Un’iniziativa trasversale a Montecitorio per dare ossigeno al territorio martoriato di Campione d’Italia, vittima della crisi del Casinò e trascinato nel baratro in questi due anni e mezzo di chiusura.I deputati comaschi Chiara Braga, Alessio Butti e Giovanni Currò – appartenenti a tre estrazioni politiche completamente differenti l’una dalle altre, ovvero il Partito Democratico, Fratelli d’Italia e il Movimento 5 Stelle – hanno firmato un emendamento al decreto “Milleproroghe” che consentirà alla società di gestione del Casinò di Campione d’Italia di posticipare al 31 marzo 2021 il termine entro il quale approvare e trasmettere al ministero dell’Interno la revisione del proprio statuto.«Una modifica – spiegano i tre deputati lariani – resa necessaria per consentire il corretto risanamento della società di gestione del Casinò, conseguente la cessazione del fallimento dopo il pronunciamento in merito della Corte di Cassazione, e funzionale al superamento della crisi occupazionale e sociale che duramente ha colpito gli abitanti di Campione d’Italia».Ricordiamo che l’udienza davanti ai giudici del Tribunale di Como, chiamati a valutare una istanza di fallimento – la seconda – messa nero su bianco dalla Procura lariana a firma del pm Pasquale Addesso e del procuratore capo Nicola Piacente – è fissata per la giornata di lunedì. Sul tavolo c’è anche la richiesta di ulteriori 90 giorni avanzata dai legali della casa da gioco per poter completare la documentazione a compendio della richiesta di concordato. Se il Tribunale – in composizione Collegiale – non dovesse acconsentire, potrebbe decretare la fine definitiva della casa da gioco.
Categoria: Notizie locali
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Gli azzurri ricominciano con una “classica”: Como-Pistoiese fu disputata in serie A negli anni ’80
Una gara che in questo momento ha grande valore per il Como, primo in classifica, chiamato ad una conferma dopo aver conquistato la testa nel girone A. I lariani domenica sono attesi a Pistoia, sul campo di una formazione che è nella parte bassa della graduatoria, ma che per gli azzurri è tradizionalmente ostica.Il Como è in testa con 43 punti, con il Renate (impegnato in casa con il Grosseto) a una lunghezza.La Pistoiese è tredicesima a quota 22 alla pari con Pergolettese e Olbia, lotta per non rimanere coinvolta nei playout e nelle ultime cinque gare ha ottenuto due sconfitte, altrettanti pari e un successo. I lariani hanno una striscia di sei vittorie consecutiva.All’andata sul terreno di Meda – il Sinigaglia non era ancora pronto – il Como vinse con i toscani per 1-0, con una rete di Alessandro Gabrielloni nei minuti finali. Le due squadre nel frattempo hanno cambiato tecnico: alla guida degli azzurri c’è Giacomo Gattuso, che con ottimi risultati ha sostituito Marco Banchini. Alla Pistoiese Giancarlo Riolfo è subentrato a Nicolò Frustalupi, per anni vice di Walter Mazzarri e figlio d’arte.Suo padre Mario – scomparso nel 1990 in un incidente stradale – faceva tra l’altro parte della rosa della Pistoiese 1980-1981, nell’unica stagione in cui gli arancioni hanno giocato in serie A. E tra gli avversari dell’epoca ci fu proprio il Como. Al termine del campionato i toscani tornarono in B, con Perugia e Brescia, mentre il Como si salvò in extremis.Ma come andarono i due confronti? All’andata, il 21 dicembre a Pistoia, si imposero i padroni di casa con una doppietta di Vito Chimenti. Al ritorno al Sinigaglia, affermazione degli azzurri con un gol di un Pietro Vierchowod all’epoca in rampa di lancio.Tra i protagonisti di quella doppia sfida una serie di nomi noti, oltre a quelli già citati. Portiere della Pistoiese era Poerio Mascella, oggi 70enne, che in passato aveva giocato anche nel Como. Con gli arancioni c’erano anche Mauro Bellugi, Andrea Agostinelli, il brasiliano Luis Silvio Danuello (simbolo dei cosiddetti “bidoni” giunti in Italia) e Marcello Lippi, il futuro commissario tecnico della Nazionale campione del mondo in Germania nel 2006. Con il Como allenato da Giuseppe “Pippo” Marchioro scesero in campo personaggi cari ai tifosi come Adriano Lombardi, Giuliano Giuliani, William Vecchi, Marco Nicoletti, Ezio Cavagnetto, Giancarlo Centi, Doriano Pozzato e Massimo Mancini.
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Il Como femminile ingaggia Beatrice Abati
Beatrice Abati, 23 anni, è una nuova giocatrice del Como Women, la formazione femminile di calcio che attualmente occupa il secondo posto in B ed è in corsa per la promozione nella massima serie.Nata a Castellanza il 6 febbraio del 1997, Beatrice ha mosso i primi passi nella sua città natale per passare, nella stagione 2012-2013, all’Inter, inizialmente nella formazione Primavera e l’anno successivo in prima squadra, con cui ha debuttato in A.A dicembre il passaggio al Napoli, sempre nel massimo campionato, e ora l’ingaggio da parte della formazione biancoazzurra.Durante la sua carriera, la centrocampista lombarda ha raccolto anche 14 presenze tra Nazionale Under 17 (con cui ha conquistato un bronzo agli Europei del 2014 e la stessa medaglia ai Mondiali) e Under 19.
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Il Covid non ferma la chirugia robotica al Sant’Anna
L’emergenza Coronavirus non ferma il robot Da Vinci in dotazione all’ospedale Sant’Anna. Complessivamente sono 105 gli interventi chirurgici eseguiti l’anno scorso ricorrendo al robot e hanno interessato i reparti di Chirurgia generale (62, di cui 52 per neoplasie coliche, rettali e gastriche), di Chirurgia maxillo-facciale ed otorino (3), di Urologia (37) e di Ginecologia (3). Il 2020, nonostante l’emergenza Coronavirus, registra quindi un trend positivo, frutto del piano di rilancio della chirurgia robotica predisposto dalla direzione generale in collaborazione con la direzione sanitaria e il gruppo di operatori dedicato.“Per rendere più efficaci e performanti le attività del robot era necessario perfezionare un piano di rilancio – osserva il direttore generale di Asst Lariana, Fabio Banfi – Abbiamo definito questa fase di riorganizzazione con l’individuazione del dottor Pasquale Misitano, chirurgo con una solida esperienza in campo robotico, come referente di questa attività. In qualità di polo universitario ospedaliero abbiamo anche avviato con l’Università dell’Insubria progettualità condivise per valorizzare ulteriormente l’utilizzo del robot e previsto con Ats Insubria la collaborazione con équipes professionali provenienti da altre strutture del territorio. Questa fase ha maggiormente subito l’emergenza Coronavirus ma confido che nei prossimi mesi potremo riprendere il discorso”.Pasquale Misitano, classe 1980, laurea a Pavia in Medicina e Chirurgia e specializzazione in Chirurgia Generale alla Statale di Milano, è stato un anno a Parigi all’Istituto Gustave Roussy, uno dei maggiori centri oncologici mondiali. Conclusa la scuola di specializzazione e con diversi anni trascorsi all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, è arrivato nel 2012 all’ospedale di Cantù dove, a fianco del primario, il dottor Marco Azzola Guicciardi, ha iniziato ad eseguire interventi in laparoscopia. Nel 2014 si è quindi trasferito come aiuto chirurgo del professor Paolo Pietro Bianchi all’Ospedale Misericordia di Grosseto, che è anche sede della International School of Robotic Surgery, polo di formazione internazionale per la chirurgia robotica e qui è rimasto per quattro anni. Nel 2018 è tornato all’ospedale di Cantù e nel 2019 è approdato al Sant’Anna.“Nei primi mesi ci siamo concentrati su interventi di chirurgia generale, urologia e ginecologia, lavorando sempre attraverso un’organizzazione multidisciplinare – spiega Misitano – Abbiamo valorizzato le competenze del personale infermieristico di sala operatoria e degli altri chirurghi coinvolti nell’utilizzo del robot Da Vinci e abbiamo deciso di dedicare delle sale alla chirurgia robotica, programmando mensilmente, insieme agli anestesisti, i vari interventi. Adesso, dopo un buon periodo di rodaggio, abbiamo iniziato ad estendere l’attività ad altre specialità come quelle dell’area testa-collo”. Tra le operazioni eseguite con il robot Da Vinci figurano, in particolare, patologie tumorali del retto, del colon, dello stomaco, della prostata e del rene; sono stati eseguiti anche interventi per tumori all’utero per pazienti obese e tumori dell’area testa-collo.“Tutti i casi dei pazienti con tumore vengono discussi a livello del Goip (gruppo operativo interdipartimentale permanente) e in quella sede si valuta se è possibile un approccio mini-invasivo e quindi di chirurgia robotica – prosegue Misitano – In alcuni casi, ad esempio pazienti cardiopatici, la chirurgia robotica ci ha consentito di poter operare i pazienti grazie al mantenimento di pressioni addominali inferiori rispetto a quelle utilizzate in laparoscopia, non essendo quindi obbligati ad eseguire interventi per via open (aperta) e senza perdere i vantaggi ormai noti della chirurgia mini-invasiva. Stiamo concentrando un’attenzione particolare sui tumori del retto (soprattutto nei pazienti obesi) dove l’intervento mini-invasivo risulta difficile per gli evidenti problemi anatomici di dover lavorare in spazi stretti e non distensibili. L’utilizzo del robot Da Vinci – cui non possiamo ricorrere per tutti i casi – ci permette di eseguire interventi appropriati sotto il profilo oncologico come richiesto dalle società scientifiche e dalle linee guida nazionali ed internazionali e fa sì che i pazienti del territorio lariano possano trovare all’ospedale Sant’Anna uno standard di cura moderno e di alta qualità. Lo stesso discorso può essere fatto per i pazienti con tumori alla prostata ove l’intervento in robotica permette di ridurre le perdite ematiche e di eseguire una tecnica così detta “nerve sparing”, che permette il mantenimento delle terminazioni nervose alla scopo di ridurre le problematiche sfinteriali” (incontinenza urinaria).“La robotica è un’evoluzione tecnologica della chirurgia mini-invasiva che ti agevola su procedure difficili – conclude il chirurgo – Non dimentichiamo che noi possiamo ruotare la mano al massimo di 180 gradi, mentre il robot garantisce un movimento di 360 gradi ed oltre”.I medici attualmente impegnati sul fronte della chirurgia robotica sono Pasquale Misitano, Fabrizio Cantore per la Chirurgia generale, Emilio Cretarola e Paolo Furgoni per l’Urologia, Roberto Falconati per la Ginecologia, Luigi Colombo, Carlo Gervasoni e Stefano Valsecchi per la Chirurgia maxillo-facciale, Maurizio Bignami e Augusto Cattaneo per l’Otorino-Laringoiatria.
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Il caso di Villa San Benedetto, da mesi Covid-Free
Villa San Benedetto Menni, ad Albese con Cassano, era stata una delle strutture più colpite, ormai un anno fa, dalla prima ondata di Covid. Circa duecento i positivi venuti alla luce grazie ai tamponi effettuati su tutti gli anziani e il personale. Vi furono anche decessi, in particolare tra i pazienti già gravemente compromessi a livello di salute, come diversi ospiti della Rsa. Da mesi ora la struttura è “Covid-free”, come evidenziano in una nota inviata ieri alle redazioni la superiora, suor Agata Villadoro e il direttore generale, Mario Sesana. «La massiccia adesione del nostro personale (sanitario e non) alla campagna di vaccinazione anti-covid, nonostante la sospensione per via dei ritardi nelle consegne delle dosi prenotate, è motivo di soddisfazione e di sollievo», si legge nella nota. I vertici di Villa San Benedetto evidenziano il senso di responsabilità dimostrato da ospiti, familiari e personale. La prima dose vaccinale è stata già somministrata a 198 persone e ora si attendono altre 160 vaccini per le seconde dosi. «Chi non potrà beneficiarne per oggettivi motivi di salute, potrà godere della tutela offerta da tutti gli altri membri della nostra comunità ospedaliera che si sono vaccinati o si vaccineranno non appena possibile. Prosegue inoltre l’intervento preventivo attraverso i tamponi sia agli ospiti sia a tutto il personale».
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Il Coronavirus ha colpito sinora quasi un comasco su 20
Quasi un comasco su 20 si è ammalato di Covid-19. Lo dicono le ultime cifre diffuse ieri con il bollettino quotidiano della Regione.
Dall’inizio della pandemia sono stati 27.407 i residenti in provincia risultati positivi al Coronavirus: il 4,57% del totale. Numeri schizzati in altro soprattutto nella seconda ondata, durante la quale il Lario – assieme al Varesotto, alla Brianza e all’area metropolitana – è stato letteralmente travolto dal Covid. Nelle ultime 24 ore i nuovi contagi nel Comasco sono stati 448, i morti invece 15. Purtroppo, l’incremento dei decessi rimane costante. Com’è noto, e come spiegano sempre gli esperti, si tratta dell’ultimo parametro a diminuire quando la curva dei contagi incomincia la discesa.
In regione, nel complesso, le cifre mostrano lievi ma costanti miglioramenti, gli stessi che hanno giustificato il passaggio da zona rossa ad arancione a partire da oggi. I ricoveri ospedalieri sono ancora in calo e i nuovi casi accertati sotto quota 5mila, a fronte di 37.286 tamponi processati. Scende al 12,3% il tasso di positività, mentre rimane drammatico il numero delle vittime che nel bollettino di ieri è stato di 119 (dopo i 181 di venerdì).
Come detto, è diminuita ulteriormente la pressione sugli ospedali. I pazienti più gravi, quelli cioè portati in terapia intensiva, sono al momento 919, vale a dire 6 in meno rispetto al giorno precedente. Nei reparti Covid non intensivi i degenti sono invece 7.616: in questo caso il calo è stato più consistente (-253). Guariti e dimessi sono stati infine 4.736.
La riduzione dei contagi riguarda tutte le province: da Milano, dove si sono comunque registrati 1.748 nuovi casi, a Varese (585), Brescia (360) e Pavia (269), Scendono molto i contagi a Monza e Brianza (201), uno dei territori sin qui più colpiti dalla pandemia.
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Abusava di una bimba e riprendeva le violenze: chiuse le indagini sul 30enne comasco
La Procura di Milano ha chiuso le indagini sul 30enne comasco arrestato nel maggio scorso con l’accusa di violenza sessuale aggravata su una minore e detenzione di materiale pedopornografico. Avrebbe ripetutamente abusato di una bambina di pochi anni dopo averla drogata con un sedativo e filmato tutto con una videocamera. Avrebbe poi messo in vendita online i video nel deep web. L’inchiesta della polizia postale, sezione reati contro le fasce deboli, era scattata dopo la segnalazione dei video dagli Stati Uniti. Le autorità americane si erano rivolte a quelle italiane perché, nelle immagini delle violenze, avrebbero riconosciuto alcuni dettagli, come un sacchetto della spesa, riconducibili all’Italia. Gli agenti della polizia postale di Milano sono poi risaliti al comasco che avrebbe girato i video nel suo appartamento. Al vaglio anche la posizione della compagna, accusata di condotte omissive per aver coperto e non denunciato le violenze sulla bimba. Il comasco, disoccupato, è accusato di detenzione di un’ingente quantità di materiale pedopornografico, violenza sessuale, produzione e diffusione di materiale pedopornografico e di tentativo di istigazione perché avrebbe creato dei video con scritti e immagini sugli abusi ai danni di minori che avrebbe tentato di vendere online. Dopo l’arresto il 30enne avrebbe ammesso le sue responsabilità. Sembra che l’uomo conoscesse la vittima e che in più occasioni la piccola sarebbe rimasta da sola in casa sua.
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Alessandro Fancellu, l’esordio 2021 nelle corse spagnole
È tempo di presentazioni e di prime gare stagionali per la formazione Eolo-Kometa Cycling team, che vede tra i suoi portacolori il 20enne comasco Alessandro Fancellu, medaglia di bronzo ai Mondiali di Innsbruck 2018 nella categoria Juniores.La squadra sarà diretta da Ivan Basso e si schiererà nella categoria Uci ProTeam nelle competizioni professionistiche di ciclismo. Un progetto che è stato impostato con la Fondazione Alberto Contador. L’attesa è grande per Fancellu, che, per gli addetti ai lavori – a partire dal commissario tecnico azzurro Davide Cassani – è considerato uno dei prospetti più interessanti del panorama nazionale, sia nelle corse di un giorno, sia in quelle a tappe. Lo ha dimostrato all’inizio della stagione 2020, terminando al terzo posto assoluto al Tour of Antalya in Turchia, prova Open – aperta quindi a “Pro” e ad Under 23 – che il binaghese ha rischiato di vincere, al cospetto di corridori molti più esperti.Le prime corse del 2021 in cui il team si iscriverà sono il Gran premio Valencia, la Vuelta Valenciana e la Vuelta Andalucia. Il debutto in Italia sarà invece al Trofeo Laigueglia, in Liguria, il 3 marzo.«Sono tre anni che lavoriamo a questo progetto e ora arriva il momento in cui prende un’altra forma, dimensione, velocità e speranza – dice Ivan Basso – Siamo molto grati al nostro sponsor principale per aver creduto in un progetto a lungo termine e aver preso l’iniziativa con grande entusiasmo, e ringraziamo chi era vicino a noi negli scorsi anni per aver portato avanti il suo impegno. Sono molto orgoglioso di poter contare su una squadra in più in Italia nel grande ciclismo, con la maggioranza dei corridori del nostro Paese».
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Como, assalto alla vetta: primo atto ad Alessandria. In campo alle 15
Obiettivo vetta, atto primo. Il Como, a cinque punti dal vertice della classifica nel girone A, oggi termina il suo girone d’andata ad Alessandria. Lariani e “grigi” devono recuperare la sfida saltata lo scorso 10 gennaio per il Covid nella formazione piemontese (fischio d’inizio allo stadio Moccagatta alle 15).Un match in cui gli ospiti sono chiamati a confermare la tradizione che li vede da sempre considerati “bestia nera” dell’Alessandria.La prima sfida è stata nella stagione 1948- 1949, in serie B, campionato vinto dal Como, promosso in A. Nell’occasione i lariani vinsero 3-0 sia all’andata che al ritorno. Il bilancio è nettamente a favore degli azzurri con 53 incontri disputati, 25 successi degli azzurri, 16 pareggi e 12 affermazioni dei “grigi”.La truppa di mister Giacomo Gattuso ha il morale altissimo: il Renate è là in alto a 5 lunghezze, con una partita in più. E i nerazzurri saranno ospiti lunedì sera allo stadio Sinigaglia nella gara che inaugurerà il ritorno.«Stiamo bene e siamo nelle condizioni ideali per fare una grande partita – spiega mister Gattuso – Sappiamo dell’importanza di questo match e di tutte le difficoltà nell’affrontare una formazione come l’Alessandria».I piemontesi in questo momento hanno sei punti in meno dei lariani (37 contro 31). «Ci attende la squadra che, come tutti sanno, ha speso di più nel mercato e che a livello qualitativo è la più attrezzata nel nostro girone. Ha alternato ottime prestazioni ad altre in cui ha fatto un po’ di fatica. Ma, come dico spesso, una delle caratteristiche del Como è quella di farsi trovare sempre pronto».Tra acciacchi vari e affaticamento post Novara, non è da escludere un po’ di turn-over. Alessandro Gabrielloni, ad esempio, non sarà titolare, come ha annunciato lo stesso allenatore degli azzurri.«Sappiamo che è una settimana molto importante, inutile negarlo – sostiene ancora l’allenatore – e abbiamo una carica positiva. Tutti si sentono partecipi e con il giusto spirito. Sono sicuro che anche in questa occasione ci sarà da parte nostra la giusta interpretazione».«Ci siamo preparati in maniera scrupolosa – conclude il tecnico – e sappiano il percorso da fare in ogni singolo match. L’Alessandria continua a puntare al vertice e lo ha dimostrato con una serie di innesti in questo mercato di gennaio. Ma di fronte troverà un Como pronto a dare il massimo, come ha sempre fatto in questi mesi. Il nostro è un gruppo che ha fiducia, sa quello che deve fare e di giorno in giorno cerca costantemente di migliorarsi con il lavoro».
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Autostrade svizzere, da lunedì in vigore esclusivamente la vignetta 2021
Da lunedì prossimo, 1° febbraio, per circolare sulle autostrade svizzere sarà valida unicamente la vignetta 2021. Gli automobilisti sorpresi a viaggiare in autostrada senza il contrassegno sul parabrezza sono passibili di una multa di 200 franchi e dovranno inoltre acquistare il nuovo tagliando. Quella del 2020 è dunque valida soltanto fino a domenica. Quella nuova potrà essere utilizzata dagli automobilisti fino al 31 gennaio 2022.
Dove incollare la vignetta?La vignetta dev’essere chiaramente visibile sul parabrezza e va incollata sulla parte interna di quest’ultimo. La legge prescrive che il contrassegno non può essere affisso con l’ausilio di nastri adesivi o riposto, per esempio, nel vano portaoggetti del veicolo. La vignetta dev’essere incollata sul bordo del parabrezza o dietro lo specchietto retrovisore interno, senza mai ostacolare la visibilità del conducente. Si consiglia di togliere la vignetta scaduta. La polizia può infatti sanzionare gli automobilisti nel caso in cui la loro visibilità fosse limitata dalla presenza di numerosi adesivi.Dove acquistare la vignetta?La vignetta autostradale è indispensabile per i veicoli a motore e i rimorchi (fino a 3,5 tonnellate) che viaggiano sulle autostrade e semi-autostrade della Svizzera. Costa 40 franchi e si può acquistare presso i punti di contatto Touring club svizzero, gli uffici postali, i garage, le stazioni di servizio, nonché presso gli uffici doganali o della circolazione stradale. È valida dal 1° dicembre 2020 al 31 gennaio 2022. Gli automobilisti che sono sprovvisti di una vignetta correttamente incollata e visibile sono passibili di una multa di 200 franchi e dovranno inoltre acquistare il nuovo contrassegno.