Categoria: Economia

  • La Mostra dell’Artigianato compie 46 anni. Tutto è pronto per il via il 26 ottobre

    La Mostra dell’Artigianato compie 46 anni. Tutto è pronto per il via il 26 ottobre

    Sono 180 le aziende che animeranno la 46esima Mostra dell’Artigianato. Obiettivo: 40mila visitatori. «Si tratta di uno degli appuntamenti più importanti per il nostro polo espositivo», ha detto il presidente di Lariofiere Fabio Dadati nel corso, questa mattina, della presentazione dell’evento in cartellone dal 26 ottobre al 3 novembre. La manifestazione, che nel tempo è entrata nel cuore della gente, deve il proprio successo alla qualità dei prodotti in esposizione e ai numerosi eventi che animano i nove giorni di apertura. Mobili e complementi di pregio nella vasta area dedicata alla casa e all’abitare, curiosità e specialità enogastronomiche da tutt’Italia, ma anche moda, design, idee regalo e soluzioni per il tempo libero e il benessere troveranno spazio a Lariofiere. «La Mostra Artigianato è l’espressione di un’economia vivace in un’ampia fascia di territorio, che va da Como a Lecco passando per la Brianza dove è attivo un tessuto imprenditoriale forte e determinato -ha detto il presidente di Confartigianato Como Roberto Galli – che lavora con impegno per contribuire allo sviluppo, all’occupazione e al bene comune». Anche se ovviamente la situazione economica complessiva continua a preoccupare. «La manovra di Governo che si annuncia molto complessa fa aumentare le nostre preoccupazioni. Bisogna scongiurare l’aumento dell’Iva ma anche porre un freno ad una pressione fiscale già di per sé ingiustificabile – spiega Galli – Entro la fine dell’anno abbiamo ancora 40 adempimenti fiscali. Non è più possibile andare avanti così. Sono tutti segnali che il Governo non può ignorare. Ad esempio la Lombardia, uno dei quattro motori d’Europa e la prima nel nostro Paese, ha registrato un calo dello -0,07% di competitività», spiega Galli. Novità dell’edizione 2019, voluta per consentire al pubblico di vivere più liberamente l’esperienza della mostra, è l’ingresso gratuito nei giorni lavorativi (da lunedì 28 a giovedì 31 ottobre). Nel fine settimana invece si pagherà l’ingresso (5 euro biglietto intero). «Vincente è la motivazione con cui è nata questa mostra, ovvero mettere sotto i riflettori un modello di artigianato che tiene insieme innovazione, digitale e tecnologica, ma anche tradizione e storia. Aprire le botteghe artigiane alle persone, portarle a toccare con mano il cuore pulsante del nostro tessuto economico fatto di medie, piccole e piccolissime imprese. Ecco il valore aggiunto», ha detto Daniele Riva, presidente Confartigianato Imprese Lecco, altra associazione organizzatrice. Tra le tante proposte, spazio al food con il lancio di “Comprartigianato” progetto per la promozione e vendita di prodotti artigianali del settore alimentare. In contemporanea con la Mostra dell’Artigianato si svolgerà a Lariofiere “Non solo sposi” la nuova rassegna dedicata ai matrimoni e alle cerimonie.

  • Agricoltura lariana, gli scenari dopo il Forum Coldiretti di Cernobbio

    Agricoltura lariana, gli scenari dopo il Forum Coldiretti di Cernobbio

    Lo scenario di un tessuto agroalimentare alle prese con le dinamiche internazionali è stato al centro del dibattito del 18esimo forum dell’Agricoltura e dell’alimentazione che si è chiuso sabato a Cernobbio con l’intervento del premier Giuseppe Conte che ha ribadito la centralità dell’agricoltura nell’agenda di governo.

    “Da un lato le potenzialità di una green economy circolare, dall’altro i dazi Usa, che entreranno in vigore a giorni e colpiranno il made in Italy alimentare per mezzo miliardo di euro. Una cifra che si aggiunge al già pesantissimo bilancio dell’italian sounding, ovvero il mercato delle imitazioni del falso made in Italy: già oggi, proprio negli Stati Uniti, il 99 per cento dei formaggi di tipo italiano sono “tarocchi” nonostante il nome richiami esplicitamente le specialità casearie più note del Belpaese, dalla Mozzarella alla Ricotta, dal Provolone all’Asiago, dal Pecorino Romano al Grana Padano, fino al Gorgonzola”. Queste le riflessioni di Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como Lecco, al termine della due giorni che ha visto il Lago di Como al centro dell’agenda agricola nazionale e internazionale.

    “Positiva è stata, invece, la conferma del disinnesco del ventilato aumento per il gasolio agricolo, come annunciato proprio a Cernobbio dal ministro dell’agricoltura Bellanova”.

    Tra gli altri focus dell’evento, quello sull’economia circolare in chiave agricola: “Il riciclo produttivo – dice ancora Trezzi – è la parola chiave di idee  fortemente innovative, dalla birra con pane avanzato ai mobili di fichi d’india, dai cuscini ortopedici con i noccioli di ciliegie alla vernice da uova e latte fino agli agrigioielli, come abbiamo visto nella mostra allestita nei giardini di Villa d’Este”.

    Un settore totalmente nuovo che vale già a 88 miliardi grazie alla crescita delle attività green che vanno dall’uso degli scarti per la produzione di oggetti alla condivisione di beni e servizi, dalla riparazione dei prodotti domestici al trattamento dei rifiuti e alla raccolta differenziata.

  • Il tessile di Como chiama i giovani

    Il tessile di Como chiama i giovani

    Tessile di Como: obiettivo promuovere le attività di produzione per avvicinare quanti più giovani al settore. È l’iniziativa del Gruppo Filiera tessile di Confindustria Como, che ha realizzato un filmato emozionale.Creatività, futuro, bellezza e ancora sogno e colori: sono soltanto alcune della parole chiave che caratterizzano la sequenza di immagini, un viaggio che ripercorre tutte le fasi della lavorazione della filiera. Un modo per far conoscere ai giovani cosa significa lavorare all’interno del settore del tessile. Il filmato è stato presentato alla stampa nella sede dell’associazione da Graziano Brenna (presidente della Fondazione Setificio), Roberto Cozzi (referente della Commissione Education Tessile di Confindustria Como) e Guido Tettamanti, responsabile Gruppo filiera tessile.«La filiera è viva e necessita di personale», è l’invito che viene rivolto ai giovani studenti. Il filmato verrà proiettato per la prima volta negli stand delle scuole del territorio comasco che da domani e per 5 giorni saranno presenti al salone Young “Orienta il tuo futuro” a Lariofiere. Inoltre il video verrà diffuso sui canali social di Confindustria Como.

  • Campione d’Italia, nella legge di bilancio le norme per poter riaprire il Casinò

    Campione d’Italia, nella legge di bilancio le norme per poter riaprire il Casinò

    Obiettivo: trovare uno spazio nella legge di bilancio dove inserire le norme necessarie affinché il Casinò di Campione possa riaprire.Il giorno dopo la visita del viceministro dell’Interno Matteo Mauri, nell’enclave la domanda che tutti si sono fatta è una sola: in che modo si potrà uscire da una crisi che sta devastando un intero paese?Mauri in realtà non ha fatto alcuna promessa, ben consapevole del fatto che la situazione è drammatica e le vie d’uscita complicate e strette.Tuttavia, stando a quanto è trapelato, i prossimi passi del governo saranno almeno due.Il primo, molto rapido, riguarderà la sospensione della direttiva sullo spazio doganale Ue. Mauri ha detto di voler lavorare per cancellarla del tutto, ma non è da escludere che venga intanto sospesa (anche a causa della ravvicinatissima entrata in vigore, fissata al 1° gennaio prossimo).Il secondo passo, sicuramente meno veloce, sarà porre le basi normative per la riapertura della casa da gioco.Già il commissario speciale Maurizio Bruschi, nella sua relazione consegnata a luglio, aveva indicato alcune possibili modifiche di legge indispensabili per avviare una nuova società (sia pubblica, sia pubblico-privata) cui affidare la gestione del Casinò.In questo caso, il viceministro non ha dato alcuna certezza, forse perché su questo tema serve ancora un passaggio politico tra le forze che sostengono il governo. E in particolare serve convincere il Movimento 5 Stelle, mai troppo tenero in passato con tutto ciò che riguarda il gioco d’azzardo. Superato questo ostacolo, l’idea è di formare immediatamente un tavolo tecnico al quale invitare anche i curatori fallimentari della società di gestione saltata per aria nel luglio dello scorso anno (i quali sono peraltro titolari dell’uso dell’immobile in virtù di un comodato d’uso pluriennale) e le istituzioni locali. Regione, sicuramente, e forse anche la Provincia.

  • Coldiretti e i tanti problemi causati dai dazi. Il futuro dell’agricoltura passa da Cernobbio

    Coldiretti e i tanti problemi causati dai dazi. Il futuro dell’agricoltura passa da Cernobbio

    Dazi Usa, sostenibilità e decreto sul clima, primo atto del green new deal. Sono i temi al centro del Forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione, in programma ancora per oggi a Villa d’Este a Cernobbio, organizzato dalla Coldiretti con la collaborazione di The European House – Ambrosetti. Dalla sostenibilità alla qualità, dalla sicurezza al boom del biologico fino a quello del turismo sostenibile, il Made in Italy vanta 10 primati che ne alimentano il successo in tutto il mondo. È quanto emerge dal Rapporto Coldiretti/Symbola sul Made in Italy e la sostenibilità. E l’agricoltura italiana è tra le più sostenibili con appena il 7,2% di tutte le emissioni a livello nazionale con un trend in calo dell’1% dal 2012 rispetto alla crescita registrata invece in Francia, Germania e Regno Unito.«Quella italiana è dunque un’agricoltura sostenibile come confermato dalle analisi – spiega Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como e Lecco – E questo è ovviamente un bene per il nostro settore».E quando si parla di agricoltura e di alimentazione, uno dei temi più “caldi” rimane sempre quello del falso made in Italy, di cui si è parlato sempre ieri al Forum. «I superdazi Usa su alcuni dei prodotti italiani più rappresentativi come il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano spingono il fatturato del falso Made in Italy negli Stati Uniti a 24 miliardi». È quanto emerge da uno studio presentato sempre dalla Coldiretti. A differenza di quanto avviene per altri articoli come la moda o la tecnologia, «a taroccare il cibo italiano non sono i Paesi poveri, ma soprattutto quelli emergenti o i più ricchi, a partire proprio dagli Stati Uniti, dove «il 99% dei formaggi di tipo italiano sono “tarocchi” nonostante il nome richiami esplicitamente le specialità casearie più note del Belpaese, dalla Mozzarella alla Ricotta, dal Provolone all’Asiago, dal Pecorino Romano al Grana Padano, fino al Gorgonzola», si legge nello studio.Le brutte copie dei prodotti caseari nazionali hanno avuto una crescita esponenziale negli ultimi 30 anni raggiungendo complessivamente i 2,5 miliardi di chili ed è realizzata per quasi i 2/3 in Wisconsin e California, mentre lo Stato di New York si colloca al terzo posto.In termini quantitativi «in cima alla classifica – precisa sempre l’analisi eseguita da Coldiretti – c’è la mozzarella con 1,97 miliardi di chili all’anno, seguita dal Parmesan con 192 milioni di chili, dal provolone con 181 milioni di chili». Necessari dunque controlli e interventi.«La pretesa di chiamare con lo stesso nome prodotti profondamente diversi è inaccettabile e rappresenta un inganno per i consumatori e una concorrenza sleale nei confronti degli imprenditori – ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – Ora è necessario aprire la trattativa e una buona premessa possono essere le importanti relazioni con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump che ha saputo costruire il premier Giuseppe Conte».

  • Conte: «Creare lavoro in Africa per fermare i flussi» Il premier, oggi al Forum di Cernobbio

    Conte: «Creare lavoro in Africa per fermare i flussi» Il premier, oggi al Forum di Cernobbio

    Ha parlato anche di immigrazione il premier Giuseppe Conte, questa mattina a Villa D’Este di Cernobbio per il Forum internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione organizzato da Coldiretti.“Aiutiamoli a casa loro” è uno storico slogan leghista, rispolverato dal presidente del Consiglio, che dal 28 agosto guida un governo non più gialloverde, bensì giallo-rosso. Partorito direttamente dopo un duro scontro proprio con il leader leghista, Matteo Salvini.Conte è intervenuto al Forum cernobbiese per presentare un progetto agricolo filiera avviato nel continente africano. «Un nuovo modello di cooperazione» lo ha definito il premier.«Un impegno della politica nella sua più nobile vocazione – ha aggiunto – non certo come volontà di affermare ed estendere influenza e predominio politico, ma per promuovere e contribuire ad affermare modelli di sviluppo economi co. In particolare nell’agricoltura. Progetti sostenibili, non solo nel senso economico, ma anche ambientale e culturale». Il progetto interrato di filiera in Africa coinvolge attività manifatturiere «a monte e a valle» ha detto il premier.Poi il riferimento diretto all’immigrazione. «Si deve promuovere la formazione in Africa, così che il personale abbia chiare prospettive occupazionali – ha detto Conte a Cernobbio – È il metodo migliore anche per prevenire flussi migratori che potrebbero essere destabilizzanti nel lungo periodo».Progetto Africa, l’accordo firmato ieri, oltre a Coldiretti, vede quali attori principali Eni e Bonifiche Ferraresi. «Tenevo molto ad essere qui – ha sottolienato il presidente del Consiglio – appena ho ricevuto l’invito, ho subito aderito, perché Progetto Africa è un passo importante, che nasce da attori privati. Non nasce sotto l’egida di parte pubblica o della politica, ma è un progetto strategico che ha rilievo politico».«Riteno fondamentale l’impegno – ha concluso Conte – a rivitalizzare le aree rurali, non solo in Italia, ma nel Sud del mondo».

  • Forum di Cernobbio, i cibi contaminati venduti in Italia

    Forum di Cernobbio, i cibi contaminati venduti in Italia

    Oltre quattro prodotti su cinque (83%), tra i più pericolosi per la sicurezza alimentare vengono dall’estero. Anche quest’anno, la Coldiretti ha presentato a Cernobbio un allarmante studio su quello che ogni giorno arriva sulle nostre tavole. A Villa D’Este è stata apparecchiata una tavola con i cibi più pericolosi venduti in Italia nel 2019. Al primo posto il pesce spagnolo (tonno e spada), con alto contenuti di mercurio, al secondo, lo sgombro francesce, infestato di un parassita. Al terzo posto, i materiali a contatto con gli alimenti (soprattutto di provenienza cinese), che possono cedere sostanze dannose come cromo, nichel, manganese e formaldeide. E ancora, nella black list alimentare di Coldiretti troviamo i pistacchi importati sia dalla Turchia sia dagli Stati Uniti e le arachidi dall’Egitto, pure le carni avicole polacche sono tra gli alimenti pericolosi.Allarme che non sono passate inosservati ieri ai tanti Vip presenti dal premier Conte al presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia al presidente del Parlamento europeo, David Sassoli.

  • Il falso made in Italy vale negli Usa 24 miliardi. In cima i formaggi

    Il falso made in Italy vale negli Usa 24 miliardi. In cima i formaggi

    Nel Forum dell’agricoltura, la Coldiretti evidenzia anche i tanti problemi causati dai daziDazi Usa, sostenibilità e decreto sul clima, primo atto del green new deal. Sono i temi al centro del Forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione, in programma ancora per oggi a Villa d’Este a Cernobbio, organizzato dalla Coldiretti con la collaborazione di The European House – Ambrosetti. Dalla sostenibilità alla qualità, dalla sicurezza al boom del biologico fino a quello del turismo sostenibile, il Made in Italy vanta 10 primati che ne alimentano il successo in tutto il mondo. È quanto emerge dal Rapporto Coldiretti/Symbola sul Made in Italy e la sostenibilità. E l’agricoltura italiana è tra le più sostenibili con appena il 7,2% di tutte le emissioni a livello nazionale con un trend in calo dell’1% dal 2012 rispetto alla crescita registrata invece in Francia, Germania e Regno Unito.«Quella italiana è dunque un’agricoltura sostenibile come confermato dalle analisi – spiega Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como e Lecco – E questo è ovviamente un bene per il nostro settore».E quando si parla di agricoltura e di alimentazione, uno dei temi più “caldi” rimane sempre quello del falso made in Italy, di cui si è parlato sempre ieri al Forum. «I superdazi Usa su alcuni dei prodotti italiani più rappresentativi come il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano spingono il fatturato del falso Made in Italy negli Stati Uniti a 24 miliardi». È quanto emerge da uno studio presentato sempre dalla Coldiretti. A differenza di quanto avviene per altri articoli come la moda o la tecnologia, «a taroccare il cibo italiano non sono i Paesi poveri, ma soprattutto quelli emergenti o i più ricchi, a partire proprio dagli Stati Uniti, dove «il 99% dei formaggi di tipo italiano sono “tarocchi” nonostante il nome richiami esplicitamente le specialità casearie più note del Belpaese, dalla Mozzarella alla Ricotta, dal Provolone all’Asiago, dal Pecorino Romano al Grana Padano, fino al Gorgonzola», si legge nello studio.Le brutte copie dei prodotti caseari nazionali hanno avuto una crescita esponenziale negli ultimi 30 anni raggiungendo complessivamente i 2,5 miliardi di chili ed è realizzata per quasi i 2/3 in Wisconsin e California, mentre lo Stato di New York si colloca al terzo posto.In termini quantitativi «in cima alla classifica – precisa sempre l’analisi eseguita da Coldiretti – c’è la mozzarella con 1,97 miliardi di chili all’anno, seguita dal Parmesan con 192 milioni di chili, dal provolone con 181 milioni di chili». Necessari dunque controlli e interventi.«La pretesa di chiamare con lo stesso nome prodotti profondamente diversi è inaccettabile e rappresenta un inganno per i consumatori e una concorrenza sleale nei confronti degli imprenditori – ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – Ora è necessario aprire la trattativa e una buona premessa possono essere le importanti relazioni con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump che ha saputo costruire il premier Giuseppe Conte».

  • Al via la campagna #salvaboschi. Como al top nell’indice di boscosità in regione

    Al via la campagna #salvaboschi. Como al top nell’indice di boscosità in regione

    Oltre il 26% del territorio lombardo è ricoperto da boschi, che ormai si estendono su oltre 629 mila ettari. Un polmone verde che vede il settentrione lombardo ai vertici per indice di boscosità, ovvero percentuale di superficie boscata sul totale di quella provinciale. In graduatoria Como ha più di 63mila ettari di bosco, Lecco più di 42mila ettari e Varese 55 mila ettari. E così oggi e domani «in diversi agriturismi Terranostra saranno organizzate attività dedicate ai boschi, ai suoi abitanti e ai suoi prodotti, fornendo informazioni e proponendo menù a tema – spiegano da Coldiretti Como/Lecco – Tra le strutture agrituristiche che aderiscono, due sono nelle province di Como e Lecco. Sul territorio lariano appuntamento al Mulino Tibis di Rodero e Al Colle di Villaguardia. Dove si potrà vivere la magia el bosco e anche assaporare menù a tema.«I boschi – spiega Massimo Grignani, Presidente di Terranostra Lombardia – sono un patrimonio di biodiversità e, se gestiti in modo corretto, possono rappresentare una leva fondamentale per la crescita dei nostri territori da un punto di vista turistico, ambientale e occupazionale. Per questo è importante educare le persone al rispetto e alla conoscenza di questi ambienti portandoli a contatto con la realtà».

  • Il Salone Young e l’Università dell’Insubria

    Il Salone Young e l’Università dell’Insubria

    Presenza ormai fissa a “Young”, il salone nazionale dell’orientamento scuola, formazione, università e lavoro in programma a Lariofiere di Erba, è quella dell’Università dell’Insubria. La proposta dell’ateneo, dal titolo «Verso gli studi post-diploma», prevede vari incontri di presentazione con personale dell’Ufficio Orientamento e i docenti come ad esempio «Perché iscriversi all’università: conoscere e valutare per scegliere» (giovedì alle 8.45 e venerdì alle 9.45 in Sala Porro, sabato alle 9.45 in Sala Lario) e fornisce informazioni pratiche e strumenti di valutazione dei corsi e di autovalutazione per una scelta consapevole ed efficace. Un altro focus è dedicato a «Lavorare nel campo della mediazione interlinguistica e della cooperazione internazionale» (giovedì alle 10.45 al Pad C Sala 10), particolarmente interessante per l’analisi degli sbocchi professionali e delle opportunità di stage e scambi con l’estero.