico esotismo quotidiano (Salgari non si avventurò mai oltre l’Adriatico) lo spettacolo – attraverso la rifunzionalizzazione di semplici oggetti d’uso – è un elogio all’immaginazione, che rischia di naufragare nel blob superficiale dei nostri tempi e al tempo stesso una satira di costume. Piccoli uomini (noi) e i loro grandi sogni si scontrano in un gioco scenico buffo ed elementare. Chi avrà la meglio?

    Il Teatro San Teodoro, con la direzione artistica di Maddalena Massafra e il coordinamento generale di Dario Galetti, si fonda sulla collaborazione tra il Comune di Cantù e la cooperativa Mondovisione. A pochi passi è disponibile un grande parcheggio gratuito in via Murazzo. Info suwww.teatrosanteodoro.it.

  • “Alida” esce al cinema

    “Alida” esce al cinema

    Il docufilm “Alida” di Mimmo Verdesca dedicato al centenario dell’attrice Alida Valli, che in gioventù visse e recitò nella provincia lariana, dal 17 maggio sarà al cinema. Sarà a Milano al Mexico il 17 maggio alle ore 19.30 (In sala Mimmo Verdesca) e poi il 18 e 19 maggio alle ore 15.10, poi sarà a Brescia al Nuovo Eden il 31 maggio, a Bergamo al Capitol il 18/19 maggio e a Mantova al Mignon il  18 maggio alle ore 20 e il 19 maggio alle ore 18. Si spera di poter proiettare presto il film anche in un cinema lariano. A Como si lavora alla intitolazione di un luogo della toponomastica cittadina alla grande attrice in collaborazione con i suoi eredi.

    Mimmo Verdesca racconta la storia della leggendaria Alida Valli attraverso le parole inedite delle sue lettere e dei suoi diari, arricchendola di altri esclusivi materiali: le fotografie, le riprese private di famiglia, nuove interviste ai figli, ai parenti, agli amici e ai collaboratori più fedeli, e molto altro materiale d’archivio.

    Il film documentario Alida mostra un quadro completo e mai visto prima della vita di una giovane e bellissima ragazza di Pola che diventò in breve tempo una delle attrici più famose e amate del cinema italiano e internazionale.

  • Alla scoperta della “comasca” Berenice

    Alla scoperta della “comasca” Berenice

    Tesori archeologiciEliolux, in collaborazione con l’associazione “Fotoamatori del Lario”, ha voluto rendere omaggio a un comasco meritevole di stima e ammirazione. Lo si celebrerà martedì 1° luglio alla Darsena di Villa Geno, alle ore 21.15. È il lariano Luigi Balbo, che proporrà i suoi scatti realizzati nel corso di spedizioni archeologiche nel Nord del Sudan, organizzate insieme con i fratelli Castiglioni di Varese, che negli anni ’90 hanno portato alla scoperta della città mineraria Berenice Pancrisia

    , scomparsa dalle moderne cartine. Berenice Pancrisia è un antico insediamento urbano, situato nel deserto nord-orientale del Sudan, poco al di sotto del 22° parallelo, vicino alle miniere d’oro dell’Uadi Allaqi nella Nubia dei faraoni. Fu scoperto il 12 febbraio del 1989 da una spedizione italiana, composta dai fratelli Castiglioni, dallo stesso Luigi Balbo, da Giancarlo Negro e Manlio Sozzani, utilizzando una mappa araba del IX secolo che riportava una miniera. La scoperta è stata considerata così importante da creare una nuova branca dell’archeologia: la Nubiologia.Berenice Pancrisia significa “tutta d’oro”, dal greco panchrysos, e avrebbe avuto il nome da Tolomeo II Filadelfo che, nel 271 a.C. circa, in onore della madre Berenice I, consorte di Tolomeo I Sotere, ribattezzò la località dopo averla completamente ristrutturata e ampliata, anche con un porto. Ma una seconda ipotesi farebbe derivare il nome dal dio Pan, nome greco di Min divinità egizia del deserto. Alla Darsena si potranno ammirare scatti che riguardano la spedizione e tanti altre avventure di esplorazione. Ingresso libero.

  • Cantù, Eagles all’attacco di giocatori e dirigenti

    «Adesso vorremmo parlare noi». Un comunicato – come specificato nel finale – frutto di un confronto fra tutti i componenti del gruppo degli Eagles 1990. I tifosi più caldi e appassionati della Pallacanestro Cantù hanno deciso di diffondere un comunicato con le loro valutazioni sulla retrocessione del club in A2, che potrà essere eventualmente sanata da un ripescaggio nella prossima estate, se qualche altra società rinuncerà per motivi economici alla massima serie.Le critiche toccano principalmente i giocatori più esperti e dirigenti i cui atteggiamenti non sono stati apprezzati. «La ritrovata canturinità “post russo” non è mai decollata probabilmente per colpa di figure più canturine di tante altre» hanno scritto i sostenitori della squadra brianzola.Ma l’apertura del comunicato è prima di tutto dedicata ai giocatori: «La retrocessione è giunta per colpa di gente che non ha onorato la maglia (…) e che non vogliamo più vedere in campo con i nostri colori».Per quanto riguarda i dirigenti, il primo riferimento è al general manager Daniele Della Fiori (non citato nel comunicato) a cui, nei giorni scorsi, erano stati dedicati una serie di striscioni con la scritta «vattene».«La contestazione non è per i centri sbagliati e per acquisti che non sono stati eccelsi, il mercato c’entra poco». I tifosi di fatto mostrano di non aver apprezzato determinati modi di porsi «nei confronti dell’ambiente che l’ha fatto crescere e in un certo senso “accompagnato”». Altra pesante critica è rivolta a un’uscita sui social da parte di un altro dirigente – in occasione della suddetta vicenda degli striscioni – che, a utilizzare un eufemismo, agli Eagles non è molto piaciuta.La riflessione conclusiva è sulla stagione 2021-2022. «Sarà serie A2, perché anche in caso di ripescaggio, nella testa di qualunque tifoso noi siamo retrocessi. Noi ci saremo, come sempre a modo nostro, ma ci saremo. L’anno prossimo pretendiamo una squadra che dia l’anima in campo, come quelle scarsissime a livello di talento, ma con un cuore enorme, che ci avevano fatto innamorare nei primi anni della gestione Corrado, per fare un esempio. Che sia A1 o A2 non ci interessa. Noi ci saremo». E la chiusura è perentoria: «La gente come noi non molla mai» con il coro che da sempre caratterizza la curva dei tifosi brianzoli.

  • Ciclismo giovanile, a Faloppio in palio il titolo provinciale Allievi

    Secondo atto, domenica prossima, per il ciclismo giovanile in provincia di Como. Un evento che vale doppio, visto che la corsa in programma a Faloppio assegnerà il titolo provinciale della categoria Allievi.La manifestazione è alla sua edizione numero 34, ed è il Trofeo Remo Calzolari-Medaglia d’Oro Egidio Facchinetti. La partenza della corsa sarà alle 9.30, con i corridori che dovranno affrontare 62 chilometri. È previsto un tratto iniziale con un circuito da ripetere per quattro volte e poi una parte in linea conclusiva.

    Organizzazione a cura dell’Associazione Remo Calzolari, sodalizio da sempre in prima linea nella formazione dei giovani atleti. La società è stata fondata nel 1983 e vanta una notevole tradizione; negli anni ha lanciato ragazzi che poi hanno proseguito nella loro carriera nel mondo del ciclismo.Tra questi possono essere ricordati Davide Orrico (attualmente Professionista), Alessandro Fancellu (bronzo mondiale Juniores su strada ad Innsbruck nel 2018), Alice Gasparini (atleta Elite), Valentina Alessio (già campionessa italiana su strada e ciclocross) e Antonio Quadranti (azzurro Under 23 e poi protagonista tra i “Pro”).

    Un ciclismo giovanile comasco che già, in occasione del primo evento dopo l’anno di stop per la pandemia, ha mostrato tutta la sua vitalità, ripartendo, lo scorso 25 aprile, da Alzate con il Trofeo Bcc Brianza e Laghi.Le prime corse sono stati degli Esordienti e assegnavano anche i titoli provinciali della categoria. Tra gli Esordienti primo anno (103 partenti), affermazione di Cristian Mazzoleni (Almenno). Primo portacolori di una formazione lariana al traguardo, e quindi nuovo campione provinciale, Filippo Colella (Gs Alzate Brianza), quarto al traguardo.Negli Esordienti secondo anno (122 al via) si è imposto Daniel Lo Iacono (Young Bikers Balmamion) con Luigi Schiavolin (pure esponente della società alzatese) nuovo campione comasco.La giornata consacrata al pedale giovanile è terminata con la prova riservata agli Allievi. Doppietta Bustese Olonia: primo Giovanni Bisoni, secondo Filippo Turconi. In questa ultima corsa si sono presentati al via in 184.Numeri importanti di partecipazione, per un movimento vitale, che comunque deve fare i conti con l’emergenza sanitaria. I calendari, infatti, rimangono sempre fluttuanti e proprio pochi giorni fa è stato comunicato l’ennesimo spostamento dell’inizio di attività della categoria Giovanissimi. Il via sarà (in teoria) il prossimo 5 giugno.

    «Il primo evento della stagione ad Alzate Brianza è stato bello: una giornata dedicata allo sport e al ciclismo – spiega Arif Messora, da qualche mese nuovo presidente provinciale della Federazione ciclistica – Mi ha fatto piacere vedere tanti ragazzi e le loro società competere con grande determinazione, mostrando tutta la loro voglia di gareggiare e di competere. Senza dimenticare l’impeccabile organizzazione del Gruppo Sportivo Alzate Brianza, che ha gestito la corsa sia nella sua parte tecnica, sia per quanto riguarda i protocolli anti Covid, con notevole attenzione sotto ogni profilo».«È stata la ripartenza delle gare su strada nel territorio comasco – aggiunge Messora – Speriamo che il successo di questo evento possa essere benaugurante e possa fare da sprone anche per le future manifestazioni. Ma devo dire che in generale posso essere fiducioso: ho trovato in tutti i miei interlocutori voglia ed entusiasmo e sono sicuro che ogni evento sarà caratterizzato da forte passione, a partire da quello di domenica a Faloppio».

  • De Sfroos e le storie del Lario: questa sera su Rai2 il “Mythonauta”

    De Sfroos e le storie del Lario: questa sera su Rai2 il “Mythonauta”

    Comincia dal Lago di Como il viaggio di Davide Van De Sfroos nel mito e nel mistero. Va in onda questa sera, in seconda serata su Rai2, la prima di quattro puntate in cui il cantautore comasco debutta come conduttore.De Sfroos viaggerà tra le leggende e i misteri d’Italia, dal Lago di Como al Molise, dalla Romagna all’Alto Adige per il programma “Mythonauta”, quattro “vagabondaggi” da 45 minuti alla ricerca di “fantasmi, eroi, entità cupe e luminose, luoghi di potere e guarigione”.Tra antropologia e credenza locale, andrà alla scoperta di personaggi ambigui, in una danza secolare che attraversa l’Italia nobiliare e popolare, urbana e rurale, sacra e profana tra cultura e superstizione, retaggi pagani e tradizioni religiose.“Mythonauta” è un programma di Davide Van de Sfroos scritto con Alessandro Giuli, Nicola Mastronardi, Elena Milani, Piero Passaniti, Roberto Vecchi, a cura di Chiara Zaccarini per la regia di Danio Spaccapeli e Luca Mancini. Il produttore esecutivo è Riccardo Nicchi.Nella prima puntata intitolata “Il Lago di Como e le sue leggende”, Van De Sfroos si recherà sull’Isola Comacina che nel XII secolo fu maledetta da un vescovo e destinata a rimanere disabitata per secoli, ma che dagli anni ’50, grazie a un rito magico perpetrato dall’oste Lino Nessi, è tornata alla vita in tutto il suo splendore.Il viaggio del cercatore di leggende proseguirà poi in quel di Torno dove all’interno di una cassa chiusa da sette serrature è custodita una sacra reliquia: uno dei chiodi della croce di Cristo. Sempre a Torno Van de Sfroos scoprirà i segreti della Villa Pliniana dove si intrecciano storie d’amore e di fantasmi. Si chiederà come mai la Pietra Pendula, l’enorme masso composto da un gambo e un cappello di pietra, si erga maestosa nel bosco di Montepiatto come se fosse stata appoggiata al terreno dalla mano di un gigante gentile e infine si farà raccontare la leggenda del Fendin e delle streghe di Torno che in tempi lontani prendevano il volo con una barca per raggiungere posti immaginifici dove unirsi a misteriosi sabba.Parlando con la gente del luogo Davide Van De Sfroos racconterà quanto queste storie siano rimaste nell’immaginario popolare e continuino a essere tramandate, creando senso di comunità.Il cantautore metterà in musica durante le puntate le più belle fra queste leggende restituendo vita e corpo a storie che tutti conoscono, hanno sentito raccontare e che continuano ad affascinare generazione dopo generazione.

  • Emporio della Solidarietà di Caritas Ambrosiana del Decanato di Erba, aperto il servizio

    Oggi, prima giornata di apertura, circa una ventina di utenti hanno fatto la loro spesa all’Emporio della Solidarietà di Caritas Ambrosiana per il Decanato di Erba. Il servizio, allestito nei locali affittati all’interno di un capannone in via Piave 17/a Pontelambro (nei pressi del Centro sportivo), è aperto al pubblico ogni giovedì dalle 16 alle 19 e ogni sabato dalle 9 alle 12. Chi intende donare prodotti può invece recarvisi ogni mercoledì dalle 16 alle 18.

    L’Emporio del Decanato di Erba è il 12mo dispensario alimentare realizzato da Caritas Ambrosiana nel territorio della Diocesi di Milano. Una “rete” formata da piccoli supermercati nei quali si possono acquistare generi alimentari utilizzando un’apposita tessera, quindi senza spendere denaro. Le tessere sono distribuite ai beneficiari dai volontari dei Centri di ascolto, per un periodo di tempo variabile a seconda del perdurare dello stato di necessità dell’utente.

    Possono accedere all’Emporio persone e famiglie in difficoltà che si rivolgono al Centro di ascolto decanale, alle Caritas parrocchiali, alle parrocchie del Decanato di Erba e ai Servizi sociali dei Comuni del Decanato. Le richieste vengono accettate sulla base del reddito ISEE. All’Emporio può accedere solo chi è munito della tessera.

    Sono già una trentina le famiglie contattate e invitate ad avvalersi del servizio reso dall’Emporio di Pontelambro. Per le loro esigenze è a disposizione un nutrito gruppo di volontari, coinvolto nelle diverse fasi dell’attività: dall’approvvigionamento all’immagazzinamento, dalla disposizione dei prodotti sugli scaffali al servizio cassa, dalla cura delsoftwareche gestisce le tessere al lavoro di segreteria e di contatti con il pubblico.

    I prodotti a disposizione – provenienti dal recupero di eccedenze, donazioni e acquisti – sono generi alimentari di prima necessità e a lunga conservazione, come pasta, riso, farina, zucchero, sale, latte UHT, carne in scatola, olio di oliva, tonno, legumi, pelati, biscotti; prodotti freschi, latticini, frutta e verdura di stagione, articoli per l’igiene personale e della casa e altro ancora.

    All’Emporio le persone sono aiutate a fare la spesa in modo responsabile. Gli operatori possono monitorare la situazione della famiglia e seguirne l’evoluzione. Gli utenti sono inseriti in un progetto di recupero e riabilitazione complessivo che può comprendere la ricerca del lavoro e la riqualificazione professionale, fino ai tirocini in azienda. Un aiuto efficace ed efficiente.

    Il prossimo 18 giugno, alle 18.30, è in programma la benedizione dell’Emporio con l’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, e la partecipazione di Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana. Info e contatti: cell 338.9233354; tel 031.621893.

  • Funziona il test rapido fatto dall’Insubria

    Funziona e sarà presto in produzione il Test rapido salivare (Trs) made in Università dell’Insubria. Un test in grado di rilevare, nell’arco di pochissimi minuti, la presenza del Coronavirus. Si tratta dello strumento diagnostico che, nella fase 2 dell’emergenza, può essere strategico per la riapertura in sicurezza delle attività sociali e produttive. Il principio di funzionamento è simile a quello del test di gravidanza. Su una piccola striscia di carta assorbente si applica qualche goccia di saliva diluita con una soluzione apposita e da tre a sei minuti si ottiene il risultato: se si forma una banda il soggetto è negativo, se si formano due bande è positivo.

    Il test è il risultato di un lavoro di squadra dell’Università dell’Insubria e dell’Asst dei Sette Laghi in cui hanno avuto ruoli incisivi il rettore dell’ateneo, Angelo Tagliabue, stimato professore di Odontostomatologia, e Paolo Grossi, infettivologo referente regionale e ministeriale per l’emergenza Covid-19.L’idea è di Lorenzo Azzi, ricercatore di Odontoiatria, e Mauro Fasano, professore di Biochimica. La realizzazione dei reagenti e dei kit è avvenuta nei laboratori dell’Insubria a Busto Arsizio ed è stata coordinata dalla ricercatrice Tiziana Alberio. La sperimentazione è stata condotta nel laboratorio di Microbiologia diretto da Fausto Sessa all’Ospedale di Circolo di Varese, dove in poco più di due settimane, dal 16 aprile al 4 maggio, sono stati esaminati i campioni di saliva di 137 soggetti sottoposti al tampone e risultati sia affetti da Covid-19 che sani.Ogni campione di saliva è stato valutato con due test: quello molecolare, condotto dalla ricercatrice Andreina Baj, e quello sperimentale. «Il Test rapido è semplice e sicuro da usare» spiega Azzi. «Dai dati che abbiamo raccolto la sensibilità del test è risultata alta, con margini di miglioramento già previsti per la prototipizzazione industriale» ha commentato il professor Fasano.L’Università dell’Insubria ha stilato un accordo con la NatrixLab di Reggio Emilia. L’ultimo passaggio necessario prima di arrivare sul mercato è la certificazione, ma potrebbero bastare solo 15 giorni per ottenerla.

  • Galvano, nuova opera al Museo del Pane in Austria

    Galvano, nuova opera al Museo del Pane in Austria

    La produzione pittorica di Matteo Galvano, maestro comasco, ha avuto una evoluzione. «In particolare – spiega l’artista – ho scelto di inserire l’elemento umano al corredo delle mie visioni dell’architettura di ieri e di oggi, in un contesto che permette all’uno di richiamare l’altro. Da qui inizia anche la mia passione per il colore, nata durante il periodo di pandemia e che difficilmente avrei detto che in un futuro avrei potuto inserire. Sin dalle prime pubblicazione questa serie di nuove opere ha avuto successo finanche raggiungendo l’Austria, grazie a Regina Augendopler, direttrice del Museo del Pane (unico al mondo) chiamato Museum Paneum Wunderkammer des brotes che si trova ad Asten, nel nord dell’Austria». Il lavoro dell’artista ora è in esposizione permanente al Paneum (www.paneum.at).

  • Giorgi a Podebrady, test in vista delle Olimpiadi

    L’attesa è grande per una atlete di spicco della spedizione azzurra alle prossime Olimpiadi di Tokio. La cabiatese Anna Eleonora Giorgi, classe 1989, è stata l’unica italiana a conquistare una medaglia, il bronzo, nella “50 chilometri” di marcia agli ultimi Mondiali disputati, a Doha, in Qatar.Ecco perché ora ogni sua uscita viene seguita con grande attenzione, considerato che i Giochi in Giappone sono sempre più vicini. L’evento a cinque cerchi è in calendario dal 23 luglio all’8 agosto, con la speranza che, come lo scorso anno, il Covid non ci metta lo zampino.

    Podebrady, nella Repubblica Ceca, domenica ospita la Coppa Europa a squadre di marcia. Una competizione che è una “classica” per la specialità, che servirà a testare la condizione dei protagonisti in vista delle Olimpiadi e dell’evento che sarà ospitato a Sapporo.Domenica mattina Anna Eleonora Giorgi prenderà il via alle 8 di mattina nella competizione sulla distanza di 35 chilometri. Non è la distanza dei Giochi (le donne si confronteranno sui 20mila metri), ma la specialità che sarà introdotta ai Mondiali di Eugene (Stati Uniti) nel 2022.Proprio su questa distanza Eleonora Giorgi ha detenuto per oltre un anno la migliore prestazione mondiale con le 2h43’43’’ ottenuto a Grosseto nel 2020.La marciatrice comasca delle Fiamme Azzurre ha trionfato due anni fa in Coppa Europa ad Alytus (Lituania) nella “50 chilometri” con il record europeo (4h4’50’’) preludio della già citata medaglia di bronzo dei Mondiali di Doha. Sulle strade di Podebrady – che a lei portano bene – ha conquistato per due volte il tradizionale meeting nella “20 chilometri” (nel 2018 e 2019).Risultato che la porta ad essere tra le favorite della competizione di domenica ed una delle “star” della spedizione italiana, che è composta da 22 atleti e che ha come altri elementi di punta Antonella Palmisano e Massimo Stano.

    L’avversaria più pericolosa ed esperta è la portoghese Ines Henriques, la campionessa del mondo di Londra 2017 nella “50 chilometri”. Da non sottovalutare la greca Antigoni Drisbioti e la bielorussa Nastassia Yatsevich.Il team azzurro schiera anche tre bergamasche: Lidia Barcella (operaia in una azienda ortofrutticola, che dopo il lavoro si dedica alla marcia), Federica Curiazzi e Beatrice Foresti. Per Giorgi è la quarta uscita stagionale dopo i titoli italiani della “35 chilometri” (a Ostia, 3h00’21’’) e della “20 chilometri” (Grottaglie, 1h28’39’’).