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  • Giurano i due precommissari del Casinò. Danovi dall’Ilva di Taranto ai tavoli verdi

    Il Collegio del Tribunale di Como, Prima Sezione Civile, ha scelto nomi di altissimo livello per gestire la patata bollente del Casinò di Campione d’Italia. Uno dei due precommissari pregiudiziali nominati per vigilare sull’operato della società di gestione, ovvero il professor Alessandro Danovi, è anche commissario straordinario dell’Ilva di Taranto, storica industria dell’acciaio in crisi su cui si sta lavorando ad un nuovo piano industriale. Danovi è stato nominato dal Collegio composto dal presidente del tribunale Ambrogio Ceron, dal giudice estensore Marco Mancini e dal giudice Annamaria Gigli, assieme ad un secondo precommissario giudiziale, l’avvocato Gianluca Minniti. Entrambi hanno giurato nella giornata di oggi. Il loro compito, come detto, sarà quello di «vigilare sull’attività che la società Casinò di Campione andrà eventualmente a svolgere», fornendo al Tribunale ogni informazione su eventuali «violazioni degli obblighi». Ricordiamo anche che la prossima udienza – per valutare la documentazione sul concordato preventivo chiesto dalla società di gestione – è stata fissata per l’inizio di febbraio.

  • Bordoli celebrato su “Fermenti”

    Flussi di storie e paesaggi, impasti cromatici violenti, viaggi onirici che si interrogano sul senso del dipingere e sulla presenza del sacro nell’umana avventura. Un ampio e denso saggio sull’opera del pittore di Porlezza Bruno Bordoli, classe 1943, è sull’ultimo numero, il 250°, della rivista “Fermenti”. Pittore «di confini» come lo definisce l’autore del saggio, Vincenzo Guarracino, e non solo perché Bordoli è di Porlezza, ma per la sua dimensione estetica, tesa tra l’ispirazione dell’espressionismo del Nord europeo e le mitologie mediterranee, tra «visionarietà e classicismo», tra «compostezza e drammaticità».Un autore anche molto prolifico che ha già realizzato oltre diecimila opere tra dipinti, collages e disegni, la cui summa espressiva è forse il commento visivo alla Bibbia in due volumi di grande formato pubblicato da Electa nel 2018.

  • Fiera di Sant’Abbondio senza tendone, cibo solo da asporto

    Fiera di Sant’Abbondio senza tendone, cibo solo da asporto

    Quest’anno la storica fiera di Sant’Abbondio si svolgerà ugualmente, anche se in una forma inedita a causa del Covid e delle misure tutt’ora in vigore per il contenimento dei contagi. L’ufficio Turismo sta organizzando la manifestazione in un unico giorno, domenica 30 agosto, nell’area mercatale di viale Cesare Battisti e viale Cattaneo.Sono stati pubblicati gli avvisi per realizzare il mercato occasionale agricolo con vendita di prodotti agroalimentari tipici e tradizionali di qualità provenienti dal territorio provinciale e aree circostanti, il mercato a km 0 con prodotti delle imprese agricole locali.Anche se non sarà possibile utilizzare la tensostruttura nell’area di Sant’Abbondio, è stata avviata la procedura per individuare enti e associazioni no profit che facciano esclusivamente asporto di piatti tipici, proposte gourmet legate al territorio, vini e birre locali. Entrambi gli avvisi scadono il 16 agosto. Non si perderà nemmeno la tradizionale fiera zootecnica, e anzi, Como sarà la prima città a organizzarne una dall’inizio dell’emergenza sanitaria.

  • Beethoven in cuffia nel parco di Villa Carlotta

    Beethoven in cuffia nel parco di Villa Carlotta

    Il festival “LacMus” ospite anche a Villa Balbianello e al Santuario di Ossuccio

    LacMus Festival, il grande festival internazionale di musica che si tiene in estate a Tremezzina, sul Lago di Como, si terrà – pur se in edizione ridotta – dal 19 al 23 agosto.Giornata inaugurale mercoledì 19 agosto con una “maratona pianistica” in tre parti (alle 11, alle 19 e alle 21.30) a Villa Carlotta, un omaggio ai 250 anni dalla nascita di Ludwig Van Beethoven. Gli spettatori potranno scegliere di indossare delle cuffie wi-fi, che permetteranno loro di assistere al concerto muovendosi al contempo liberamente tra il giardino e il primo piano della villa. In programma cinque delle nove Sinfonie di Beethoven, nella trascrizione pianistica di Franz Liszt eseguite da giovani artisti della Queen Elisabeth Music Chapel di Waterloo (Belgio) e dai pianisti Louis Lortie e Maurizio Baglini.La splendida Villa del Balbianello sarà protagonista degli appuntamenti in programma nei due giorni successivi: giovedì 20 agosto alle ore 21 con “Moonlight at Balbianello” e il pianista Louis Lortie impegnato in tre Sonate di Beethoven, mentre il giorno dopo, venerdì 21 agosto, l’appuntamento è alle 19.30 per un cocktail musicale al tramonto, un’occasione unica per assistere al calar del sole da un posto speciale come Villa del Balbianello. Anton Dressler al clarinetto e Ingrid Fliter al pianoforte si muoveranno tra Poulenc, Chopin. Stravinsky, Piazzolla e Milhaud.Sabato 22 agosto alle 18.30 il Festival si sposta al Santuario della Madonna del Soccorso di Ossuccio, con la sua strabiliante vista d’insieme sulla Tremezzina. Protagonista il Quartetto Adorno su musiche di Mozart e Beethoven per un concerto dal titolo ambizioso: “Legacy of the perfect form”.

  • Cernobbio, recital online da Villa Bernasconi il giorno di Santo Stefano

    Cernobbio, recital online da Villa Bernasconi il giorno di Santo Stefano

    La pianista Enrica Ciccarelli e la soprano Ivanna Speranza faranno un regalo importante a Cernobbio e soprattutto ai bambini: il giorno di Santo Stefano eseguiranno in prima mondiale assoluta “Nanita Nanna”, su musica del compositore argentino Mariano Speranza e testo lirico di Ivanna Speranza, brano realizzato con intenti benefici a favore di una onlus impegnata nell’aiutare i bambini ospitati in un monastero benedettino in Tanzania. L’esecuzione, registrata presso il gioiello liberty che è Villa Bernasconi sarà disponibile online appunto dal 26 dicembre sui canali social del Comune di Cernobbio o sul sito Internet dell’amministrazione locale all’indirizzo web www.comune.cernobbio.co.it.

  • Como, ciclopedonale a rischio: è scontro

    Pedalare da Grandate a Cernobbio, usando un’apposita pista ciclabile, sarà sempre più improbabile. La famosa “Dorsale urbana dei pellegrini” infatti, oltre che essere sul punto di naufragare definitivamente, per il rischio sempre più concreto che Regione Lombardia revochi il contributo da 1,3 milioni, ha fatto esplodere la polemica a Palazzo. A far detonare lo scontro l’affermazione dell’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Como, Pierangelo Gervasoni, che – nel corso dell’ultimo consiglio comunale – ha sostenuto che se non ci sarà lo stanziamento regionale, Palazzo Cernezzi non metterà quei fondi di tasca e propria e, anzi, modificherà il progetto a proprio piacimento. Immediate le reazioni. «È stato chiaro in un minuto che quel progetto, questa giunta non è mai stata intenzionata a portarlo a termine nemmeno con le varianti già a suo tempo ipotizzate sul piano finanziabile dalla Regione – si legge in una nota di Civitas – L’obiettivo si è rivelato quello di perdere appositamente i fondi di Regione Lombardia per poi non avere vincoli nel ridisegnare il progetto con un tragitto che andasse a genio a loro e a quello sparuto gruppo di commercianti aggrappati a quei 30 parcheggi di via Mentana». Uno dei lotti del piano infatti prevedeva il passaggio in quella strada e l’eliminazione di alcuni parcheggi. Contro l’assessore Gervasoni anche il Pd. «Forse è il caso che il Comune di Como sia franco sul progetto della dorsale dei Pellegrini: non c’è e non c’è mai stata la voglia di realizzare l’opera. Sono passati tre anni e mezzo e l’assessore Gervasoni ha l’audacia di dirci che il progetto così com’è non è realizzabile per le complicazioni date dal passaggio della ciclopedonale attraverso Villa Olmo o per la questione posteggi in via Mentana», dichiarano gli esponenti del Partito Democratico, Gabriele Guarisco, consigliere comunale, e Tommaso Legnani, segretario cittadino. «L’assessore Gervasoni parla di costi lievitati che non possono permettere la realizzazione dell’opera ma l’ironia triste di quest’ultima affermazione è che la Giunta Landriscina ha approvato il progetto definitivo nel giugno del 2019», chiudono i dem.

  • Corsa a cronometro nel Veronese, Alice Gasparini al via: esordio stagionale per la comasca

    Dopo tanti allenamenti, prima in casa durante il lockdown, poi sulle strade, e una lunga attesa in attesa di notizie, finalmente la stagione agonistica della ciclista Elite comasca Alice Gasparini può iniziare.La giovane lariana, al centro nella foto, infatti, è iscritta ad una gara a cronometro che si disputa sabato a Roveredo di Guà, in provincia di Verona, il Ciclismoweb Crono Challenge. Una competizione che è sicuramente nelle corde di Alice: la 22enne ha infatti conquistato un argento europeo giovanile nella specialità Juniores nel 2014 a Nyon, in Svizzera.Il 2020 per lei, come per tutti i colleghi ciclisti italiani, non è stato facile con i programmi che sono stati rivoluzionati dall’emergenza per il Coronavirus. Alice Gasparini, nel periodo di pausa forzata si è anche laureata in Scienze motorie all’Università dell’Insubria, con la discussione della tesi in videoconferenza.Ora questo importante test per valutare le sue condizioni di forma. Anche nel 2020 la comasca gareggerà con i colori dell’Eurotarget-Bianchi-Vittoria, formazione diretta dall’ex corridore “Pro” Giovanni Fidanza, che in molti ricorderanno come protagonista delle volate negli anni ‘90. Al suo fianco a Roveredo di Guà ci saranno le due compagne Arianna Sessi e Beatrice Rossato.Dopo questa uscita l’attenzione di Alice e della sua squadra sarà concentrata sul primo evento della stagione 2020 per le corse su strada: all’inizio di agosto è infatti prevista la partecipazione alle Strade Bianche in Toscana, la gara organizzata da Rcs Sport che avrà la sua base a Siena con arrivo nella bellissima piazza del Campo.Nel mirino di Alice e della sua formazione ci sarà anche il Giro Rosa Iccrea, gara a tappe che 365 giorni fa transitò anche nella Brianza comasca. Per quest’anno l’appuntamento è dall’11 al 19 settembre con partenza in Toscana e conclusione in Sud Italia.

  • Il mistero tragico del visibile e dell’invisibile

    di Agostino Clerici

    Quando un virus uccide sparando nel mucchio, è in azione il mistero dell’invisibile sconosciuto che toglie sicurezza alla vita. Quando a uccidere i propri figli è un padre – che poi si toglie egli stesso la vita – allora siamo nella nebbia del mistero del visibile conosciuto, di cui però è quasi impossibile prevedere la lucida follia.

    Se la scienza erode giorno dopo giorno il terreno del virus e, si spera, riesca infine a trasferirlo nell’oasi del conosciuto, non così è dell’altro atroce mistero, che nessuna scienza riuscirà mai a svelare completamente sino a renderlo permeabile a una logica ragionevole. E questo perché siamo nel terreno dell’umano, e non del puramente biologico, siamo nel regno della libertà, che non sempre è guidata dal lume della ragione o da altre luci che possano indirizzarne il cammino.

    Che sia follia uccidere i propri due figli e poi gettarsi da un ponte, sarebbe d’accordo anche l’autore del tragico gesto, solo che avesse dialogato con qualcuno di cui veramente si fidava e si fosse lasciato aiutare. Invece no, tutto si è consumato in un oscuro monologo, nella prigione di quella solitudine che questo padre e marito temeva.

    E che ha finito per convincerlo, nel chiuso della sua (in)coscienza, a mettere in atto il suo assurdo piano di morte. Dicono che fosse un tipo metodico e preciso: ecco, una volta che i suoi pensieri, a uno scambio decisivo, si sono instradati sul binario morto, ha continuato a seguirlo sino all’impatto fatale.

    Tanto che a farci paura è quasi più la lucidità che la follia. Sembra che alla moglie abbia scritto un messaggio: «Resterai da sola». È così, purtroppo.

    Ma possibile che Mario non abbia pensato che, per infliggere questa punizione alla moglie Daniela, avrebbe dovuto spegnere la vita degli amati figli Elena e Diego e poi sopprimere la propria? E, se ci ha pensato, come e dove ha trovato il coraggio di farlo, portando a compimento il progetto? Sono domande a cui magari qualche psicologo o psichiatra potrebbe dare delle risposte.

    Ma non avranno mai quella conferma che potrebbe venire solo da un uomo vivo, capace di ravvedimento o almeno di pentimento. E nel tragitto in macchina tra Margno (luogo dell’omicidio) e Cremeno (luogo del suicidio), forse Mario, in un barlume di luce, ha realizzato quale follia avesse appena compiuta, ma questo non gli ha impedito di portarla alle sue estreme conseguenze, magari proprio per evitare di vivere per il resto dei suoi giorni nelle fiamme del rimorso.

    E in ben altre fiamme, quelle dell’inferno, decine di utenti di Facebook, Mario ce lo hanno mandato scrivendogli sul suo profilo messaggi, senza “forse” e senza “ma”. Questa di scrivere sui social messaggi a un morto, pieni di insulti e maledizioni, è una pratica agghiacciante dell’era digitale. Si direbbe che alla lucidità della follia corrisponde la follia dell’insensatezza. E così, mentre quel profilo, come per inerzia, continua a sprigionare amore da ogni fotografia che vi è postata, sembra che l’abisso di male compiuto abbia prodotto solo risentimento e odio. Parole che, come molte sulla Rete, sono dettate solo dall’impulsività di una emozione. Parole che non aumentano la tragicità del fatto, semmai lo banalizzano.

    Invece, più è grande e inspiegabile l’abisso del male, più le nostre parole devono evitare il vocabolario del giudizio. Essere poche e nascere dal silenzio.

  • Coldiretti: anche i parenti nei campi a dare una mano

    Coldiretti: anche i parenti nei campi a dare una mano

    “Per garantire la disponibilità di alimenti e sopperire alla mancanza di manodopera potranno collaborare nei campi anche i parenti lontani fino al sesto grado, in una situazione in cui molti sono senza lavoro, reddito e con difficoltà anche per la spesa”. Lo rende noto Coldiretti Como Lecco attraverso il presidente Fortunato Trezzi, con riferimento al decreto Cura Italia. Esso prevede infatti, in ordine all’emergenza Coronavirus, che le attività prestate dai parenti e affini fino al sesto grado non costituiscono rapporto di lavoro ne subordinato ne autonomo, a condizione che la prestazione sia resa a titolo gratuito. Potranno dunque collaborare alla raccolta dei prodotti agricoli anticipata dal caldo inverno – sottolinea la Coldiretti lariana – anche nonni, genitori, figli, nipoti, suoceri, generi, nuore, fratelli, zii, cugini, figli di cugini, cugini dei genitori e figli dei cugini dei genitori, fratello/sorella del coniuge, zio del marito rispetto alla moglie e viceversa, cugino/a del marito rispetto alla moglie e viceversa. “Un provvedimento utile a fronteggiare l’emergenza e ad aiutare l’agricoltura nel suo compito primario di garantire il cibo” continua il presidente Trezzi. “Si tratta di una prassi molto diffusa in agricoltura nel passato quando anche lontani parenti tornavano a dare una mano nelle fattorie e cascine di famiglia in occasione delle campagne di raccolta più importanti, dalla vendemmia alla raccolta delle olive, per collaborare attivamente e ricevere magari in cambio frutta, verdura, olio o vino”.

    Una
    partecipazione che negli ultimi anni era praticamente scomparsa anche
    per i vincoli burocratici ed amministrativi e che ora è stata resa
    urgente dalla stretta degli ingressi alle frontiere che ha fermato
    l’arrivo nelle campagne italiane di lavoratori dall’estero. “Come
    più’ volte invocato, ora è necessaria però subito una radicale
    semplificazione del voucher “agricolo” che possa consentire da
    parte di cassaintegrati, studenti e pensionati italiani lo
    svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui scuole,
    università attività economiche ed aziende sono chiuse e molti
    lavoratori in cassa integrazione potrebbero trovare una occasione di
    integrazione del reddito proprio nelle attività di raccolta nelle
    campagne” continua
    il presidente.

    “Il
    momento attuale rende necessaria una radicale semplificazione per
    favorire la diffusione di uno strumento con importanti effetti
    sull’economia e il lavoro e che si era dimostrato valido nel
    favorire l’occupazione e l’emersione del sommerso”.

    A
    livello nazionale il Cura Italia prevede nello specifico – spiega
    la Coldiretti – l’estensione dal quarto al sesto grado del rapporto
    di parentela/affinità per l’utilizzo in modo meramente occasionale
    o ricorrente di breve periodo di parenti ed affini (Art. 105 D.L.
    18/2020) disciplinato originariamente dall’articolo 74 della legge
    Biagi. Un intervento positivo per le attività agricole, e relative
    attività connesse, che consente di avvalersi di una platea più
    ampia di soggetti in una situazione in cui con l‘emergenza
    Coronavirus è diventato più difficile il reperimento della
    manodopera per le necessità produttive.

  • Emergenza Coronavirus, l’accorato appello del sindaco di Como  Landriscina: «Necessario seguire scrupolosamente le indicazioni»

    Emergenza Coronavirus, l’accorato appello del sindaco di Como Landriscina: «Necessario seguire scrupolosamente le indicazioni»

    Mario Landriscina, sindaco di Como, ha rivolto un messaggio ai cittadini sulla situazione attuale di emergenza. Ecco il testo integrale diffuso nel pomeriggio di oggi.

    Il momento è grave, la situazione di emergenza che stiamo vivendo è senza precedenti e siamo chiamati a modificare i nostri stili di vita. In queste ore dobbiamo renderci conto della nostra precarietà, delle nostre debolezze e dello smarrimento che proviamo nell’affrontare un nemico difficile, ma non impossibile, da sconfiggere. Ciò che ritenevamo inimmaginabile si è concretizzato e le drastiche misure che sono state finora adottate potrebbero in un futuro non lontano divenire ulteriormente restrittive. Non dobbiamo però cedere allo sconforto ma, come già accaduto in passato, dimostrare che il nostro carattere unito alla nostra consolidata forza di reazione e concretezza saprà guidarci fuori da questa dura prova.

    Da medico rianimatore, prima ancora che da sindaco, invito tutti a seguire con il massimo rigore e scrupolosità le indicazioni che ci vengono impartite dagli organi superiori di sanità: solo in tal modo riusciremo a mettere i nostri medici e tutto il personale ospedaliero, attualmente sottoposti a carichi di lavoro eccezionali e ai quali va tutta la mia gratitudine e collaborazione, nella migliore condizione per svolgere il loro compito. Cerchiamo tutti di avere senso di responsabilità uscendo di casa il minimo indispensabile ed in tal caso adottando tutte le misure prescritte ed ampiamente diffuse.

    Dobbiamo essere consapevoli che la guerra che stiamo combattendo non sarà breve e avrà ricadute anche economiche che si ripercuoteranno pesantemente sulle nostre famiglie e toccherà alla politica, a cominciare dal Governo centrale, sostenere finanziariamente coloro che si troveranno in difficoltà ma ritengo che anche l’amministrazione comunale debba fare la propria parte.

    Colgo l’occasione per rivolgere un caloroso invito anche alle diverse forze politiche cittadine ad accantonare divisioni e polemiche e a lavorare uniti per permettere alla macchina comunale di agire tempestivamente. Mai come oggi sono fondamentali l’apporto e la collaborazione di tutti. Faccio quindi appello al loro senso di responsabilità: l’approvazione del bilancio è una condizione imprescindibile e ritengo che tutte le rappresentanze consiliari siano consapevoli di ciò e non mancheranno di raccogliere questa mia richiesta.

    Oggi la priorità è lavorare tutti insieme per la salvaguardia della salute e il futuro di tutti i nostri cittadini.