Categoria: Territorio

  • Il Comune di Campione d’Italia dice addio a 90 milioni. Il Tribunale: no al debito privilegiato verso il Casinò

    Il Comune di Campione d’Italia dice addio a 90 milioni. Il Tribunale: no al debito privilegiato verso il Casinò

    Nessun privilegio. Il Tribunale di Como ha respinto il ricorso con cui il Comune di Campione d’Italia chiedeva un diverso riconoscimento dei crediti verso il Casinò. Oltre 90 milioni di euro, che i curatori fallimentari avevano «postergato» (ovvero considerato come gli ultimi da pagare) e che invece il municipio voleva fossero inseriti al privilegio o, nel caso peggiore, al chirografo.In questo senso erano andati i ricorsi presentati dal commissario prefettizio Giorgio Zanzi e da Angela Pagano, la viceprefetto chiamata a gestire i conti dell’enclave dopo la dichiarazione di dissesto finanziario.L’ordinanza del Tribunale civile di Como non ha accolto le richieste di Zanzi e Pagano e ha dato ragione alle scelte dei curatori fallimentari: i crediti vantati dal Comune verso il Casinò, con l’eccezione di una “piccola” quota di circa 2 milioni, non possono essere privilegiati. Né i 70 milioni circa chiesti da Zanzi né i 20 invocati da Pagano (e relativi ai pagamenti sino al 2017). Questo perché, anche secondo la tesi presentata dalla curatela fallimentare, Comune e Casinò erano soci. O meglio, il Comune era socio unico della casa da gioco. Per legge, i conferimenti del socio, in caso di fallimento, sono debiti postergati. Vengono cioè pagati per ultimi dopo aver soddisfatto tutti gli altri creditori. Con la sua decisione, peraltro, il Tribunale alleggerisce – se è possibile dire così – il carico debitorio della società fallita, superiore ai 170 milioni di euro.Raggiunto ieri al telefono dalCorriere di Como, il commissario prefettizio Giorgio Zanzi ha detto di aver preso atto dell’ordinanza del Tribunale. «In realtà – dice Zanzi – anche se avessimo ottenuto il privilegio, la massa dei debiti della fallita società di gestione della casa da gioco è tale che non avremmo comunque ottenuto nulla. Al di là di questa considerazione, però, gestendo noi un ente pubblico avevamo il dovere di difenderne gli interessi. Per questo ci siamo opposti alla postergazione del credito tentando di portarlo a una qualifica diversa».Zanzi non ha ancora deciso se presentare un ulteriore ricorso in appello. «Farò un’analisi della situazione con gli avvocati e la collega Pagano, temo però che non vi siano molti margini per un appello. Comunque, se dovessimo decidere in tal senso credo che agiremmo di comune accordo».

  • Il Rotary di Appiano ospite della base di 118 ed Elisoccorso a Villa Guardia

    Il Rotary di Appiano ospite della base di 118 ed Elisoccorso a Villa Guardia

    Questa mattina a partire dalle ore 10.30, la base del 118 e dell’Elisoccorso di Villa Guardia ospiterà una delegazione del Rotary Club di Appiano Gentile e delle Colline Comasche. L’associazione ha organizzato una raccolta fondi per l’acquisto di un massaggiatore cardiaco automatico da donare ad Areu – Azienda regionale Emergenza Urgenza.I soci e i simpatizzanti – 60 in tutto – avranno l’occasione, accompagnati dal personale, di visitare la struttura e la sala operativa del 118 e approfondire gli aspetti relativi all’impiego dell’elicottero con la componente aeronautica. Inoltre, sarà illustrato il funzionamento di un massaggiatore cardiaco. La visita si concluderà con un pranzo in hangar. A tutti i partecipanti sarà regalato il il libro “Tra terra e cielo-I 30 anni dell’Elisoccorso comasco”, scritto dalle giornaliste Francesca Guido e Francesca Indraccolo.

  • Dormitorio, nuovo appello per i volontari. La Caritas cerca persone per i turni serali e notturni

    Dormitorio, nuovo appello per i volontari. La Caritas cerca persone per i turni serali e notturni

    Emergenza freddo, la Caritas di Como cerca volontari.Dopo l’appello dei giorni scorsi le associazioni di volontariato tornano a chiedere l’aiuto della città.Se da una parte a Como si continua a discutere sulla necessità di aprire una nuova struttura per accogliere le persone senza fissa dimora, dall’altra le associazioni fanno fatica a reclutare nuovi volontari nell’immediato.Lo scorso 1° novembre è stata aperta, con un mese di anticipo, la tensostruttura al centro pastorale Cardinal Ferrari con circa 50 posti letto. All’interno della stessa struttura, ingresso in Via Sirtori, a partire dal 1° dicembre aprirà anche il dormitorio che offre un letto a 33 uomini e 8 donne senza fissa dimora.Un servizio che da nove anni è promosso dagli Enti che aderiscono alla Rete per la grave marginalità “Vicini di Strada” – di cui fa parte anche il Comune di Como – ai quali si aggiungono ogni anno altri enti, associazioni, gruppi informali e singoli cittadini e che è possibile però grazie all’aiuto dei volontari che vi operano.L’appello infatti è finalizzato ad aumentare il numero di volontari a disposizione, ed è rivolto soprattutto a persone che possano trascorrere nella struttura l’intero turno – dalle 19.30 fino alle 7 del mattino – o anche dalle 22 fino alle 7.Chi volesse dunque dare la propria disponibilità può telefonare allo 031 0353533 dalle ore 9 alle ore 12.30 o inviare un’e-mail lasciando i recapiti personali a info@caritascomo.it.

  • Ester Negretti: «Via Borgovico sia il collegamento tra la stazione e il lago»

    Ester Negretti: «Via Borgovico sia il collegamento tra la stazione e il lago»

    Limite di velocità fissato a 30 chilometri orari e stop ai mezzi pesanti.Sono le modifiche alla circolazione in via Borgovico Vecchia predisposte mercoledì dall’amministrazione comunale per rendere più sicura e vivibile la zona.Si tratta di un primo passo verso una riqualificazione più ampia del quartiere.Ieri mattina, a poche ore dalla notizia, i cittadini e i commercianti della strada erano soddisfatti per i provvedimenti viabilistici adottati. I primi commenti sono infatti tutti positivi e sottolineano innanzitutto la bellezza della via che adesso potrà anche essere ammirata e vissuta al meglio da residenti e persone di passaggio.Chi lungo la strada vive o ha i propri negozi, oltre a esprimere soddisfazione chiede però anche che venga innanzitutto fatto rispettare il limite dei 30 chilometri orari e soprattutto chiede di intervenire quanto prima sul manto stradale che in più punti presenta delle buche e degli avvallamenti pericolosi con il porfido che tende a staccarsi dalla strada.A prendere la parola per riassumere il sentimento generale della via dopo i provvedimenti annunciati dal Comune di Como è Ester Negretti, presidente dell’associazione Borgovico street «Auspichiamo che le modifiche alla viabilità siano soltanto un primo passo verso un progetto più ampio di riqualificazione della zona», spiega la Negretti che approfondisce il ragionamento.«Vorremmo che la strada tornasse innanzitutto ad essere anche il collegamento tra la vicina stazione di Como San Giovanni e il lago – aggiunge sempre Ester Negretti – Per riqualificare al meglio la via occorre però risistemare prima di tutto i marciapiedi esistenti e anche il porfido sul manto stradale che non deve essere tolto ma ha bisogno di interventi per mantenerlo nelle condizioni migliori possibile».Intanto va ricordato come sempre mercoledì lo stesso comandante della polizia locale di Como, Donatello Ghezzo, abbia dato le linee guida dell’intervento nell’immediato e anche per il futuro. «L’ordinanza vuole essere un’anticipazione di un intervento più ampio di riqualificazione della strada – ha detto Ghezzo subito dopo aver emesso il dispositivo – per ora si punta a rendere più vivibile la strade con l’istituzione di una zona 30 e con la limitazione al transito per i mezzi pesanti. In un futuro prossimo inoltre l’amministrazione si è poi prefissata l’obiettivo di lavorare in maniera più radicale concentrandosi su una pedonabilità ancora più sicura dell’area:Infine via Borgovico non sarà l’unica zona 30 della città. Il limite di trenta chilometri orari arriverà anche in via Bellinzona, nel tratto dove si trovano le attività del quartiere.

  • Inizio di novembre nero: due treni su tre in ritardo

    Inizio di novembre nero: due treni su tre in ritardo

    Treni vuoti per un giorno, tutti in macchina verso Milano: è una delle proposte, nate sulla scia dell’esasperazione, dei pendolari della linea ferroviaria Como-Lecco. I disagi causati da ritardi e cancellazioni delle corse sono quotidiani e la pazienza è ormai arrivata al limite, tanto da spingere chi usa ogni giorno i treni a forme di protesta clamorose.Come quella lanciata dai pendolari attraverso un gruppo Facebook, che propone di viaggiare un mese senza biglietti né abbonamenti. Uno sciopero che «consisterebbe – spiegano gli organizzatori – nel non acquistare abbonamenti e biglietti nel mese di marzo 2020 continuando a usare i treni. È una protesta pacifica che, se attuata, può dare un segnale importante a Trenord per evidenziare una situazione che è ormai arrivata a livelli estremi per i pendolari costretti a subire continui disagi negli spostamenti in treno». Ma non tutti sembrano però essere d’accordo.Questa proposta non piace ad esempio ai comitati dei viaggiatori lombardi, perché, scrivono in un comunicato, «l’essere dalla parte della legalità costituisce sempre il presupposto necessario per far sentire le proprie ragioni».Il biglietto rappresenta il termine di «un contratto stipulato con la società che offre il servizio – dice Ettore Maroni, portavoce del Comitato pendolari di Como – Senza biglietto non esiste contratto. La situazione in questo periodo è in effetti disastrosa, ma questa forma di protesta non credo possa portare a dei risultati. C’è soltanto il rischio che qualcuno prenda una multa. Più efficace sarebbe, a mio parere, abbandonare tutti il treno per un giorno e utilizzare in massa la propria auto per recarsi sul posto di lavoro o di studio. In questo modo si paralizzerebbe il traffico in Lombardia e forse riusciremmo a far sentire la nostra voce». Proposte e piani per cercare di migliorare la situazione che arrivano alla fine di una giornata, quella di ieri che è stata ancora caratterizzata da cancellazioni e ritardi fino a un’ora per i pendolari comaschi diretti a Milano per motivi di studio o lavoro. A provocare il caos, ieri mattina, è stato un guasto «ai segnali che regolano la circolazione dei treni tra le stazioni di Albate Camerlata e Carimate. Per le ripercussioni, sono possibili ritardi fino a 50 minuti, limitazioni e cancellazioni per i treni coinvolti», così si leggeva sul sito di Trenord. Le ripercussioni sulla viabilità ferroviaria si sono verificate dall’inizio della mattinata. Il treno partito da Milano e diretto a Chiasso delle 7.39 e il convoglio corrispondente delle 9.13 sono stati cancellati. Oltre 50 minuti di ritardo per il treno partito da Chiasso alle 8.07 e diretto a Milano Centrale, cancellato invece il convoglio in partenza dalla stazione di Como San Giovanni delle 8.57 e diretto nel capoluogo milanese. Infine anche il treno delle 8.44 diretto a Rho in partenza da Como, ha viaggiato con un ritardo di mezz’ora. Si tratta, come detto, dell’ennesima giornata di passione per i pendolari. Lunedì scorso, un altro guasto, ha rallentano la circolazione ferroviaria causando ritardi fino a 110 minuti. Nei primi quattordici giorni del mese di novembre i treni che hanno viaggiato in orario sono stati 126, 242 in ritardo e 41 i convogli soppressi. Due treni su tre hanno dunque viaggiato in ritardo e i minuti di ritardo totalizzati sono stati 2.372.

  • Autostrada Pedemontana, tutto tace. Tangenziale gratis, soltanto parole

    Autostrada Pedemontana, tutto tace. Tangenziale gratis, soltanto parole

    Tangenziale di Como gratis, missione praticamente impossibile; secondo lotto dell’opera ancora saldamente chiuso nel cassetto dei sogni. E sul resto della Pedemontana – l’autostrada che dovrebbe collegare Varese con Bergamo e attualmente ferma a Lentate sul Seveso – sembra essere calato il più assoluto silenzio. È riassumibile in questo desolante quadro la situazione delle arterie targate Pedemontana.Ieri l’obiettivo di rendere gratuita la tangenziale di Como è stato ribadito, nero su bianco, nell’aggiornamento della finanziaria regionale. E il Pd non ha perso l’occasione per richiamare la giunta regionale, a trazione Lega, affinché dia seguito agli impegni assunti.Sull’opera principale, ovvero l’autostrada Pedemontana, sono attualmente in corso solo alcune opere accessorie, attese dal 2017, nel territorio al confine tra i comuni di Bregnano e Cermenate. «Sono in effetti in corso, dopo una lunga attesa, i lavori di realizzazione del cavalcavia su via Matteotti, opera complementare di Pedemontana, vitale per il traffico e per evitare il passaggio dei mezzi pesanti nel centro del paese – spiega il sindaco di Bregnano, Elena Daddi – In aggiunta si lavora anche sulla rotatoria in zona campo sportivo. Si tratta di opere che si dovrebbero concludere per febbraio o marzo del 2020». Si sta inoltre intervenendo anche su un’altra rotatoria al confine con il comune di Rovellasca «concordata con la Provincia di Como e sempre compresa tra gli interventi accessori. Ma non abbiamo notizie sulla prosecuzione della Pedemontana», chiude il sindaco Daddi.Opere accessorie dunque, e a lungo attese, ma sul fronte dell’infrastruttura principale, l’autostrada, «a noi non è giunta alcuna comunicazione», le fa eco il sindaco di Cermenate, Luciano Pizzutto, che sottolinea l’importanza dell’intervento in corso ma non segnala movimenti in previsione della prosecuzione di Pedemontana verso Bergamo. L’autostrada infatti dovrebbe in teoria riprendere ad avanzare con i cantieri, a partire da Lentate sul Seveso, al confine con i comuni della Bassa Comasca.E anche da Villa Saporiti per adesso non arriva alcuna notizia. «Tutto tace sul fronte Pedemontana – spiega il dirigente del settore Lavori pubblici della Provincia, Bruno Tarantola – Per il nostro territorio sarebbe molto importante avere invece notizie su un intervento strategico che rientra tra quelli di corollario a Pedemontana, ovvero la bretella lungo la Sp32 tra Arosio e Lentate e il ramo tra Cermenate e Lurago Marinone».Sul versante tangenziale di Como, invece, dopo l’annunciata cancellazione del pedaggio in base a quanto scritto nel Def regionale e dopo le successive polemiche che si sono scatenate, ecco la presa di posizione netta del Movimento 5 Stelle. «Si tratta soltanto di una dichiarazione d’intenti inserita nel libro dei sogni. Dalle tabelle di bilancio che abbiamo analizzato – dice il consigliere regionale pentastellato Raffaele Erba – non esiste alcuna voce dedicata alla gratuità del lotto 1 della Tangenziale di Como e di quella di Varese».Anche nel 2018 l’obiettivo della gratuità «era stato inserito nel piano regionale di sviluppo ma poi nulla è cambiato. La realtà è che fino a quando le cifre necessarie per rendere gratuita la tangenziale non verranno stanziate nel bilancio degli impegni economici non ci sarà la possibilità di non pagare il pedaggio. Queste sono solo promesse della maggioranza», chiude Erba.

  • Campione di nuovo in piazza contro l’ingresso nell’area Ue. Dallo Stato nessuna risposta

    Campione di nuovo in piazza contro l’ingresso nell’area Ue. Dallo Stato nessuna risposta

    In un paese senza sindaco e senza consiglio comunale e, forse, senza più nemmeno speranza, la voce dei cittadini contro lo Stato si è alzata nell’unico modo possibile: con una manifestazione di piazza. Ieri Campione d’Italia è scesa nuovamente in strada per urlare tutta la sua rabbia e il suo dolore. E per chiedere, ancora una volta, alle istituzioni nazionali di trovare la via d’uscita almeno al problema più urgente: l’entrata dell’enclave nello spazio doganale europeo.Una protesta, quella dei campionesi, composta. Accompagnata da qualche cartello scritto a mano e da una dose massiccia di disillusione. Una protesta organizzata in modo spontaneo da un comitato, il cui portavoce – Domenico Deceglie, già consigliere comunale di maggioranza – ha riassunto il senso davanti alle telecamere e ai taccuini dei giornalisti presenti nella piazza del municipio. «Come tutti sapete la situazione è drammatica. Il Casinò è chiuso da 16 mesi e dal prossimo mese di gennaio saremo annessi al territorio doganale dell’Unione Europea. Questo per noi è un problema gigantesco, in quanto dipendiamo da sempre, per i servizi principali, dalla Svizzera e dal Canton Ticino».Dalla raccolta dei rifiuti alle ambulanze in caso di necessità, dall’acqua potabile alla luce elettrica, dai vigili del fuoco alla sanità. Tutto, in questo spicchio di Italia incastonato nella Confederazione, arriva dalla Svizzera. Con l’ingresso nello spazio doganale dell’Unione bisognerà rivedere ogni cosa. Per i maggiori costi e perché ogni intervento avverrebbe di fatto in territorio straniero. «Non c’è tempo per regolamentare tutto questo – ha insistito Deceglie – la deroga alla direttiva dell’Unione è l’unica soluzione possibile».Il timore dei campionesi è che la Svizzera e il Ticino concedano qualche mese, «due o tre al massimo» secondo il comitato, per sistemare ogni cosa. Poi sarà il caos.«Quello che manca alle autorità italiane è un programma, una strategia – ha aggiunto l’ex consigliere comunale – Lo abbiamo detto a chi è venuto a proporre soluzioni: fateci sedere con voi al tavolo della discussione. Non cerchiamo privilegi, chiediamo soltanto di poter vivere una vita tranquilla, come tutti. Qui ormai si soffoca, non si respira più».Mobilità e stipendiSul fronte comunale, mentre ieri i cittadini incontravano il commissario prefettizio Giorgio Zanzi, il sindacato ha scritto al ministero dell’Interno sollevando la questione delle indennità dei dipendenti messi in mobilità. La legge dice che per due anni queste persone hanno diritto all’80% del salario e che a pagare dovrebbe essere proprio il Comune.«Nessuno ha capito come saranno remunerati i lavoratori in regime di disponibilità – dice Vincenzo Falanga, segretario della Uil Funzione pubblica di Como – il ministero dovrebbe versare al Comune i fondi necessari, ma a oggi non è successo niente. Peraltro, c’è ancora da verificare la base di calcolo di questa indennità, e anche in questo caso non si hanno informazioni da parte di alcuno».La conclusione di Falanga è amara: «Nonostante molte parole, Campione è sempre più un paese abbandonato a sé stesso».

  • Campione d’Italia, il Comitato civico non si arrende: martedì prossimo una nuova iniziativa

    Campione d’Italia, il Comitato civico non si arrende: martedì prossimo una nuova iniziativa

    Il Comitato Civico non allenta la presa e torna alla carica per continuare a discutere delle sorti di Campione d’Italia. Dopo la manifestazione di martedì mattina davanti al Comune, per protestate contro l’ingresso nell’are Ue, un nuovo appuntamento è stato fissato per la prossima settimana.Martedì 19 novembre, alle 11 alla galleria civica in piazzale Maestri Campionesi, è infatti convocata una conferenza stampa che ha come obiettivo «quello di illustrare quali potranno essere gli scenari catastrofici per la sopravvivenza dei cittadini residenti qualora la direttiva Ue n. 2018/0124 dell’8 maggio 2018 diventasse esecutiva», si legge nel testo inviato dal Comitato che si sta battendo da tempo per il futuro sempre più incerto della comunità campionese. Il Comitato Civico sarà ancora una volta il portavoce dello sconforto e della rabbia di un paese totalmente abbandonato.Ieri intanto il capogruppo Pd nella Commissione esteri del Senato, Alessandro Alfieri, ha incontrato a Roma l’ambasciatrice della Confederazione Elvetica in Italia, Rita Adam. «È stato un incontro che ha permesso di approfondire i temi che coinvolgono i nostri paesi, a cominciare da Campione d’Italia. Abbiamo condiviso la necessità di un tavolo bilaterale per affrontare i temi aperti che rischiano di incidere sulla vita dei cittadini di Campione, insieme alla questione dei pagamenti arretrati e dello sblocco dell’ultima parte dei ristorni ai comuni di frontiera. Abbiamo poi discusso di lavoratori frontalieri e di mobilità», ha detto Alfieri.

  • I cuochi lariani protagonisti a Montecitorio

    I cuochi lariani protagonisti a Montecitorio

    Ieri il presidente dell’associazione Cuochi di Como Massimiliano
    Tansini era a Roma per accompagnare nella Auletta dei gruppi
    parlamentari presso la camera dei deputati di Montecitorio gli chef
    lariani protagonisti della cerimonia di consegna del Collegium
    Cocorum, massima onorificenza della Federazione Italiana Cuochi. Sono
    stati insigniti del prestigioso riconoscimento i cuochi lariani
    Davide Angelini, Simona Camporini, Marco Neri, Osvaldo Presazzi,
    Filippo Pozzi, Fabiano Marzano, Elisabetta Corneo e Guerino Valli.
    “Un riconoscimento per il loro lavoro svolto in questi anni e per
    la presenza costante nella nostra associazione” ha sottolineato lo
    chef Massimiliano Tansini.

  • Il Soccorso Alpino agli escursionisti: attenzione alla neve e alle previsioni del tempo

    Il Soccorso Alpino agli escursionisti: attenzione alla neve e alle previsioni del tempo

    Il Soccorso Alpino lancia l’allerta agli escursionisti: massima attenzione quando si decide di andare in montagna La neve caduta in questi giorni e quella attesa dalle previsioni meteorologiche fino a lunedì 18 novembre ha creato condizioni tipicamente invernali, in modo precoce, sulle Alpi Lombarde – è spiegato in un coimunicato – Bisogna ricordare che il manto nevoso può presentare numerose criticità, richiede un’analisi attenta e una oculata preparazione delle escursioni. Per muoversi in sicurezza in un ambiente invernale bisogna avere il giusto equipaggiamento e una preparazione adeguata, in particolare occorre avere con sé e anche sapere utilizzare i dispositivi di soccorso Artva, pala e sonda. Le nevicate recenti sono state oggetto di una rotazione dei venti da Nord e questo ha favorito l’incremento di accumuli e lastroni al di sotto delle creste e dorsali, nonché in canali e avvallamenti. Il manto nevoso risulta discontinuo e poco consolidato; pertanto, accumuli e lastroni di nuova formazione, presenti a tutte le esposizioni, si possono staccare spontaneamente o cedere al passaggio di un singolo sciatore o escursionista. Il Cnsas (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) raccomanda a tutti di andare in montagna sempre con prudenza e buon senso.