Categoria: Sport

  • La storica impresa di Fancellu ai Mondiali di ciclismo. Le immagini più belle da Innsbruck

    Una impresa storica quella di Alessandro Fancellu, ai Mondiali di ciclismo di Innsbruck, con il terzo posto e la medaglia di bronzo nella prova Juniores  che hanno premiato il lavoro del corridore di Binago, già protagonista in tutta la stagione 2018 con i colori del Club Canturino del presidente Paolo Frigerio. Una corsa iridata che rimarrà indimenticabile per il successo di quella che sarà probabilmente la stella del ciclismo dei prossimi anni, il belga Remco Evenepoel, che ha dominato dopo essere rimasto coinvolto in una caduta e aver recuperato senza particolari problemi. Evenepoel ha concesso il bis dopo aver vinto la prova a cronometro. Un talento di grandi prospettive al punto che l’anno prossimo, saltando la categoria Under 23, gareggerà già fra i Professionisti.

    Dal canto suo, Fancellu commenta così la sua prova. “All’inizio della gara il commissario tecnico Rino De Candido ci aveva detto di attaccare Remco fin da subito. Non è stato possibile, neanche quando è caduto. Ci ha ripreso, ha poi preso la testa della gara e la lotta è stata solo per il secondo posto. Io avrei dovuto scattare nelle due tornate finali, ma la corsa è esplosa prima. Ho avuto difficoltà sulla prima salita a trovare il ritmo, poi invece mi sentivo bene e alla fine è arrivato il bronzo”

    Per rivivere una grande giornata per lo sport comasco (ed in generale per il ciclismo mondiale) ecco una carrellata di immagini direttamente da Innsbruck

  • L’amarcord di Paolo Rosola: «A Como nel 1987 una delle vittorie più belle»

    L’amarcord di Paolo Rosola: «A Como nel 1987 una delle vittorie più belle»

    Da sinistra, Paola Pezzo, il figlio Kevin e Paolo Rosola

    «La mia vittoria a Como al Giro del 1987? Rimane un ricordo bellissimo: ci ho pensato quando ho visto l’arrivo del Giro di Lombardia, anche se il traguardo non era nello stesso punto». Paolo Rosola, ex ciclista di alto livello e grande velocista, ricorda così, dopo trent’anni, la sua vittoria nella tappa di Como al Giro d’Italia 1987.L’occasione di parlare con Rosola viene data dalla vittoria di suo figlio Kevin tra gli Allievi del secondo anno al “Cross della Vigilia” disputato a Lurago d’Erba. Ai più appassionati non è sfuggito il fatto che, curiosamente, questo successo sia giunto proprio a trent’anni di distanza dal trionfo di papà.Un figlio d’arte, Kevin, visto che la mamma Paola Pezzo è la due volte campionessa olimpica di cross country. Il suo cognome completo è infatti Pezzo Rosola.Una circostanza, quella della vittoria del giovane a Lurago d’Erba, per aprire il libro dei ricordi con i suoi genitori. Con Paolo Rosola torniamo sulla tappa del Giro 1987, rimasta indelebile nei ricordi di chi l’ha vissuta. A Como, quel giorno, la conclusione non fu con una semplice volata, ma dopo un circuito per le vie della città ripetuto più volte.

    Kevin Pezzo Rosola a Lurago d’Erba

    «Vincere a Como è sempre bello – spiega Rosola – e poi quel giorno dalla mia Brescia erano arrivati tanti tifosi. Come posso dimenticare quella vittoria? Mi ricordo che doveva essere una tappa per velocisti, tutto sommato tranquilla». Invece Alberto Volpi, originario di Saronno, andò in fuga alla ricerca di un successo prestigioso vicino a casa. «La sua fuga scombinò un po’ tutto – ricorda Rosola – Alla fine le squadre iniziarono a tirare e riuscii a superare Volpi proprio a pochi metri del traguardo». Una volata alla Rosola, appunto, di potenza. L’ex corridore, peraltro, ispirandosi anche a quel giorno, ha un suggerimento per gli organizzatori del Giro di Lombardia.«Nel caso fosse previsto ancora il traguardo a Como, sarebbe bello, nella parte conclusiva, far passare la gara nella zona del centro città. Sarebbe uno scenario fantastico. Ora, non so le questioni logistiche e come fare, però potrebbe essere una idea per portare ancora di più il ciclismo in mezzo alla gente» aggiunge.E del figlio Rosola Senior cosa dice? «Noi non abbiamo fatto nulla forzarlo a correre. Anzi, ad ogni occasione chiedo agli speaker della gara di non esagerare nel ricordare che è figlio d’arte, perché comunque la cosa ha sempre creato forti aspettative e lo ha messo in difficoltà. Anche per questo non gli diamo molti suggerimenti: a Lurago non gli abbiamo detto nulla, eppure ha vinto con una tattica perfetta».Su Kevin mamma Paola Pezzo – tra l’altro da sempre molto devota alla Madonna del Ghisallo – cosa dice? «Sta provando un po’ tutte le specialità, mountain-bike, ciclocross, strada. Come ha detto Paolo, noi non lo forziamo in alcun modo. Ad un certo punto aveva anche smesso di fare le gare in bicicletta e si è dedicato per qualche anno al basket; ora è tornato in sella e i risultati stanno arrivando nelle varie specialità, anche in tipi di gare che non conosce».«In questo momento non me la sento di dire quale sia la disciplina più adatta a lui – conclude l’olimpionica – Sarà Kevin a scegliere quella in cui si sentirà più portato».Massimo Moscardi

  • Le rivelazioni di Massimo Nicastro. L’intervista sul Corriere di Como oggi in edicola

    Le rivelazioni di Massimo Nicastro. L’intervista sul Corriere di Como oggi in edicola

    Massimo Nicastro e l’ipotesi di lasciare non solo la presidenza, ma anche il ruolo di socio del Calcio Como 1907. Mercoledì la notizia; dopo un giorno di riflessione il presidente azzurro ha deciso di parlare e di uscire allo scoperto. Le sue rivelazioni sul “Corriere di Como” in edicola giovedì 19 luglio.

    Nella pagina di sport anche gli ultimi aggiornamenti sul mercato e sul tris di allenatori candidati alla panchina del Como 2018-2019: Sandro Pochesci,  Marco Banchini e Agenore Maurizi. La scelta entro domenica, visto che lunedì prende il via il ritiro di Arona, sulle rive del Lago Maggiore.

  • Champions, domenica Anversa-Cantù. Brianzoli costretti a vincere con 9 punti di scarto

    Champions, domenica Anversa-Cantù. Brianzoli costretti a vincere con 9 punti di scarto

    «Dobbiamo risvegliarci: in Belgio sarà necessario giocare cento volte meglio rispetto alla gara di andata». È un Ike Udanoh decisamente deluso quello che commenta la sconfitta della sua squadra. Martedì la Pallacanestro Cantù, nella gara di andata del secondo turno dei preliminari di Basketball Champions League, si è arresa ai vicecampioni di Belgio dell’Antwerp Giants. La formazione ospite si è aggiudicata il primo confronto battendo i locali per 84 a 76.Per superare il turno e accedere al girone di coppa, i brianzoli domenica in Belgio, nel match di ritorno, dovranno per forza vincere con nove punti di scarto.Udanoh è amareggiato. La sua analisi sulla gara di andata è senza troppi giri di parole. «Era una partita che avremmo dovuto interpretare meglio – spiega – e che avremmo potuto vincere se avessimo giocato alla nostra maniera, nel modo in cui noi sappiamo fare».«Non credo – aggiunge – che Anversa abbia una squadra migliore della nostra ma, per tutti i 40 minuti, loro hanno dimostrato di volere molto di più la vittoria di quanto la volessimo noi. Gli avversari ci hanno creduto davvero tanto vincendo quasi tutte le battaglie a rimbalzo e lottando su tutti i palloni. Spero che questo nostro passo indietro possa essere utile per risvegliare tutti noi».Dal canto suo, coach Evgeny Pashutin afferma: «La ricetta per vincere in Belgio e passare il turno? Dobbiamo giocare bene in difesa per tutti i 40 minuti, condividendo il pallone e ragionando di squadra dall’inizio alla fine. La storia dice che questi svantaggi si possono recuperare». «Quindi – conclude il tecnico di Cantù – andremo in Belgio preparati per affrontare la prossima partita, con l’obiettivo di lottare e qualificarci alla fase a gironi».Cauto l’allenatore della formazione belga, Roel Moors. «Nulla è scontato – dice – Nel primo turno Cantù contro il Szolnoki all’andata ha sofferto, poi al ritorno in Ungheria ha dominato. Non lo dobbiamo dimenticare».

  • Acqua S.Bernardo Cantù domenica a Trento

    Acqua S.Bernardo Cantù domenica a Trento

    La sfida con l’Aquila Basket Trento, nella gara di andata, fu un bellissimo punto di partenza per la Cantù allenata da coach Evgeny Pashutin, allora targata Red October ma oggi sponsorizzata da Acqua S.Bernardo. Dopo il ko esterno alla prima giornata con Avellino, i biancoblù – all’esordio stagionale in casa – batterono la Dolomiti Energia con un convincente 84 a 72 che non solo diede la prima gioia della stagione al passionale pubblico canturino ma che diede anche il via ad un grande inizio di campionato, con le ancor più convincenti vittorie su Cremona (in trasferta) e Reggio Emilia.

    Tre successi consecutivi nelle prime quattro giornate, sei punti conquistati su otto a disposizione e tre MVP diversi: Ike Udanoh, Davon Jefferson e Tony Mitchell, volti e nomi diversi ma tutti e tre eletti dal pubblico con merito tramite il #FansMVP di Legabasket. Quest’ultimo, Mitchell, così come all’andata anche nella gara di ritorno sarà il grande ex della partita.

    Domenica andrà in scena il secondo atto di questa stagione tra Cantù e Trento, un duello tutto da vivere, il decimo in Serie A tra le due formazioni. Palla a due a mezzogiorno al “PalaTrento”.

  • Alice Gasparini,  il Giro d’Italia 2019 nel mirino. La 21enne è l’unica ciclista “Pro” lariana

    Alice Gasparini, il Giro d’Italia 2019 nel mirino. La 21enne è l’unica ciclista “Pro” lariana

    Primo raduno ufficiale in vista della nuova stagione, in queste ore, per Alice Gasparini (21 anni il prossimo 14 dicembre), unica ciclista professionista comasca.L’atleta lariana è con le compagne di squadra del team Eurotarget-Bianchi-Vittoria, capitanato dall’ex corridore di alto livello Giovanni Fidanza.«Il mio calendario 2019 non è stato ancora stabilito – spiega Alice – Sicuramente non mi dispiacerebbe essere di nuovo al via del Giro d’Italia». La comasca, infatti, vanta già due partecipazioni alla “Corsa rosa” femminile. Due edizioni fa, all’esordio, per lei non fu una esperienza semplice. «Praticamente sono stata avvisata due giorni prima della mia partecipazione – spiega Alice – e di fatto non sono riuscita a giungere pronta ad un impegno così importante. Comunque sono riuscita a terminare la corsa, piazzandomi intorno al 100° posto e tredicesima nella classifica delle giovani».Nel 2018 gli allenamenti sono stati più mirati. «Ho saputo con anticipo della presenza in gara – dice ancora la 21enne di Bizzarone – e ho fatto meglio». Per lei un 60° posto assoluto e 9° tra i giovani. Un Giro tutt’altro che semplice: «Siamo arrivate anche sullo Zoncolan – spiega – che è una delle ascese più impegnative anche per la corsa maschile».Alice Gasparini è professionista da tre anni e si allena quotidianamente. Le sue salite predilette, il Bisbino e Brunate. «Ho iniziato con la formazione astigiana Servetto – afferma – poi dal 2018 sono passata con la squadra di Giovanni Fidanza. Un direttore che ci capisce, che ha figlie giovani che corrono; comprende le nostre difficoltà e ci aiuta a crescere gradualmente. Non ci chiede risultati immediati, ma ci fa fare esperienza».Del resto il passaggio tra le professioniste non è stato facile. «I primi due anni sono stati abbastanza difficili – afferma ancora la comasca, studentessa di scienze motorie all’Università dell’Insubria – Il confronto era anche con atlete di 36-37 anni, quindi di lunga esperienza che non fanno alcuna concessione. Non mi sono trovata benissimo, lo ammetto».Ma in questo panorama di forte concorrenza c’è anche chi non ha mai negato un aiuto alla giovane Alice. «Elisa Longo Borghini con me è sempre stata gentilissima. Ci siamo conosciute, ci conosciamo e scriviamo. Mi ha aiutata molto nel mio passaggio al professionismo». Non una ciclista qualunque: Longo Borghini è di fatto l’atleta italiana del momento. Nel suo palmares vanta anche un bronzo mondiale e uno olimpico.Alice Gasparini è quella che in gergo si definisce una passista. È forte a cronometro ma se la cava anche in salita. Scomodando nomi importanti si potrebbero definire le caratteristiche di personaggi del calibro di Francesco Moser e Fabian Cancellara. A livello giovanile ha già vestito la maglia della Nazionale, togliendosi la soddisfazione di conquistare un argento a cronometro Juniores agli Europei del 2014 in Svizzera. Lo stesso anno, in Spagna, ai Mondiali di categoria terminò tredicesima nella stessa specialità.Una carriera agonistica iniziata all’età di 6 anni. «Mio fratello correva – sostiene Alice – e io andavo a vederlo agli allenamenti. Un signore mi portò una bicicletta e mi fece provare: da lì ho iniziato anche io. La mia prima squadra è stata l’Ambrosoli». Una crescita costante con tutti i passaggi delle categorie giovanili, compreso quello con la formazione di Cadorago, l’unico team femminile delle provincia di Como.«Ho trovato persone che non mi chiedevano risultati – aggiunge – ma volevano che migliorassi progressivamente. Una filosofia di sport che ho sempre condiviso».E di fatto, assieme all’altro Pro Davide Ballerini – che dal 2019 correrà con il Team Astana – Alice è l’ambasciatrice del ciclismo comasco. «Un po’ sento questa responsabilità – conclude – la nostra è una zona bellissima per i ciclisti, ma soprattutto ha una grande tradizione. Il 2019, poi, sarà spettacolare, con l’arrivo di una tappa del Giro d’Italia a Como e spero, la conferma del traguardo del “Lombardia” in città. Peraltro lo scorso autunno ho seguito la “classica” sul Muro di Sormano: momenti spettacolari e indimenticabili».

  • Allenatore del Como: oggi Corda incontra Pochesci

    Allenatore del Como: oggi Corda incontra Pochesci

    Allenatore del Como nella prossima stagione, Antonio Andreucci non sarà confermato: oggi lo stesso Corda incontra il “papabile”, Sandro Pochesci, romano, classe 1963, lo scorso anno alla Ternana, noto anche per i suoi show nelle conferenze stampa, sempre molto gettonate sui social.La squadra: il collaboratore tecnico del club nelle scorse settimane aveva raggiunto una serie di accordi con club di serie A per il prestito di elementi promettenti. La linea più calda è con l’Inter. Ma non soltanto: Corda sta trattando anche giocatori con Udinese, Atalanta e Genoa.Un lavoro da fare in corsa, visto che il prossimo 23 luglio, fra meno di una settimana, scatterà il ritiro estivo della squadra ad Arona, sulle sponde del Lago Maggiore.

  • Americani a Cantù, giorni di valutazione. Società e territorio ai raggi X

    Americani a Cantù, giorni di valutazione. Società e territorio ai raggi X

    «Una grande opportunità per la Pallacanestro Cantù e il territorio, una occasione da non perdere». Il termine “decisivo” nella travagliata storia delle principali società di casa nostra – il Calcio Como e Cantù stessa – è stato troppo spesso utilizzato per poi arrivare alla conclusione con il classico pugno di mosche in mano.Quindi, anche a non voler utilizzare il termine “decisivo”, sicuramente il momento è molto importante per la possibile vendita della Pallacanestro Cantù.Negli scorsi giorni gli esponenti di un gruppo americano con diverse attività in Europa hanno studiato la situazione del club brianzolo. Non con i documenti, ma sul posto, direttamente in Brianza, per capire l’impatto della squadra sul territorio. E ovviamente non è mancata la presenza alla partita di sabato contro Avellino, vinta per 83-73, un successo di assoluto rilievo, se si considera che gli irpini erano secondi in classifica.La voglia di investire, sia nella squadra che sul progetto del palazzetto di Cucciago c’è. Ma in questa fase il gruppo si sta soffermando anche sull’attenzione del territorio verso la sua squadra; il che significa partecipazione, interesse e anche sponsorizzazioni e investimenti pubblicitari. Un mix di elementi che sono sotto analisi in una fase in cui anche il lavoro di Tic – Tutti insieme Cantù – è fondamentale per il reperimento di nuove risorse. La stessa Tic, nel progetto di questa realtà statunitense, in caso di un arrivo in Brianza avrebbe un ruolo centrale. E questa settimana, per un «sì» o un «no», è davvero importante.Rimane in corsa, peraltro, anche un altro gruppo europeo, che ha raccolto informazioni e dato la disponibilità a trattare, ma l’impressione è che ora gli investitori statunitensi siano alla stretta decisiva, in un senso o nell’altro.A portare positività ci ha pensato la squadra, che ha vinto contro Avellino sabato sera. In classifica i brianzoli hanno 12 punti e tre formazioni alle loro spalle. Reggio Emilia a 10, Torino e Pistoia a 8. Un margine certo non grandissimo ma rilevante, alla vigilia di una trasferta come quella di domenica prossima Trento, contro una formazione che ha soltanto due punti in più dell’Acqua S.Bernardo.

  • Andrea Mauri: «Cantù, ora un piano pluriennale»

    Andrea Mauri: «Cantù, ora un piano pluriennale»

    Una serata di saluto e di festa per tutti i tifosi della Pallacanestro Cantù, dopo che la stagione della squadra brianzola è terminata con l’eliminazio – ne da parte di Milano nei playoff per lo scudetto 2018. Appuntamento per questa sera alle 19 al centro Toto Caimi di Vighizzolo. Per il club è ormai tempo di bilanci e di guardare al futuro.

    Tra i primi tasselli, quello dell’allenatore: la piazza chiede a gran voce la conferma di Marco Sodini. I primi contatti su questo fronte sono stati piuttosto freddini. Ora, a bocce ferme, le parti ne riparleranno. «Per questo fine settimana ci concediamo un po’ di riposo – dice l’amministratore delegatoAndrea Mauri– Poi affronteremo un po’, tutto, compreso il discorso che riguarda il tecnico. La mia opinione è che ogni ragionamento debba comunque essere basato su un discorso di programmazione pluriennale su ogni fronte». «Abbiamo chiuso una stagione incredibile – aggiunge – con momenti indimenticabili. Ci sono stati momenti difficili, ripagati dal fatto che alla fine il pubblico abbia sentito come sua la squadra. Questo per noi è il risultato più bello».

    Tra i protagonisti di questa annata,David Reginald Cournooh: «La stagione è stata nel complesso positiva – spiega – anche se c’è un po’ di rammarico per essere usciti dopo uno 0-3 con Milano. Purtroppo siamo arrivati alla fine senza energie». «Il mio è stato un anno di alti e bassi e avrei voluto fare meglio – conclude – Il mio contratto scade a giugno, ma la volontà è di rimanere».

    Chiude un grande protagonista,Christian Burnsin procinto, secondo i rumors, di andare proprio a Milano: «Il mio futuro? Sono aperto a ogni valutazione – conclude – Ma ora mi piace pensare a questa stagione: è stata stupefacente, rispetto alle premesse. Siamo arrivati ai playoff contro una squadra forte come Milano e siamo usciti, ma siamo felici per come è andata». Massimo Moscardi

  • Annunciata oggi la campagna abbonamenti 2018/2019 del Como 1907

    Annunciata oggi la campagna abbonamenti 2018/2019 del Como 1907

    Un po’ a sorpresa e senza sapere nel 2018/2019 in quale campionato militerà, la società Como 1907 ha annunciato oggi che la campagna abbonamenti prende il via già da questa settimana.

    I prezzi sono di 350 euro per la tribuna d’onore, 170 euro (130 euro il ridotto) per la tribuna centrale, 90 euro (70 euro il ridotto) per la Curva Como. I ridotti sono per Over 65, Under 16, donne e vecchi abbonati.

    L’ingresso è gratuito per i bambini nati oltre il 2010 (compreso). Gli abbonamenti sono sottoscrivibili allo Stadio Sinigaglia dalle ore 9 alle 12 e dalle 15 alle 18. Diffusi anche i prezzi dei biglietti per ogni singola partita. La tribuna d’onore costerà 25 euro, la tribuna centrale 15 euro (9 il ridotto) e la Curva Como 9 euro (6 il ridotto).