Categoria: Territorio

  • Famiglia Comasca: messa a San Fedele con la lettura del Vangelo in dialetto

    Famiglia Comasca: messa a San Fedele con la lettura del Vangelo in dialetto

    La Famiglia Comasca comunica che sabato 9 novembre alle ore 18, nella basilica di San Fedele, verrà celebrata la messa, con lettura del Vangelo in dialetto, in ricordo dei soci defunti nell’anno. In particolare si ricorderà lo storico presidente Piercesare Bordoli in occasione del quinto anniversario dalla scomparsa.

  • Frontalieri in Ticino, sempre più vicina quota 70mila

    Frontalieri in Ticino, sempre più vicina quota 70mila

    Quota 70mila sempre più vicina. I frontalieri italiani in Ticino crescono ancora e il loro numero – 67.900 – è ormai prossimo a un’altra, imprevedibile soglia psicologica.L’ufficio federale di statistica (Ust) ha pubblicato ieri sul suo sito Internet i dati relativi al frontalierato in Svizzera nel terzo trimestre 2019. Il Canton Ticino è la regione elvetica che ha fatto registrare l’aumento più forte dei frontalieri: 2,7% rispetto al trimestre precedente e addirittura 7,9% sullo stesso periodo del 2018. Il Ticino ha così quasi raggiunto, in termini assoluti, la regione di Basilea, nella quale lavorano 69.715 frontalieri.Il dato pubblicato ieri dall’Ust è ovviamente il più alto mai registrato nel cantone di lingua italiana. Il picco precedente era stato segnato nel secondo trimestre di quest’anno, quando si era toccata quota 66.316.I numeri attuali sono davvero enormi. Basti pensare che all’epoca della famosa campagna dell’Udc ticinese sui “ratt” si discuteva in che modo non andare oltre quota 35mila frontalieri. Da allora a oggi si è quasi arrivati al raddoppio. Una situazione che alimenterà ulteriori polemiche e scontri negli ambienti della politica ticinese. Peraltro, tra 9 giorni le urne del cantone saranno di nuovo aperte per il ballottaggio al Senato. In lizza ci sono 4 candidati, tra i quali il democentrista Marco Chiesa, che al primo turno si è piazzato al secondo posto subito dietro l’uscente Filippo Lombardi (Ppd) e davanti al liberale Giovanni Merlini e alla presidente socialista della Camera bassa Marina Carobbio.La Lega dei Ticinesi, che appoggia Chiesa, ha diffuso ieri un comunicato in cui si «ringrazia» ironicamente la «partitocrazia spalancatrice di frontiere» e si parla di «invasione» da Sud.Nel solito stile veicolato ogni domenica dalle colonne del Mattino il partito di via Monte Boglia se la prende soprattutto con «i nuovi frontalieri nel settore terziario», lo stesso dal quale proverrebbero «quasi i due terzi dei disoccupati ticinesi».La colpa di questa situazione, «una scandalosa presa in giro», conclude la Lega, è da attribuire alla mancata applicazione per legge della cosiddetta «preferenza indigena» votata con il referendum del 9 febbraio di cinque anni fa promosso dall’Udc.

  • Giochi di luce sulle mura e proiezione parlante a Porta Torre, le proposte del Pd per la Città dei Balocchi

    Giochi di luce sulle mura e proiezione parlante a Porta Torre, le proposte del Pd per la Città dei Balocchi

    Giochi di luce sulle mura e proiezione parlante su Porta Torre: è la proposta del Pd comasco per la nuova edizione di Città dei Balocchi dopo le ultime limitazioni previste per ragioni di sicurezza. «L’ideale sarebbe decentrare meglio le attrazioni della Città dei Balocchi, sfruttando anche altre zone al di fuori dell’area del Duomo. E visto che la proiezione sul Broletto è stata recentemente vietata, proponiamo di realizzare giochi di luce sulle mura e la proiezione parlante su Porta Torre. Ci sarebbe più spazio e meno problemi di sicurezza e si porterebbe anche fuori dal cerchio centrale una manifestazione di così grande richiamo», dicono Stefano Fanetti, Patrizia Lissi, Gabriele Guarisco e Tommaso Legnani, consiglieri comunali e segretario cittadino dem. Gli esponenti del Pd intervengono anche sulle richieste di Confesercenti riguardo via Milano. «Non ci sembra la soluzione ideale quella proposta dal presidente Casartelli: imbottigliare le auto su quell’arteria per cercare di creare movimento forse non è la migliore delle ipotesi. Diversa l’idea di far passare il bus navetta proprio di lì, con la possibilità di fermarsi in via Milano, sia alta che bassa. Così avrebbe senso», dice il Pd.

  • Balocchi, aggiornato il piano per la sicurezza: Broletto “silenziato” e steward raddoppiati

    Balocchi, aggiornato il piano per la sicurezza: Broletto “silenziato” e steward raddoppiati

    Broletto silenziato e alcune attrazioni spostate all’esterno del centro storico della città. Sono soltanto alcune delle misure che dovranno garantire la sicurezza a Como in vista della kermesse natalizia della Città dei Balocchi, che scatterà il prossimo 23 novembre. Questa mattina, in Prefettura, si è riunito il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, che ha dato via libera al piano.«Sono stati accuratamente valutati i contenuti del nuovo piano di sicurezza della manifestazione, che è stato oggetto di opportuna integrazione e riformulazione da parte dell’ente organizzatore, sulla base delle indicazioni emerse in occasione della precedente riunione del Comitato». Questi i termini esatti utilizzati per definire il benestare nella nota stampa inviata dalla Prefettura.In parole più semplici, sono state confermate tutte le indiscrezioni dei giorni precedenti e oggetto delle anticipazioni anche da queste colonne. Sarà eliminata l’attrazione della Torre parlante del Broletto, che verrà invece sostituita da proiezioni di luci solo con accompagnamento musicale. Un modo per non creare blocchi o paralisi totali in piazza Duomo. Anche le altre attrazioni saranno dislocate in aree non coinvolte nelle precedenti edizioni. Un ritorno alle origini insomma per la Città dei Balocchi, con l’interessamento della zona dei giardini a lago e di piazza Volta.L’approfondimento sul Corriere di Como in edicola giovedì 7 novembre

  • Emergenza freddo, la ricerca di volontari

    Emergenza freddo, la ricerca di volontari

    E’
    di questi giorni l’annuncio dell’avvio della prima parte del
    “piano freddo”, coordinato da Caritas, che anche quest’inverno
    consentirà a circa 90 persone senza dimora di trovare riparo per la
    notte.

    Il 1° novembre è stata infatti resa disponibile la tensostruttura collocata nel cortile del Cardinal Ferrari con circa 50 posti letto. All’interno della struttura, con ingresso in via Sirtori 4, a partire dal 1° dicembre, aprirà anche il dormitorio che – da anni identificato come “progetto emergenza freddo”- offre un letto al caldo a 33 uomini e 8 donne che hanno a disposizione un’area dedicata.

    Questo
    secondo servizio da nove anni è promosso dagli Enti che aderiscono
    alla Rete per la grave marginalità “Vicini di Strada”
    (www.vicinidistrada.it)
    – di cui fa parte anche il Comune di Como – ai quali si aggiungono
    ogni anno altri enti, associazioni, gruppi informali e singoli
    cittadini che sentono di poter offrire il loro insostituibile
    contributo personale. Il servizio è infatti reso possibile per la
    partecipazione dei moltissimi volontari che accolgono gli ospiti a
    partire dalle 19.30.

    Ogni anno viene rivolto un appello perché questo folto numero di volontari continui ad essere alimentato; quest’anno l’appello è rivolto soprattutto alla ricerca di persone che possano trascorrere l’intero turno – dalle 19.30 fino alle 7 del mattino – o anche dalle 22 fino alle 7: questa è infatti la fascia oraria che, comprensibilmente, impegna maggiormente. La disponibilità richiesta può essere limitata ad una sola notte al mese. Chi volesse dare la propria disponibilità può telefonare allo 031.03.53.533 dalle 9 alle 12.30 o inviare un’e-mail lasciando i recapiti personali a info@caritascomo.it.

    L’appello è supportato da una campagna di comunicazione realizzata da Feelo (www.cucitoconfeelo.com), una nuova realtà nata da Legami – il gruppo di giovani in movimento nella città di Como per creare esperienze di incontro tra la grave emarginazione e il mondo giovanile – che ha l’obiettivo di sviluppare progetti di comunicazione “per le persone”.

    I
    manifesti pongono l’attenzione su coperte piegate nei luoghi di
    Como in cui dormono persone senza dimora: Santa Cecilia, San
    Francesco, Mercato Coperto. Piegate perché le persone, almeno per
    questa notte, non dormiranno in strada. Domani dipenderà da tutti
    noi. Un messaggio positivo per un progetto che da anni accoglie le
    persone ma che per farlo ha bisogno dell’aiuto di tutti i
    cittadini.

    E’ possibile contribuire a sostenere il Dormitorio invernale anche con una donazione economica (FONDAZIONE CARITAS SOLIDARIETÀ E SERVIZIO – ONLUS – IBAN 87B0521610900000000003692 indicando nella causale: Dormitorio invernale – Emergenza freddo).

  • Caslino d’Erba, stazione a rischio

    Caslino d’Erba, stazione a rischio

    Il consigliere regionale Erba (M5S) chiede lumi a TrenordCaslino d’Erba, rischio chiusura per la stazione. Il timore, già oggetto di discussione in paese, viene tradotto in una richiesta di chiarimenti inviata nei giorni scorsi dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Raffaele Erba direttamente a Trenord. Ma ecco da cosa nasce la preoccupazione.«Lo scorso 25 ottobre l’azienda Trenord informava l’utenza di alcune modifiche – scattate poi da domenica 27 ottobre – sulle linee Asso-Seveso-Milano e S4 Mariano-Camnago-Seveso-Milano. Cambi voluti per garantire la regolarità del servizio ferroviario in seguito a interventi infrastrutturali svolti dal gestore Ferrovienord», spiega Erba. Nulla dunque di insolito anche perché si tratta di variazioni di orario.«Nello specifico, però, fino al 20 aprile, le corse in partenza da Milano Cadorna in direzione Asso alle 6.39, 7.39, 16.39, 17.39, 18.39, 19.39 e le corse in partenza da Asso in direzione Milano Cadorna alle ore 8.03, 13.03 e 18.03 non effettueranno la fermata di Caslino d’Erba», spiega Erba che chiede di sapere «quali sono i lavori previsti, le motivazioni e le iniziative per tutelare gli utenti. Mi preoccupa che questa prima fase possa portare in futuro a una chiusura definitiva della stazione visto che in passato la stessa dinamica venne messa in pratica da Trenord prima della chiusura della stazione di Carpesino-Lezza», aggiunge Erba. Una fermata periferica di Erba che però era molto utile per i cittadini del quartiere e per i pendolari. «La nostra preoccupazione è che si possa ripetere un iter simile anche per Caslino», dice il consigliere che incontrerà anche il sindaco del paese. «Entro un paio di settimane, come prassi, attendo infine i chiarimenti richiesti all’azienda per capire meglio cosa accadrà», chiude Erba.

  • Coordinamento cittadino di Forza Italia, si è dimesso Stefano Vicari

    Coordinamento cittadino di Forza Italia, si è dimesso Stefano Vicari

    Un messaggio inviato sulla chat interna del coordinamento di Forza Italia a Como, martedì mattina, ha guastato la colazione a molte persone. «Buongiorno a tutti, come già comunicato al commissario Mauro Caprani, mi dimetto dall’incarico di coordinatore cittadino del partito». Firmato Stefano Vicari. Si chiude così dopo due anni e qualche giorno l’avventura da dirigente azzurro del commerciante forse più noto di via Milano Alta, la persona che non ha mai smesso di rivendicare per quel pezzo di città un futuro diverso, che non si è mai rassegnato al declino di una delle vie storiche dello shopping del capoluogo.Vicari era stato eletto il 28 ottobre 2017 in uno dei pochi congressi celebrati da Forza Italia, partito alquanto refrattario ai vecchi riti della politica organizzata. Aveva sconfitto al ballottaggio Pasquale Buono, già consigliere comunale e capogruppo a Palazzo Cernezzi, in quel frangente in corsa per la corrente di Gianluca Rinaldin. Due anni vissuti comunque lontano dai riflettori, sempre impegnato a salvare il salvabile nel suo quartiere e a combattere battaglie per la rinascita di via Milano. L’ultima, la più importante, vinta dopo la rimozione del vigile elettronico in fondo alla Napoleona e del divieto di transito nelle prime ore del mattino, un esperimento che aveva portato nelle casse del Comune centinaia di migliaia di euro di multe.Ieri, come detto, l’addio. «Ringrazio il coordinamento per il lavoro fatto, avete tutta la mia stima, buone cose», ha scritto Vicari nel suo WhatsApp spedito agli amici di buona mattina. Parole che non lasciano trasparire alcuna polemica, confermate qualche ora dopo anche al cronista che gli chiedeva che cosa fosse successo. «Nulla – ha risposto Vicari – non è accaduto nulla. Ho soltanto formalizzato una decisione che ho maturato in queste settimane. I miei impegni professionali mi impediscono di seguire come vorrei il coordinamento cittadino di Forza Italia, sto lavorando a molti progetti legati al mio lavoro ed è quindi più corretto lasciare ad altri la conduzione del partito». I progetti di Vicari, a breve termine, sono una mostra e una raccolta fondi per aiutare le associazioni che lavorano nel campo della prevenzione dei tumori. A gennaio, poi, dovrebbe esserci qualcosa di più grande, legato all’arte. «Non anticipo nulla per scaramanzia e perché ci stiamo ancora lavorando», dice Vicari. Che subito ritorna alla decisione di lasciare la guida di Forza Italia in città.«Dico la verità: fare il coordinatore cittadino a Como richiede tempo che io purtroppo non ho più. In questi due anni si è creato attorno a me un bel gruppo, persone che voglio ringraziare. Chi arriverà dopo di me sarà facilitato, troverà una squadra pronta».Vicari parla di una «bella esperienza» e annuncia di voler rimanere dentro Forza Italia. «È un progetto nel quale credo ancora, anche se spero che vi sia un’evoluzione, un rilancio. Oltre Forza Italia, al momento, non vedo niente di interessante». Non Matteo Renzi, che pure qualcuno aveva pensato potesse attrarre il commerciante di via Milano.«Renzi ha fondato un partito personale per avere peso nel governo, la sua è stata una mossa politica furba e intelligente, ma non credo che l’abbia fatta nell’interesse del Paese, quanto piuttosto per il suo personale tornaconto». Nessuna sirena al centro, quindi, ma la speranza che «a livello nazionale qualcosa si muova in Forza Italia. Manca da tempo qualcosa che vada al di là del populismo, del parlare alla pancia della gente. Bisogna tornare a parlare delle grandi questioni, dello sviluppo: basta discutere soltanto di immigrati o di problemi legati al quotidiano. Serve una prospettiva di lungo periodo e serve un progetto liberale che metta insieme persone con la testa, capaci di ragionare, di avere visioni».Sulla città, Vicari conferma la bontà della scelta di stare fuori dalla maggioranza. «È stata condivisa con tutti ed è servita per far capire che Forza Italia non c’è a tutti i costi». Dopo due anni e mezzo, il giudizio sull’amministrazione è severo. «Sta arrancando, la gente si aspetta risposte su quale direzione debba prendere la città. Io credo che si debba ripartire dalla riqualificazione della Ticosa. È il tassello iniziale di una possibile rigenerazione urbana. Può andar bene anche metterci il municipio, l’importante è coinvolgere i “vicini di casa”, i cittadini del quartiere».

  • Il biologo marino Mancuso ospite del Soroptimist

    Il biologo marino Mancuso ospite del Soroptimist

    Mercoledì 13 novembre alle  ore 19.45 il Soroptimist di Como avrà ospite nella Sala Bianca del Teatro Sociale di Como con ingresso da  via Bellini, 1  Emilio Mancuso, biologo marino dell’Istituto per gli Studi sul Mare che parlerà sul tema “Cambiamenti climatici, quali conseguenze per la salute del mare”. Seguirà la tradizionale conviviale del club la cui presidente è l’imprenditrice Simona Roveda. Quota di partecipazione 35 euro  (inclusa cena). Si prega di confermare la partecipazione entro lunedì 11 novembre alla mailsegreteria.soroptimist.como@gmail.com. Istituto per gli Studi sul Mare nasce nel 1996 in seno a Verdeacqua, che è una onlus dedicata alla didattica ambientale, per dare risposta alla enorme sete di conoscenza riguardo al mare manifestata da più parti. Da sempre opera nel campo della divulgazione e comunicazione scientifica relativa al tema del mare avvalendosi di costante confronto e cooperazione con enti di ricerca e università al fine di diventare un punto di incontro tra il mondo della ricerca e la “società civile” che nutre interesse e passione per il mare.

  • Il rilancio dello stadio Sinigaglia. Gandler: «Contatti su più fronti»

    Il rilancio dello stadio Sinigaglia. Gandler: «Contatti su più fronti»

    «C’è sicuramente voglia di sviluppare un progetto in modo funzionale per lo stadio, stiamo avendo contatti su più fronti, vogliamo realizzare qualcosa di importante che sia studiato in ogni dettaglio». Così Michael Gandler, amministratore del Como. Parole che confermano sia i contatti con il gruppo lombardo, guidato dall’immobiliarista comasco Francesco Ugoni, sia quelli con altri soggetti interessati alla riqualificazione dello Stadio Sinigaglia.«Abbiamo incontrato più persone – aggiunge Gandler – vogliamo lavorare nel miglior modo possibile per sviluppare un progetto importante, per questo non vogliamo correre ma procedere con serietà, valutando tutti gli aspetti con la dovuta attenzione».L’impianto cittadino è sotto i riflettori da giorni, da quando cioè un’altra cordata si è fatta avanti. Nessun progetto – è bene ricordarlo – è però stato al momento presentato ufficialmente.Lunedì si è tenuto a Palazzo Cernezzi un incontro tra sindaco, assessori e Francesco Ugoni. Una riunione nella quale si è parlato innanzitutto dell’iter e delle procedure in quanto si tratta di una struttura pubblica vincolata dalla Soprintendenza e immersa in una zona residenziale con connotazioni storico-architettoniche di pregio.Dopo le prime risposte la parola passerà al gruppo lombardo interessato all’operazione che svolgerà le dovute valutazioni (economiche e tecniche) per poi passare – se deciderà di proseguire – allo sviluppo concreto del progetto. Un progetto che – come confermato dal sindaco, Mario Landriscina – dovrà necessariamente tenere conto delle esigenze della squadra di calcio che continuerà a giocare allo stadio Sinigaglia.Proprio il primo cittadino di Como ieri sera ha affrontato l’argomento a Espansione Tv, ospite, come ogni martedì, della trasmissione in diretta “Etg+ Sindaco”.«Non siamo fermi al palo – ha tenuto a sottolineare Landriscina – Nell’incontro di lunedì ho parlato con un gruppo che mi ha dato l’impressione di essere solido. L’obiettivo dei miei interlocutori era capire le regole del gioco, che non sono semplici».«Il proposito – ha aggiunto – è che la società abbia il suo campo e uno stadio all’altezza della nostra città. Il percorso da compiere è comunque tortuoso. Prima è necessario stabilire il valore dell’immobile, poi inizierà un iter complesso che sarà basato sull’interesse pubblico e comprenderà i pareri, tra gli altri, di Soprintendenza, commissione paesaggistica e ordini professionali, senza dimenticare che chi farà investimenti importanti vorrà avere legittimamente un profitto. Per poi chiudere con il pronunciamento definitivo del consiglio comunale, che è sovrano».«Presto – ha spiegato ancora il sindaco – ci incontreremo di nuovo con la società per fare il punto sia sulla situazione attuale, sia per una valutazione più complessiva relativa al futuro».Mario Landriscina ha poi concluso: «Questa voglia di fare investimenti mi fa pensare quanto la città sia ambita. Un buon segno per la salute del territorio, per il suo sviluppo e per il lavoro che si verrà a creare».

  • Casinò di Campione, il giudice del lavoro sospende il procedimento

    Casinò di Campione, il giudice del lavoro sospende il procedimento

    Proseguono su diversi fronti le vicende relative a Campione d’Italia e, in questo caso, all’eventuale riapertura del Casinò dell’enclave, chiuso per fallimento dal luglio del 2018. Il giudice del lavoro di Como ha sospeso il procedimento relativo ai dipendenti della casa da gioco. Il magistrato deve infatti attendere la decisione che la Corte di Cassazione prenderà in riferimento al ricorso presentato contro la sentenza della Corte d’appello di Milano che aveva annullato, per un vizio di forma, la sentenza del tribunale lariano che aveva disposto il fallimento per insolvenza della società di gestione della casa da gioco. Ne ha dato notizia ieri il portale specializzato “gioconews.it”«Nel loro ricorso – scrive gioconews.it i dipendenti avevano sostenuto che, non essendo il fallimento definitivo e essendo anzi la società formalmente in vita, non possono essere considerati accertati e definitivi i licenziamenti che la curatela ha disposto proprio in virtù del fallimento stesso. Si attende ora, con tempi che non saranno brevi, quale sarà il responso della Cassazione, alla quale è stato presentato non solo un ricorso, ma anche un controricorso incidentale».Fin qui la vicenda dei dipendenti del Casinò licenziati. L’altro fronte aperto riguarda invece la legge di bilancio 2020 di prossima approvazione in Parlamento, che riguarda direttamente il territorio di Campione d’Italia, il quale, in virtù di una direttiva dell’Unione europea, dovrebbe diventare “spazio doganale”. Ieri il disegno di legge di bilancio 2020 è stato trasmesso in Senato con la conferma di tutte le contestate misure relative a Campione d’Italia.