Categoria: Sport

  • Arrivo del Lombardia 2020,  Frigerio rilancia: «Como è pronta   a giocare le sue carte»

    Arrivo del Lombardia 2020, Frigerio rilancia: «Como è pronta a giocare le sue carte»

    Bergamo chiama, Como risponde. Non si è ancora spento l’eco del successo di Giro di Lombardia e Gran Fondo sulle strade del Lario e già si parla dell’edizione 2020.La città orobica, appunto, ha già avanzato con decisione la sua candidatura ad ospitare l’arrivo dell’edizione del prossimo anno con Como che, nel caso, diventerebbe sede delle operazioni preliminari e della partenza. Ma dal Lario arrivano le parole ferme di Paolo Frigerio, il coordinatore del comitato locale. Lo spirito è quello di sempre, improntato alla collaborazione ed al dialogo con tutti gli attori, a partire da Rcs Sport. Ma l’intenzione è di continuare a proporre il traguardo in piazza Cavour per il quarto anno consecutivo. «Como è pronta a giocare le sue carte» spiega Frigerio. «Alla conferenza stampa a Bergamo – aggiunge – la stampa locale aveva chiesto al direttore ciclismo di Rcs Sport, Mauro Vegni, notizie sul futuro della corsa e la risposta era stata “ci ritroveremo presto dopo l’edizione 2010”».«Io sono ben disponibile e sedermi subito al tavolo e a pianificare il futuro anche con l’appoggio delle forze economiche locali che da sempre ci sono vicine – spiega ancora Paolo Frigerio – Dalla nostra abbiamo il successo dello scorso weekend, che riguarda sia il Giro di Lombardia dei Professionisti, sia la Gran Fondo».L’organizzatore comasco si sofferma sui singoli eventi. «Como e il suo territorio sono stati uno scenario magnifico per ospitare la gara di sabato, come hanno testimoniato le immagini televisive che hanno fatto il giro del mondo. Il finale con Ghisallo, Muro di Sormano, Valfresca e l’arrivo in piazza Cavour è unico. E non è una frase mia, ma del direttore di gara Stefano Allocchio in occasione della conferenza stampa che si è svolta al Ghisallo».«In città c’era una folla di appassionati e lo stesso sul Ghisallo e sul Muro di Sormano, dove sono stati gli stessi tifosi di ciclismo a pulire volontariamente la strada dalle foglie per evitare che i corridori scivolassero o si trovassero in difficoltà: un segno importante del cuore delle persone che amano lo sport del ciclismo».Frigerio parla anche del risultato della classica, conquistata dall’olandese Bauke Mollema. «La sua è stata una grande azione – dice -È partito sul colle di Civiglio e non è stato più raggiunto. Segno che Como premia sempre una impresa di rilievo; sul gradino più alto del podio nella nostra città non c’è mai un vincitore casuale».Anche la Gran Fondo “Il Lombardia” (che aveva come base Cantù), si è rivelata un successo. «Si è registrato il “tutto esaurito” di partecipanti – afferma Frigerio – e il percorso innovativo è stato apprezzato. Oltre a Muro di Sormano e Ghisallo, anche le strade delle Brianza sono state impegnative per tutti i concorrenti; posso citare ad esempio il tratto tra Alzate Brianza e Brenna, una pendenza che poteva erroneamente essere considerata semplice. Anche l’arrivo è stato spettacolare, con l’ascesa da via Manzoni e la conclusione in centro in piazza Garibaldi».Il promoter dell’organizzazione locale in conclusione fa un ragionamento più generale. «La considerazione è che tutta la provincia di Como ha risposto alla grande per l’evento nella sua totalità – sono le parole di Frigerio – Più che ragionare sulle singole località a me piace pensare a un distretto territoriale sportivo come il nostro che nel fine settimana è stato il palcoscenico ideale per ospitare manifestazioni di livello mondiale. Eventi che, dal canto loro, hanno portato enormi benefici ad esercenti, alberghi e ristoratori e, più in generale, a tutto il tessuto economico. Sono davvero contento perché è stata una vittoria di tutti».

  • Girone A,  testa e coda   per le lombarde. Prime Monza e Renate, in fondo Lecco, Giana e Pergolettese

    Girone A, testa e coda per le lombarde. Prime Monza e Renate, in fondo Lecco, Giana e Pergolettese

    Curioso testa-coda fra formazioni lombarde nella classifica del girone A di serie C, quello in cui milita il Como, reduce dal pareggio (1-1) nella trasferta di domenica ad Alessandria e atteso, domenica prossima, dal confronto interno con il Pontedera, reduce dalla vittoria per 2-1 nel derby con la Pistoiese e terzo in classifica.La vetta è ad appannaggio di due squadre brianzole, il Monza (24 punti) e il Renate (20). Per i biancorossi del patron Silvio Berlusconi il bilancio è di otto vittorie ed un pareggio. Difficile pensare che questo cammino si possa fermare anche se la categoria si è sempre prestata a molte sorprese.Anche il secondo posto del Renate è tutto sommato atteso, considerato il potenziale espresso fin dall’inizio dalla formazione di mister Aimo Diana.Tre lombarde sono in posizioni più o meno centrali, con la Pro Patria sesta a 15 punti, il Como nono a 13 e l’AlbinoLeffe tredicesimo a 9.Male le altre tre squadre della nostra regione, che fanno da contraltare alle brianzole di vetta: le ultimo sono infatti il Lecco, la Giana Erminio e la Pergolettese.I blucelesti lariani sono terzultimi (6 punti con due vittorie e sette stop) e continuano a deludere tra contestazioni e la dirigenza che intenderebbe lasciare. Domenica scorsa la sconfitta interna per 3-1 con la Pianese.Ha invece rialzato la testa la Giana Erminio, penultima, che dopo aver messo in difficoltà il Como (pur perdendo) è reduce dal successo per 2-1 con il Novara. Il cambio di allenatore, con l’arrivo di Cesare Albè al posto di Riccardo Maspero, sta dando i suoi frutti.Nessuna vittoria e solo quattro pari per il fanalino di coda Pergolettese, che ha appena perso per 3-0 a Carrara. In bilico il tecnico Matteo Contini.

  • Cantù domenica ritrova  l’ex Nicola Brienza. In vendita i biglietti per la sfida con Trento

    Cantù domenica ritrova l’ex Nicola Brienza. In vendita i biglietti per la sfida con Trento

    Cantù chiamata a rialzare la testa contro l’ex Nicola Brienza (nella foto). Nel quarto turno di campionato, domenica alle 18.30 a Desio arriva infatti Trento, guidata dall’allenatore che lo scorso anno guidò l’Acqua S.Bernardo dopo le improvvise dimissioni di Evgeny Pashutin. Biglietti già in vendita nei consueti punti. Brianzoli che sono reduci da una brutta sconfitta sul campo della Reyer Venezia. I campioni d’Italia si sono infatti imposti con un netto 76-46.

  • Cantù, pesante sconfitta nella trasferta di Venezia

    Cantù, pesante sconfitta nella trasferta di Venezia

    L’Acqua S.Bernardo certo non era favorita nella trasferta con i campioni d’Italia della Reyer Venezia. I padroni di casa hanno vinto, come da pronostico, infliggendo a Cantù una delle sconfitte più pesanti della sua storia: 76-46 il finale.

    «Siamo stati in difficoltà tutta la partita – sono state le parole di coach Cesare Pancotto a fine gara, riportate sul sito del club brianzolo – pmAbbiamo giocato male tutti, io per primo mi metto davanti per aiutare questa squadra a crescere e a capire ciò che dobbiamo migliorare. Questa sera non siamo riusciti a fare neppure le cose più semplici. A questo proposito, vi assicuro che durante la settimana questa squadra lavora con grande dedizione, senza riuscire però a mettere in campo ciò che ha preparato».

    «Credo che solo chi lavora possa ottenere dei risultati e noi siamo convinti e determinati a seguitare per raggiungere i nostri obiettivi. Quello che dobbiamo fare è focalizzare meglio, fare chiarezza su quello che siamo in questo momento e su quello che vogliamo realizzare alla fine del campionato, ossia la permanenza in Serie A. A tal fine dobbiamo imparare a difendere meglio perché mentalizzando la difesa, la facciamo diventare un baluardo».

    «Non traggano in inganno i 76 punti che sembrerebbero opera, ma alta è stata la percentuale che abbiamo concesso agli avversari, ad esempio nel tiro da due e negli uno contro uno. Quindi è necessario metallizzare la difesa perché diventi un baluardo e, in quanto baluardo, diventi fiducia».

    «Quanto all’attacco, ognuno di noi deve togliersi qualcosa per far crescere la squadra. La prima cosa che dobbiamo fare è sprintare perché in Serie A, con questo atletismo e questi fisici, se non sprinti non vai da nessuna parte. La seconda cosa è la troppa palla in mano, per questo dico che ognuno deve togliersi qualcosa per aggiungere qualche cos’altro. Non voglio demonizzare e cambiare le abitudini, però voglio aiutare i miei giocatori a migliorarsi. Per cui se l’abitudine è quella di palleggiare, adesso dobbiamo fare uno o due palleggi in meno, per aiutare la squadra a essere migliore. Ci dobbiamo rimboccare le maniche perché, che fosse difficile era una considerazione che facevamo, considerazione che oggi è una realtà di cui ci siamo resi conto affrontando nel campionato squadre con queste carature. Il percorso è diventato più difficile ma, per quello che ci riguarda, la consapevolezza deve diventare una forza e una determinazione per centrare il nostro obiettivo».

  • All’olandese Bauke Mollema il Lombardia 2019. Secondo Valverde, terzo Bernal

    All’olandese Bauke Mollema il Lombardia 2019. Secondo Valverde, terzo Bernal

    In migliaia per la consueta festa del mondo del pedale hanno accolto oggi a Como l’arrivo di Bauke Mollema (Trek-Segafredo), che ha vinto la sua prima Classica delle Foglie morte con un attacco sulla salita del Civiglio quando mancavano 18,5 chilometri dall’arrivo, per poi tagliare in solitaria il traguardo di Como. Nel finale l’olandese ha respinto i tentativi di Alejandro Valverde (Movistar Team) e Egan Bernal (Team INEOS) che hanno completato il podio del 113^ Il Lombardia NamedSport.

    Il vincitore Bauke Mollema, ha dichiarato in conferenza stampa: “Dopo il mio attacco il vantaggio è aumentato velocemente, forse dietro si sono guardati un po’ troppo. Sapevo che sarei passato per primo sul Civiglio poi quando ho sentito di avere ancora 20″ di vantaggio ho capito che avevo buone possibilità di vincere. Conoscevo bene la discesa e ho provato a spingere a tutta fino al traguardo. L’ultima salita non è stata troppo dura. A un certo punto ho intravisto Roglic ma era ancora lontano. Conquistare una Classica Monumento è un ottimo modo per finire la stagione. Inoltre i miei genitori erano qui a Como ed è stato ancora più speciale”.

    RISULTATO FINALE1 – Bauke Mollema (Trek – Segafredo) – 243 km in 5h52’59” media 41,305 km/h2 – Alejandro Valverde (Movistar Team) a 16″3 – Egan Bernal (Team INEOS) a 16″4 – Jakob Fuglsang (Astana Pro Team) a 16″5 – Michael Woods (EF Education First) a 34″

  • Domani tocca agli Amatori, in 2.500 alla Gran Fondo. Partenza e arrivo a Cantù

    Domani tocca agli Amatori, in 2.500 alla Gran Fondo. Partenza e arrivo a Cantù

    È un fine settimana consacrato allo sport del pedale. Oggi sono di scena i Professionisti, con il Giro di Lombardia che parte da Bergamo e si conclude in piazza Cavour a Como, domani tocca agli Amatori che si sfideranno lungo il tracciato della Gran Fondo “Il Lombardia”, che pure prevede le scalate al Ghisallo e al Muro di Sormano, con il via e l’arrivo a Cantù. Già annunciata una partecipazione da record, con circa 2.500 corridori.Il percorso (nello schema a lato) ricalcherà parte del tracciato dei “Pro”. I primi 25 chilometri saranno tranquilli sulle strade della Brianza, poi, dopo Asso, il passaggio da Sormano, con il terribile Muro. Chi non se la sentirà potrà comunque transitare dalla strada che porta alla Colma, con un paio di chilometri in più. Seguirà la discesa su Nesso, con il transito verso Bellagio e la salita al Ghisallo, prima del rientro in Brianza, in centro a Cantù, dopo 109 chilometri e 1.700 metri di dislivello.La partenza della Gran Fondo “Il Lombardia” è prevista per domani alle 7.30 in corso Europa; la conclusione in piazza Garibaldi. Per consentire il passaggio dei corridori, nella Città del mobile saranno chiuse al traffico corso Europa, via Grandi, via Mazzini, via Como, via Vergani, via Brambilla e via per Alzate; al rientro il medesimo provvedimento sarà applicato in via Brianza, via Baracca, via Milano, piazza Volontari della Libertà, corso Unità d’Italia, via Giovanni da Cermenate, corso Europa e via Manzoni.

    Le strade saranno chiuse per venti minuti a partire dal passaggio del primo corridore. Essendo una competizione per Amatori, inevitabilmente vi saranno ciclisti che resteranno indietro e dovranno convivere con il traffico lungo il percorso, adeguadosi al Codice della Strada. L’auspicio è che tutti gli utenti della strada, sia i ciclisti sia soprattutto i conducenti degli altri veicoli, rispettino le regole della viabilità così che la manifestazione possa svolgersi con tranquillità.

    Oggi, infine, in corso Europa, verrà allestito un villaggio che sarà il punto di riferimento per tutti gli atleti in gara.

  • Como femminile, domenica l’esordio casalingo a Mariano contro la Juventus

    Como femminile, domenica l’esordio casalingo a Mariano contro la Juventus

    Dopo il buon esordio nel campionato di serie C femminile (4-0 in trasferta con il Canelli), domenica alle 15.30 l’Acf Como è atteso dal secondo turno. Sede del match spostata, da Cantù a Mariano, per evitare problemi in concomitanza con la presenza nella “città del mobile” della Gran Fondo “Il Lombardia”. Definiti, intanto, gli abbinamenti di Coppa Italia serie C: il 1° dicembre in gara unica le lariane affronteranno il Palermo (un sorteggio definirà la sede della partita).

  • Giro di Lombardia dedicato a Felice Gimondi: «Un tributo doveroso». La figlia: «Papà è rimasto nel cuore di tutti»

    Il Giro di Lombardia 2019 sarà dedicato a Felice Gimondi. Una scelta ben precisa, quella degli organizzatori di Rcs Sport, nel ricordo di uno tra i più grandi protagonisti nella storia del ciclismo nazionale e internazionale, scomparso lo scorso 16 agosto. Nel rispetto del suo carattere schivo e lontano dai riflettori e in accordo con la famiglia, non sono stati previsti eventi di ricordo. Ma l’immagine di Gimondi stilizzata campeggia sul manifesto della gara e un ricordo sarà sulla maglia del vincitore, presentata martedì scorso a Palazzo Lombardia.«L’emozione di organizzare una corsa come “Il Lombardia” è sempre speciale ma quest’anno è davvero unica – sono le parole di Mauro Vegni, direttore ciclismo di Rcs Sport – Quello che Gimondi ha trasmesso al mondo del ciclismo rimarrà per sempre nel cuore e negli occhi di tutti e per questo vogliamo onorarlo nel modo che merita. Il tracciato ha tutte le caratteristiche che sarebbero piaciute a Felice, con le salite storiche del Ghisallo e di Sormano oltre ad un finale duro con il Civiglio e Valfresca».«Da parte nostra era doveroso omaggiare in questa edizione Felice Gimondi. Lo faremo dedicandogli questa corsa simbolo, che lui ha vinto due volte, e che partirà dalla sua Bergamo» aggiunge Paolo Bellino, amministratore delegato e direttore generale di Rcs Sport.Alla prima conferenza stampa di presentazione del “Lombardia” 2019 ha partecipato anche Norma Gimondi, figlia di Felice.Nel suo saluto ha voluto ricordare quanto, in un momento di dolore per la sua famiglia, siano di consolazione i tanti messaggi che quotidianamente le giungono, con ricordi, aneddoti e momenti di vita di persone che hanno conosciuto suo padre, che lo scorso anno era alla partenza della gara, sempre da Bergamo. Felice Gimondi al Lombardia aveva trionfato in due occasioni sul traguardo di Como, nel 1968 e nel 1973, ed era poi salito sul podio altre tre volte con due secondi posti e un terzo. «Ricordo due gare molto dure – aveva dichiarato in una intervista alCorriere di Comoqualche anno fa – Nel ‘66 ci fu una fuga iniziale, ma riuscii a rientrare. Poi provai cinque volte a scattare sul San Fermo, ma non vi fu nulla da fare. Alla fine, pilotato da Adorni, la spuntai in volata su Merckx. Anche allora si arrivava a Como, ma in pista. Nel ‘73, sempre a Como, sempre in volata e sempre contro Merckx, fui secondo. Ma il belga fu squalificato per doping»Norma ha annunciato che sarà alla partenza dell’edizione 2019 della corsa, ma non soltanto. «La mia idea – spiega – è di raggiungere poi il Triangolo Lariano e di fare la scalata del Ghisallo in bicicletta per poi seguire da lì il passaggio della gara».«Il Giro di Lombardia era una delle grandi classiche che papà amava di più, non solo perché l’ha vinta due volte e quindi gli piaceva sotto un profilo sportivo ma anche perché trovava i suoi amici, i suoi tifosi e anche i compagni di scuola su queste strade» ha aggiunto. «Sono molto orgogliosa che l’edizione 2019 sia dedicato a lui. Vorrei ringraziare tutti per i tanti messaggi di affetto che ci sono arrivati. È la prova che mio padre è rimasto nel cuore di tutti: è stato un uomo di valori, non soltanto a parole, ma con le sue azioni».

  • Giro di Lombardia. Allocchio: «Como? L’arrivo ideale della gara». L’analisi del tracciato

    Giro di Lombardia. Allocchio: «Como? L’arrivo ideale della gara». L’analisi del tracciato

    «Como? L’arrivo ideale del “Lombardia”. Como è il “Lombardia”». Parole accorate quelle di Stefano Allocchio, direttore di gara del Giro di Lombardia, la “classica-monumento” che sabato scatterà da Bergamo per poi terminare dopo 243 chilometri in piazza Cavour.In occasione della presentazione al Museo del Ghisallo, Allocchio non si è nascosto: «Mi auguro che il finale del “Lombardia” rimanga sempre a Como – ha spiegato – perché è quello ideale, con quattro scalate spettacolari che precedono l’arrivo, come il Colle del Ghisallo, il Muro di Sormano, Civiglio e la Valfresca».«Sono collegati con noi 193 Paesi – ha aggiunto il direttore di corsa – e nella fase conclusiva gli appassionati vogliono vedere battaglia, i corridori che vanno all’attacco, non, come capita nelle corse a tappe, la gara controllata dalle grandi squadre. Il traguardo di Como è senza dubbio il migliore».Il tracciato dunque. Si parte sabato alle 10.30 da Bergamo; i corridori si dirigeranno in direzione Sud attraversando nei primi 40 chilometri la pianura orobica per risalire la Val Cavallina fino a Casazza e affrontare la prima salita, il Colle Gallo.Ascesa seguita da una discesa fino a rientrare dalla Val Seriana su Bergamo. Poi, su strade pianeggianti, ci si sposterà nel Lecchese. Passaggio breve per Colle Brianza e discesa su Pescate per puntare su Valmadrera e Oggiono. Dopo l’ingresso nel Comasco, attraverso Pusiano, Asso e la discesa su Onno, i ciclisti si porteranno a Bellagio, dove inizia la salita del Ghisallo (passaggio previsto, a seconda della media, tra le 15 e le 15.29). Arrampicata con pendenze fino al 14% su strada ampia con diversi tornanti. La discesa, molto veloce, si interrompe a Maglio dove, subito dopo la svolta a destra, inizia l’ascesa della Colma di Sormano.Poche centinaia di metri dopo il paese, tra le 15.20 e le 16, si imbocca a sinistra il Muro di Sormano (2 chilometri al 15% di media) su strada stretta, molto ripida con tornanti infidi e con pendenze che, attorno ai mille metri di percorrenza, superano il 25%, fino a sfiorare il 30%.Superata la Colma segue la discesa su Nesso dove si riprenderà la strada lungo il lago per raggiungere Como. Si affronterà poi la dura salita verso Civiglio (614 metri, tra le 16.15 e le 16.55) con pendenze praticamente sempre attorno al 10% per ridiscendere e riattraversare la città (passaggio in via Piave previsto fra le 16.20 e le 17).Gli ultimi dieci chilometri del “Lombardia” iniziano dentro l’abitato di Como; si seguono larghi vialoni fino al sottopasso ferroviario dove si attacca la salita finale della Valfresca. La pendenza è attorno al 7% (massimo 10%). Si superano tornanti fino allo scollinamento che avviene attorno ai 5 chilometri dall’arrivo. La discesa termina all’ultimo chilometro con il lungo rettilineo che porta al traguardo in piazza Cavour (arrivo tra le 16.35 e le 17.20).

  • Giro di Lombardia. Como, un traguardo riservato ai campioni. Il record di vittorie è di Fausto Coppi

    Giro di Lombardia. Como, un traguardo riservato ai campioni. Il record di vittorie è di Fausto Coppi

    Il Giro di Lombardia numero 113 torna in piazza Cavour, a un anno di distanza dalla gara conclusa con l’affermazione del francese Thibaut Pinot (nella foto, il podio), primo davanti a Vincenzo Nibali, già trionfatore sul Lario nel 2015 e nel 2017. Quello sulle rive del Lago è stato un traguardo ritrovato dal Lombardia nel 2004 e scelto per il gran finale fino al 2010. In quegli anni si sono registrati i trionfi di campioni del calibro di Damiano Cunego, Paolo Bettini e Philippe Gilbert.Traguardo selettivoDi fatto l’arrivo in città ha sempre escluso risultati a sorpresa; i favoriti, i grandi nomi del momento, hanno sempre saputo rispettato i pronostici. A Como non si è mai registrato l’exploit di un outsider in un finale duro che prevede la scalata di Ghisallo, Muro di Sormano, Civiglio e la Valfresca, che nel 2019 torna dopo un anno di stop, causato da una frana che ha lungamente bloccato la strada.L’accordo con BergamoDopo le tre stagioni con il percorso Milano-Lecco (2011, primo lo svizzero Oliver Zaugg) e Bergamo-Lecco (2012 e 2013, successi di Joaquim Rodríguez), Como e la città orobica si sono accordate per interscambiarsi partenza e arrivo nel corso degli anni.Nel 2014, dunque, con il via dal Lario, si è imposto l’irlandese Daniel Martin; nel 2015, a Como è salito sul gradino più alto del podio, come detto, Vincenzo Nibali. Nel 2016 la corsa conclusa nel centro storico di Bergamo ha visto il successo del colombiano Esteban Chaves, mentre nel 2017, a imporsi sul Lario è stato di nuovo Nibali. Lo scorso anno, invece, l’acuto di Thibaut Pinot, che in questo 2019 non sarà al via. Il francese, dopo il Tour, ha fatto sapere di non essere in buoni condizioni fisiche e ha dato forfait per tutto il finale della stagione.I tracciatiQuella del Giro di Lombardia è una lunga storia, iniziata nel 1905. Da quell’anno fino al 1960 la corsa è stata disputata sul percorso Milano-Milano, poi, dal 1961 al 1984, ha avuto come traguardo Como, prima all’interno dello stadio Sinigaglia, dove c’era un velodromo ora smantellato, e poi sul lungolago.In quella fase, oltre che da Milano, il via è stato dato da Seveso (nel 1977, una scelta solidale dopo il disastro dell’Icmesa avvenuto il 10 luglio 1976) e da Brescia. Poi, per un po’, l’arrivo lariano è stato abbandonato.Tra 1985 e 1989 il via è stato dato di nuovo da Como, poi i poli della corsa curata da Rcs Sport – La Gazzetta dello Sport sono stati scelti in altre località.Il ritorno sul LarioIl ritorno nella nostra provincia come base di partenza è stato nel 2002, con il percorso disegnato sul tratto tra Cantù e Bergamo. L’anno dopo, invece, fu la volta del tracciato da Como al capoluogo orobico.Il ritorno alla grande nel 2004, dopo lo start da Mendrisio, in Canton Ticino, con l’affermazione in piazza Cavour di Damiano Cunego, il corridore veronese che pochi mesi fa, una settimana prima dell’arrivo della tappa del Giro d’Italia sul Lario, è stato ospite della rassegna Lariobook e ha volentieri ricordato le sue gioie lariane.Nella tradizioneLa prima edizione fu organizzata nel 1905 su idea del giornalista Tullo Morgagni e si chiuse con il successo di Giovanni Gerbi davanti a Giovanni Rossignoli e Luigi Ganna, che giunsero al traguardo con un ritardo di 40 minuti rispetto al tempo del vincitore.Dal 2009 il Giro di Lombardia fa parte dell’Uci World Tour. La corsa è nel ristretto gruppo delle cinque “classiche monumento” con Milano-Sanremo, Giro delle Fiandre, Parigi-Roubaix e Liegi-Bastogne-Liegi.Campioni e vittorieFausto Coppi – quest’anno si celebra il centenario dalla sua nascita – è il corridore che è salito per più volte sul gradino più alto del podio, con cinque affermazioni (1946, 1947, 1948, 1949 e 1954); in questa speciale classifica è al secondo posto Alfredo Binda (1925, 1926, 1927 e 1931).Sono invece sei gli atleti che possono contare tre vittorie: Damiano Cunego (2004, 2007 e 2008), il francese Henri Pellissier, l’irlandese Sean Kelly e gli altri italiani Gino Bartali, Gaetano Belloni e Costante Girardengo. Tra i grandi nomi che hanno fatto loro la “classica”, Felice Gimondi (1966 e 1973) a cui è stata dedicata l’edizione 2019 a pochi mesi dalla sua scomparsa, Eddy Merckx (1971 e 1972), Roger De Vlaeminck (1974 e 1976), Francesco Moser (1975 e 1978), Gianbattista Baronchelli (1977 e 1986), Michele Bartoli (2002 e 2003) e, in tempi più recenti, Paolo Bettini (2005 e 2006), Philippe Gilbert (2009 e 2010) e Vincenzo Nibali (2015 e 2017).Corridori larianiIl migliore piazzamento di un corridore comasco al Giro di Lombardia? Il terzo posto di Costantino “Tino” Conti, che nel 1974 terminò dietro i belgi Roger De Vlaeminck ed Eddy Merckx.La Coppa delle nazioniL’Italia è il Paese che vanta più successi, in totale 69. Seguono Belgio e Francia (12), Svizzera (5), Irlanda (4), Paesi Bassi (3) e Spagna (2).