Categoria: Territorio

  • I centristi e gli azzurri “scaricano” il sindaco Mario Landriscina

    I centristi e gli azzurri “scaricano” il sindaco Mario Landriscina

    «Un simile pasticcio, in tanti anni di esperienza, non mi era mai capitato di vederlo. Quanto sta accadendo a Como è molto strano». E se a dirlo è Umberto D’Alessandro, ex assessore comunale nell’era Bruni, nella galassia di Forza Italia , allora forse la crisi politica che ha investito Palazzo Cernezzi si può veramente annoverare tra quelle decisamente “singolari”.«Non ho memoria di qualcosa di simile. Certo, se dovessimo andare per immagini la situazione sarebbe riassumibile in una sequenza di un film western con Landriscina sul patibolo. Ora bisogna vedere se alla fine arriverà qualcuno in suo soccorso oppure no», aggiunge sempre D’Alessandro, che rincara poi la dose, affermando come «il sindaco sembri francamente prigioniero di Forza Italia che, nel bene o nel male, questo non compete a me giudicarlo, ho la sensazione stia decidendo anche per gli altri». La situazione dunque a Palazzo Cernezzi viene vista anche da chi è esterno agli uffici comunali come un qualcosa di difficilmente governabile e che potrebbe presto riservare ulteriori sorprese, anche in considerazione dell’appoggio esterno promesso d’ora in poi dalla compagine di Forza Italia.E chi di Forza Italia è stato un rappresentante di grande spessore è l’ex assessore provinciale Patrizio Tambini, poi nel Pdl e infine in Noi con l’Italia e come D’Alessandro oggi in un’area di centro che guarda verso Forza Italia.«Ci siamo sempre lamentati delle giunte che hanno guidato il Comune di Como in precedenza. Ebbene, mai come oggi si può dire con certezza che siamo di fronte a un disastro – è l’esordio di Tambini – Insomma per sintetizzare si potrebbe ben dire che al peggio non c’è mai fine. Bisogna inevitabilmente evidenziare un particolare di grande importanza: in questa giunta sembra proprio mancare una mentalità che si sappia concentrare sul bene comune, sembrano prevalere sempre di più i particolarismi», conclude.Ancora più duro l’affondo dell’ex assessore di Forza Italia e inventore delle grandi mostre a Como, Sergio Gaddi. «Devo dire che veramente stiamo assistendo a uno spettacolo incredibile. Non era mai capitato nulla di simile in precedenza», spiega Sergio Gaddi, che poi si spinge oltre indicando la debolezza della giunta nel fatto che «purtroppo ciò accade perchè forse in comune, a gestire realmente il potere, più del sindaco Landriscina sembrano essere i due assessori Elena Negretti e Alessandra Locatelli. E sinceramente dovrebbe invece essere il primo cittadino a indicare la strada da seguire», chiude Gaddi.

  • I disegnatori comaschi Villa e Piccinelli alla Fiera del fumetto di Lugano

    I disegnatori comaschi Villa e Piccinelli alla Fiera del fumetto di Lugano

    Le copertine diTexin grande formato, esposte all’esterno del Palazzo dei congressi. E una mostra antologica dedicata aLupo Alberto, il personaggio più famoso nato dalla matita diSilver.

    C’è anche questo – ma non solo – all’ottava edizione dellaFiera del Fumetto di Lugano, in programma dal 28 al 30 settembre prossimi.

    Come sempre, ai visitatori della fiera sarà regalato un fumetto inedito disegnato quest’anno proprio daGuido Silvestri, alias Silver, che ha pensato a una trama alla Sherlock Holmes, imperniata su un simbolo che più svizzero non si può: il formaggio Emmental. Un caso difficile, di cui naturalmente si occuperanno Lupo Alberto e il suo compliceEnrico la Talpa.

    Tra gli ospiti che si potranno incontrare in fiera, oltre a Silver, il comascoClaudio Villa(copertinista diDylan DogeTex),Lucio Filippucci, disegnatore di punta diMartin Mystère,Giovanni Ticci,Gigi Cavenago, copertinista ufficiale diDylan Dog, l’altro comascoAlessandro Piccinelli, copertinista diZagoreGiorgio Cavazzano, uno dei grandi maestri Disney italiani, autore del manifesto della fiera di quest’anno.

    Hanno annunciato la loro prensenza anche altri importanti firme del fumetto italiano qualiTanino Liberatore,Alfredo Castelli,Altan,Boban Pesov,Don Alemanno,Tino AdamoeMarina Sanfelice.

    Non mancheranno ovviamente i fumettisti ticinesi:Johnny Pagani,Samuele FrascaeSimona Meisser.

    Nei giorni della fiera è prevista anche una conferenza diMichele Pazienza, il quale parlerà del fratelloAndreaa trent’anni dalla morte.

    Ulteriori informazioni sulsitodella manifestazione.

  • I live di De Sfroos partono da Lecco

    I live di De Sfroos partono da Lecco

    Sabato 29 dicembre ripartirà il viaggio live del cantautore e scrittore Davide Van De Sfroos (foto): sarà in concerto al Teatro Cenacolo Francescano di Lecco per la prima data del “Tour de nocc”, il nuovo tour teatrale che vedrà in scaletta, oltre ai brani più famosi del suo repertorio in veste totalmente rivisitata, alcune ballate inedite mai eseguite prima. L’artista darà vita ad un grande e unico spettacolo in grado di ricreare una suggestiva atmosfera teatrale notturna con sfumature swing e jazz.

  • I mitici Decibel a Biasca il 31 agosto

    I mitici Decibel a Biasca il 31 agosto

    1974, Milano: in un deposito di pellami quattro ragazzi tra i 15 e i 17 anni passano i pomeriggi a suonare. Silvio Capeccia ed Enrico Ruggeri amano la stessa musica, Lou Reed, Bowie, i Roxy Music. Dopo tre anni, Enrico viene travolto dal ciclone punk e fonda una nuova band che chiama Decibel. Nel 1980 sbarcano nella Città dei Fiori con Contessa, poi inclusa nell’album Vivo da re. Il successo di critica e di pubblico è travolgente ed Enrico continuerà da solo. Ma i ragazzi non si perdono mai di vista, tanto che insieme partecipano all’ultima edizione del Festival di Sanremo con il brano Lettera dal Duca. Enrico Ruggeri e i suoi Decibel saranno in concerto il 31 agosto a Biasca, Canton Ticino, in piazza Centrale.  Inizio concerto alle 21,  prezzo del biglietto in prevendita 32 franchi, prezzo alla cassa serale 39 franchi.Prevendita:biglietteria.ch.

  • I numeri “horror” dei treni ad inizio dicembre: il 75% dei convogli  in ritardo

    I numeri “horror” dei treni ad inizio dicembre: il 75% dei convogli in ritardo

    Tre treni su quattro viaggiano in ritardo (la percentuale è del 75,2%); meno di un treno su cinque arriva in orario (con percentuale, anche in questo caso, del 18,5%); il resto, sono convogli soppressi (6,3%). È questo il bilancio, decisamente poco confortante, dei primi dodici giorni di dicembre sulla linea Chiasso-Como-Milano-Rho.Anche ieri mattina, del resto, non sono mancati disagi per i pendolari comaschi. Ancora una volta a far saltare appuntamenti di lavoro, lezioni universitarie e coincidenze varie, sono stati i ritardi e le cancellazioni dei treni.Il convoglio 25219, partito da Chiasso e diretto a Rho alle 7.17 ha registrato un ritardo di circa mezz’ora. La conseguenza: il convoglio corrispondente, da Rho delle 7.43 diretto oltre confine, è partito con 20 minuti di ritardo.Disagi in parte dovuti ai lavori di potenziamento alle infrastrutture nella stazione di Chiasso e nella tratta ferroviaria tra Chiasso e la stazione Como San Giovanni.Nei primi dodici giorni di dicembre i treni in orario sono stati, come detto, soltanto 79, 322 i convogli in ritardo e 27 quelli soppressi. Per consultare i dati è sufficiente collegarsi al sito trenipendolari.it, inserire alla voce “storico ritardi treni” la linea S11 e scegliere il periodo da analizzare.Dal primo dicembre ad oggi sono stati oltre 2 mila e 500 i minuti di ritardo totali registrati dai treni sulla linea Chiasso-Como-Milano-Rho. Numero, anche questo, poco confortante per chi ogni giorno deve recarsi in stazione. A mobilitarsi contro le politiche di Regione Lombardia sul trasporto ferroviario sono i giovani del Pd lombardo.È previsto per oggi infatti a partire dalle 9.30 un presidio di protesta sotto al palazzo del Pirellone dove sarà chiesto al presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana «un cambiamento di rotta» su quella che hanno definito una «Trenord horror story».

  • I nuovi totem turistici sollevano il dibattito fra le guide. Gaddi: «Non si leggono»

    I nuovi totem turistici sollevano il dibattito fra le guide. Gaddi: «Non si leggono»

    «Voi siete qui», detto con scritte e cartine bianche su fondo nero. Il Comune di Como l’estate scorsa ha presentato la nuova cartellonistica per il centro. La nuova immagine coordinata da fornire a visitatori e cittadini per orientarsi tra le meraviglie d’arte e storia, i trasporti e i servizi di prima necessità, che è andata a sostituire quella varata dalla giunta Bruni, è stata firmata dall’architetto comasco Sergio Beretta. Non tutte le guide turistiche cittadine sono però d’accordo sull’efficacia dei nuovi totem appena installati nei punti strategici.«Elegantissimi, è indubitabile, ma si leggono poco. E il colore nero crea distacco. E siamo in tanti a pensarla così», dice una guida critica sull’esito finale dell’operazione. Che aggiunge: «Li preferivo nella versione precedente».«I primi criteri della cartellonistica devono essere semplicità e chiarezza, senza usare colori violenti. Questi non parlano a tutti ma a pochi» commenta un’altra guida.Chi ha problemi di vista, aggiungono altri, potrebbe faticare a leggere le scritte piccole in alcune parti dei totem. Un’altra guida, che preferisce l’anonimato, accusa invece i precedenti totem di essere «inguardabili» e «privi di una vera e propria mappa della città», mentre la cartellonistica attuale «fornisce molti particolari ed è l’esito di un lavoro di approfondimento e di ricerca». «C’è stato un grande gioco di squadra – aggiunge – con riunioni e scambi di idee tra il progettista e le associazioni delle guide turistiche, che hanno fornito suggerimenti sulle informazioni essenziali da aggiungere. Chi si lamenta oggi avrebbe dovuto farsi valere mesi fa durante il progetto».Da parte sua l’ex assessore alla Cultura e al Turismo di Como, Sergio Gaddi, artefice delle grandi mostre di Villa Olmo dal 2004 al 2012,commenta icasticamente di fronte a un nuovo totem: «Mamma mia. Non si leggono». Le nuove mappe prevedono percorsi tematici (ad esempio su Razionalismo, spazi espositivi, eredità voltiana, la Como romana).

  • I primi vent’anni dell’Università dell’Insubria

    I primi vent’anni dell’Università dell’Insubria

    Sabato, a Como, al mattino, un momento amarcord, a Varese, al pomeriggio un tour alla scoperta dell’Ateneo. Ingresso gratuito e aperto alla cittadinanza

    L’Università degli Studi dell’Insubria compie vent’anni e invita la cittadinanza a festeggiare insieme l’anniversario della fondazione, che ricorre sabato 14 luglio, con due momenti salienti: a Como al mattino il racconto della nascita dell’Ateneo e il brindisi con la città e a Varese al pomeriggio, il tour nel Campus e un momento di intrattenimento all’insegna del divertimento e della musica, con i Truzzi volanti e cinque gruppi musicali insubri.

    «Nel giorno del Ventennale la nostra intenzione è aprirci alle città sedi dell’Ateneo, Como e Varese, fare conoscere la nostra storia e le attività che ogni giorno svolgiamo nelle Aule e nei laboratori» – racconta così il senso dell’iniziativa il professor Alberto Coen Porisini, rettore dell’Università degli Studi dell’Insubria, in carica fino al 31 ottobre. «L’Università degli Studi dell’Insubria è giovane, ma questo nome, Insubria, che venti anni fa sembrava inconsueto, adesso è entrato nelle corde delle persone: vogliamo diffonderlo sempre di più, vogliamo che l’Ateneo sia considerato parte del tessuto cittadino, vogliamo essere immediatamente ricondotti all’idea del sapere; l’Università dell’Insubria come luogo della conoscenza, l’Università dell’Insubria come spazio per la crescita degli individui, l’Università dell’Insubria come punto di riferimento culturale e scientifico» aggiunge il rettore. «Il 14 luglio al mattino a Como invitiamo tutti ad ascoltare la storia dell’Ateneo: proprio la giovane età della nostra Università, infatti, ci permette di sentire un racconto diretto, senza intermediari; a Varese, al pomeriggio, invitiamo la cittadinanza a scoprire gli spazi e le attività che quotidianamente vengono realizzati: aule, archivi, laboratori saranno aperti e – con la guida di docenti, personale e studenti – sarà mostrata ai partecipanti la vita dell’Ateneo. Seguirà un momento di festa: è un compleanno e come tale va festeggiato».

    Dopo un breve saluto istituzionale, alle 10.30, nell’Aula Magna del Chiostro di Sant’Abbondio, a Como, si comincia con un momento amarcord: “TwentyTales -Ti racconto la nostra storia, ti racconto la mia storia” è un’occasione per ricordare e riflettere sull’Ateneo, sulle sue origini, attraverso le voci di chi c’era al momento dell’istituzione dell’Ateneo: la memoria storica dell’Ateneo, i primi presidi di facoltà, il personale giunto dagli atenei “gemmanti”, i primi laureati e il futuro dell’Ateneo, con le nuove matricole: il passato e il presente attraverso uno storytelling sapientemente gestito dalle docenti Michela Prest e Marina Protasoni, con l’ausilio di testimonianze e di immagini della storia dell’Università dell’Insubria. Come l’Università ha cambiato Varese e Como: città sedi dell’Ateneo? Ingresso libero.

    A Varese, dalle 17 è in programma il “TwentyTour”: Tour a tappe nel Campus Bizzozero, alla scoperta delle ricerche che si svolgono dentro i laboratori universitari con i docenti, i ricercatori e gli studenti dell’Ateneo. Quanti varesini sanno che l’Archivio della poetessa Antonia Pozzi si trova al Collegio Cattaneo? Quanti sanno che all’Insubria si stanno studiando le nuove tecnologie agroalimentari con la realizzazione di una serra robotica? Avete mai visto l’occhio di una mosca al microscopio elettronico, il microscopio che ci permette di vedere in tre dimensioni? Il Tour è concepito come un racconto dell’Università attraverso l’impegno e gli studi dei suoi protagonisti: i visitatori in piccoli gruppi saranno accompagnati nelle tappe al Palazzetto dello Sport, al Collegio, ai Padiglioni Bassani, Dunant, Morselli, Antonini, Monte Generoso, ex Colonia Agricola e Spallanzani.In parallelo sono previsti – grazie alla collaborazione con CUS INSUBRIA – Match di Beach Volley e Calcetto e Mini club per i bambini.Ingresso libero.

    Dalle 19 è festa “TwentyParty”: una serata per tutte le persone che vogliono vivere l’Insubria e festeggiare il compleanno dell’Università con possibilità di cena e DJ Set.

    Alle 20.30 “TwentyFly” Special Guest all’Uninsubria i “Truzzi volanti”, che con le loro acrobazie faranno volare la serata.

    Dalle 21 è “TwentyMusic” Live dal Campus con i gruppi musicali insubri: Acustic Cakes; Disselcici; Stormstone; Tuesday Gone; Odyssea; D-Doc & Virus sono i gruppi scelti per il live, band e artisti di studenti, ex studenti, docenti e personale dell’Ateneo, con repertori rock, dall’Indie al Pop e al Folk italiano e internazionale, dall’hard rock anni 70/80 al punk rock.Chi parteciperà alle iniziative indossando qualcosa di verde, riceverà il gadget di #TwentyInsubria in edizione limitata!

    Il Ventennale è social: i migliori video di auguri pervenuti saranno condivisi infatti sui canali ufficiali dell’Ateneo. I video dovranno essere pubblicati su Instagram, nella propria gallery con profilo pubblico, o sulla propria bacheca di Facebook con post pubblico, con l’hashtag: #TwentyInsubria (chi pubblicherà una foto o un video di auguri su Instagram o Facebook fino al 29 settembre con l’hashtag #TwentyInsubria, riceverà il gadget del Ventennale).

    Per seguire tutto il cartellone degli eventi del Ventennale che andrà mano a mano arricchendosi di ulteriori iniziative, consultare il portale d’ateneo alla pagina del Ventennale:www.uninsubria.it/ventennale

    Chi pubblicherà una foto o un video di auguri su Instagram o Facebook fino al 29 settembre con l’hashtag #TwentyInsubria, riceverà il gadget del Ventennale, in edizione limitata*

    Stiamo raccogliendo ricordi o aneddoti sull’esperienza di docenti e personale in università (foto, video, racconti…)Faranno parte del racconto in programma il 14 luglio, che aprirà le celebrazioni del VentennaleAl termine, restate con noi per il taglio della torta: 14 luglio ore 11.00 presso il Chiostro di Sant’Abbondio – Como| Ingresso libero

    In contemporanea: i bimbi potranno cimentarsi con l’atletica, la danza o il volley con la guida degli istruttori del Cus Insubria, mentre studenti, docenti e personale (in squadre miste), potranno giocare a beach volley e a calcettoPer le partite, è necessario confermare la partecipazione entro mercoledì 11 luglio con una mail a:ventennale@uninsubria.it, indicando la preferenza per uno dei due sport – iniziativa in collaborazione con Cus Insubria

    Si possono seguire e condividere tutti gli aggiornamenti e il racconto del ventennale sui canali social di Ateneo: Instagram e Facebook o con l’hashtag dell’evento: #TwentyInsubria

  • I “suggerimenti” e le stilettate del parroco di Grandate: «I sacerdoti accolgano i migranti in casa»

    I “suggerimenti” e le stilettate del parroco di Grandate: «I sacerdoti accolgano i migranti in casa»

    «A Como ci sono 26 case parrocchiali e almeno 15 appartamenti di vicari parrocchiali, senza contare tutti gli altri appartamenti abitati da sacerdoti. Perché non iniziare un’esperienza di accoglienza nella case, di vita condivisa con uno o due migranti o (nelle case più grandi) con qualche famigliola? Questa sì sarebbe accoglienza e integrazione. E sarebbe risolto il problema della chiusura del centro di via Regina». Il parroco di Grandate, don Roberto Pandolfi, interviene sul caso della chiusura, annunciata dal governo, del centro per migranti di via Regina, a Como.Una decisione contro cui sono scese in campo la Caritas e diverse associazioni di volontariato che hanno chiesto, con una lettera aperta, di non chiudere la struttura perché «può diventare risposta a tante altre forme di povertà presenti in città, legate al fenomeno migratorio e non solo». La Diocesi ha poi invitato tutti i sacerdoti a leggere, al termine della messa domenicale, una sintesi del documento della Caritas.E proprio su questo punto ieri ha preso posizione don Pandolfi, che ha espresso il suo pensiero, critico e ironico come è nel suo stile, nell’ultima delle riflessioni pubblicate sul sito della parrocchia.Dopo aver definito, ironicamente appunto, la questione di via Regina «la più scottante per la Chiesa e per il mondo in questi tempi», il parroco di Grandate ha puntualizzato che l’invito del vescovo a leggere «il comunicato in tutte le chiese della città è stato accolto da diversi parroci, ma non da tutti». E ha aggiunto: «Soprattutto è stato ignorato in Duomo, la chiesa del vescovo, quella dove il comunicato avrebbe avuto maggiori possibilità di essere ascoltato anche da chi non risiede a Como. Verrebbe da chiedersi come mai. Forse che diversi preti non erano d’accordo sui contenuti del comunicato? O sul metodo?».Don Pandolfi ha poi offerto due suggerimenti. Il primo alla Caritas, nel nome della «trasparenza», invitandola – per «mettere a tacere calunnie e illazioni» – a pubblicare il proprio bilancio e quelli «delle cooperative e onlus della sua galassia, così che tutti possano verificare entrate, uscite, numero dei dipendenti, quanti di costoro impiegati nell’assistenza ai migranti, quanti in altri settori».Il secondo suggerimento è indirizzato «ai firmatari della lettera aperta e a tutti i preti e vescovi residenti in città». L’invito è quello di accogliere nelle case parrocchiali e negli altri appartamenti dei sacerdoti «uno o due migranti o (nelle case più grandi) qualche famigliola». Se poi «alle case dei preti aggiungiamo quelle dei firmatari della lettera, la città di Como potrebbe dare un contributo significativo a livello nazionale» come «accoglienza e integrazione».«Lo sapeva bene don Renzo Scapolo – conclude il parroco di Grandate – Lui non si era limitato ai proclami e i profughi (libanesi, allora) se li era presi in casa. E anche in chiesa. Ma era un profeta, lui».

  • «Il 2019 sarà l’anno delle monete». Mostre, Como  romana protagonista

    «Il 2019 sarà l’anno delle monete». Mostre, Como romana protagonista

    Il futuro delle attività espositive di rilievo culturale a Como si gioca tutto sull’esposizione delle monete romane rinvenute la scorsa estate a Como. Stiamo parlando dell’epocale ritrovamento di un migliaio di monete d’oro in via Diaz in pieno centro storico, nel cantiere che realizza appartamenti dalle ceneri dell’ex cinema Cressoni.Non si sa ancora – dato che è ancora da annunciare il palinsesto delle mostre nei vari spazi comunali – se l’evento sarà a Villa Olmo, principale “casa della cultura” cittadina, per cui il settore Cultura di Como deve lavorare in parallelo con l’assessore al Commercio Marco Butti, che ha assunto l’incarico di studiarne la gestione tramite una futura fondazione.Giovedì scorso l’assessore alla Cultura di Como Simona Rossotti ha incontrato a Palazzo Cernezzi Barbara Grassi della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le provincia di Como che ha diretto lo scavo archeologico. L’obiettivo di lungo periodo è armonizzare l’insieme delle proposte culturali. Cosa non facile perché dopo anni di sostanziale inattività c’è da riordinare l’intero sistema museale civico per capirne le modalità di gestione e i costi di manutenzione delle strutture. Un processo lungo e complesso, in parte avviato con la nuova sezione romana del Museo Archeologico Paolo Giovio in piazza Medaglie d’Oro.«Sto lavorando per portare entro l’anno le monete d’oro romane di via Diaz dalla soprintendenza di Milano di nuovo a Como. Dove sono destinare a rimanere in permanenza, almeno in parte. Stiamo ancora decidendo la sede migliore. Tutti gli eventi espositivi del 2019 avranno come fulcro l’archeologia e l’epoca romana cui appartengono le monete ritrovate in via Diaz, quest’anno ci concentreremo al massimo su questo. E in parallelo pensiamo agli “stati generali” della cultura da far ruotare attorno all’evento delle monete».A fine mese uscirà il maxibando comunale sulla cultura, e l’assessore Rossotti lavora in parallelo con il collega assessore al Commercio Marco Butti a un altro bando sugli eventi che riguarderà anche la tassa di soggiorno comunale e quindi la promozione turistica del capoluogo lariano.

  • Il Broletto «spazio pubblicitario». Interrogazione a Palazzo Cernezzi

    Il Broletto «spazio pubblicitario». Interrogazione a Palazzo Cernezzi

    «Il Broletto come superficie di affissione mi mancava». È ironico – ma non troppo, forse – Alessandro Rapinese. Che in questa ultima settimana ha pubblicato sul suo sito Internet (www.rapinesesindaco.com) ben quattro interrogazioni sulla Città dei Balocchi. L’ultima di queste interrogazioni, sicuramente la più singolare, riguarda l’utilizzo della facciata del Broletto come spazio pubblicitario.Gli apprezzati giochi di luce con i quali gli organizzatori della Città dei Balocchi accendono e colorano i monumenti e alcuni palazzi del centro storico includono anche alcune sponsorizzazioni.Motivo per il quale il capogruppo della lista “Rapinese sindaco” ha interrogato il sindaco Mario Landriscina. Per sapere, in particolare, «chi abbia autorizzato l’utilizzo del Broletto quale spazio pubblicitario» e «quanto abbia pagato la T.B.M. Service al Comune di Como per aver ottenuto il permesso di utilizzare il Broletto a mo’ di cartellone pubblicitario».In realtà, prima che Rapinese depositasse la sua interpellanza, non erano state poche le segnalazioni relative a un uso «improprio» della facciata dello storico edificio di piazza Duomo. Non che la pubblicità possa essere motivo di scandalo, ma come per le casette allineate lungo il perimetro della cattedrale, così la sponsorizzazione proiettata sul Broletto non è piaciuta a molti. Che l’hanno giudicata eccessiva.L’interrogazione di Rapinese – questa e pure le altre – va probabilmente letta in una precisa direzione. Ovvero, il richiamo a non trasfigurare troppo il mese di eventi natalizi premendo in modo risoluto sul pedale della commercializzazione.