Categoria: Notizie locali

  • Case Aler, Orsenigo (PD): “Rischio caos assegnazioni”

    Case Aler, Orsenigo (PD): “Rischio caos assegnazioni”

    “Come se non fosse già scandaloso avere 329 alloggi aler vuoti sul territorio comasco, Regione Lombardia con una nuova delibera rischia di scatenare il caos assegnazioni, concedendo case a famiglie bisognose che correranno presto il rischio di essere lasciate per strada un domani” dichiara Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Partito Democratico, commentando la delibera approvata in giunta lo scorso 13 ottobre sul tema delle case di edilizia popolare Aler.

    “Il regolamento di assegnazione degli alloggi utilizzato fino ad ora ha discriminato sulla base di due criteri bocciati dalla Corte Costituzionale e dal Tribunale di Milano: la residenza di cinque anni in Lombardia e un certificato di non possidenza di immobili all’estero. La bocciatura di questi criteri ha comportato il blocco delle assegnazioni per il 2019 e 2020: blocco di cui scontiamo il prezzo tanto a Como quanto in tutta la Lombardia. Ora, con la nuova delibera, Regione invita le Aler e i comuni a rifare le graduatorie relative ai bandi emessi nel corso del 2019, senza tenere conto dei criteri bocciati. Se però Regione dovesse vincere il ricorso presentato contro la bocciatura dei criteri, leggiamo nella delibera, le graduatorie dovranno essere rifatte una terza volta. Di colpo, avremmo dei nuovi assegnatari che improvvisamente diventerebbero abusivi e a cui verrà levata la casa, dopo mesi di attesa per un alloggio” continua Orsenigo.

    “Il regolamento in atto fino ad ora si è rivelato impossibile da applicare, con la conseguenza che centinaia di case in provincia di Como sono vuote e non assegnate, come d’altronde in tutta la Lombardia dove ci sono più di 16mila alloggi inutilizzati. Il nuovo regolamento è un falso sblocco delle assegnazioni che costringe a redigere graduatorie che rischiano di valere meno di zero se il ricorso viene accolto. Regione e l’assessore Bolognini stanno giocando sulla pelle di chi vive il dramma dell’emergenza abitativa nonostante gli alloggi siano disponibili”.

  • Castagne, anche sul Lario finalmente è una buona annata

    Castagne, anche sul Lario finalmente è una buona annata

    Buone pezzature e un “tappeto di ricci” che ricopre i castagneti nei boschi del comprensorio: a Como e Lecco la stagione delle castagne è lanciata in avanti, grazie anche al clima delle scorse settimane che ha favorito la maturazione con leggero anticipo: e così anche nelle province lariane, il bosco offre buona soddisfazione ai raccoglitori, archiviando al passato il ricordo degli “anni bui” del cinipide galligeno, il fitofago che aveva decimato, per anni, la produzione dei frutti.

    La produzione nazionale in crescita e di qualità, fa sapere la Coldiretti larianam: superiore ai 35 milioni di chilogrammi, e anche le due province di Como e Lecco vedono buone performance nei loro boschi.

  • Ciclismo su pista, doppio podio europeo di Valentina Basilico

    Ciclismo su pista, doppio podio europeo di Valentina Basilico

    Un argento e un bronzo continentale: doppio podio per la ciclista comasca Valentina Basilico, 17 anni, convocata con la Nazionale azzurra ai Campionati europei in pista Under 23 e Juniores, che sono andati in scena al velodromo di Fiorenzuola, in provincia di Piacenza.In ordine di tempo, prima è giunto l’argento nella “Velocità a squadre” Juniores con il terzetto formato da Gaia Tormena, Sara Fiorin e dalla giovane cabiatese, alle spalle della Polonia.Poi è arrivato il bronzo, con Valentina e Lara Crestanello, nell’Americana Junior. Vittoria, in questa gara, per la coppia belga; le azzurre si sono mosse bene e sono sempre state nelle posizioni di testa. Il responso definitivo dalla volata conclusiva, con la Polonia che ha terminato con gli stessi punti dell’Italia ma che ha conquistato l’argento per il miglior piazzamento nell’ultimo sprint.«Questi Europei sono la dimostrazione che il ciclismo femminile può contare su un gruppo di atlete di talento: tutte giovani e che hanno ancora ampi margini di crescita – ha commentato il commissario tecnico dell’Italia Dino Salvoldi – Si tratta di grandi campionesse e ottime amiche, che riescono a competere e farsi forza nello stesso momento, stimolandosi nel confronto e crescendo insieme».Per Valentina Basilico – atleta che corre per Racconigi Cycling Team – l’ennesima soddisfazione di una carriera agli inizi, ma già caratterizzata da risultati importanti. Lo scorso anno, in forza al Cesano Maderno, dopo una emozionante volata, aveva conquistato il titolo italiano su strada della categoria Allieve a Chianciano Terme.Nel 2020, per l’emergenza Coronavirus la stagione è stata completamente ridisegnata. Poi sono iniziate ad arrivare le convocazioni per gli allenamenti della Nazionale in pista che hanno preceduto la chiamata per gli Europei di Fiorenzuola.«Per la prima volta sono stata impegnata in una così importante manifestazione – spiega Valentina, a sinistra nella foto – e sono soddisfatta, anche se non completamente. Perché quando ti trovi a combattere per il podio vorresti sempre vincere. Detto questo, un argento e un bronzo europeo sono sicuramente un bel risultato». Piazzamenti che potrebbero cambiare le prospettive per la giovane brianzola. «È mia intenzione andare avanti con le gare su strada – specifica – Ma sicuramente ora punterò anche a perfezionarmi nelle competizioni in pista».

  • Clooney fa volare il “marchio” Laglio. Ora vale 70 milioni più che nel 2003 «Ma i prezzi delle case sono impossibili»

    Effetto LariowoodUna ricerca conferma: grazie a George, il borgo ha messo le ali

    Dall’arrivo di Clooney, il “marchio” Laglio, paese di 923 anime, vale ben 50 milioni di euro in più. È quanto emerge da uno studio fatto dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza, che ha calcolato come il piccolo paese sul Lago di Como abbia guadagnato il 178,4% del valore del suo brand proprio grazie alla presenza dell’attore.Da quando, nel 2003, il divo americano scelse Villa Oleandra come sua dimora estiva, il paese è diventato noto in tutto il mondo. L’alto valore del “marchio”

    del borgo sulla sponda occidentale del lago, incrementato proprio grazie alla presenza illustre, ha provocato inevitabilmente anche l’aumento del valore degli immobili e ha cambiato il marketing del territorio.La conferma dei dati arriva dallo stesso sindaco di Laglio, Roberto Pozzi, che afferma: «Dal 2003, i riflessi economici dovuti alla permanenza di Clooney in paese si sono avvertiti per tutto il Lago di Como».Se, da una parte, l’arrivo dell’attore ha fatto registrare un aumento del 40% dei turisti italiani e stranieri di passaggio, soprattutto nel weekend, dall’altra, l’aumento del valore degli immobili rappresenta un vantaggio.«Tutto questo si ottiene se fa della semplice matematica – ha aggiunto Pozzi – ma c’è anche il rovescio della medaglia».Infatti, il raddoppio dei costi delle case e degli appartamenti a Laglio ha favorito «chi aveva delle proprietà e le ha vendute – ha sottolineato il primo cittadino – Ma per i figli dei lagliesi è diventato praticamente impossibile rimanere a vivere nel paese d’origine».«Non tutti – ha aggiunto il primo cittadino del borgo rivierasco – si possono permettere di acquistare immobili a 4.500 euro al metro quadro, preferendo magari spostarsi verso la Bassa comasca, dove i prezzi sono sicuramente più accessibili».A riempire le casse del Comune, comunque, hanno contribuito i magnati russi e arabi, che, sull’esempio dell’attore americano, comprano e ristrutturano antiche ville sul lago. È il caso dell’acquisto di villa “La Punta”, costata al banchiere russo Igor Kogan ben 12 milioni, e della vendita dell’ex Albergo Savoia a Brienno al figlio del primo ministro libanese, Saad Hariri.Queste operazioni immobiliari sono state definite dal sindaco «interventi che altrove sono difficilmente ipotizzabili e dai quali il Comune ha tratto enormi benefici».«Con i soldi ricavati – ha precisato Pozzi- abbiamo potuto fare investimenti per riqualificare il nostro asilo nido, la sede del municipio, i parchi pubblici e il manto stradale».Il divo di Hollywood attira molti fan e curiosi, che arrivano in paese per fare qualche fotografia. Lo assicura anche il titolare del Bar Lanterna, Nearco Folloni, che afferma di «incontrare molte persone che entrano nel bar per chiedere dove si trovi la casa di Clooney», sebbene difficilmente i turisti sostino o consumino all’interno del locale. Per questo motivo, il barista afferma «di non aver tratto vantaggi in termini economici dalla presenza dell’attore». Chi può dire di aver avuto qualche beneficio è l’idraulico del paese, Dante Pennè, «chiamato spesso per effettuare qualche intervento all’interno dell’Oleandra». Da dietro il bancone della sua cartoleria, Angela Federico dichiara che «i ricavi potrebbero essere maggiori se i proprietari delle nuove case si trasferissero qui per tutti i mesi dell’anno». La signora sottolinea inoltre l’aspetto negativo dell’innalzamento dei prezzi delle case che «non giova a noi semplici cittadini». In occasione della 70esima Mostra del cinema di Venezia, che sarà inaugurata il 28 agosto proprio con la proiezione del film “Gravity”, che lo vede protagonista insieme a Sandra Bullock, George Clooney è atteso sulle rive del Lario, certo dell’accoglienza che il paese gli riserverà.

    Giorgia Amarotti

  • Como, blitz antiprostituzione: chiuso un residence

    Como, blitz antiprostituzione: chiuso un residence

    Retata in via Carso. Arrestati una 73enne e un 64enne accusati di sfruttamento e favoreggiamentoStroncato un giro di 15 ragazze sudamericane che gestivano 400 clientiBlitz antiprostituzione in grande stile a Como. Giovedì sera gli uomini della guardia di finanza hanno fatto irruzione in un residence all’ interno di uno stabile di via Carso 65, arrestando due persone di 73 e 64 anni, rispettivamente amministratrice e gestore della parte di immobile nel mirino. Altre cinque persone sono indagate. Ben cinquanta gli uomini impiegati per la retata dopo un mese e mezzo di indagini. Secondo l’accusa, gli arrestati mettevano a disposizione 12 appartamenti a 15 prostitute sudamericane con un giro di 400 clienti.Leggi l’articolodiPeverelliin PRIMO PIANO

  • Como, pari con la Pergolettese. Pro Vercelli nuova capolista del girone A

    Como, pari con la Pergolettese. Pro Vercelli nuova capolista del girone A

    Pro Vercelli capolista solitaria del girone A, con il Como che non è andato oltre lo 0-0 interno nel derby lombardo con la Pergolettese. E’ questo il responso della sesta giornata, un turno infrasettimanale che ha visto gli azzurri impegnati allo stadio Sinigaglia.

    Prova insipida degli uomini di mister Marco Banchini che non sono riusciti a scardinare la formazione avversaria e che ora sono attesi dal match in trasferta contro la Giana Erminio. Paradossalmente una gara che per questo Como di inizio stagione appare favorevole, visto che lontano dal Lario gli azzurri hanno ottenuto 9 punti sui 10 totali finora conquistati.

    Come detto, dopo gli ultimi match in testa alla classifica c’è la Pro Vercelli, che ha superato per 1-0 la Juventus Under 23 e che precede un gruppo con cinque formazioni, Carrarese, Novara, Pontedera, Renate e Grosseto.

    I risultati:AlbinoLeffe-Renate 1-0, Alessandria-Grosseto 0-1, Carrarese-Pistoiese 2-0, Como-Pergolettese 0-0, Livorno-Novara 2-3, Piacenza-Olbia 1-1, Pontedera-Lecco 1-0, Pro Patria-Lucchese 3-0, Pro Sesto-Giana Erminio 1-0, Pro Vercelli-Juventus Under 23 1-0

    La classifica:Pro Vercelli 13 punti, Carrarese, Novara, Pontedera, Renate e Grosseto 12, Lecco 11, Como 10, Pro Patria e Pergolettese 9, Pro Sesto e Juventus Under 23 7, Pistoeise 6, Piacenza, AlbinoLeffe e Alessandria 5, Giana Erminio 4, Olbia e Livorno 3, Lucchese 1

    Il prossimo turno:Alessandria-Pontedera, Giana Erminio-Como, Grosseto-Albinoleffe, Lecco-Piacenza, Lucchese-Juventus Under 23, Novara-Carrarese, Olbia-Pro Vercelli, Pergolettese-Pro Patria, Pistoiese-Pro Sesto, Renate-Livorno

  • Como patrimonio Unesco, la maggioranza si mobilita

    Como patrimonio Unesco, la maggioranza si mobilita

    L’ipotesi di Como patrimonio dell’Unesco raccoglie sempre più consensi. Dopo la presentazione del piano, studiato dalla lista civica “Per Como”, diversi esponenti della maggioranza si dicono assolutamente favorevoli. A partire dall’assessore alla Cultura di Palazzo Cernezzi, Luigi Cavadini.«Iniziativa davvero meritevole. Mi muoverò già nei prossimi giorni, a titolo assolutamente personale, per raccogliere le prime informazioni – dice il critico d’arte – Ho un ottimo rapporto con

    una persona che ha già fatto parte, in passato, della commissione Unesco incaricata di valutare le proposte dei vari paesi – spiega l’assessore – Già entro questa settimana ci vedremo, così che possa capire nel dettaglio quale potrà essere l’iter». Gli ostacoli, le difficoltà e il materiale da raccogliere «saranno i punti su cui mi concentrerò in questo summit. Il mio interlocutore è di recente stato coinvolto nelle operazioni che hanno portato all’inserimento dei castelli della zona di Bellinzona tra i beni patrimonio dell’Unesco. Voglio capire quale grado di complessità ha l’operazione», aggiunge Luigi Cavadini che garantisce la massima collaborazione al consigliere comunale Mario Molteni, primo firmatario della mozione, e al comitato che ha redatto la proposta.Intanto da un punto di vista formale, la richiesta presentata dalla lista “Per Como” dovrà essere ovviamente discussa in aula. «La procedura è questa – interviene il presidente del consiglio comunale di Como, Franco Fragolino – Non appena a settembre riprenderanno i lavori si dovrà verificare in quale seduta di consiglio poter discutere la mozione».La prima data utile per parlarne sarà il 5 settembre «quando si riunirà la conferenza dei capigruppo che valuterà l’ordine del giorno delle prossime sedute dell’aula», aggiunge sempre il presidente del consiglio comunale.«Sarà comunque vitale riuscire a coinvolgere nel progetto anche tutti gli enti e le associazioni del territorio», conclude Fragolino. Sempre in queste ore, intanto, è tornato sul tema anche il primo cittadino di Como, Mario Lucini, che ha ipotizzato come data possibile per la discussione l’inizio del mese di ottobre.Intanto anche il Pirellone dà il suo consenso che per ora non può che essere “di massima”. Il Sacro Monte di Ossuccio, già da dieci anni patrimonio Unesco, è stato visitato di recente da Cristina Cappellini, assessore alla Cultura, Identità e Autonomie della Regione Lombardia, che all’inizio di agosto ha fatto tappa sul Lario per il progetto di assessorato itinerante “Culture in Cammino”.«La rete dei “sacri monti” che come Regione da tempo stiamo valorizzando, partendo da Varese, insieme con i piemontesi – dice Cappellini – è un asso nella manica comasca, proprio in vista dell’Expo 2015», aveva dichiarato allora al “Corriere di Como”.E ora, alla notizia di una proposta di candidatura per il capoluogo che prende corpo, si dice «favorevole», dato che percepisce la città lariana come una «realtà viva».«Sulla candidatura di Como ho letto quello che avete scritto sul giornale, attendo una richiesta precisa da parte della pubblica amministrazione perché possa essere coinvolta la Regione Lombardia. Ma mi pare comunque una buona idea: il Lario ha una tale ricchezza di bellezze artistiche da giustificare ambizioni così alte. Le proposte di questo tipo sono già da accogliere con favore perché in sé documentano una forma di amore per il territorio».Nel 2008 già Italia Nostra si fece portavoce di una proposta per candidare l’intero Lago di Como come patrimonio dell’Unesco. «Vedremo come impostare la candidatura nel dettaglio – dice l’assessore Cappellini – Di per sé, però, la concorrenza virtuosa è fattore di sviluppo per il territorio, se significa impegnarsi in un concreto percorso di valorizzazione. È una scelta che riguarda, comunque, le vostre istituzioni locali»L’assessore Cappellini tornerà in visita sul Lario in autunno per un incontro dedicato all’Isola Comacina con la sua somma di valori storici, artistici e archeologici, al centro di un grande progetto di valorizzazione, l’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale “Magistri Comacini”. Sarà l’occasione per tornare a fare il punto sull’argomento.

    Fabrizio Barabesi Lorenzo Morandotti

  • Coronavirus, sono 63 i nuovi casi in provincia di Como. Record di tamponi

    Coronavirus, sono 63 i nuovi casi in provincia di Como. Record di tamponi

    Numero record di tamponi in Lombardia nella giornata odierna. Sono infatti stati ben 32.507 quelli eseguiti per un nuovo numero di positivi pari a 2.067 casi.

    In provincia di Como le cifre parlano di 63 nuovi contagi. Erano stati 67 nella giornata di mercoledì, a fronte di 29mila tamponi complessivi.

    Le cifre elaborate dalla Regione indicano nel complesso un dato dei contagi del 6,3%, pari a quello di mercoledì scorso ma in leggera crescita rispetto a martedì (6,2%).

    Dei 2067 nuovi positivi, 123 sono ‘debolmente positivi’ mentre 16 quelli emersi a seguito di test sierologico. Cresce il numero dei ricoveri in terapia intensiva: 72 (+8).

  • Coronavirus, un caso a Palazzo Cernezzi

    Coronavirus, un caso a Palazzo Cernezzi

    Nella giornata di ieri un dipendente del Comune di Como è risultato positivo al Covid. Come ha fatto sapere Palazzo Cernezzi in una nota, “è stato attivato immediatamente il protocollo aziendale che prevede l’acquisizione di informazioni dal dipendente e la condivisione delle stesse con Ats. In base alle informazioni acquisite, Ats ha stabilito che non sono necessarie misure di isolamento o quarantena per le persone con cui il dipendente si è relazionato sul posto di lavoro, in quanto i contatti sono avvenuti sempre indossando la mascherina, non sono stati ravvicinati e non sono stati prolungati”.

    Un secondo dipendente con possibili deboli sintomi si è sottoposto oggi al test ed è in attesa di riscontro, fa sapere sempre Palazzo Cernezzi. Anche in questo caso, in base al protocollo aziendale, sono state acquisite e condivise con Ats le informazioni necessarie per garantire la sicurezza di tutti. In attesa della risposta di Ats, da queste informazioni si presume che, come per il primo caso, anche qualora risultasse positivo non siano necessarie misure di isolamento per le persone con cui è entrato in contatto nella sede comunale.

  • Costi folli, mutui, interessi. Per costruire il nulla

    Costi folli, mutui, interessi. Per costruire il nulla

    (a.cam.) Un cancello arrugginito, bloccato con una catena chiusa da un grosso lucchetto, nel mezzo di una lunga e stretta strada che attraversa il bosco, lontano dal cuore del paese, in direzione della discarica. Se si volesse rappresentare con un simbolo il buco nero che ha inghiottito 38 milioni di euro e ha portato Mozzate sull’orlo del default, questa immagine sarebbe una delle più gettonate per rappresentare il disastro finanziario.Il cancello in questione delimita l’area di quello

    che sarebbe dovuto diventare un parco fotovoltaico di 4 ettari, un impianto in grado di produrre kilowatt e kilowatt di energia pulita. Il Comune di Mozzate ha ottenuto quattro concessioni – al costo di 250mila euro l’una – ciascuna per “un mega” di energia fotovoltaica. Per l’opera è stato anche sottoscritto un mutuo da 2 milioni di euro che ora l’amministrazione sta restituendo con gli interessi. In realtà, quello che c’è, è poco più del cancello arrugginito.Oltre la barriera bloccata dal lucchetto c’è un’area verde, inutilizzata. Un paio di piccole costruzioni e una staccionata in legno sono la prova di un (timido) tentativo di avviare i lavori del parco fotovoltaico, rimasti però bloccati sul nascere. Il cuore dell’impianto – i pannelli fotovoltaici – non ci sono e non sono mai stati acquistati. Si intravede qualcuna delle intelaiature d’acciaio sulle quali dovrebbero essere installati, ma nulla più. Davanti al cancello giace una montagna di lastre di catrame e sacchi della spazzatura, oltre a qualche tanica di cherosene abbandonata chissà da quanto. E quello del parco fotovoltaico non è l’unico avveniristico progetto che avrebbe dovuto dare una nuova vita all’area. A poca distanza dal cancello arrugginito, infatti, sarebbe dovuta sorgere nientemeno che una centrale per la produzione dell’energia elettrica con l’utilizzo di alghe. Nel 2010, il progetto era stato sostenuto dall’allora presidente del consiglio comunale Giancarlo Galli. L’idea era di ottenere un maxifinanziamento europeo per realizzare l’opera ed erano stati avviati i primi contatti con soggetti che potessero concretizzare l’intervento. Le alghe però, come i pannelli fotovoltaici, non sono mai approdate in quella stretta strada lungo la quale sfrecciano i camion dei rifiuti diretti alla discarica e ben pochi altri mezzi. Il futuro paradiso delle energie rinnovabili è rimasto in realtà uno dei troppi monumenti allo spreco e al degrado.